Clamore della prima puntata di “Realiti”: persino il giudice antimafia della Procura di Catania, CarmeloPetralia, apre procedimento

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Nella foto d’Archivio il giudice Carmelo Petralia della Procura di Catania

Persino la Procura di Catania ha aperto un fascicolo,  senza indagati, sulla prima puntata della trasmissione ‘Realiti”andata in onda su Rai2 la settimana scorsa. Titolare del fascicolo è il procuratore aggiunto Carmelo Petralia, che ha delegato le indagini preliminari alla Polizia Postale di Catania, che dovrà acquisire i video della trasmissione e fare le proprie osservazioni.

Si intendono esaminare le dichiarazioni di due cantanti neomelodici, Leonardo Zappalà, presente in studio, e Niko Pandetta, nipote del boss ergastolano Salvatore Cappello, sui giudici Falcone e Borsellino.

Probabilmente il clamore è sproporzionato alle cose dette dagli attori ma anche la Rai vuol vederci chiaro avviando una istruttoria interna..

Pandetta ha commentato pubblicamente : “Volevo solo dire che io ho parlato e replicato degli sbagli che ho fatto da adolescente e che ho pagato con consapevolezza. Oggi sono una persona diversa grazie alla musica e al pubblico che mi ha reso ‘Niko Pandetta’. Non ho mai offeso questi due grandi eroi, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno dato la propria vita per una giusta lotta. Oggi sono un uomo diverso e canto per essere ogni giorno una persona migliore”.

Fitness-Day 2019: lo spettacolo delle discipline sportive

 

Edizione confermata dopo il rinvio per il maltempo. L’organizzazione: «Manterremo la promessa, divertimento assicurato per gli amanti dello sport»

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CATANIA –

Sabato 22 e domenica 23 giugno al Lido “Le Capannine” della Plaia di Catania: ecco il nuovo appuntamento con il “FitnessDay 2019”, dopo il rinvio forzato dello scorso weekend a causa delle avverse condizioni meteo. «La settima edizione è confermata e mantiene la formula della “due giorni”. Il maltempo ci ha giocato un brutto scherzo ma di certo non ha spento l’entusiasmo, motivo per cui siamo subito ripartiti con l’organizzazione delle nuove date e della nuova location» sottolinea Carmen Di Dio, alla guida dello staff organizzativo dell’attesa manifestazione sportiva.

«Stiamo lavorando senza sosta perché manterremo certamente la nostra promessa: benessere e divertimento assicurato per un pubblico numerosissimo che ha già effettuato l’iscrizione – continua l’organizzatrice – aspettiamo l’evento con un entusiasmo rinnovato, offrendo a tutti la possibilità di partecipare a entrambe le giornate, dalle 9.00 alle 19.00, sotto il sole estivo, in riva al mare».

Il nuovo appuntamento ha consentito di riaprire le iscrizioni al FitnessDay, adesso possibili anche presso il Lido che accoglierà centinaia di appassionati dello sport e del wellness, insieme ai 150 istruttori provenienti da tutta la Sicilia e agli oltre 20 presenter internazionali.

Una festa all’aria aperta, dove sui palcoscenici allestiti andrà in scena, senza sosta, lo spettacolo delle discipline sportive che durante l’anno animano la vita delle palestre. Il tutto circondato da un corollario di iniziative a tema che valorizzano anche l’energia sociale e culturale dello sport.

Economia: disco verde alle “Sentinelle” per la crisi d’impresa

 

Al via un ciclo d’incontri di formazione rivolto ai professionisti del settore

ECONOMIA, LAVORI IN CORSO PER IL NUOVO ALBO DEI CURATORI

VIA ALLA FORMAZIONE DELLE “SENTINELLE” PER LA CRISI D’IMPRESA

 

Commercialisti, avvocati e giudici fallimentari di Catania riuniti per analizzare
le prime norme in vigore: organi di controllo e nuovi obblighi per gli imprenditori

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«Una riforma epocale, non solo per le novità normative che introduce, ma prima di tutto per il cambio di mentalità nella direzione del supporto alle imprese. Tramite organi di controllo che svolgono la funzione di “sentinelle”, s’intende arrivare a una diagnosi precoce che permetta di intercettare i segnali interni e prevenire la crisi delle imprese, affinché solo in ultima istanza si arrivi in Tribunale». Così Giorgio Sangiorgio, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Catania sintetizza la portata del nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza che riscrive la materia a partire da una impattante novità: bandita la parola fallimento, si parlerà d’ora in poi di liquidazione giudiziale.

La riforma, approvata a gennaio, è stata al centro dell’incontro che si è svolto all’Hotel Mercure di Catania, organizzato da Commercialisti e Avvocati etnei e dal Centro Studi Diritto fallimentare di Catania, in collaborazione con il Tribunale Civile di Catania, IV sezione fallimentare. Il corpo principale del nuovo Codice entrerà in vigore dal 15 agosto 2020, ma alcune norme nell’ambito del diritto societario sono già attive e stanno investendo le figure professionali «chiamate a un ruolo di primo piano rispetto all’obbligo per le imprese di adeguare il loro assetto interno anche tramite l’istituzione di organi di controllo», come sottolineato dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catania Marco Tortorici.
Il convegno è stato, dunque, un momento di confronto tecnico sulle linee generali della Riforma ma anche il primo step di un ciclo d’incontri che proseguirà dopo l’estate per accompagnare i professionisti in un percorso di analisi e studio dei diversi aspetti del nuovo Codice. «Una formazione che rappresenta un dovere per gli Ordini, ma anche un valore aggiunto e uno strumento per fare rete», ha sottolineato Lucia De Bernardin, giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Catania, moderatrice dell’incontro.

Una formazione «ineludibile» soprattutto alla luce della prospettiva della nascita di un nuovo “Albo nazionale” dei soggetti incaricati dall’autorità giudiziaria delle funzioni di gestione e di controllo nelle procedure di cui al codice della crisi e dell’insolvenza: «Figure che rispondono a una delle direttive della riforma verso una maggiore specializzazione e formazione dei professionisti, con l’obiettivo di perseguire efficienza e sollecitudine nella trattazione delle procedure», ha spiegato il presidente della IV Sezione del Tribunale di Catania Mariano Sciacca parlando anche della nuova e più rigida disciplina delle incompatibilità per i curatori.

Tra le disposizioni del Codice da subito in vigore – sulle quali hanno offerto una panoramica il presidente del Centro Studi Diritto fallimentare etneo prof. Concetto Costa, insieme al giudice Giorgio Marinoe al commercialista Maurizio Stella – quelle che prevedono organismi di controllo nelle società a responsabilità limitata, con un ampliamento della presenza del Collegio sindacale, e le norme sui nuovi assetti organizzativi degli imprenditori, chiamati a dotarsi di strutture amministrative adeguate. Una serie di novità «quasi dirompenti in materia di concordato preventivo», ha sottolineato Costa, rilevando nel nuovo Codice una maggiore presenza dell’attività della componente giudiziale, insieme ad una «corposa iniezione di economia aziendale che si avvicina molto alle problematiche economiche attuali».

Gestire la crisi, costruire piani d’impresa, pianificare modelli, scelte strategiche e controlli mirati: questi gli imperativi che il nuovo Codice impone in una visione sistemica preventiva del rischio d’insolvenza.

Manifestazione -palcoscenico a Catania di nuove discipline sportive per un migliore stile di vita

 

Doppio appuntamento con lo sport in riva al mare: sabato 25 e domenica 26 maggio dalle 9 alle 19 | Lido Jolly Coccoloba – Plaia di Catania

 

GRANDE ATTESA PER IL WEEKEND FIRMATO FITNESSDAY 2019

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CATANIA –

Sport, benessere, mare, divertimento, ma anche solidarietà, inclusione, integrazione e informazione per un sano e corretto stile di vita. Tutto questo è FitnessDay 2019, manifestazione nazionale giunta ormai alla sua ottava edizione, che sabato 25 e domenica 26 maggio ospiterà al Lido Jolly Coccoloba (Plaia di Catania), centinaia di appassionati, 150 istruttori provenienti da tutta la Sicilia e oltre 20 presenter internazionali.

Oltre 21 centri fitness supporteranno la kermesse, che vede la presenza di F.I.F (Federazione Italiana Fitness), Les Milles, Cross Cardio, Funzional Move, Funzional Training School, solo per citarne alcune tra le 27 federazioni aderenti.

Ben 13 aree animate con un programma di 90 ore che spazierà dallo strike boxing al functional active circuite, passando per il pilates (con le più innovative tecniche), il body sculpt, il power step, il jezzercise e le ultime discipline di difesa personale.

 

Una manifestazione straordinaria, organizzata grazie al lavoro e all’impegno della collaudata squadra capitanata da Carmen Di Dio e alla collaborazione di sponsor, supporter e associazioni: «FitnessDay è anche palcoscenico in anteprima delle nuove discipline che le palestre proporranno a partire dalla prossima stagione – spiega l’organizzatrice – nonché un evento nato per fare rete sul territorio, per aggiornare e formare, per promuovere il valore dello sport e per rispondere alle esigenze di un mercato che si evolve freneticamente. Siamo davvero soddisfatti per la grande partecipazione già registrata a pochi giorni dallo start: la Sicilia è viva, attiva, piena di energie e davvero reattiva quando viene spronata attraverso manifestazioni che sanno unire intrattenimento e promozione culturale e sociale».

Allegria e spirito di sana competizione rappresenteranno l’asse portante del FitnessDay 2019, che sabato 25 maggio vedrà la sfida sul palco anche una sfida di danza hip hop, con numerosi ballerini protagonisti del contest “2 Da Beach”. Ai primi classificati verranno assegnate borse di studio e premi in denaro offerti dallo sponsor ufficiale della convention Grimaldi Lines e dai main sponsor Scania, Motta SpA e Birra Castello. Durante la “due-giorni” inoltre saranno presenti anche i ragazzi diversamente abili dello Special Olympics Italia, per promuovere lo sport oltre ogni barriera.

Sicurezza immobili: coinvolgere gli amministratori di condominio sulle criticità

 

#CATANIASICURA: SINERGIA CON GLI AMMINISTRATORI DI CONDOMINIO PER SENSIBILIZZARE I CITTADINI SULLA CORRETTA GESTIONE DEGLI IMMOBILI

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CATANIA

Antisismica: oltre le norme, occorre un’azione culturale incisiva che coinvolga i “portatori d’interesse” di tutta la filiera. Tra questi, di certo, un ruolo fondamentale è svolto dagli amministratori di condominio, interlocutori fondamentali per tutti quegli aspetti che riguardano le criticità relative alla sicurezza strutturale degli immobili.

Durante l’ultimo appuntamento di #CataniaSicura – presso la sede dei Costruttori etnei – attorno al tavolo, oltre ad Ance, Ingegneri, Architetti, Geometri, Geologi, Protezione Civile, Comune, Università, anche il presidente di Anaci Catania (Associazione nazionale amministratori condominioSalvatore Mammana, che ha dato piena disponibilità per il coinvolgimento della categoria, al fine di dialogare direttamente con i residenti.

«La prevenzione sismica comincia in condominio – ha sottolineato il presidente Ance Giuseppe Piana – dove si discutono gli interventi di riqualificazione e ripristino; dove si effettua l’attività di verifica e controllo; dove si promuovono il “SismaBonus” (ovvero la detrazione fiscale per le opere di adeguamento e miglioramento) e tutti gli strumenti di premialità. Per questo vogliamo lavorare sinergicamente con l’associazione che li rappresenta, per identificare il patrimonio edilizio maggiormente a rischio e simulare una vera e propria azione d’intervento congiunta».

«Trasferire una corretta informazione – ha continuato Paolo La Greca, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar Unict) – consente di far comprendere ai cittadini il reale valore del bene sottoposto a interventi di riqualificazione. Occorre instaurare il consenso rispetto al processo che per sua definizione viene visto come ipotesi remota e di difficile esecuzione».

ECONOMIA, IN SICILIA OLTRE IL 25% DI SOCIETÀ INDEBITATE

 

Commercialisti riuniti a Catania per analizzare il nuovo Codice dell’insolvenza


ALLERTA PREVENTIVA PER CONTRASTARE STATO DI CRISI

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CATANIA –

In Sicilia ci sono oltre 77.774 società di capitali (più di 18mila solo nel capoluogo etneo), di queste ben 12.500 hanno debiti tra 100 e 500mila euro, mentre per 7.000 aziende la soglia si innalza fino a toccare quota 5 milioni di euro (in totale il 25% circa delle realtà imprenditoriali vive una condizione di fragilità). È questo lo scenario in cui s’innestano le novità introdotte dal nuovo “Codice della crisi e dell’insolvenza”, che ha letteralmente mandato in pensione – dopo 77 anni – la legge fallimentare.

A Catania, una “due-giorni” dedicata al tema e organizzata dall’Ordine dei commercialisti del capoluogo etneo (oggi e domani alla Baia Verde), ha riunito imprese, professionisti, docenti e imprenditori, per analizzare i nuovi strumenti normativi nati per prevenire dissesti e salvaguardare la continuità aziendale. «La fase di allerta o la fase di composizione assistita della crisi prevista dal nuovo Codice – ha commentato il presidente dell’Ordine etneo Giorgio Sangiorgio – diventano di fondamentale importanza per favorire l’emersione tempestiva dello stato di crisi, consentendo all’imprenditore di identificare in tempo utile le modalità di superamento della stessa. Il monitoraggio costante dell’equilibrio economico-finanziario dell’azienda sarà possibile solo in presenza di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile, ciò nell’ottica di preservare l’intero sistema economico territoriale. L’approccio tempestivo, che è già insito nelle buone prassi amministrative, consente d’intervenire con buone possibilità di successo, che invece diminuiscono drasticamente quando la crisi è ormai conclamata. Occorre favorire una cultura del risanamento, oltre ogni legge».

Il nuovo Codice – che è al suo debutto ma entrerà in vigore il 15 agosto 2020 – pone l’accento sulla necessità di essere tempestivi e di attivarsi senza indugio laddove emergano i primi segnali, rilevati da indicatori specifici enunciati nel testo: «La valutazione degli squilibri comunque – hanno aggiunto i consiglieri nazionali dei Commercialisti Roberto Cunsolo e Andrea Foschi – deve tenere conto delle caratteristiche dell’impresa e della sua attività in concreto, nonché del suo grado di maturità, con indici di allerta “personalizzati” più idonei a far emergere la crisi. Di certo in questi mesi il Cndcec (il Consiglio nazionale dei Commercialisti) interverrà per proporre integrazioni in un’ottica propositiva di collaborazione».

«Nelle PMI siciliane la proprietà e l’amministrazione sono concentrate in pochi soggetti, spesso sono legati da vincoli familiari – ha spiegato il consigliere Marcello Murabito, delegato Area giudiziale Crisi d’impresa e CTU – la struttura organizzativa consta di poche funzioni che spesso sono interamente svolte dall’imprenditore/proprietario. Questa struttura semplificata potrebbe fare ritenere la possibilità di un’analisi agevole, in realtà l’accentramento delle funzioni in capo a pochi soggetti comporta non poche criticità. Oggi più che mai le nostre imprese devono dotarsi di un sistema di controllo di gestione adeguato a intercettare le prime avvisaglie della crisi sulla scorta delle indicazioni contenute nell’articolo 13 del Codice: squilibri di carattere reddituale, patrimoniale o finanziario; sostenibilità dei debiti per almeno i sei mesi successivi; prospettive sulla continuità per l’esercizio in corso; sostenibilità degli oneri dell’indebitamento coi flussi di cassa che l’impresa è in grado di generare; adeguatezza dei mezzi propri rispetto a quelli di terzi; ritardi nei pagamenti reiterati e significativi. Laddove sinora si è operato solo su dati consuntivi, ora occorre un cambio deciso di prospettiva che focalizzi gli andamenti futuri della gestione: il piano industriale, sinora adottato solo dalle aziende di maggiori dimensioni, dev’essere al centro delle valutazioni».

 

RIFORMA DEL DIRITTO FALLIMENTARE: «DIAGNOSI PRECOCE: LA CURA PER LA CRISI D’IMPRESA»

 

I “meccanismi d’allerta” previsti dal nuovo decreto: notai catanesi a confronto

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CATANIA –

La crisi d’impresa è tra i principali temi giuridici del momento, fulcro di una riforma normativa che vuole dare una risposta concreta alla domanda che si pongono tutte le aziende di fronte al rischio di fallimento: come guarire dal malessere economico?

Il nuovo Codice – emanato con decreto legislativo del 12 gennaio 2019 n. 14 – prescrive le cure della “prevenzione” e della “diagnosi precoce”, cioè il rafforzamento dei sistemi di controllo e di allerta per intervenire tempestivamente prima che la situazione economica imprenditoriale si deteriori.

Il Notariato è tra le categorie professionali chiamate a esercitare tale funzione di monitoraggio, motivo per cui il Consiglio Distrettuale di Catania e Caltagirone ha approfondito l’argomento con i suoi iscritti e con altri professionisti interessati, in occasione del convegno di studio che si è svolto oggi (11 maggio) al Mercure Catania Excelsior.

«Il concetto di tutela e responsabilità dell’azienda che il decreto intende consolidare collima perfettamente con la nostra attività professionale – ha affermato il presidente del Consiglio Notarile Andrea Grasso – i primi provvedimenti in vigore ci hanno già coinvolti nel sistema, adesso ci prepariamo alle prossime scadenze, come per esempio la necessità di adeguare gli statuti delle società alle nuove norme».

Ha introdotto e moderato i lavori il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania e ordinario di Diritto commerciale Roberto Pennisi, che ha tracciato l’evoluzione culturale che caratterizza la riforma rispetto alla precedente legge fallimentare del 1942: «Dal punto di vista sociale ogni caso di crisi aziendale è solitamente stigmatizzato, come fosse vergogna dell’imprenditore incapace – ha detto – tuttavia ogni impresa ricorre fisiologicamente al debito, anche quando gode di salute economica. La nuova filosofia è quella di tutelare l’intero tessuto imprenditoriale già dalla comparsa delle prime sofferenze».

 

 

Il concetto di protezione si allarga anche ai creditori che vengono coinvolti, per i quali il decreto predilige una procedura di risanamento e di composizione della crisi – cioè acquisire una percentuale delle somme dovute – piuttosto che una procedura fallimentare come quella già conosciuta che assorbe, con le sue spese, le poche risorse rimaste all’azienda. Tale scenario è stato approfondito dal punto di vista tecnico dai due docenti universitari Pierpaolo Sanfilippo(ordinario di Diritto fallimentare presso l’Ateneo catanese) e Fabrizio Guerrera (ordinario di Diritto Commerciale all’Università di Messina).

Del caso specifico delle nuove forme di tutela per coloro che acquistano immobili da costruire si è occupato il componente del Consiglio Nazionale del Notariato Enrico Sironi, il quale ha specificato che «dal 16 marzo di quest’anno è obbligatorio l’atto notarile per il preliminare di vendita fra acquirente e costruttore».

È intervenuto inoltre il presidente dell’Ordine etneo dei Commercialisti Giorgio Sangiorgio, sottolineando il ruolo sempre più determinante del professionista nella prevenzione della crisi: «La riforma delle procedure concorsuali punta sui meccanismi di allerta per attenuare o neutralizzare il ritardo con cui le imprese segnalano la crisi, tuttavia le soglie impostate per l’obbligo di segnalazione dell’insolvenza non appaiono coincidenti con la realtà del tessuto imprenditoriale italiano».

Al convegno è intervenuto inoltre il responsabile dell’Area Sicilia del Credito Valtellinese Santo Sciuto, evidenziando il ruolo fondamentale degli istituti bancari nell’ambito dell’insolvenza aziendale.

 

Appuntamento in teatro stasera a Catania ma anche un faro di luce sulla Sanità

 

Oggi, Sabato 11 maggio, ore 20.30, Teatro San Luigi (viale M. Rapisardi 230) – Catania

«FACEMU GRANNI FESTA» PER OFFRIRE ASSISTENZA SANITARIA AI PIÙ BISOGNOSI

Arte e beneficenza per la raccolta fondi a sostegno del poliambulatorio “Salute e Solidarietà”  

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CATANIA – 

Non solo un appuntamento in teatro ma anche un faro di luce solidale che illumina il diritto alla salute dei cittadini, soprattutto i più bisognosi della comunità catanese. Sabato 11 maggio 2019, alle 20.30, al Teatro San Luigi di Catania (viale Mario Rapisardi 230) si terrà il musical «Facemu granni festa», il cui ricavato sarà interamente devoluto al Poliambulatorio medico di “Salute e Solidarietà Onlus”, per sostenere l’attività di assistenza sanitaria a titolo volontario a favore delle persone indigenti. «Facemu granni festa» è liberamente tratto dall’opera “Pipino il Breve” di Tony Cucchiara, con la regia di Filippo Leone e la messa in scena a cura della compagnia amatoriale “I Caminanti di San Domingo”, formata da un gruppo di amici ex scout. Una brillante opera, ambientata nella Francia del Medioevo, che racconta peripezie e disavventure del Re Pipino e della sua promessa sposa Berta, dal cui matrimonio nascerà il celebre Carlo Magno. Ad arricchire lo spettacolo, con una sorpresa riservata per il pubblico, sarà inoltre la partecipazione straordinaria dei Pupi dei Fratelli Napoli. 

Un evento benefico – a cui è possibile partecipare con un contributo di 10 euro – organizzato a sostegno del primo progetto dell’associazione “Salute e Solidarietà”: l’ambulatorio polispecialistico che dal 2017, in via Santa Maddalena 15/A, assiste gratuitamente a livello sociosanitario qualsiasi cittadino che ne faccia richiesta attraverso strutture solidali, civili e religiose presenti nel territorio. Durante il 2018 sono state svolte complessivamente 152 prestazioni ambulatoriali tra visite, colloqui, consulti, che hanno riguardato utenti italiani (49,3%) e stranieri (50,7% tra comunitari ed extracomunitari). Per i medici e gli operatori – tutti volontari che con le loro sole forze garantiscono l’apertura della struttura tutti i giorni – «l’assistenza sanitaria gratuita e di qualità diventa diritto inalienabile di ogni individuo». 

L’attività – organizzata su tre ambulatori dedicati a Medicina Interna e Cardiologia, Chirurgia e Pediatria, e Odontoiatria – è svolta sotto regolare autorizzazione sanitaria dell’ASP competente e integra i servizi del Sistema sanitario nazionale, intervenendo in particolare sui bisogni disattesi. Inoltre è attivo uno sportello di ascolto psicologico, nonché protocolli di collaborazione e d’intesa con il Policlinico Casa di Cura Morgagni e il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania. 

“Salute e Solidarietà Onlus” è un organismo riconosciuto dal Distretto 2110 Sicilia e Malta del Rotary International, e costantemente sostenuto dai Club della città di Catania e della provincia.

Valorizziamo lo spazio urbano: concorso dell’Ance

Concorso d’idee rivolto ad architetti e ingegneri italiani e stranieri

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Foto d’Archivio-Sud Libertà (Berlino)

PREMIO D’ARCHITETTURA ANCE CATANIA”: PUBBLICATO BANDO PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA “TERRAZZA DELLO IONIO

Adesioni entro il 4 luglio, tema della V edizione: «Disegniamo la città del futuro»

CATANIA –

La “Terrazza dello Ionio”, ovvero Piazza Nettuno a Catania. Riparte da qui il “Premio d’Architettura” voluto da Ance Catania, il concorso d’idee per la progettazione di un’opera di riqualificazione e recupero paesaggistico all’interno del capoluogo etneo. La nuova e quinta edizione propone il tema “Disegniamo la città del futuro”, individuando quell’area del Lungomare – definita dalle vie Artale d’Alagona, Del Tritone e Del Rotolo – come oggetto di appassionata sfida tra i professionisti partecipanti chiamati a concepire un progetto compatibile, congruo e coerente, ma anche come spazio urbano, tra i più amati dai cittadini, da ravvivare e valorizzare.

Il bando  è rivolto ad architetti e ingegneri del territorio nazionale e internazionale, che potranno aderire secondo le modalità indicate e i requisiti richiesti, entro 60 giorni dalla pubblicazione, avvenuta ieri 6 maggio 2019, e dunque entro il 4 luglio.

«Il concorso si prefigge diversi obiettivi: dal punto di vista urbano mira a eliminare i punti di debolezza dell’area attuale, e a promuovere il concetto di un futuro architettonico a volume zero; da quello politico e da quello sociale intende aprire il dibattito sulle prospettive di sviluppo della città, rilanciando la centralità del ruolo svolto dall’architettura», ha affermato il presidente dell’Ance Catania Giuseppe Piana, componente del comitato esecutivo del Premio insieme Luigi Longhitano, Carmelo Maria Grasso e Biagio Bisignani.

 

 

Il concorso prevede l’assegnazione di 5mila euro al primo classificato, di 3mila euro al secondo e di 1.500 euro al terzo. I premi verranno assegnati – durante una cerimonia dedicata – da una giuria qualificata, composta dai rappresentanti degli enti organizzatori: Ance nazionale e Ance Catania, Regione Siciliana – Assessorato Beni Culturali e Soprintendenza di Catania, Comune di Catania, Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri e rispettivi Ordini territoriali, Collegio etneo dei Geometri.

Tutti i progetti in concorso saranno pubblicati nell’apposito catalogo dell’edizione del Premio; in particolare, quello vincitore sarà inserito anche all’interno della rivista “L’industria delle costruzioni” di Edilstampa.

«L’auspicio – conclude il presidente Piana – è che le idee progettuali di qualità, nel pieno rispetto dei diversi vincoli normativi esistenti nei luoghi e della conformità degli interventi, siano preziosi elementi utili con cui l’Amministrazione competente può dare nuovi input al governo del territorio»

 

La Mafia del Clan dei Tuppi voleva il comando di Misterbianco

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Arresti a non finire per avere le mani su Misterbianco.  Devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, estorsione in concorso, furto, ricettazione e riciclaggio in concorso, detenzione e porto illegale di arma clandestina, trasferimento fraudolento di valori e corruzione, con l’aggravante del metodo mafioso,  26 persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Catania, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nell’ambito dell’operazione “Gisella” condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Catania.

Gli indagati vengono indicati come affiliati al clan dei “Tuppi”, operante nel territorio dei Comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, attualmente confederato alla famiglia mafiosa dei Mazzei, storicamente affiliata a Cosa nostra. Il provvedimento scaturisce dalle confesssioni  del pentito Luciano Cavallaro, esponente storico del gruppo mafioso dei “Tuppi”, già fortemente radicato sul territorio di Misterbianco a partire dagli anni ’80 (periodo nel quale era affiliato alla famiglia mafiosa dei “Cursoti”) e molto attivo nella gestione delle illecite attività, in concorrenza con il gruppo del “Malpassotu”, articolazione della famiglia Santapaola,che riconduce a Giuseppe Pulvirenti