CATANIA:“OPENING SUMMER FEST” A SAN BERILLO DISTRICT

 

Oggiì 12 e sabato 3 luglio, P.zza Goliarda Sapienza, ore 21, ingresso libero

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 CELESTE IN CONCERTO

 La cantante siciliana presenterà al pubblico il sound brasiliano di “Antropofagico I”

CATANIA

 San Berillo District si appresta a vivere due serate di festa e ritrovo all’insegna della musica live: oggi e sabato 13 luglio la cantante siciliana Celeste si esibirà dalle 21.00 in Piazza Goliarda Sapienza (ex Vicolo delle Belle) a Catania, per un doppio appuntamento in cui incontrerà il pubblico in un evento aperto a tutti – con ingresso libero – nel segno della condivisione. Un concerto d’inizio estate, in collaborazione con “First”, che inaugurerà la stagione musicale di San Berillo District sulle note del nuovo EP di Celeste, Antropofagico I, offrendo al pubblico sonorità dall’impronta brasiliana e una contaminazione di generi e influenze dal mondo.

 

 

L’Extended Play di quattro brani, uscito il 14 giugno con l’etichetta discografica “Offline Artistic Production” e in distribuzione digitale con “TuneCore”, è il nuovo progetto musicale di Celeste che ha già lanciato in rotazione radiofonica il singolo “La Marinera” e il videoclip online. Un lavoro, sotto la direzione artistica di Tony Brundo e Tony Canto, che partendo dall’impianto della bossa ne allarga i confini tramite l’introduzione di elementi minimali di elettronica e sonorità altre, dal pop al funk, ma restando sempre fedele alla coerenza del linguaggio del jazz-bossa. Insieme a “La Marinera”, completano la tracklist di Antropofagico I, ricca di importanti collaborazioni con musicisti brasiliani di calibro internazionale, i brani “Algum Dia”“Lembra” e “The Disease Of Dreaming”.

 

 

CANCRENA SOPRINTENDENZE DELLA SICILIA: IL GOVERNATORE CI PROVA MA TANTI PROBLEMI NEPPURE SFIORATI

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di   Raffaele Lanza

Beni culturali, soprintendenze, misteri, carriere facili, personale di vario tipo immesso nei ruoli su spinte politiche, favoritismi di ogni tipo,assenteismo legalizzato,dirigenti corrotti, servili, mobbing esteso ,un mondo dove la miscela del bene e del male diventa un cocktal perfetto    Il governatore siciliano Musumeci,nuovo ancora a questo tessuto culturale,sa solo che il dipartimento ai beni culturali è un settore delicato come quello alla Formazione e da un momento all’altro potrebbe esplodere.  Ha quindi voluto incontrare i dieci soprintendenti dell’Isola al Palazzo della Regione di Catania. Si è trattato di un confronto ideato  per capire la cancrena che esiste da parecchi anni nel settore Beni culturali.

 

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Tante – si apprende -sono state le criticità emerse nel corso del vertice catanese. Dalle discrasie tra Piani paesaggistici, il Sistema informativo forestale e gli strumenti urbanistici dei Comuni, che spesso bloccano l’iniziativa privata e le attività imprenditoriali, senza assicurare un’effettiva tutela dell’interesse pubblico, all’arretratezza dei sistemi informatici delle Soprintendenze che impediscono l’evasione in tempi brevi delle pratiche on-line; dalla mancanza di sedi decorose, in cui ricevere il pubblico e lavorare con dignità, all’assenza di una contabilità decentrata che snellisca le procedure e accorci i tempi di pagamento, fino alla carenza di personale in unità operative vitali per il corretto funzionamento degli uffici e l’erogazione di servizi dovuti all’utenza. Un quadro –  ha sottolineato il dirigente generale Alessandro – di problemi cronici, trascinatisi nel tempo, a cui si sta cercando di dare risposte graduali ma risolutive.   

                  SOPRINTENDENZE: DIRIGENTI CHE TIMBRANO UNA SOLA VOLTA AL GIORNO

Questa disamina -osserviamo noi di SUD LIBERTA’ -è quella offerta dell’amministrazione, risulta in atto assente l’esame delle denunce degli anni scorsi alla Procura dei più attenti nonchè di quei sindacati autonomi locali in particolare sul comportamento -non accettabile- di alcuni dirigenti come quello di timbrare una sola volta al giorno.

“Non ho alcun interesse e neppure curiosità per le vostre scelte elettorali – ha sottolineato Musumeci – sono stato e sarò sempre molto rigoroso nel separare l’attività dell’amministrazione pubblica dalle appartenenze partitiche. Ho, invece, il dovere di dare corso a un programma di governo a cui sono vincolato in ragione del consenso ricevuto dai siciliani. A loro, ciascuno nel proprio ruolo, dobbiamo tutti rendere conto, io per primo. Ma, nell’esercizio delle nostre rispettive funzioni, che presuppongono rispetto reciproco, dobbiamo fare squadra: la Regione è una, la rappresento io, ma la rappresentate anche voi: i vostri uffici sono le postazioni più vicine alla gente e ai loro problemi, si tratti di imprese, professionisti o singoli. Abbiamo il dovere di dire “sì” o “no”. Rispondere “forse” o “vediamo” significa riproporre quel male oscuro, per non dire altro, che ha fino a oggi danneggiato l’immagine complessiva della Regione – vista sempre più distante, lì a Palermo – e in particolare delle Soprintendenze, percepite o persino temute dall’uomo della strada come ostili”.

Musumeci ha assicurato l’avvio di un iter per la risoluzione dei problemi che, secondo il governatore, “sono l’eredità pesante che il mio governo ha ricevuto”. “Al cittadino incolpevole – che vuole osservare le regole, per attività edilizie minime, come l’apertura di una finestrella o la collocazione di un condizionatore, dobbiamo essere di aiuto, non d’ostacolo, indicando le soluzioni. Riusciremo a ricreare un’immagine e anche un rapporto diverso con i cittadini alla nostra Regione”.

Questi i problemi più di facciata dei Beni culturali. Restano i problemi di fondo, quel tipo di mobbing diffuso ed occulto- che può dare l’impressione di sviluppo di  “Mafia culturale “-che consente carriere facili col sostegno del “padrino” ed  esiste da oltre un ventennio nelle soprintendenze della Sicilia, in particolare a Catania ed è o ben nascosta ed insabbiata dalla casta dirigenziale che sceglie da sè i componenti verticitici da destinare al timone di queste strutture tanto contestate.

 

CATANIA, “VICOLO DELLE BELLE”: RIQUALIFICARE CON LA MUSICA -ALMENO-IL QUARTIERE A LUCI ROSSE(EX)

 

Catania 12/13 luglio, P.zza Goliarda Sapienza (ex Vicolo delle Belle), h 21, ingresso libero

SAN BERILLO DISTRICT, CELESTE IN CONCERTO: DUE GIORNI DI FESTA E MUSICA LIVE

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La cantante siciliana torna nella sua terra per incontrare il pubblico sulle note del nuovo EP “Antropofagico I”

CATANIA –

Se l’arte può riqualificare un quartiere, la musica di certo può sprigionare l’energia inespressa di un luogo e di chi lo abita. È con questo slancio che la cantante siciliana Celeste, nel pieno di un tour internazionale tra le principali capitali europee – Parigi, Amsterdam e Londra, dove ha aperto lo show di Milton Nascimento nel prestigioso palco del Barbican Hall – torna nella sua terra per una due giorni di musica, incontro e condivisione con il pubblico, in programma venerdì 12 e sabato 13 luglio a Cataniadalle 21.00 a San Berillo District (Piazza Goliarda Sapienza, ex Vicolo delle Belle).

Non un solito palcoscenico, ma un luogo simbolo di rinascita culturale per Catania, nato “dal basso” per rilanciare uno dei quartieri storici della città che sta traendo forza dalla creatività e dal talento di tanti giovani artisti, come nel caso di Celeste. Sposando questa idea, con la visione di una location che non è mero contenitore ma spazio d’incontro e di scambio, la cantante 21enne ha scelto proprio la piazza di San Berillo per quello che sarà un vero e proprio evento sociale e culturale. Una due giorni di festa – con ingresso libero – in collaborazione con “First”, che aprirà la stagione musicale estiva di San Berillo District sulle note dei brani del nuovo EP di Celeste, Antropofagico I.

Accompagnata dalla sua band, la voce di Celeste farà vibrare la piazza con un sound brasiliano in un mix di generi, suoni e influenze musicali.

L’Extended Play di quattro brani, uscito il 14 giugno sotto l’etichetta discografica “Offline Artistic Production”, in distribuzione digitale con “TuneCore”, è il nuovo progetto discografico di Celeste che si completerà con altri 2 EP in arrivo tra l’autunno 2019 e gli inizi del 2020. All’interno del trio, qui spicca l’impronta brasiliana, cifra importante nella formazione artistica della cantante, come raccontano anche le numerose collaborazioni con musicisti brasiliani di calibro internazionale, come Mauro Refosco (percussionista dei Red Hot Chili di Peppers, di David Byrne, dei Talking Heads).

L’idea dei direttori artistici Tony Brundo e Tony Canto è stata quella di destrutturare il linguaggio bossa e renderlo fruibile con l’uso minimale di elettronica e ritmiche a essa non proprio familiari, lambendo il pop, il funk, ma restando ben ancorati alla coerenza linguistica del jazz-bossa.

Il brano “La Marinera”, nuovo singolo in rotazione radiofonica accompagnato dal videoclip già online, è un esempio di vera e propria canzone con influenze del mondo sia sudamericano che elettropop. Il testo parla di una figura femminile forte, fuggita in mare dalla madre di tutte le terre, l’Africa, e costretta alla vita di strada nel suo viaggio verso il sogno di un futuro migliore che altro non era se non una chimera. Donna dal “cuore di tamburo”, la marinera mantiene nella sofferenza la sua dignità, in un contrasto tra malinconia e allegria che racchiude tutta l’energia della libertà e l’amore incondizionato per la vita. La canzone è composta da Tony Canto, cantautore, compositore, musicista, arrangiatore e produttore attuale di Mannarino.

A completare la tracklist dell’EP i brani: “Lembra” (un samba tradizionale scritto da Chico Adnet, rivisitato in una chiave nuova, con un andamento ritmico dai suoni elettronici e moderni), “Algum Dia” (un samba arricchito dai fiati, scritto da Haroldo Mauro Jr, che in passato ha collaborato con due icone del genere come Edison Machado e Milton Banana) e “The Disease Of Dreaming” (una bossa di Giuliano Castagna e Celeste che mixa diverse influenze musicali con un testo in inglese).

È proprio questa contaminazione tra origini diverse e stili fatti propri la cifra distintiva del disco: «La mia idea per questo nuovo progetto è maturata nel tempo – spiega la cantante – sentivo la necessità di inserire in questo le sonorità che più mi appartenevano e di poterle presentare in un determinato modo, come un mio percorso interno, come fasi, come un albero ricco di rami, in cui ogni ramo rappresenta una sonorità specifica di una cultura, di un’influenza, di un determinato territorio o momento storico, ma ogni ramo è parte fondamentale di quell’albero. Allora – prosegue Celeste – è nata l’idea di fare un trittico di EP con tre idee sonore diverse: il primo con un’impronta decisivamente brasiliana; il secondo EP avrà un sound più internazionale, funk, jazz, blues and soul, e il terzo avrà un suono che riunirà tutte queste influenze ma con un sound più personale, distintivo e caratteristico».

Un concetto che si ritrova anche nel titolo scelto per il primo EP. “Antropofagia – spiega Celeste – perché questa parola descrive esattamente la mia attitudine verso la musica. Io voglio prendere e deglutire tutte le influenze e gli stili che mi interessano, per poi rimescolarli e buttarli fuori ma a modo mio, più personale, mescolate con la mia personalità e il mio gusto. Non voglio legarmi a un genere, voglio spaziare, voglio usare tutto quello che mi cattura, che mi affascina, tutto quello che s’identifica molto con me e con quello che sento, voglio essere influenzata, contaminata, voglio immergermi in quello che io sento vicino a me».

ARCHITETTI A ROMA: “GLI ENTI PUBBLICI SICILIANI INCAPACI DI GESTIRE E SPENDERE I FONDI EUROPEI”

 

Ordini di Sicilia e Lazio riuniti nella Casa dell’Architettura della capitale

 

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I presidenti di categoria: «Le maggiori criticità: carenza di infrastrutture, mancata spesa dei fondi europei e degrado dei centri storici»

 

CATANIA

La progettazione non solo come attività professionale, ma come responsabilità sociale e impegno etico dell’architetto, figura capace, grazie alla tecnica e alla cultura, di incidere nel processo di trasformazione delle città. È stato questo il fulcro del convegno che ha visto gli Ordini degli Architetti della Sicilia e del Lazio riunirsi a Roma – nella sede della Casa dell’Architettura – per discutere di leggi regionali, normative, procedure, ma anche di opportunità sociali e abitative, all’insegna di un dialogo aperto e costruttivo fra i colleghi italiani. Territorialità chiamate a confrontarsi sulle proprie similitudini, peculiarità e differenze per lo sviluppo verso un futuro comune. Un evento che è stato l’occasione per far emergere le specificità dell’architettura siciliana, tra potenzialità e criticità; e a cui hanno partecipato il vicepresidente del Consiglio nazionale di categoria Rino La Mendola, il presidente di Inarcassa Giuseppe Santoro, i rappresentanti delle due Amministrazioni regionali, di Fondazione Inarcassa e di Ance.

«La Sicilia – hanno affermato in un intervento comune i presidenti – per la sua posizione nevralgica al centro del Mediterraneo, nell’incrocio fra tre continenti, è sempre stata nei secoli zona di attrazione per i popoli. Da un lato un territorio con incredibili ricchezze culturali, basti pensare ai sette siti Unesco, alle oltre 70 aree naturali protette, e agli innumerevoli beni artistici, storici e paesaggistici che rendono le aree une diverse dalle altre; dall’altro una regione tormentata da problematiche come lo spopolamento dell’entroterra a favore dei grandi centri, o le difficoltà ambientali delle zone costiere, oggi degradate per l’insediamento dei poli industriali. Condizioni su cui pesano le criticità maggiori di cui soffre l’Isola – hanno continuato – parliamo della carenza di infrastrutture adeguate (in primis una rete ferroviaria scadente), della cronica incapacità a spendere i fondi europei per la lentezza e l’inefficacia della programmazione, e dell’urgenza di recuperare urbanisticamente i territori, le città e i centri storici».

Cogliendo gli spunti di riflessione lanciati dal presidente dell’Ordine Architetti di Roma Flavio Mangione, i presidenti siciliani hanno ribadito che «in questo contesto la figura dell’architetto può e deve essere protagonista di una trasformazione urbana e di un miglioramento ambientale che siano all’altezza della crescita e dello sviluppo dei Paesi europei più avanzati. Per questo gli Architetti dell’Isola, e i nove Ordini che li rappresentano, sono impegnati in un’opera di rilancio che vinca la storica penalizzazione della Sicilia, con particolare attenzione all’aspetto della legalità, di fondamentale importanza per la qualità dei progetti di architettura».

A testimonianza di ciò sono stati illustrati nel corso dell’incontro cinque progetti realizzati in Sicilia e curati da giovani professionisti. «Sono esempi – hanno affermato – di come l’architetto abbia la capacità di leggere a fondo le trasformazioni sociali, urbane, economiche e territoriali, e di sapere scegliere tra le opportunità migliori che la tecnica e la cultura ci mettono a disposizione».

PATTO PER CATANIA: CONFRONTI TRA LE PARTI PER “DISCUTERE” SUL FINANZIAMENTO DI 739 MILIONI DI EURO

Il Patto, in quanto strumento di programmazione unitaria che mette a sistema la pianificazione degli investimenti della Regione/Città Metropolitana a valere sulle diverse fonti finanziarie disponibili, mette a disposizione anche risorse per 332 milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC). Un finanziamento totale quindi di 739 milioni di euro.

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Amministrazioni, Imprese e Professionisti a confronto su prospettive e sviluppi

 

CATANIA

«Il Patto per Catania rappresenta uno strumento importantissimo per la messa a sistema delle risorse disponibili, nazionali ed europee; è un’occasione che la città non può assolutamente perdere. Per questo abbiamo organizzato un incontro con le principali parti sociali coinvolte, al fine di comprendere l’effettivo stato degli interventi previsti e la loro eventuale riprogrammazione».

Il presidente dell’Ance di Catania Giuseppe Piana presenta così il convegno che si terrà lunedì 8 luglio, alle 9.00, nella sede dell’associazione etnea (Viale Vittorio Veneto 109, II piano), sezione autonoma di Confindustria.

Un incontro organizzato dai Costruttori edili, unitamente agli Ordini professionali degli Architetti, Ingegneri, Geologi e Geometri, intitolato “Patto per Catania – prospettive e sviluppi”. Interverranno per i saluti istituzionali il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. A seguire il presidente Piana introdurrà le relazioni di Fabio Finocchiaro (responsabile unico del Patto e direttore dell’ufficio comunale Politiche Comunitarie e Fondi strutturali), Maurizio Caserta (ordinario Economia politica all’Università di Catania), Emiliano Abramo (presidente Comunità Etnea Sant’Egidio), e Biagio Bisignani (direttore dell’ufficio comunale Urbanistica e ad interim di quello dei Lavori Pubblici).

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Nella foto Marco Falcone della Giunta Musumeci, Assessore alle Infrastrutture

Seguirà una tavola rotonda – coordinata dal giornalista Domenico Ciancio Sanfilippo – sul cronoprogramma delle opere e sulle criticità emerse. Prenderanno la parola: l’assessore regionale Marco Falcone e gli assessori del Comune di Catania Giuseppe Arcidiacono (Lavori Pubblici), Barbara Mirabella (Attività e Beni culturali), Sergio Parisi (Sport e Politiche comunitarie), Alessandro Porto (Protezione Civile e Smart Cities). Parteciperanno inoltre i presidenti: Giuseppe Piana (Ance Catania), Antonello Biriaco (Confindustria Catania), Alessandro Amaro (Architetti), Giuseppe Collura (Geologi), Giuseppe Platania (Ingegneri), Agatino Spoto (Geometri). Le conclusioni saranno affidate a Paolo La Greca, ordinario di Pianificazione Urbanistica presso l’Ateneo catanese.

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Nella foto d’Archivio l’arch. Giuseppe Piana

«La  riprogrammazione del Patto – ha aggiunto Giuseppe Piana – rappresenta per l’Amministrazione comunale e per l’intera città, insieme al partenariato economico-sociale, una grande opportunità per la definizione di progetti di sviluppo a livello territoriale. È anche questo – ha aggiunto – il senso di quanto previsto dal Decreto Crescita, convertito in legge lo scorso 27 giugno, che ha avviato una revisione dei numerosi documenti programmatori finanziati con il Fondo FSC, nell’obiettivo di migliorare la qualità degli interventi, accelerandone la spesa, finanziare opere medio-piccole immediatamente cantierabili ed elaborare progetti territoriali che possano costituire la base per i prossimi programmi dei fondi europei».

Project Financing: “35 mila procedimenti per un importo di 100 miliardi di euro”

 

Commercialisti, Ance e Confindustria Catania su partenariato pubblico privato

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Corradino: «Sblocca Cantieri, linee-guida Anac congelate in attesa che il Governo emani il regolamento»

CATANIA –

Uno strumento fondamentale per trasformare idee in opere pubbliche e quindi in servizi per la comunità, ma anche per far tornare a dialogare amministrazioni e imprese edili: il Partenariato Pubblico-Privato (PPP), insieme all’istituto finanziario del project financing, registra da 15 anni una continua crescita, con oltre 35mila procedimenti in corso per un importo di 100 miliardi di euro. Da 322 procedure nel 2002 si è passati alle oltre 4mila nel 2018, con un incremento dei bandi del 22%.

Sono alcuni dei dati emersi durante il convegno organizzato da Ordine dei Commercialisti, Ance e Confindustria di Catania, sviluppatosi nella sessione pomeridiana di ieri e in quella mattutina di oggi

«Prospettive di sviluppo per il territorio è il significativo sottotitolo dell’evento – ha sottolineato il presidente di Ance Catania Giuseppe Piana – perché è in quest’ottica che noi imprenditori intendiamo confrontarci e agire, per far ripartire i cantieri a seguito dell’immobilismo che ha contraddistinto questi ultimi anni». Pensiero condiviso anche dal presidente dei Commercialisti etnei Giorgio Sangiorgio: «La Sicilia è al terzo posto in Italia per numero di enti dissestati: per incidere nell’economia del territorio la nostra categoria sta investendo sull’alta formazione specializzata, anche per strumenti efficaci come può rivelarsi il project financing». All’evento formativo è intervenuto anche il consigliere AnacMichele Corradino, che ha puntato l’attenzione sullo “Sblocca Cantieri”: «La legge di conversione – ha chiarito – congela le linee guida dell’Autorità Anticorruzione sul monitoraggio del rischio operativo nel Partenariato Pubblico Privato in attesa che il Governo emani il regolamento di esecuzione del Codice Appalti»

Il peso del PPP sul totale delle opere pubbliche, in termini di importi di gara, è salito dal 6% del 2002 al 32% del 2018: i settori maggiormente coinvolti sono energia, telecomunicazioni, sanità, ambiente, con un trend costante sulla realizzazione di aeroporti e cimiteri. I Comuni sono i principali committenti pesando l’81% sul totale dei bandi, come emerge dalle statistiche dello studio Ance illustrato dal costruttore cataneseFilippo Colombrita.

Il Comune di Catania ha partecipato con la presenza dell’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Arcidiacono, che ha sottolineato «l’opportunità che il PPP rappresenta soprattutto per quegli enti locali in situazioni finanziarie di sofferenza», e con la relazione di Biagio Bisignani, direttore ad interim dell’Ufficio al ramo, che ha rimarcato il ruolo della pubblica amministrazione nel partenariato, «a tutela delle necessità pubbliche e dell’interesse della comunità, in contrapposizione a quello dell’imprenditore per i proventi della gestione».

Hanno completato l’approfondimento sul tema i commercialisti Fabrizio Leotta, Gaetano Oliva e Fabrizio Bencini. «In questi scenari è centrale il Piano Economico Finanziario» ha sottolineato il consigliere dell’Ordine Leotta, focalizzando l’attenzione sui profili tecnici e sugli aspetti operativi nella predisposizione del documento strategico, che può determinare molteplici criticità: «In primis la sostenibilità finanziaria messa alla prova dalla lunghezza delle procedure burocratiche – ha dichiarato – con una bancabilità da 12 a 36 mesi dall’aggiudicazione alla firma del finanziamento, come evidenziato dallo studio del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica».

Anche da qui l’elevata percentuale che si registra di bandi interrotti per via di gare deserte, procedure o aggiudicazioni revocate con un basso tasso di procedimenti in corso divenuti concessioni, pari al solo 27% del totale.

Anticorruzione: azioni di prevenzione e strumenti di contrasto. Si discute a Catania

 

Oggi 21 Giugno, ore 15.00, Dipartimento Scienze Politiche e Sociali

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Quali strumenti e modelli utili per il rilancio etico ed economico del settore

CATANIA

Non solo una questione etica che lede i principi della convivenza sociale di qualsiasi società civile, ma anche un ostacolo alla crescita, alla competitività del Paese, alla libera concorrenza: il fenomeno della corruzione rappresenta tutto questo, in uno scenario che impone un dibattito fondamentale su azioni di prevenzione e strumenti di contrasto.

L’ultimo report in materia è quello della Convenzione delle Nazioni Unite che ha promosso l’Italia riconoscendo «una serie di passi avanti per promuovere la trasparenza generale a livello governativo e l’uso di dati aperti per esempio sulla trasparenza delle informazioni sugli appalti». Ma tali strumenti e i modelli gestionali esistenti sono efficaci?

Alla possibile risposta è dedicato il convegno nazionale che si terrà oggi , alle 15.00, nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania (via Vittorio Emanuele II, 49), organizzato dall’Associazione Italiana Cultura Qualità (Aicq) – Settore Costruzioni insieme agli Ordini professionali etnei di Ingegneri, Architetti, Commercialisti e Avvocati, la Fondazione Ingegneri, con il supporto di Ance Catania, a cui si aggiunge il patrocinio di Accredia.

Sarà occasione, da un lato, per approfondire la conoscenza degli strumenti necessari per rilanciare il comparto edile, sia in termini economici che etico-comportamentali; dall’altro, per promuovere lo sviluppo di una mentalità orientata alla gestione dei rischi nel mercato legati al fenomeno della corruzione.

Il convegno – dal titolo “Modelli organizzativi e certificazione: strumenti utili per la prevenzione della corruzione?” – sarà aperto dagli interventi dal direttore del Dipartimento universitario di Scienze Politiche e Sociali Giuseppe Vecchio, e dai presidenti Giuseppe Platania (Ordine Ingegneri),Mauro Scaccianoce (Fondazione Ingegneri), Claudio Rosso (Aicq nazionale), Pietro Vitiello (Aicq Sicilia), Pietro Fedele (Aicq Settore Costruzioni).

Introdurrà i lavori Antonino Santonocito, che ha fortemente voluto l’evento in qualità di coordinatore nazionale Aicq di Comitati e Settori.

In programma gli interventi del consigliere Anac Ida Angela Nicotra sul Piano Nazionale Anticorruzione; del direttore generale Accredia Filippo Trifiletti sul modello gestionale certificato; e del procuratore aggiunto di Catania Francesco Puleio su investigazioni e aspetti patrimoniali nel contrasto alla corruzione.

Seguirà una tavola rotonda a cui parteciperanno: il docente ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico Felice Giuffrè e i presidenti Alessandro Amaro(Ordine Architetti PPC), Giuseppe Piana (Ance Catania), Giuseppe Platania (Ordine Ingegneri), Giorgio Sangiorgio (Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili), Marco Tortorici (Ordine Avvocati). Modererà il giornalista dell’agenzia Ansa Mimmo Trovato.

Catania: oggi e domani focus formativo sul Partenariato

 

Oggi19 e domani 20 giugno convegno nella sede Ance, Viale Vittorio Veneto 109

 

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OPERE STRATEGICHE, BOOM DEL PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO

Commercialisti, costruttori e industriali riuniti per analizzare prospettive di sviluppo grazie ai modelli di sussidiarietà orizzontale
Tra i relatori anche il consigliere Autorità Nazionale Anticorruzione Michele Corradino

CATANIA –

Le prospettive di sviluppo dei territori vanno sempre più nella direzione del partenariato pubblico-privato. È infatti la formula di finanziamento alternativo che oggi, a fronte delle difficoltà di cassa e dei vincoli di bilancio delle pubbliche amministrazioni, si rivela la strada più efficace per la realizzazione di opere e interventi, quindi per la creazione di investimenti, redditi, occupazione, grazie all’apporto di risorse e capitali privati. In una sola parola opportunità per i territori, come testimoniato dal boom del mercato del partenariato pubblico-privato (PPP) a livello nazionale e locale, che in Italia è passato da poco più di 300 bandi nel 2002 agli oltre 3.000 del 2016, smuovendo una mole di risorse di oltre 88 miliardi di euro (22,1% delle gare per opere pubbliche bandite nel periodo). Questi gli ultimi dati del dossier “I comuni italiani e il Partenariato Pubblico Privato” commissionato nel 2018 dal Senato della Repubblica.

Conoscere dunque i modelli di cooperazione e le procedure del PPP diventa fondamentale per i professionisti del settore. A questo tema sarà dedicato il convegno “Partenariato Pubblico Privato e Project Financing: prospettive di sviluppo per il territorio” organizzato da Ordine dei Commercialisti di Catania, Ance Catania e dalla sezione etnea di Confindustria, che si terrà domani, mercoledì 19 (15,30-19,30) e giovedì 20 giugno (9-13) nella sede Ance (Viale Vittorio Veneto 109, Catania). Nella prima giornata, dopo i saluti dei presidenti Giorgio Sangiorgio (Ordine Commercialisti), Giuseppe Piana (Ance Catania) e Antonello Biriaco (Confindustria Catania), si entrerà nel vivo dei lavori per approfondire diversi aspetti della materia fra cui le dinamiche degli investimenti pubblici e il mercato,l’inquadramento giuridico del PPP e del PF attraverso lo schema di contratto standard e le linee guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, i ruoli dell’Amministrazione all’interno delle procedure, analizzando anche profili tecnici e finanziari connessi, riflessi sui bilanci degli enti locali e controlli degli organi revisori.

I relatori in programma saranno: Filippo Colombrita (Ingegneria Costruzioni Colombrita srl), Michele Corradino (Consigliere Autorità Nazionale Anticorruzione), Biagio Bisignani (Direttore ad interim settore Direzione Lavori Pubblici, Infrastrutture, Mobilità Sostenibile e Servizi cimiteriali del Comune di Catania), Fabrizio Leotta (Consigliere Ordine dei Commercialisti) e Gaetano Oliva (Dottore Commercialista e revisore legale).

La seconda giornata, introdotta e moderata da Fabrizio Leotta, vedrà un focus che tratterà modalità di finanziamento del project financing, modelli d’investimento dei capitali, strategie per massimizzare il rendimento con il commercialista, revisore legale e collaboratore de Il Sole 24 Ore Fabrizio Bencini.

A CATANIA I “GIOCHI MONDIALI DELLO SPORT D’IMPRESA 2024”

 

Vittoria per la candidatura proposta da Csain, Ance, Federturismo, Coni con il patrocino dell’Amministrazione comunale

 

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«Un’importante occasione di sviluppo per la città etnea, che ospiterà migliaia di atleti da tutto il mondo»

CATANIA –

Una vittoria internazionale: Catania è stata scelta come sede della quinta edizione dei “Giochi Mondiali dello Sport d’Impresa”, in programma dal 19 al 24 giugno 2024. È quanto ha deciso la Federazione Mondiale dello Sport d’Impresa (WFCS) in occasione della presentazione ufficiale delle candidature tenutasi ad Atene, che ospita i Campionati 2019.

Un successo per la città etnea e per la rete dei soggetti che ha proposto Catania, con Csain (Centri Sportivi Aziendali e Industriali) capofila – insieme alla sua divisione Events – seguito da Federturismo di ConfindustriaConi e dalla sezione di Catania dell’Associazione nazionale dei Costruttori Edili (Ance) che ha coinvolto anche l’Amministrazione comunale.

«Abbiamo sostenuto fortemente questa idea – ha affermato il presidente dell’Ance etnea Giuseppe Piana – per contribuire allo sviluppo territoriale attraverso una visione di ampio respiro della città, e una pianificazione sinergica tra le varie realtà chiamate a fare squadra, anche nell’ottica del rilancio di Catania. Questo risultato – ha continuato – è solo l’inizio di una grande opportunità per il nostro territorio, con ricadute significative sulla sua economia e su tutto l’indotto di strutture e servizi ricettivi».

Parole di soddisfazione anche da parte del presidente di Csain Luigi Fortuna, catanese che guida con passione l’ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni e che si aggiudica anche una tappa mondiale dopo gli Europei estivi di Riccione 2015 e quelli invernali di Cortina 2016.

Un risultato importantissimo per Csain che, all’appuntamento di Atene, ha messo a segno un altro punto significativo: l’elezione di Umberto Ilardo, siciliano e già componente dell’Executive Committee, a vicepresidente della Federazione WFCS, sotto la cui egida si tengono a cadenza biennale i Giochi.

Articolati in 28 diverse discipline sportive, i Mondiali dello Sport d’Impresa prevedono il coinvolgimento di diverse migliaia di atleti provenienti da ogni parte del mondo, accompagnati da rispettivi team e famiglie. Una manifestazione che funge da catalizzatore e forte richiamo per migliaia di presenze turistiche attese in città.

Proprio la vocazione all’ospitalità, il carattere cosmopolita, la calda atmosfera della rinomata accoglienza siciliana, insieme alle sue tradizioni, eccellenze e bellezze naturali, artistiche, culturali e paesaggistiche, sono stati fra i tratti vincenti su cui ha puntato la candidatura di Catania, completata da una visione dello sport come un valore educativo fondamentale, sinonimo di emozioni, amicizia, socialità. I Giochi saranno quindi occasione per valorizzare e rilanciare l’attuale offerta della città etnea, già servita da attrezzature, strutture e collegamenti al punto da poter ospitare la grande competizione attesa per il 2024.

Ecco gli strumenti patrimoniali per la serenità della Terza età

Sabato 15 giugno, ore 10.30, Four Points by Sheraton (Via A. da Messina 45 | Aci Castello)

 

A CATANIA PRESENTAZIONE DELLA GUIDA MULTIMEDIALE

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Immagine Archivio Sud Libertà

Incontro pubblico organizzato dal Notariato insieme alle Associazioni dei Consumatori

 

CATANIA –

 L’Italia è il secondo Paese più vecchio al mondo: la popolazione italiana over 65 rappresenta, secondo i dati Istat del 2018, il22,6% della popolazione totale. Se si vive più a lungo, le istituzioni sono chiamate ad affrontare nuove necessità e sfide legate alla qualità della vita delle persone anziane che devono essere annoverate tra i soggetti particolarmente meritevoli di tutela.

L’incertezza del futuro per la possibile sopravvenienza di malattie, o comunque di limitazioni e impedimenti fisici o psichici connaturati all’età, fa sorgere l’esigenza di individuare modi e strumenti che assicurino una vecchiaia serena e dignitosa.

Ed è proprio ai principali istituti giuridici a disposizione della Terza Età per la gestione dei propri beni che è dedicata la 15a Guidaper il Cittadino, realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato (CNN) e dalle Associazioni dei Consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione per la difesa dei consumatori, Unione NazionaleConsumatori).

Dopo la divulgazione del vademecum cartaceo, la Guida è adesso disponibile in versione multimediale, composta da cinque video in cui grafiche e personaggi animati illustrano con semplicità le opportunità della rendita vitalizia, del contratto di mantenimento, della donazione con onere di assistenza, del prestito vitalizio ipotecario, e della vendita della nuda proprietà con riserva di usufrutto.

I video saranno presentati a Catania durante l’incontro pubblico e gratuito che si svolgerà sabato 15 giugno, alle 10.30, al Four Points by Sheraton Catania Hotel (via Antonello da Messina 45, Aci Castello).

Interverranno il Consigliere Nazionale del Notariato Pierluisa Cabiddu, responsabile dei rapporti con i Consumatori e coordinatrice della Guida, e il Presidente del Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone Andrea Grasso. Presenteranno la Guida i Notai Maristella Portelli e Alfredo Tamburino, alla presenza dei rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori: il Presidente di Adoc Catania Enza Meli,Elisabetta Freni di Adusbef, Rita Ferro di Assoutenti, e per l’Unione Nazionale Consumatori Valeria Virzì e il Coordinatore regionale Mario Intilisano.