Brucia la villa del marito su consiglio dei tarocchi di una “fattucchiera”

Video Carabinieri di Catania

Nei guai una donna maga/fattucchiera che voleva sopperire alla delusione dell’amica abbandonata dal marito.   Voleva ad ogni costo riavere il marito che l’aveva lasciata e per questo aveva  bruciato la villa in cui l’uomo abitava con la figlia, su consiglio  di un’amica ‘fattucchiera’ e dell’ex marito di quest’ultima. E’ stata ammessa ai domiciliari e poi scarcerata l’autrice dell’incendio avvenuto la il 3 febbraio in via Gattuso a Trecastagni, nel catanese.

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di ricostruire quanto accaduto. La donna, collaborando con gli inquirenti, ha raccontato di essere stata lasciata dal marito lo scorso settembre e che, presa dallo sconforto e dalla disperazione, si era avvicinata a una 59enne, divenuta poi sua complice nell’incendio, che le aveva dato dei consigli fino a quando non le aveva fatto maturare l”idea di bruciare la casa dove abitava il marito, in modo da farlo tornare da lei, raccomandandole di mantenere il silenzio qualora fossero state scoperte, al fine di evitare le gravi ripercussioni causate dal ‘malocchio’.

Per tutti l’accusa è di concorso in incendio doloso aggravato dal fatto di aver messo in pericolo la pubblica incolumità. I militari, proprio durante la perquisizione in casa della chiaroveggente, hanno rinvenuto e sequestrato i tipici tarocchi utilizzati dalle cartomanti per “predire il futuro” o consigli vari nel lavoro e nella vita.

Molte ombre di corruzione sulla Cassa edile- Interviene adesso Marcello La Rosa, difesa d’Ufficio

 

IL PRESIDENTE MARCELLO LA ROSA: «NUOVO CORSO PER LA CASSA EDILE CON STRUMENTI DI CONTROLLO VOLTI A GARANTIRE TRASPARENZA NEI PROCESSI»

«Il risultato investigativo eliminerà ogni ombra restituendo all’ente il ruolo di garante»

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CATANIA – 

«C’è grande amarezza per aver constatato presunte condotte illegali che hanno rovinato la reputazione di un Ente strategico per lo sviluppo del territorio come la Cassa Edile». A parlare è Marcello La Rosa,nella foto, presidente dell’Ente bilaterale di assistenza e mutualità che garantisce il rispetto della contrattazione nel settore delle costruzioni, in questi giorni al centro della cronaca per l’emissione “forzata” di Documenti unici di regolarità contributiva (Durc), che hanno avuto un peso – non indifferente – sugli esiti delle gare d’appalto edili nel capoluogo etneo.

Ad avviare le verifiche interne, proprio il nuovo presidente La Rosa (Ance) con l’ormai ex vicepresidente Giovanni Pistorio (Fillea Cgil) che, tra numerose difficoltà e diffidenze, di fronte a molteplici casi di Durc sospetti, presentarono una serie di querele in Procura. «Purtroppo, non si trattava di casi isolati – continua La Rosa – per ripulire le posizioni delle aziende, la Bni (Banca Nazionale Imprese) era stata più volte manomessa con regolarizzazioni manuali fra luglio 2013 e luglio 2018».

Un vero e proprio sistema fraudolento che è emerso nel 2018, a seguito della segnalazione di un imprenditore alla nuova governance della Cassa, insediatasi a marzo dello stesso anno. «Abbiamo dovuto avvalerci di una società specializzata – continua il presidente della Cassa Edile – per avviare un controllo a ritroso che ha messo in evidenza rimozioni manuali di debiti, nonché liquidazione di rimborsi malattie/infortuni sotto forma di crediti a favore di alcune imprese. Da lì è iniziato un periodo durissimo di scontri interni e tensioni. Un’escalation che ha spaccato letteralmente in due l’Ente, fino ad essere tacciato di tenere un atteggiamento ritorsivo nei confronti della vecchia governance. Si è reso necessario intraprendere un percorso di assoluta legalità teso ad azzerare vecchie logiche e meccanismi».

«Abbiamo insediato una nuova direzione e creato strumenti di controllo incrociato – continua la Rosa – volti a rafforzare e garantire l’assoluta trasparenza dei processi di rilascio del Durc, delle rateizzazioni, del pagamento delle malattie per le imprese e le prestazioni per gli operai. In questo periodo critico e delicatissimo per la stessa sopravvivenza della Cassa Edile, non abbiamo mai perso di vista il nostro lavoro: pur con tutte le difficoltà, il personale e la direzione hanno garantito regolarmente i servizi e le prestazioni per le imprese e i lavoratori nel pieno rispetto degli accordi territoriali e del contratto nazionale. In questo percorso ho potuto contare sul sostegno di Nino Potenza (Feneal Uil di Catania), di Giovanni Pistorio (Fillea Cgil Catania), del presidente Ance Catania Giuseppe Piana e della maggioranza del Comitato di Gestione della Cassa Edile. Un plauso alla Procura e al Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza per il lavoro incessante che ha portato ad un ottimo risultato investigativo e che ha confermato i nostri sospetti iniziali. Il valore dell’azione giudiziaria, sono certo, inciderà sul futuro, restituendo all’Ente il prestigio e la professionalità che ha sempre avuto».

ANDREA GRASSO RICONFERMATO PRESIDENTE ALLE ELEZIONI DEL CONSIGLIO NOTARILE

 

Elezioni Consiglio Notarile Catania e Caltagirone 2020-2023

«TRA GLI OBIETTIVI PER IL PROSSIMO TRIENNIO: SINERGIA CON ISTITUZIONI E FORMAZION

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Nella foto di Press il Notaio Andrea Grasso

CATANIA 

Sarà ancora Andrea Grasso a rappresentare il Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Catania e Caltagirone. Alle elezioni per il triennio 2020-2023 è stato infatti riconfermato in qualità di presidente: «Un risultato che mi rende orgoglioso e che evidenzia quanto fatto fino ad oggi – spiega Grasso – proseguiremo con il percorso intrapreso, caratterizzato da un rapporto sinergico con le istituzioni (Comune di Catania, Camera di Commercio e Agenzia delle Entrate) e con gli altri professionisti del territorio etneo. Agli Enti e agli Ordini – prosegue Grasso – si aggiungono le numerose associazioni: anche grazie alla loro collaborazione possiamo essere vicini ai cittadini, evidenziando l’importante ruolo di supporto svolto dalla nostra categoria». Un percorso che prosegue con dedizione e determinazione a favore del notariato e del territorio: «Un punto cardine che caratterizzerà il prossimo triennio – conclude il presidente – sarà l’organizzazione di eventi formativi per mantenere alto il livello e la professionalità della categoria».

Oltre che per la carica di presidente, si è votato anche per quella di tesoriere, con la conferma di Giuseppe Pappalardo. In continuità anche il segretario Maria Grazia Tomasello.

Durc irregolari e denunciati: “non tutti i sindacati sono concordi nel smantellare il sistema corrotto..”

Cassa edile Catania, “Durc pilotati”: tra gli indagati anche l’ex presidente Ance Sicilia

 

IL PRESIDENTE ANCE CATANIA GIUSEPPE PIANA
«CONCORRENZA SLEALE E MANCANZA DI REGOLE: FENOMENI REITERATI CHE HANNO DANNEGGIATO L’INTERA FILIERA EDILE»

La denuncia: «Una situazione che non ha registrato la totale adesione di tutte le sigle sindacali: alcuni hanno creato fratture insanabili, difendendo e proteggendo dipendenti infedeli»

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CATANIA 

«Una situazione incresciosa; un sistema che per anni ha inquinato la trasparenza delle procedure e delle gare d’appalto; un fenomeno reiterato che ha danneggiato l’intera filiera, delegittimando il ruolo della Cassa Edile che, quale Ente paritetico costituito da Ance e Organizzazioni sindacali dei lavoratori del settore edile, è e deve essere strumento di garanzia di legalità per tutte le imprese del territorio».

Il presidente Ance Catania Giuseppe Piana (nella foto sotto)è amareggiato, ma soprattutto risoluto nel denunciare le “anomalie” – oggetto dell’inchiesta condotta dalla Procura e dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza – sui Durc irregolari emessi per partecipare e ottenere commesse pubbliche.

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«Grazie alle denunce effettuate in questi anni – continua Piana – l’operato della magistratura e delle forze di polizia ha scoperchiato un apparato che si muoveva con logiche clientelari e con sotterfugi messi in campo per agevolare questa o quell’impresa, danneggiando l’intero comparto edile, già duramente provato da una lunga crisi. Un meccanismo complesso e tentacolare, come emerge dalle indagini, messo in atto da un componente della precedente direzione della Cassa Edile,(Ing.Nicola Colombrita…ndr  ma occorre verificare la sua eventuale diretta responsabilità sulla problematica) che potrebbe portare a responsabilità di “ulteriori dipendenti infedeli,” eliminando così ogni possibile ombra sull’Ente”

Un ringraziamento al presidente della Cassa Edile Marcello La Rosa (Ance), insieme al vicepresidente Giovanni Pistorio (Fillea Cgil), per il coraggio e la determinazione nel denunciare e così smantellare un sistema corrotto e pieno di criticità che finora nessuno aveva osato destabilizzare, sradicando quell’illegalità diffusa che traeva linfa dal malcostume della vecchia governance. Un grazie alla Feneal Uil, in particolare nella persona del segretario provinciale Nino Potenza e alla quasi totalità del Comitato di gestione della Cassa Edile in cui Ance Catania è presente, per avere condiviso un percorso necessario».

«Una situazione – continua Piana – che non ha registrato la totale e complessiva adesione, com’era giusto che fosse, di tutte le sigle sindacali del settore: alcuni, infatti, hanno deciso di rimanere su un’altra linea, creando fratture insanabili e non contribuendo affatto al processo di verifica e di rinnovamento in corso, difendendo e proteggendo dipendenti infedeli. Ho sempre sostenuto, sin dal mio insediamento alla presidenza Ance Catania, ogni azione volta a fare luce e ripristinare le regole, spesso anche con duri scontri interni, ma con il solo obiettivo di garantire legalità al sistema e dare la giusta immagine che l’imprenditoria delle costruzioni, fatta da imprese sane e non da “furbetti”, merita».

Il presidente Piana va giù duro quando evidenzia che «le battaglie si fanno insieme “senza se e senza ma”, in un contesto dove la lotta contro gli illeciti passa attraverso scelte dure, a volte anche sofferte, con conseguenze che impattano gravemente su equilibri e sistemi consolidati. La speranza – conclude Piana – è ritrovare quella serenità che consenta a tutti di lavorare secondo parametri di legalità, trasparenza e operosità, nel pieno rispetto delle regole e di una concorrenza leale».

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Adesso-informiamo noi di SUD LIBERTA’  la parola spetta al processo, verificare come stanno le cose all’Ance e quali le responsabilità vere dei dirigenti e dei sindacati dissindenti dell’Ance chiamati in causa dal presidente La Piana

Blitz dei Carabinieri: “Operazione La Cosa”, stop al mercato di spaccio

 

Catania, blitz in 3 ricche piazze di spaccio: il pusher e la foto del bebé coperto di euro

CATANIA –

Blitz dei Carabinieri di Catania e Francofonte( Siracusa) per fermare il mercato e lo spaccio di stupefacenti.Sei persone che gestivano tre importanti “piazze” di spaccio nei rioni Pigno e e Librino e a Francofonte (Siracusa), appartenenti al  clan Cappello-Bonaccorsi, sono state arrestate nell’ambito dell’operazione denominata “La Cosa”

Militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal gip su richiesta della Dda – che ipotizza a vario titolo i reati di associazione mafiosa e spaccio di sostanze stupefacenti

Uno degli indagati per vantarsi della sua “posizione economica” ha fotografato il proprio figlio, un neonato, nella sua culla coperto di  euro di diverso taglio

Il blitz scaturisce da una indagine  dell’operazione “Notti bianche” dei Carabinieri della compagnia di Gravina di Catania su una banda specializzata in furti di bancomat e si sono avvalse di intercettazioni e dichiarazioni di pentiti. Si apprende che la banda gestiva un vasto spaccio di marijuana e cocaina ed era in possesso di armi da guerra.

Alfredo Blancato                                                                                                                               Sebastiano    Castiglia

In manette sono finiti dunque.:Alfredo Blancato, 37 anni, Sebastiano Miano, 26, Salvatore Musumeci, 26, Federico Silicato, 31, Sebastiano Castiglia, 32, Gaetano Spataro, 25.        Per il mercato di Francofonte : ordinanze di custodia cautelare per  Sebastiano Castiglia,  a Catania,  manette per Sebastiano Miano e Alfredo Blancato (quella al Pigno) , Rosario Ragonese e Maurizio Girone quella a Librino nella cosiddetta Fossa dei Leoni per la peculiarità malavitosa del luogo.

Sebastiano Miano                                                                            Salvatore Musumeci

 

Federico Silicato                                                                       Gaetano     Spataro

CATANIA: PIÙ GARANZIE NEI TRASFERIMENTI IMMOBILIARI

 

Protocollo d’intesa tra Notai, Architetti, Geometri e Ingegneri

 

 

Il documento siglato prevede la relazione tecnica di un professionista con dati catastali a norma e l’esame di titoli edilizi e urbanistici

CATANIA –

 A Catania la prima iniziativa regionale che vede le tre categorie tecniche professionali di architetti, ingegneri e geometri, riunite con i notai per dar vita a un protocollo d’intesa volto a garantire trasferimenti immobiliari più sicuri, anche in termini di regolarità urbanistica, catastale, edile e di agibilità. Questo il fulcro dell’accordo firmato ieri (25 febbraio) dal Consiglio Notarile dei distretti riuniti di Catania e Caltagirone, dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati etnei e dagli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Catania.

Si tratta di uno strumento che agisce nell’interesse della collettività su due fronti: da una parte, assicurando ai soggetti privati un trasferimento sicuro sotto il profilo non solo della commerciabilità ma anche degli aspetti catastali; dall’altra, rispetto all’attività dello Stato, per garantire un minore ricorso a contenziosi e a procedure di sanatoria.
«Questo protocollo – ha sottolineato il presidente del Consiglio Notarile Andrea Grasso – è frutto di un percorso virtuoso verso un’iniziativa sinergica e unica nel suo genere, perché abbraccia trasversalmente tutte le categorie professionali superando l’unico documento simile recentemente stipulato in ambito regionale a Palermo tra notai e soli ingegneri. La convenzione prevede l’utilizzo di una Relazione Tecnica Integrata, redatta da un professionista abilitato secondo uno standard concordato, contenente la descrizione degli immobili con i relativi confini e dati catastali e l’esame dei titoli edilizi e urbanistici. Il prossimo passo sarà promuovere l’utilizzo di questo strumento attraverso appuntamenti formativi per i professionisti, coinvolgendo anche le associazioni di categoria per diffondere l’importanza culturale del protocollo, anche nel solco della funzione anti processuale della figura del notaio. Significa evitare future cause risolvendo preventivamente eventuali difformità che spesso possono causare contenziosi».

«La sottoscrizione del protocollo d’intesa tra le professioni tecniche e i notai della provincia etnea si pone a tutela degli interessi di tutte le parti coinvolte, il venditore e l’acquirente, ma anche dello Stato – ha sottolineato il presidente dell’Ordine Ingegneri di Catania Giuseppe Platania – dando a ciascuna parte certezza del proprio diritto e ribadendo la funzione e la responsabilità pubblica delle professioni. Sono fiero che dalla Sicilia sia partita questa iniziativa in sintonia con quanto accade a livello nazionale, dove esistono reti tecniche tra le professioni che collaborano insieme a garanzia della legalità».

«Le ricadute positive di questo protocollo – ha aggiunto Agatino Spoto, presidente del Collegio Geometri di Catania – sono anche di tipo economiche per i nostri iscritti. Superiamo il gap culturale di molte committenze che potranno finalmente usufruire di un’ulteriore analisi visiva e documentale dell’immobile. Così facendo aumenta la tutela del committente che potrà sanare e cristallizzare, al momento della stipula dell’atto, la condizione dell’immobile. Quando infatti il notaio stipula un atto traslativo, lo fa senza conoscere i luoghi, verificando i documenti che vengono prodotti dalla parte venditrice. Nel momento in cui invece la committenza incarica un professionista, quest’ultimo è obbligato a fare un sopralluogo con un relativo documento tecnico che ne assevera la regolarità, consentendo di evitare problemi a monte e risolvendo eventuali difformità riscontrate». «Questa firma testimonia la grande collaborazione tra le categorie professionali etnee per un’attività sinergica a beneficio dei cittadini – ha aggiunto il segretario dell’Ordine degli degli Architetti di Catania Maurizio Mannanici, in rappresentanza del presidente Alessandro Amaro – attraverso l’iniziativa si potrà avere un quadro chiaro durante un trasferimento immobiliare, con maggiori certezze per i cittadini fornite dalle competenze degli esperti coinvolti».

 

VIAGGIO NELLA FOTOGRAFIA D’ARTE ITALIANA «DA GUARENE ALL’ETNA»

 

Venerdì 21 febbraio a Catania e Taormina, sabato 22 febbraio ad Aci Castello

 

NEL WEEKEND IN SICILIA LA “DUE GIORNI” INAUGURALE

 Un progetto della Fondazione OELLE | Mediterraneo Antico

 CATANIA

 

«È una scelta voluta quella di inaugurare la mostra in bassa stagione, perché “GE/19 Boiling Projects – Da Guarene all’Etna” è un progetto apripista, con l’obiettivo di intercettare nuovi flussi turistici a cui riservare un’esperienza culturale esclusiva». La presidente Ornella Laneri annuncia così il nuovo evento espositivo della Fondazione OELLE | Mediterraneo Antico, che sarà inaugurato con la “due giorni” di venerdì 21 e sabato 22 febbraio dedicata alla fotografia d’arte contemporanea, alla presenza di importanti esponenti della cultura italiana.

Il primo appuntamento, venerdì 21 alle 11.00, avrà luogo al “Coro di Notte” del Monastero dei Benedettini – sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania – che ospiterà l’incontro introduttivo “Professioni dell’Arte e strategie delle Fondazioni culturali”. Accanto a Ornella Laneri, interverrà Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, inserita da ArtReview nella classifica dei cento personaggi più influenti dell’arte contemporanea globale.

Nella stessa giornata si proseguirà a Taormina dove alle 17.00 sarà inaugurata la mostra “GE/19 Boiling Projects – Da Guarene all’Etna” in ben due sedi, all’ex Chiesa del Carmine e al Palazzo Duchi di Santo StefanoCurata da Filippo Maggia e in calendario fino al 26 aprile, l’esposizione vedrà protagonisti gli scatti di 25 fotografi eredi dello sguardo di maestri che hanno fatto la storia della fotografia in Italia, come Ghirri, Basilico, Cresci.

Con il convegno «Dal Piemonte alla Sicilia – Boiling Projects: un viaggio nella fotografia contemporanea italiana. Tra ricerca e sperimentazione» – sabato 22 febbraio alle 10.00 nella Sala Pegaso del Four Points by Sheraton Catania (Aci Castello) – sarà avviato in Sicilia un tavolo di lavoro sullo stato dell’arte della ricerca fotografica nel nostro Paese. Parteciperanno i maestri e i talenti emergenti che espongono nella mostra, nonché sindaci dei Comuni etnei, vulcanologi, geologi, e i rappresentanti del Parco dell’Etna, perché il vulcano sarà «il faro illuminante di tutti gli eventi in calendario, e di quelli che si aggiungeranno» ha anticipato il direttore della Fondazione OELLE Carmelo Nicosia.

DOVE SONO I “CONTROLLORI” INTERNI DELLE IMPRESE? IN SICILIA 80% DELLE SOCIETÀ SENZA ORGANO DI CONTROLLO

 

Obbligo di nomina dei revisori contabili: imprese edili e commercialisti a confronto

 

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Milleproroghe: slitta ad aprile il termine ultimo per allinearsi alla nuova normativa

 

CATANIA –

Scatta il countdown per le società a responsabilità limitata che non hanno ancora provveduto a nominare il proprio organo di controllo. In Sicilia solo il 20% delle imprese è in regola, la restante parte dovrà provvedere entro aprile 2020.

L’articolo 6 bis del decreto Milleproroghe farebbe infatti slittare il termine ultimo per adeguare gli statuti delle società di capitale e istituire gli organi di controllo entro la data di approvazione dei bilanci d’esercizio del 2019.

Ma qual è l’utilità di questo strumento? Il revisore, il collegio sindacale o il sindaco unico hanno il duplice ruolo di vigilanza e “allerta”, segnalando in maniera tempestiva le prime avvisaglie di una crisi aziendale da arginare con adeguati strumenti di pianificazione.

Questo l’argomento al centro del focus formativo organizzato da Ance Catania insieme con l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili del capoluogo etneo. «Le imprese edili, com’è noto, soffrono di una forte crisi di liquidità – afferma il presidente Ance Catania Giuseppe Piana – è difficile allineare le entrate alle scadenze previste dai contratti. Stiamo perdendo l’entusiasmo a causa dalle complicazioni normative con cui dobbiamo fare costantemente i conti».

Gli fa eco il consigliere dell’Ordine dei Commercialisti Fabrizio Leotta: «Questi sono argomenti caldi tanto per le imprese quanto per i professionisti – spiega – è davvero complicato adeguarsi alle continue e incalzanti modifiche normative, quindi i momenti di confronto formativo con le altre categorie professionali, con le quali lavoriamo sinergicamente, sono sostanziali».

Secondo il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, la nomina dell’organo di controllo diventa obbligatoria nell’ipotesi in cui la società abbia, per due esercizi consecutivi, almeno uno dei seguenti parametri: quattro milioni di euro di attivo dello stato patrimoniale, quattro milioni di ricavi e venti dipendenti. Conti alla mano «in Italia le società interessate alla nomina sarebbero circa 100mila – incalza Dario Scelfo, dottore commercialista, relatore dell’incontro – a livello nazionale la regione più attenta è stata l’Emilia-Romagna, dove circa il 35% delle imprese ha già nominato il revisore. Lo spirito della norma è quello di superare le criticità degli ultimi anni, evitando in sostanza che l’imprenditore chiuda le saracinesche: un tentativo di porre rimedio all’inizio del processo di crisi, e non alla fine, quando la situazione diventa irreversibile».

A concludere il confronto è stato l’avvocato Fabrizio Belfiore che ha posto l’attenzione sul concordato negli appalti pubblici, distinguendo l’ipotesi della partecipazione da quella in cui il concordato interviene in sede di realizzazione dell’opera pubblica. «In un periodo di così profonda crisi – aggiunge – siamo costretti a trovare strumenti di carattere giuridico per superare la posizione debitoria delle imprese e per dare l’opportunità ad esse di intraprendere un percorso di risanamento e ritorno ad una capacità piena».

Duplice omicidio nel Catanese. Forse furti d’arance o contrasti della criminalità nel settore agricolo

 

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Duplice omicidio nel Catanese. Due uomini uccisi a colpi di fucile sono stati trovati nelle campagne di contrada Xirumi, nella Piana di Catania, tra le province di Siracusa e del capoluogo etneo. Le vittime avevano 47 e 29 anni.e sono stati trovati a poche centinaia di metri l’uno dall’altro dai familiari che stavano cercando i due uomini perché la notte scorsa non avevano fatto rientro a casa.

Forse esiste , secondo gli inquirenti una connessione con il ferimento del 36enne ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Garibaldi centro di Catania colpitocon un colpo di fucile all’addome. A sparare ai tre sarebbe stata la stessa persona.
Indagano gli investigatori perchè si ritiene che la  sparatoria potrebbe essere maturata nell’ambito di ipotesi di furto d’arance o contrasti nel settore agricolo.

Venti fortissimi soffiano sul Sud, temperature in calo

 

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Prima neve sul Sud e temperature in deciso calo. Da Napoli a Catania dove in atto stanno soffiando venti fortissimi ad una velocità di 70/100 Km Napoli e l’intera area a ridosso del vulcano, insieme alla Sicilia ,si è risvegliata con un deciso peggioramento del tempo e soprattutto con i termometri in decisa picchiata.    Fanno da cornice alle due città del Sud i vulcani imbiancati. Stando alle previsioni, queste condizioni climatiche sono destinate a perdurare domani , forse anche venerdì.  Un miglioramento dovrebbe esserci il pomeriggio di venerdì.