Tondo Gioeni, Catania: corretti (finalmente) “errori del passato”, ora ha un nuovo look

IL SINDACO DI CATANIA POGLIESE: “RINNOVATA LA CIRCONVALLAZIONE”

Tondo Gioeni

CATANIA

Da aree incolte e in stato di abbandono, a vera e propria zona d’ingresso del grande parco che sovrasta lo sfondo di via Etnea. E’ il nuovo look del Tondo Gioeni, dopo il completamento dei lavori disposti dal sindaco Salvo Pogliese e attuati con il coordinamento del capo di gabinetto Giuseppe Ferraro, di riqualificazione degli spazi di smistamento del traffico veicolare, lasciati per quindici anni in stato di abbandono.

Operatori della Multiservizi e del Comune per diverse settimane hanno lavorato per riordinare i quasi 2,5 mila metri quadrati della rotatoria e dei connessi svincoli automobilistici, di uno dei nodi nevralgici del traffico cittadino che collega anche via Etnea alla circonvallazione in entrambi i sensi di marcia.

“Finalmente -ha detto il sindaco- al Tondo Gioeni abbiamo un prospetto unitario in termini di gradevolezza e funzionale, degno di una grande città qual è la nostra Catania. Con questi interventi a tappe che abbiamo compiuto, anche grazie alla collaborazione dei privati che ringrazio per l’impegno, assieme alla presidente della Multiservizi Serena Spoto e al capo di gabinetto Giuseppe Ferraro, la circonvallazione ha assunto il volto di strada urbana curata anche a verde, una novità per Catania realizzata peraltro senza costi diretti per  il Comune.

L’asse viario principale di collegamento tra il mare e la tangenziale non è più solo una striscia d’asfalto da Monte Po a Ognina, quasi a separare due parti di città come è stata finora; ma è diventata una godibile arteria tra il centro urbano e le altre direzioni dell’area metropolitana etnea. Dopo la riqualificazione degli svincoli di San Nullo, Nesima e Monte Po, abbiamo in programma di rifare anche l’intero manto stradale, i marciapiedi e l’illuminazione dei nove chilometri della circonvallazione, in modo da renderla  più sicura e garantire una percorribilità protetta agli automobilisti e ai pedoni, un progetto a cui sta lavorando l’assessore Pippo Arcidiacono”.

 

NGEGNERIA PER L’ARCHEOLOGIA, TRA PASSATO E FUTURO: NUOVE TECNOLOGIE PER RIQUALIFICARE LA STORIA DELLA CITTÀ

Catania, istituzioni e professionisti per la valorizzazione del patrimonio culturale

 

Primo incontro per la presentazione delle attività del progetto MUR “Proof of Concept” TeCHNIC. Presente al webinar il ministro Gaetano Manfredi

 

CATANIA –

 Gestione e valorizzazione del patrimonio culturale del capoluogo etneo attraverso nuove soluzioni tecniche e una piattaforma informatica dedicata. È quanto discusso nel corso del workshop “Catania: la città antica e quella del futuro”, che si è svolto online questa mattina (20 gennaio): un confronto fra tutte le parti interessate, istituzioni e professionisti.

L’evento, organizzato dal gruppo del Cnr Ispc di Catania – coordinato da Daniele Malfitana – in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri e la Fondazione degli Ingegneri di Catania, è nato per presentare i primi risultati del progetto “Proof of Concept” TeCHNIC – Tools for Cultural heritage Management in Urban Context, finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca.

Un lavoro sinergico finalizzato a dar vita alle città “morte”, affiancando i metodi tradizionali di salvaguardia e valorizzazione dei Beni a quelli moderni, con l’obiettivo di contribuire alla trasformazione urbana e culturale. «Si tratta di avviare un progetto che abbia un approccio innovativo e che veda la stretta collaborazione tra alta formazione e istituzioni – ha esordito il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi – Questo darebbe vita a una nuova forma di imprenditorialità: quella creativa, contribuendo alla crescita sociale ed economica del Paese».

Un cambiamento di rotta con nuove «opportunità per i giovani e un’innovazione della visione urbana. Un’evoluzione che vedrebbe il sistema universitario trainante e vera risorsa, soprattutto in quei territori dove il tessuto imprenditoriale è in grande difficoltà. Stiamo vivendo un momento critico, anche a livello europeo, ma stando insieme, mettendo da parte l’individualismo e dando spazio alla contaminazione culturale, è possibile guardare con fiducia al futuro», ha aggiunto Manfredi.

Una riflessione condivisa dal rettore dell’Ateneo Francesco Priolo, dalla direttrice del Dipartimento di Scienze Umanistiche UniCT Marina Paino e da quella dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR Costanza Miliani. Tutti i partecipanti hanno infatti sottolineato che solo attraverso la pluralità delle competenze – al di là di steccati disciplinari – si raggiungono grandi risultati. Le crisi sono occasione per rimodularsi e cogliere nuove opportunità: ricerca e formazione sono le chiavi per superare le criticità. In quest’ottica, Università e Istituzioni devono fare da traino per rilanciare il patrimonio culturale e dare slancio all’economia.

«Grazie al sostegno del Consiglio Nazionale di Ricerca abbiamo dato vita a un progetto che mette a disposizione nuovi strumenti per avviare un percorso di rigenerazione urbana e di riutilizzo degli spazi – ha sottolineato il sindaco della città etnea Salvo Pogliese – Il risultato di quest’iniziativa sarà una piattaforma informatica che verrà utilizzata per gestire il patrimonio culturale e migliorare l’archiviazione delle informazioni e dei dati. Speriamo possa essere il preludio di una continua, proficua e stretta collaborazione, mettendo da parte l’individualismo che fino a oggi ha rappresentato un ostacolo nella riqualificazione urbana». «Il lavoro di ricerca avviato in sinergia ha focalizzato l’attenzione su via Crociferi, patrimonio Unesco e autentico museo a cielo aperto – hanno commentato l’assessore ai Beni Culturali di Catania Barbara Mirabella e la direttrice del Parco Archeologico di Catania Gioconda Lamagna – Un progetto esaltante che speriamo presto di completare con il museo egizio, ultimando il percorso di riqualificazione iniziato nel 1987. Tassello finale sarà l’apertura al pubblico di una struttura ipogea che consentirà di ammirare la stratificazione della città attraverso un viaggio nella storia federiciana, greca, romana e barocca di questo pezzo della nostra città. Una “rinascita” possibile solo attraverso la collaborazione di tutti gli attori».

E in quest’ottica sinergica gioca un ruolo fondamentale l’ingegneria, «che attraverso interventi tecnici può essere di grande supporto per la valorizzazione dei beni archeologici, dando un grande contributo nel processo di crescita economica della città e aprendo nuovi sbocchi professionali – ha affermato il segretario dell’Ordine degli Ingegneri Giuseppe Marano, che ha portato i saluti del presidente Giuseppe Platania e di tutto il Consiglio – e può essere preziosa attraverso l’information technology e la digitalizzazione del patrimonio culturale. L’intervento di rigenerazione urbana, e quindi il progetto della città del futuro, non può prescindere dalla conoscenza della storia, del passato e dalle preesistenze culturali che sono la forza di un territorio e a maggior ragione del nostro: dobbiamo lavorare come in questo caso per cogliere e valorizzare questa opportunità». A questa riflessione, il presidente della Fondazione Mauro Scaccianoce ha aggiunto: «Molteplici i punti di contatto tra ingegneria e archeologia, resa più sicura e fruibile grazie alle nuove tecnologie edilizie e strutturali, che arrestano il percorso di degrado dei materiali. Inoltre, le nuove frontiere dell’ingegneria riguardanti le tecniche multimediali possono aprire a nuovi modelli comunicativi per far conoscere il nostro patrimonio».

«Il nostro ruolo – ha proseguito Scaccianoce – è fondamentale anche dal punto di vista della formazione, spalancando le porte a nuovi orizzonti professionali. Oggi alcune figure si affievoliscono, mentre altre entrano di prepotenza nel mercato. Più del 65% dei ragazzi che frequenta la scuola sarò occupato in qualcosa che ancora non esiste. Il nostro obiettivo è di essere precursori in questo, anticipando i tempi».

NOTAI CATANIA: «COVID E PROVVEDIMENTI EMERGENZIALI-LINEE GUIDA COMUNI A TUTELA DELLA CATEGORIA E I CITTADINI”

Focus sulle novità legislative con Andrea Grasso (presidente Consiglio etneo), Diego Barone (consigliere Nazionale del Notariato) e Davide Scipione Maria Spitaleri

 

Anteprima immagine

Foto  Press

CATANIA –

 Tutela della categoria e garanzie per i cittadini, con particolare riferimento al momento di crisi causato dalla pandemia. Un incontro volto ad analizzare le ultime novità legislative introdotte dal Governo e valutare le buone prassi per il corretto svolgimento della professione, seguendo linee-guida comuni e facendo chiarezza su alcuni dubbi interpretativi. A questo è servito il confronto di questa mattina (martedì 19 gennaio) organizzato dal Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Catania e Caltagirone.

Diverse le tematiche trattate e curate da Andrea Grasso (presidente del Consiglio Notarile etneo), Diego Barone (consigliere CND e consigliere Nazionale del Notariato) e dal notaio Davide Scipione Maria Spitaleri. «Un’occasione per evidenziare ancora una volta il ruolo centrale del notaio nella società odierna, quale portatore di funzioni d’interessi pubblici – ha sottolineato Barone – con responsabilità relative alla gestione e alla circolazione dei beni e degli immobili. Per questo era necessario fare chiarezza in merito alla continuità delle trascrizioni e alle problematiche legate all’accettazione tacita dell’eredità, con particolare riferimento alla tutela dell’acquirente». Non si può prescindere, dunque, «dall’avere un registro completo e affidabile per garantire un acquisto sicuro».

Garanzie legali anche in altri ambiti, come finanziamenti e svolgimento delle assemblee societarie, che hanno subito profondi cambiamenti a causa dell’emergenza sanitaria in atto. «Così abbiamo assistito a proroghe temporanee e definitive – ha spiegato Spitaleri – tra le quali la riduzione del quorum per l’approvazione dell’aumento di capitale fino al 30 giugno 2021. Ma anche provvedimenti specifici per la riduzione Irpef o la sospensione dei mutui per quanto concerne il settore agricolo». In merito alle modalità di assemblea, il notaio ha aggiunto che «sarà possibile lo svolgimento in videoconferenza – incluso il voto a distanza – qualora il presidente e il notaio non si trovino nello stesso posto: modalità che ancora non dà garanzie e soluzioni alle problematiche, generando non poche perplessità e criticità».

Capitolo di grande interesse, poi, il protocollo d’intesa tra il Consiglio Notarile di Catania e la sezione Fallimentare del Tribunale di Catania, firmato lo scorso dicembre: «Un documento che ha accelerato i tempi per lo snellimento delle procedure fallimentari – ha spiegato il presidente Grasso – relativamente alla predisposizione delle certificazioni ipo-catastali e agli atti di trasferimento dei beni aggiudicati. Mi auguro e auspico una grande adesione e tante richieste di iscrizione all’elenco che consegneremo al Tribunale – ha concluso il presidente etneo – Sarebbe un ulteriore segnale di coesione da parte dell’intera categoria e del nostro distretto, dove tutti devono operare nel massimo rispetto dei colleghi..

 

LA SICILIA ZONA ROSSA, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MUSUMECI SPIEGA IN CONFERENZA LE RAGIONI DELLA RICHIESTA

 

Catania

Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in conferenza stampa oggi a Catania al PalaRegione, insieme agli assessori Ruggero Razza, Roberto Lagalla e Gaetano Armao, ha espresso le sue decisioni e preoccupazioni sul comportamento della popolazione antiCovid.. Le riportiamo:

«Se le misure non vengono osservate e se nessuno controlla e sanziona non otterremo alcun risultato». «C’è una minoranza di siciliani – ha spiegato – che per incoscienza o per altro non rispetta le regole causando grandi sacrifici sociali ed economici a tutti gli altri». Il presidente Musumeci, sulle polemiche per la zona rossa in Sicilia, è intervenuto parlando dell’Isola come di «una terra Pirandelliana dove ‘c’è chi la vuole cotta e c’è chi la vuole cruda», c’è sempre qualcuno che si lamenta, ma noi tiriamo dritto per tutelare salute e vite».

«I dati sono preoccupanti, o ne prendiamo atto, tutti, o si perde il senso della ragione e della solidarietà. Qui l’unico desiderio che diventa diritto è evitare che la gente muoia». «Basta dichiarazioni strampalate – ha aggiunto -servono confronto, collaborazione e umiltà, e non servono le polemiche». «E’ stata una decisione meditata e non dettata da spinte emotive, perché chi governa deve evitare scelte dettate dallo stato d’animo. Temevamo che il governo non condividesse la nostra esigenza e invece il ministro Speranza alla fine si è reso conto che dichiarare tutta la Sicilia zona rossa era l’unico possibile rimedio. Tutto che che servirà per fare ristabilire un dato epidemiologico fisiologico in Sicilia sarà fatto».

«Siamo una delle regioni con il più alto numero di contagi, ma siamo anche una di quelle che ha fatto un’ottima campagna di vaccinazione e che ha utilizzato già tutte le dosi. Se continuiamo ad usare l’aspirina anziché il bisturi però ci ritroveremo in primavera ad essere ancora chiusi».

Il presidente della Regione ha ricordato che «la Sicilia è la prima regione italiana per numero di vaccinazioni» e che le decisioni sulla zona rossa sono state adottate dopo «un attento esame con gli assessori Razza e Lagalla dei parametri del contagio». «La possibilità di adottare misure per ridurre l’impennata dei contagi, che ha seriamente preoccupato il governo e il sistema sanitario regionale – ha osservato – è una decisione sofferta e a lungo meditata. Non è una scelta dettata da spinte emotive».

 

Indagini Fiamme gialle e sequestri patrimoniali di beni di “Cosa Nostra”

 

 

CATANIA

Gli accertamenti della G.di Finanza danno buon esito e si sequestrano i patrimoni dei mafiosi. Troppa sproporzione tra redditi dichiarati e attività svolta. Nell’ambito di attività di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno infatti eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale in materia antimafia – emesso dal Tribunale etneo, Sezione Misure di Prevenzione – relativo a una ditta individuale, operante nel settore della coltivazione agricola e della ristorazione, e il relativo terreno, per un valore complessivo di circa 60 mila euro.

Si tratta dell’esito di ulteriori accertamenti patrimoniali, svolti dal GICO del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania e dalla Compagnia della Guardia di finanza di Caltagirone, nei confronti di noto esponente di “Cosa Nostra” e dei suoi familiari, tutti residenti a Palagonia (CT), già destinatari, a ottobre 2020, di un provvedimento di sequestro relativo a terreni, una villa e conti correnti per circa 270 mila euro.

In particolare, le indagini hanno consentito di:

  • da un lato, confermare la pericolosità sociale dell’affiliato a “Cosa Nostra”, condannato, tra l’altro, per associazione a delinquere di tipo mafioso e molteplici “reati fine” (estorsioni a danno di imprenditori del catanese), nonché, con sentenza definitiva, per gravissimi reati quali rapina e omicidio;
  • dall’altro, la sproporzione tra il profilo reddituale del nucleo familiare del soggetto destinatario della misura patrimoniale, che in alcune annualità ha dichiarato redditi pari a zero, e il complesso patrimoniale.

Nel dettaglio, le indagini svolte dalla Guardia di finanza di Catania hanno posto in luce, in primo luogo, la pericolosità sociale del soggetto proposto al fine dell’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali. Sotto questo aspetto – in aggiunta alla condanna definitiva per rapina e omicidio – di rilievo è risultata l’appartenenza del proposto all’associazione a delinquere di tipo mafioso denominata “Cosa nostra” e, in particolare, alla “famiglia” di Caltagirone.

Al riguardo, è emerso che il proposto – condannato dal GIP di Catania a 13 anni e 6 mesi di reclusione – ha partecipato ad almeno quattro summit tra esponenti di punta delle famiglie catanesi e calatine di “Cosa nostra” (clan Santapaola, Ercolano e Floridia per il clan Nardo di Lentini), nell’ambito dei quali, tra l’altro, è stata discussa la nomina del “rappresentante provinciale” dell’associazione criminale e la ripartizione dei proventi delle estorsioni (7 episodi di estorsione nei confronti di imprenditori catanesi, operanti nel settore delle costruzioni, del movimento terra e delle onoranze funebri).

Le investigazioni condotte dal GICO della Guardia di finanza di Catania e dalla Compagnia di Caltagirone si sono poi concentrate sul profilo economico-finanziario del proposto e, soprattutto, del suo nucleo familiare (moglie e figlie). Le indagini, estese pertanto ai restanti componenti della famiglia, hanno posto in luce che la presenza di ulteriori particelle di terreno – acquisite nel tempo dal proposto – e di una ditta individuale, formalmente intestata alla moglie, attiva nel settore della coltivazione agricola e della ristorazione. Anche questo patrimonio è stato realizzato dal proposto a fronte di una significativa sproporzione rispetto al reddito dichiarato: infatti, per ciascuno degli anni nel periodo dal 2002 al 2018, il relativo nucleo familiare ha presentato dichiarazioni di redditi minimali e, in un anno, anche pari a zero.

Al termine delle attività di indagine,  il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione ha così disposto il sequestro, finalizzato alla confisca, della azienda agricola e dei terreni agricoli.

Catania, Biblioteca Casa di quartiere : diffondere Cultura ed innovazione per una economia circolare

 

Biblioteca

 

Sono in scadenza i termini per inscriversi a tre corsi, gratuiti, di dizione, fotografia e scenografia, proposti nell’ambito del progetto “Biblioteca Casa di Quartiere. Cultura, Innovazione e Inclusione per una Economia Circolare”, finanziato con fondi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’accordo operativo per la realizzazione dei percorsi progettuali, messi a punto dalla direzione Cultura e dall’ufficio Sistema Bibliotecario- Film Commission, ha avviato l’iter dei corsi. Tutti i cittadini maggiorenni possono aderire, entro il 12 gennaio, per i moduli di fotografia e scenografia, il 18 gennaio, per il percorso di dizione, con richieste via email  nel sito del comune di Catania

Le modalità di svolgimento delle attività, con presenza in aula (nei locali della biblioteca Bellini di via Antonino di Sangiuliano 307), e online, saranno soggette alle misure e ai decreti riguardanti il contenimento del contagio da Covid 19. Il percorso formativo di dizione “L’Arte di dire con Arte”, affidato all’associazione Retablo, ha l’obiettivo di fornire una serie di strumenti, competenze e conoscenze esperienziali finalizzati allo sviluppo della potenzialità espressiva all’interno di contesti sociali e privati. La proposta è articolata in 2 moduli di 35 ore, sviluppati in 14 giornate ciascuno. Le lezioni avranno la durata di 2,5 ore. Il corso di fotografia, affidato all’Accademia di Belle Arti, ha una durata di 50 ore e si prefigge l’obiettivo di sviluppare nei partecipanti competenze sugli aspetti più significativi della fotografia digitale, attraverso percorsi di approfondimento di generi e autori di riferimento, aspetti tecnici e grammatica visiva. Le lezioni si terranno due giorni a settimana, per un totale di 6 ore settimanali, a partire da sabato 16 gennaio 2021, dalle ore 15 alle ore 18, e in un secondo giorno da concordare

. Il workshop sulla scenografia sostenibile, affidato anche questo all’Accademia di Belle Arti, è articolato in 90 ore complessive e ha l’obiettivo di sviluppare competenze in tema di scenografia quale strumento integrativo di rigenerazione urbana delle realtà territoriali del quartiere. Le lezioni si svolgeranno due giorni a settimana, per un totale di 6 ore settimanali, a partire da sabato 16 gennaio 2021, dalle ore 15 alle ore 18, e in un altro giorno da concordare. Il tema guida delle attività riguardanti i corsi di fotografia e scenografia sarà, in linea con la mission del progetto Mibact, il romanzo di Italo Calvino “Le città invisibili”.

Catania: oggi e domani chiusi tutti i plessi scolastici di ogni ordine e grado

 

Scuole

 

Oggi, venerdì 8 e domani,sabato 9 gennaio ,chiusi  i plessi scolastici di ogni ordine e grado del territorio comunale etneo, incluse le scuole  dell’infanzia e gli asili nido, per prevenire la diffusione del contagio da Covid-19. L’ordinanza del sindaco Pogliese, firmata ieri, prevede infatti una chiusura temporanea.

Il provvedimento-ricorderemo – è nato  in attesa che vengano emanati  gli atti con le decisioni del governo nazionale e regionale che diano indirizzi univoci per l’intera isola. “In questa condizione di perdurante incertezza  -ha spiegato il sindaco Pogliese- è doveroso per quelle che sono le nostre competenze intervenire con misure di prevenzione che siano tempestive e idonee a contrastare il propagarsi anche potenziale del virus. Per questo chiudiamo le scuole di ogni ordine e grado domani e sabato. Auspico ancora una volta -ha continuato  il sindaco di Catania- che entro lunedì venga fatta chiarezza e si provveda a chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado almeno per tutto il mese di Gennaio, in modo che si possa tornare in aula in presenza con maggiore serenità con dati migliori di quella attuali relativi alla diffusione del contagio in Sicilia e in Italia. Dobbiamo a tutti i costi evitare una nuova ondata e per questo sollecito gli organi preposti a intervenire con la necessaria risolutezza”.

 

Catania Circonvallazione, riaperto il sottopasso.

 

 

“E’ stato riaperto al traffico veicolare.- informa il Comune di Catania – il sottopasso sulla circonvallazione di via Passo Gravina, che tre giorni addietro era stato interdetto al passaggio dei veicoli, dopo la forzata chiusura al traffico veicolare per l’improvvisa caduta di calcinacci. 

Ci sono volute due giornate e mezzo di lavoro, eseguiti anche orari notturni, dagli operai delle manutenzioni comunali e di una ditta specializzata, intervenuti immediatamente dopo il sopralluogo del direttore comunali delle manutenzioni e di quello ai lavori pubblici.

I tecnici hanno operato sia nelle fessurazioni della parte superiore della circonvallazione che in quella inferiore, con la messa in sicurezza e il ripristino del sottopasso, risistemando i punti dissestati.  Il cavalcavia è stato messo in sicurezza con il posizionamento di reti di protezione”

Richiesta la rimozione di Giampiero Panvini , “falso caporedattore stampa” dell’Ersu etneo e commissario dell’Istituto Gioeni

 

Ciancio e Paxia: “Scandaloso sfrattare una giovane ospite ipovedente dalla struttura, per di più in questo momento”. 

 

Ancora Panvini nella bufera. Dopo la scoperta del nostro Giornale “Sud Liberta’ di un decreto della Regione di un impegno spesa a suo favore,eccessivo ,oltre 7o mila euro per quattro mesi-da settembre a dicembre- di “attività stampa”all’Ersu ,compresi oneri vari, dichiarata con la falsa qualifica di “Caporedattore” insieme a Dario Matranga dell’Ersu di Palermo arriva un altro macigno di non poco conto sul suo comportamento di commissario all’Istituto ciechi di Catania  Riportiamo l’intervento di due deputate (M5S) sensibili alla problematica sociale

Dopo una lunga diatriba, cominciata prima di novembre, tra il commissario e gli ospiti dell’Ardizzone Gioeni, che ha determinato il distacco del riscaldamento e  dell’acqua calda per diversi giorni nell’ala destinata alle stanze dei non vedenti, adesso arriva l’ordine di immediata liberazione della stanza ai danni di una donna ipovedente ospitata presso l’istituto. Riteniamo non più rinviabile la rimozione di Panvini dall’incarico di commissario dell’Ipab di Catania”.

A dichiararlo sono le deputate all’Ars e alla Camera del Movimento 5 Stelle Gianina Ciancio e Maria Laura Paxìa che si dicono “incredule dopo aver letto la deliberazione n. 79 del 16 dicembre 2020” con la quale Giampiero Panvini, responsabile nominato dalla Regione Siciliana, ha disposto ‘la risoluzione del rapporto di convitto e del regime residenziale’ nei confronti di una giovane donna ipovedente, Jessica Costa, che da anni vive e lavora nella struttura, nata appositamente per dare una mano a chi si trova in gravi condizioni fisiche di cecità. “Neppure la dura fase di diffusione del coronavirus – sottolineano le Portavoce m5s –  né il periodo di festività che ci accingiamo a vivere, sono riusciti a stoppare questa decisione, che prevede l’ordine di dimissione ed immediata liberazione della stanza, motivato da presunte violazioni di alcune fredde disposizioni di un regolamento interno”.

“Intimare l’allontanamento dai locali, in piena emergenza sanitaria, per di più a dei soggetti fragili, è un atto oltre che di scarsa sensibilità umana anche contrario alle norme vigenti (D.l. n. 34/2020 convertito in Legge n. 77/2020 art 17 bis “Proroga della sospensione dell’esecuzione degli sfratti di immobili ad uso abitativo e non abitativo”).

Le attuali e critiche circostanze che stiamo vivendo – sottolineano le deputate  – avrebbero dovuto consigliare diversamente chi ha vergato l’ordine di espulsione della giovane ipovedente, soprattutto perché, in questo modo, si tradiscono i principi fondativi dell’Istituto per ciechi Ardizzone Gioeni, sorto grazie alla volontà testamentaria del Barone di San Vito nel 1884”. 

“Le priorità di ‘assistenza, educazione e istruzione’ – sottolineano le deputate – che lo stesso Statuto fondativo assegnava all’Istituto di beneficenza, evidentemente non sono bastate per trovare una soluzione ad un problema che, ci risulta, fosse via di definizione tramite apposita interlocuzione tra l’istituto e l’avvocato della giovane ospite, la quale ha già saldato i mesi di ottobre, novembre e dicembre e stava per formalizzare una proposta transattiva per saldare quanto dovuto”.

Nella foto sopra di un recente evento culturale svoltosi a Catania, l’assessore Scavone ,il 2 da sinistra e il commissario Panvini ultimo a destra

Adesso – concludono Ciancio e Paxìa – tocca all’Assessore regionale alla famiglia Antonio Scavone mettere una pezza a questa situazione incresciosa con la definitiva rimozione dell’attuale commissario straordinario”.

SANGIORGIO: «UN ANNO DIFFICILE PER I COMMERCIALISTI, CONTINUEREMO A GARANTIRE EFFICIENZA, PER ASSICURARE FORMAZIONE PROFESSIONALE

La responsabilità dei dottori commercialisti e degli esperti contabili -  Società e Rischio - Insurance Connect srl

 

La sospensione delle elezioni consiliari – a data da destinarsi – protrarrà il mandato dell’attuale Consiglio oltre il 31 dicembre 2020

 

CATANIA –

 La rivoluzione del Covid-19 con i suoi effetti sulle abitudini e sugli stili di vita; l’aggiornamento costante sulle misure fiscali urgenti a sostegno della liquidità di famiglie, lavoratori e imprese in crisi; lo smartworking e la continua ricerca di soluzioni operative per garantire tempestività ed efficienza; la rinuncia degli incontri in presenza e gli appuntamenti online diventati ormai un rituale. Questo il 2020 dell’Ordine dei Commercialisti di Catania, che però non ha voluto rinunciare al tradizionale appuntamento con gli iscritti per lo scambio di auguri: «Un’occasione per dare il dovuto riconoscimento a chi da anni onora la nostra professione – ha spiegato il presidente dell’Ordine Giorgio Sangiorgio in occasione dell’incontro online – Non potevamo annullare questo evento che da anni rappresenta una tappa importante per momenti di riflessione e confronto, e per rivolgere un pensiero verso i colleghi che non ci sono più».

Seppur virtualmente il presidente ha consegnato le targhe per i 60 anni di iscrizione all’Ordine a Gaetano Siciliano e per i 50 anni a Gianfranco Orecchio.  Il riconoscimento per i 40 anni è andato a Giovanni Marco AloisioAngelo Castorina, Simone Garofalo, Giuseppe Grasso, Salvatore Torrisi e Antonino Zocca; la cerimonia si è chiusa con le targhe per i 30 anni consegnate ad Antonio Anfuso, Giuseppe Cardillo, Massimo Costanzo, Nino Ferraro, Giuseppe Lamagna, Angelo Leone, Lucia Lombardo, Remo Longo, Giuseppina Muscarà, Dina Nici, Alessandro Raddante, Enzo Spampinato, Domenico Strano, Salvatore Tropea e Rosario Vinciguerra.

«Volevo anche ringraziare tutto il Consiglio per l’impegno costante negli ultimi 4 anni e, in particolar modo, in questo difficile 2020 – ha continuato Sangiorgio – Nonostante i rapporti ridotti e annullati tra noi e le false speranze di tornare alla normalità nutrite a luglio, abbiamo integrato e implementato la nostra piattaforma telematica per i corsi e seminari online. Il tutto, in una continua e frenetica corsa per rimanere al passo con i decreti, per assicurare la formazione professionale e far sentire la nostra presenza agli iscritti».

«Gli appuntamenti con la formazione – ha aggiunto il consigliere Dario Scelfo – hanno incontrato diverse criticità, ma non ci siamo fermati, cercando di proseguire nel percorso già intrapreso: garantire a tutti i colleghi il know-how necessario per lo svolgimento della professione». Non solo attività professionale, ma anche sociale: «Nonostante il lockdown siamo stati vicini ai nostri clienti, dai privati alle aziende, per dare supporto e sostegno in un momento difficile – ha continuato Sangiorgio – Nel mese di aprile abbiamo inoltre avviato una raccolta fondi per l’acquisto di un ventilatore polmonare e per la donazione di buoni pasto alla parrocchia di padre Arquimedes Sanchez, nel quartiere di Picanello». Ed è proprio il parroco a «ringraziare di cuore e pregare per tutta la comunità. Il vostro aiuto è stato molto importante, simbolo di solidarietà e fraternità. Valori che devono caratterizzare questo Natale, in cui bisogna riscoprire le cose essenziali. Ciò che non si dona, è qualcosa che si perde».

«La sospensione delle elezioni consiliari – a data da destinarsi – protrarrà il nostro mandato oltre il 31 dicembre 2020. Ci impegneremo a proseguire il nostro operato nei confronti degli iscritti e della collettività come fatto finora, mantenendo alto il livello di efficienza», hanno concluso Sangiorgio, Alberto Leone (vicepresidente dei Commercialisti di Catania),  Maurizio Stella (consigliere segretario) e Rosario Marino (tesoriere).

 

 

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