Operazione “Cocorito” a Catania: sequestro di droga ed associazione a delinquere, dietro le sbarre 13 malfattori

 

Operazione Cocorito - Stroncato cartello della droga

(Foto Stampa G.di Finanza)

 

Nell’ambito di articolate attività d’indagine coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Catania, con la collaborazione e il supporto dello SCICO (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata), hanno dato esecuzione un’ordinanza, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale, con cui sono state disposte misure restrittive nei confronti 13 persone, sottoposte a indagine, a vario titolo, per associazione a delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel dettaglio, l’attività investigativa – svolta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania – ha consentito di porre in luce e disarticolare due consorterie criminali operanti nel capoluogo etneo, dedite alla commercializzazione di elevati quantitativi di sostanze stupefacenti, e di sottoporre a sequestro, in più occasioni, oltre 367 kg di marijuana e cocaina.

In particolare, la prima associazione, promossa da due fratelli colombiani, coadiuvati da altri due cittadini del medesimo paese sudamericano, era dedita al traffico di cocaina. La seconda associazione criminale era a sua volta articolata in due gruppi.

Il primo, costituito da cittadini albanesi, ed è risultato attivo nell’importazione di importanti quantitativi di droga dall’Albania, poi rivenduti a organizzazioni operanti sul territorio siciliano. Il secondo gruppo si riforniva di stupefacente del tipo marijuana dal primo sodalizio, per poi rivenderlo a Catania.

Le investigazioni, condotte dalle unità specializzate antidroga del GICO del Nucleo di PEF della Guardia di finanza di Catania, hanno consentito, nel tempo, di effettuare sei interventi repressivi del traffico di stupefacente. In particolare, gli interventi, operati in provincia di Catania (Belpasso e Misterbianco) e a Messina, hanno consentito di pervenire al sequestro di 365 kg tra marijuana e cocaina, destinate al mercato catanese.

In esito alle complesse investigazioni eseguite dalle Fiamme Gialle etnee, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Finanza, tenuto conto, in particolare: degli ingenti quantitativi di stupefacente movimentati dalle associazioni criminali investigate; della notevole organizzazione e predisposizione di mezzi per importare lo stupefacente, ha disposto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 soggetti, tutti sottoposti a indagine per i reati di associazione a delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti.

Inoltre, nel corso degli interventi finalizzati all’esecuzione delle predette misure cautelari, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 500 grammi di marijuana e sono tratti in arresto in flagranza di reato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, due stretti congiunti di uno dei destinatari dell’ordinanza.

L’attività investigativa si colloca nel più ampio quadro delle attività poste in essere dalla Guardia finanza volte alla repressione della produzione e dello spaccio di sostanze stupefacenti e a tutela, in particolar modo, delle fasce più deboli della popolazione.

Il Consiglio comunale di Catania vara il nuovo Regolamento per il canone unico

 

Elefanti
Foto Uf.Stampa Ct

ll Consiglio comunale di Catania, presieduto da Giuseppe Castiglione, ha approvato ieri sera, con 22 consiglieri favorevoli e un astenuto, la delibera presentata  dall’assessore al Patrimonio, ai tributi e alle finanze, Roberto Bonaccorsi, che adegua e definisce alla luce delle nuove leggi, la disciplina precedentemente varata per il canone unico patrimoniale  e  quello per le aree mercatali.
In particolare, l’Aula ha dato il via libera alla disciplina a regime riguardante il canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria e canone di concessione per l’occupazione delle aree e degli spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile, destinati a mercati realizzati anche in strutture attrezzate.
Il documento modifica e integra il regolamento istituito con la deliberazione del consiglio comunale del 10 febbraio 2021, ai sensi della legge 160 del 2019, secondo la quale dall’ 1 gennaio 2021 i comuni istituiscono il canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria in sostituzione della tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche del canone per l’occupazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni e del canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari e del canone di cui all’articolo 27 del codice della strada e al decreto legislativo 285/1992.
La delibera  è stata approvata insieme a un emendamento presentato  da gruppo consiliare di DB e fatto proprio dall’Amministrazione Comunale.
Il regolamento è articolato in sei parti: procedure di rilascio, concessione, revoca degli atti di concessione e autorizzazione;  disciplina del canone di concessione o autorizzazione; particolari tipologie di occupazione e esposizione pubblicitaria; disciplina delle aree mercatali; disciplina del servizio pubbliche affissioni; norme finali su elementi quali: contenzionso, trattamento dati personali, riscossione coattiva, dilazione dei debiti non assolti in caso di accertamento esecutivo.
Al documento sono inclusi anche tre allegati relativi alla classificazione delle strade, delle aree e degli spazi pubblici per le occupazioni e per le esposizioni pubblicitarie, e all’elenco degli impianti di affissioni presenti nel territorio.
In merito all’approvazione del regolamento sul canone unico, il presidente del civico consesso, Giuseppe Castiglione, ha evidenziato come “ancora una volta il consiglio comunale abbia dato il proprio contributo alla vita amministrativa, approvando un documento che allinea il Comune di Catania alle nuove normative per l’individuazione dei canoni sul patrimonio e sull’utilizzo degli spazi pubblici.

San Marco, Super Eroi Acrobatici con i regali dal cielo -domani- ai bambini ricoverati

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Foto Ufficio Stampa Comune di Ct

Domani,Sabato 22 Maggio, alle 11:00, presso l’ospedale San Marco di Librino, alla presenza del sindaco Salvo Pogliese e degli assessori Michele Cristaldi e Pippo Arcidiacono e della Direzione sanitaria dell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico San Marco,  si svolgerà l’iniziativa “Super Eroi Acrobatici per un sorriso” a favore dei bambini ricoverati nel reparto Pediatria, promossa dal Movimento Cristiano Lavoratori 

I Super Eroi Acrobatici di SEA, associazione senza fini di lucro che si impegna a portare un sorriso ai bambini ricoverati nei principali ospedali italiani,  tramite i personaggi di Spiderman, Hilk, Ironman e Wonder Woman e altri, per la prima volta si esibiranno a Catania, calandosi in forma acrobatica dal tetto dell’Ospedale San Marco di Catania, per donare giocattoli ai bambini degenti, che li accoglieranno con prevedibile meraviglia e stupore.  

 

Siracusa e Catania: 29 soggetti indagati tra i quali 5 medici per associazione a delinquere e traffico di droga

Eseguite 9 ordinanze di custodia cautelare - 29 indagati tra cui 5 medici

 

Siracusa  e Catania: Nell’ambito di articolate attività d’indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, i Finanzieri dei Comandi Provinciali della Guardia di finanza di Siracusa e di Catania, unitamente a personale delle Questure di Siracusa e Catania, hanno dato esecuzione un’ordinanza, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, con cui sono state disposte misure restrittive nei confronti 9 persone, sottoposte a indagine, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America, prescrizione abusiva di farmaci, truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, ricettazione e falsità commessa dal pubblico ufficiale in certificazioni.

Contestualmente, i militari e gli agenti operanti hanno:

  • eseguito un provvedimento interdittivo dall’esercizio della professione e dal servizio pubblico, per la durata di 12 mesi, nei confronti di un medico;
  • disposto, a carico del citato professionista, il sequestro preventivo, nella forma per equivalente, di oltre 115 mila euro;
  • notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei 29 soggetti indagati, tra i quali 5 medici.

Nel dettaglio, l’attività d’indagine – svolta dal Commissariato di P.S. di Augusta e dalla Compagnia della Guardia di finanza di Augusta, con il supporto operativo delle unità specializzate della Squadra Mobile di Augusta e del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania – ha consentito di porre in luce e disarticolare un’associazione per delinquere, che aveva organizzato un traffico internazionale di sostanza stupefacente del tipo ossicodone (sostanza oppiacea contenuta in alcuni farmaci), acquistato illecitamente in Italia e spacciato negli Stati Uniti d’America.

In particolare, le indagini hanno evidenziato, in primo luogo, che l’associazione per delinquere, avvalendosi di medici compiacenti, riusciva a reperire l’ossicodone mediante prescrizioni di medicinali (ne sono state accertate quasi 3000) contenenti la sostanza a favore di persone decedute o che non necessitavano della terapia.

Una volta così ottenuti i prodotti contenenti lo stupefacente, l’organizzazione criminale organizzava molteplici spedizioni in territorio statunitense – utilizzando plichi appositamente imballati con materiali idonei a “schermarne” il contenuto e recante mittenti e destinatari fittizi – al fine di frazionare i punti di arrivo della merce per ostacolare eventuali controlli.

Avvertono gli inquirenti: essenziale per la concreta individuazione dei sodali residenti negli Stati Uniti d’America, è stata la cooperazione internazionale di polizia, posta in essere dagli investigatori italiani con i funzionari dell’Homeland Security Investigations, che si occupa di contrasto alle attività illecite transfrontaliere. Al riguardo, l’organo collaterale americano ha proceduto, a gennaio 2021, anche all’arresto in flagranza di reato nei confronti di un sodale residente negli USA, al momento della ricezione di un plico contenente il farmaco.

Lesioni di  interessi nazionali, particolare rilevanza assume invece il danno arrecato dal comportamento degli indagati alle casse dell’Erario. Poiché in Italia l’ossicodone è disponibile in farmacia, dietro specifica prescrizione medica, il traffico di stupefacente è stato alimentato, nel corso degli anni, a spese della Sanità pubblica.

Il sodalizio criminale induceva infatti in errore il Servizio Sanitario Nazionale attraverso la compiacenza di professionisti, che si sono infatti prestati a rilasciare, anche a nome di terzi inconsapevoli, centinaia di ricette mediche prive di fondamento terapeutico, senza effettuare visite di controllo e, in vari casi, dietro sollecitazione degli indagati, loro assistiti. Sulla base delle ricette, il farmaco è stato erogato gratuitamente, con ingiusto profitto degli intestatari, i quali lo ritiravano senza costi presso varie farmacie e lo rivendevano poi, illegalmente, all’estero, come sostanza stupefacente, realizzando, per lo Stato, gravato dall’onere dell’acquisto della medicina, un danno di pari importo.

In esito alle complesse investigazioni eseguite dal Commissariato di Augusta e dai Finanzieri della Compagnia di Augusta e del Nucleo PEF di Catania, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Procura Distrettuale di Catania, ha disposto: un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 persone, sottoposte a indagine per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America, prescrizione abusiva di farmaci, truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, ricettazione e falsità commessa dal pubblico ufficiale in certificazioni; tra i provvedimenti restrittivi sopra riportati, l’interdizione dell’esercizio della professione, per la durata di 12 mesi, nei confronti di un medico;il sequestro preventivo di 115 mila euro.

Operazione “Sotto scacco”: quaranta arresti, dieci ai domiciliari e tre gruppi criminali disarticolati. Ma il “pizzo” diventa una cancrena

CATANIA 

Operazione ‘Sotto scacco’ dei carabinieri del comando provinciale di Catania Quaranta persone arrestate, dieci delle quali poste ai domiciliari, e tre gruppi criminali legati a Cosa nostra di Catania disarticolati.

Le attività tanto note, a Paternò e Belpasso,sin dal 2017 sotto i riflettori dell’Antimafia,  degli storici clan mafiosi Alleruzzo, Assinnata e Amantea e dei loro vertici legati alla ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano che gestivano in esclusiva il traffico di droga e le estorsioni nella ‘zona di appartenenza’. Secondo diversi ‘pentiti’, ad esempio, gli spacciatori a Paternò non potevano ‘lavorare’ senza pagare una ‘tassa’ alla cosca Assinnata per potere esercitare la loro attività in una ‘piazza di spaccio’.

Militari dell’Arma hanno anche scoperto un piano per fare arrivare ingenti carichi di cocaina dall’Ecuador, nascosta in container contenenti banane. Non è stato scoperto se è stato poi realizzato, ma è stato invece accertato che la cosca utilizzava anche come nascondiglio per la marijuana il cimitero monumentale di Paternò, dove sono stati eseguiti dei sequestri di sostanza stupefacente.

Ricostruito anche il tentativo di estorsione aggravata all’industria dolciaria ‘Condorelli’ di Belpasso, dove fu fatta trovare una bottiglia con liquido infiammabile e un biglietto intimidatorio con la minaccia sgrammatica: “Mettiti a posto ho ti faccimo saltare in aria cercati un amico”.

 

La richiesta di tangente non andò a buon fine per il clan per il deciso rifiuto della vittima a pagare. Dalle indagini dei carabinieri, ha spiegato il comandante provinciale di Catania, il colonnello Rino Coppola, è emerso “un rilevante condizionamento da parte dei clan del tessuto economico locale” con “imprenditori che favorivano consapevolmente le illecite attività del clan”. Per la Dda di Catania è “emblematica la posizione di Salvatore Tortomasi, titolare di una ditta per la commercializzazione di prodotti agricoli ed ortofrutticoli” che “versava denaro anche in percentuale sugli utili dell’attività di impresa che, grazie alla mafia, aveva una posizione dominante nelle attività economiche esercitate”.

Altre figure imprenditoriali di Paternò in rapporti con il clan sono indicate dalla Dda in Angelo Nicotra proprietario di importanti gioiellerie, e Enrico Maria Corsaro, che, secondo l’accusa, avrebbero “nascosto la provenienza illecita di beni e denaro”. Scoperto anche un sodalizio specializzato, con l’aiuto di consulenti del lavoro compiacenti, nella truffa all’Inps per fare ottenere indebitamente l’indennità di disoccupazione agricola a falsi braccianti che ricevevano 20 euro al giorno per la loro complicità.

Il danno all’Ente previdenziale è stimato in oltre 85.000 euro. Dalle indagini è emerso anche che il boss Santo Alleruzzo, che sta scontando una condanna all’ergastolo per duplice omicidio, mafia e traffico di droga a Rossano (Cosenza), approfittava dei permessi premio per ritornare nel paese d’origine, Paternò, dove durante di summit mafiosi continuava ad impartire ordini e direttive per la gestione degli affari del clan.

La droga interessava anche gruppi criminali di Messina dove la polizia ha sgominato due organizzazioni di trafficanti attive nel rione Giostra gestite su base familiare con interi nuclei coinvolti. L’inchiesta della Procura dello Stretto ha accertato oltre 1.000 consegne di dosi e scoperto una ‘centrale dello spaccio’ realizzata in edifici di case popolari. Un’altra operazione antidroga è stata messa a segno dai carabinieri di Roma che hanno arrestato 21 persone accusate di spacciare cocaina nel quartiere di Tor Bella Monaca, alla periferia della Capitale. Ad altre 14 indagati è stato notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

 

Arresti in carcere:
1)  ALLERUZZO Francesco, nato a Palermo il 22/12/1982
2) ALLERUZZO Santo, nato a Paternò il 21/03/1954;
3) AMANTEA Salvatore Vito, nato a Paternò il 19/10/1995;
4) ASSINNATA Domenico Filippo, nato a Agira il 29/04/1952;
5) BEATO Giuseppe, nato a Paternò il 30/11/1979;
6) BEFUMO Davide Alessandro nato a Paternò il 08/05/1980;
7) BORZI’ Omar Francesco, nato a Augusta il 18/09/1989;
8) DI LEO Lorenzo, nato a Paternò 10/11/1991;
9) DI LEO Marco, nato a Paternò il 10/11/1991;
10) DI MAURO Sebastiano, nato a Catania il 13/04/1994;
11) FAZIO Alessandro, nato a Paternò il 06/07/1977;
12) FONTANAROSA Michele, nato a Catania il 13.4.1957;
13) FRENI Giorgio, nato a Catania il 27/10/1965;
14) GATTARELLO Vincenzo, nato a Catania il 03/02/1982;
15) LICCIARDELLO Daniele, nato a Catania il 07/08/1973;
16) MENDOLARO Alfio, nato a Catania il 28/06/1981;
17) MOBILIA Francesco, nato a Paternò il 19/05/1980;
18) MOBILIA Giuseppe, nato a Paternò il 19/11/1977;
19) PARISI Carmelo, nato a Paternò (CT) il 08/04/1975;
20) PUGLISI Pietro, nato a Paternò il 11/08/1974;
21) RECCA Giuseppe, nato a Catania il 05/09/1963;
22) SCHILLACI Lorenzo Michele, nato a Troina (EN) il 25/04/1968;
23) SCUDERI Ivan Gianfranco, nato a Catania il 10/10/1992;
24) SINATRA Orazio, nato a Paternò il 22/01/1971;
25) SINATRA Giuseppe, nato a Paternò il 27/12/1993;
26) STIMOLI Barbaro, nato a Paternò il 01/07/1978;
27) STIMOLI Salvatore, nato a Paternò 02/12/1981;
28) STIMOLI Vincenzo junior, nato a Paternò il 30/09/1994;
29) TERRANOVA Cristian, nato a Paternò il 24/09/1992;
30) TORTOMASI Salvatore, nato a Paternò il 16/03/1958.

Agli arresti domiciliari:
1)  CORSARO Enrico Maria nato a Catania il 15/12/1972;
2) COSENTINO Barbaro Luca Maria, nato a Paternò il 06/07/1995;
3) GIANGRECO Giovanni Battista, nato a Paternò il 15/08/1995;
4) LA DELFA Andrea, nato a Paternò il 25/10/1980;
5) MALANDRINO Pasqualino, nato a Siracusa il 27/06/1981;
6) NICOTRA Angelo nato a Catania il 12.12.1974;
7) ORTO Giuseppe, nato a Paternò il 03/06/1962;
8) PIRRO Alfio, nato a Catania il 26/09/1975;
9) SARACENO Sebastiano, nato a Siracusa il 06/12/1965;
10) SINATRA Maurizio, nato a Paternò 08/05/1988.

CATEGORIE SVANTAGGIATE IN SICILIA: NUOVE OPPORTUNITA’ DI FORMAZIONE E LAVORO

Protocollo d’intesa tra Ance Catania, Ente Scuola edile e Comunità di Sant’Egidio

CATANIA

Promuovere la formazione di operatori specializzati con l’obiettivo finale di consentire l’ingresso di nuove risorse nei cantieri della provincia etnea. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato questa mattina tra Ance CataniaEnte Scuola Edile e l’Associazione Sant’Egidio.

«Oggi più che mai le nostre imprese edili hanno difficoltà nel reperire manodopera qualificata come carpentieri, ferraioli, stuccatori, mastri muratori – ha sottolineato il presidente dei Costruttori catanesi Rosario Fresta – i motivi sono da ricercarsi soprattutto nella mancanza di ricambio generazionale, acutizzata con l’avvio dei lavori incentivati da Superbonus, Ecobonus, Sismabonus 110%. Grazie a questo accordo Ance Catania s’impegna a individuare, tra le imprese associate, strutture disponibili ad assumere alcuni degli allievi formati e ad inserirli tutti nella banca dati lavoratori edili nazionale».

Le risorse selezionate dalla Comunità di Sant’Egidio, tra le fasce più deboli e vulnerabili, avranno l’opportunità di partecipare ai corsi – organizzati ad hoc – da Esec: «Ci impegneremo a erogare la formazione alle persone che verranno individuate e segnalate dagli operatori della Comunità che sostiene i più bisognosi sul territorio – ha spiegato il presidente di Ente Scuola Edile Catania Giuseppe Alì – Partiremo con il Corso di primo ingresso in cantiere, dove verranno illustrati i concetti base inerenti la salute, la sicurezza e l’igiene sui luoghi di lavoro, soprattutto nei cantieri edili mobili; poi proseguiremo con percorsi maggiormente professionalizzanti. Un’iniziativa che mira, come da finalità statutarie del nostro ente, anche alla crescita di tutti gli operatori della filiera».

«Ancora una volta Ance Catania è vicina alla nostra comunità – ha concluso Emiliano Abramo, presidente di Sant’Egidio a Catania – e questa volta con Esec abbiamo trovato una porta aperta per reinserire, in un momento di disperazione lavorativa ed economica, tante persone che non hanno opportunità lavorative. Un’occasione di formazione gratuita e, speriamo, di inserimento professionale nel settore delle costruzioni, per tanti che oggi non possono guardare al futuro con speranza e ottimismo».

BANKING AWARDS 2021: PREMIO NAZIONALE A CREDITO ETNEO

 

Il direttore generale Sena: «Una realtà mutualistica che in questi 20 anni ha reso possibili i sogni di migliaia di famiglie, artigiani, piccoli imprenditori, garantendo dignità bancaria e accesso al credito anche a fasce svantaggiate»

CATANIA –

Una piccola grande realtà in un sistema bancario che, mai come oggi, deve guardare oltre i numeri, cercando di contraddistinguersi per quei “valori” che tengono unita la rete territoriale di riferimento.

Credito Etneo è “local”, opera esclusivamente in una limitata area geografica, ma proprio quest’aspetto è diventato il punto di forza, grazie alla creazione di un legame stretto con la comunità, testimoniato dal costante impegno per lo sviluppo del capoluogo etneo. Grazie a questa vision innovativa e oggi consolidata attraverso un percorso di crescita, la banca catanese ieri sera (29 aprile), durante i Banking Awards 2021, organizzati da MF-Milano Finanza e Class Cnbc, si è aggiudicata il primo premio quale “Creatore di valore: numero #1 tra gli istituti di minore dimensione”.

Un riconoscimento che nasce dopo un’attenta valutazione dell’asset quality, del coefficiente di solidità patrimoniale e delle performance di efficienza. Una classifica che coniuga dimensioni e redditività, individuando le banche che nell’ultimo triennio hanno saputo combinare sviluppo e capacità di generare profitti sulla base dei parametri di bilancio. In questa direzione, Credito etneo ha registrato tassi di crescita altissimi (anno di riferimento 2019): +283% per il risultato di gestione, +10,5% di crescita dei mezzi amministrati e +172% di utile netto (tra il 2018 e il 2019).

Una società cooperativa – con oltre 2000 soci – che fa della mutualità il principio su cui vertono tutte le scelte e le azioni volte a generare sviluppo: «Un prestigioso riconoscimento – sottolinea il direttore generale Antonio Massimo Sena – che è per noi motivo di grande orgoglio e stimolo per fare sempre meglio. Questo premio, che condivido con tutto il consiglio di amministrazione e il team di lavoro, è la testimonianza di come una piccolissima realtà dell’industria italiana bancaria possa ancora oggi, nonostante tutto, continuare a esprimere trend reddituali e patrimoniali positivi, sostenibili e compatibili con la permanenza sul mercato. Siamo di fronte a un paradosso, siamo “piccoli” da un lato, ma dall’altro siamo destinatari di una pletora di norme, regole e adempimenti, a dispetto dei principi di proporzionalità declinati dalle norme, ma mai di fatto attuati».

«La banca è nata solo 20 anni fa – conclude Sena – appunto perché è banca mutualistica, in questi anni ha reso possibili i sogni di migliaia di famiglie, artigiani, piccoli imprenditori, garantendo dignità bancaria e accesso al credito anche a fasce economicamente e socialmente svantaggiate. Anche durante la pandemia Credito Etneo è stato molto vicino al territorio, aderendo in maniera massiva alle moratorie ed erogando credito collegato alle normative emergenziali. Chiudo con un auspicio: seppur in un contesto economico e giuridico profondamente complesso, spero che le piccole banche possano continuare ad avere un ruolo all’interno della società in cui operano, fornendo supporto concreto al territorio».

Stamane una verifica dei lavori di riqualificazione del PalaCatania

palacatania

Foto n.m.

Oggi, alle ore 10,30, il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore alle Sport e alle politiche comunitarie Sergio Parisi, si recheranno nel Pala Catania di Corso Indipendenza, per un sopralluogo di verifica dello stato di avanzamento del cantiere per i lavori di ripristino e riqualificazione del maggiore impianto sportivo cittadino al coperto, capace di ospitare fino a 4 mila spettatori.

Da oltre un mese, infatti, sono in corso i lavori per rendere più moderno e funzionale il palazzo dello Sport, grazie ai fondi di 1,2 milioni di euro stanziati dalla giunta Pogliese, nell’ambito dei fondi comunitari del Pon Metro.

Tra  gli interventi che si stanno realizzando, la sistemazione del contro soffitto dove spesso si sono verificati infiltrazioni di acqua piovana che hanno reso utilizzabile a singhiozzo l’impianto fino alla sua definitiva chiusura; il ripristino del parquet danneggiato; la sostituzione della pavimentazione con relativa messa a norma per le vie di fuga, il rifacimento degli impianti elettrici e idrici secondo criteri di risparmio energetico, con l’installazione di luci a Led e, infine, i nuovi arredi per gli spogliatoi.

Nei mesi scorsi, su input del sindaco Pogliese e dell’assessore Parisi, era stato redatto e approvato dalla giunta il progetto per concretizzare importanti interventi di ristrutturazione del Pala Catania venticinque anni dopo la sua realizzazione, validando una scelta progettuale dell’Amministrazione Comunale di inclusione sociale, tenuto conto della valenza polifunzionale dell’impianto che ricade in una popolosa zona della città..

Interrogazione/denuncia del M5S sulla Timpa contro la Soprintendenza etnea per “aver rilasciato pareri incoerenti con l’assetto storico urbanistico dell’ambiente

 

Timpa di Leucatia a Catania , Ciancio e Bonaccorsi (M5S): “Fare luce sui pareri rilasciati dalla soprintendenza”

Foto M5S

Lavori Timpa di Leucatia a Catania, occorre fare  massima chiarezza sui permessi rilasciati dalla Soprintendenza di Catania”.

 

 La deputata regionale M5S Giannina Ciancio e il consigliere comunale M5S di Catania, Graziano Bonaccorsi hanno reso noto un quesito sulla Timpa e pareri – di dubbia credibilità- e difformità della Soprintendenza di Catania

“Sulla notizia – di lavori di edificazione sulla Timpa di Leucatia a Catania, vogliamo la massima chiarezza.  La zona della Timpa di Leucatia  era già stata oggetto di lavori di sbancamento terra, nel 2009, poi bloccati dalla magistratura grazie ad un esposto di Legambiente. Nel 2021 le ruspe sono tornate in azione e stanno modificando visibilmente il profilo della collina di Leucatia”. 

 “Parliamo – afferma l’esponente Ciancio – di un’area di grande interesse paesaggistico, naturalistico e archeologico, all’interno della quale troviamo diversi reperti archeologici, bunker della Seconda guerra mondiale, oltre che colate laviche, sorgenti e un bosco”. 

Ciancio ha presentato  un’interrogazione all’Assessore regionale dei Beni Culturali per chiedere chiarimenti “in merito alla ormai strana tendenza di autorizzare, a Catania,  opere cementizie in zone della città, dal centro storico alle periferie, dove ciò sembra a dir poco in contrasto rispetto al contesto paesaggistico, urbanistico e ambientale”. 

“Siamo venuti a conoscenza,  –  di almeno due diversi permessi di costruire sulla zona e per questo abbiamo inviato un’apposita richiesta di accesso atti alla Soprintendenza di Catania. Ci sono anche altre opere in fase di realizzazione e di progettazione, ad esempio in via Scuto-Costarelli o a Ognina, per le quali occorre fare chiarezza, perché dai documenti in nostro possesso risultano incoerenti con l’assetto storico e urbanistico dell’ambiente nel quale verranno realizzate”.

Sulla vicenda interviene anche Graziano Bonaccorsi, componente della commissione urbanistica del Comune, che ha più volte sollevato in commissione i suoi dubbi sui lavori in corso. “Considerati i vincoli e le vicenda giudiziaria che  ha  bloccato i lavori nel 2009 – dice Bonaccorsi- ritengo incomprensibile l’iter per il rilascio delle autorizzazioni e dei pareri che hanno permesso i lavori nella Timpa, ma soprattutto, curioso il fatto che alcuni bunker della seconda guerra e la tomba Romana siano stati accatastati come ‘collabente’, ovvero rudere a rischio crollo o demolizione. Com’è possibile? Per questo ho presentato una richiesta di accesso agli atti al Comune e rimango in attesa di riscontro”.

«NOTAI AL FIANCO DELLE IMPRESE: FOCUS SU NUOVI STRUMENTI PER COPRIRE LE PERDITE D’ESERCIZIO

Incontro organizzato dal Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone

 

Webinar regionale sulle strategie governative per fronteggiare l’emergenza

CATANIA 

Leggi e norme in evoluzione richiedono un costante aggiornamento, soprattutto in riferimento al ruolo del notaio che, nell’esercizio della sua funzione pubblica, deve attenersi a precise regole fissate dalla legge. Questo l’obiettivo del ciclo di incontri organizzato dal Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone, per approfondire novità e criticità in un contesto mutevole e sempre più articolato. Questa mattina riflettori puntati sulle imprese – colpite duramente dalla crisi provocata dalla pandemia – e sulla disciplina che regolamenta associazioni e fondazioni, durante l’evento online “Enti e società: problematiche notarili vecchie e nuove nel mondo che cambia” (22 aprile 2021).

«Il nostro ruolo è centrale nella gestione delle imprese, sia nella loro fase di startup, sia purtroppo nei momenti di crisi, oggi accentuati dalla grave situazione economica causata dall’emergenza sanitaria – ha esordito il presidente della categoria etnea Andrea Grasso, durante il webinar moderato dai notai Maristella Portelli e Donata Galeardi, che ha visto la partecipazione del consigliere nazionale del Notariato Diego Barone – in questo scenario, molteplici sono stati gli interventi da parte del Governo per tamponare gli effetti negativi di una congiuntura economica tanto rilevante quanto inaspettata, e scongiurare la chiusura di molte aziende, soprattutto Pmi. Era inevitabile, dunque, soffermarsi sulla sospensione della disciplina in tema di riduzione obbligatoria del capitale a copertura di perdite, per tutelare la potenzialità produttiva delle imprese in bonis, dalle conseguenze di un evento eccezionale e incolpevole».

Nello specifico si fa riferimento all’articolo 6 del decreto Liquidità, che «prevede interventi e proroghe specifiche – ha spiegato il notaio Luca Prinzi (Enna) – per evitare che la perdita di capitale dovuta alla crisi da Covid possa portare all’immediata liquidazione, con la conseguente perdita di operatività per molte imprese. La sospensione di riduzione del capitale derivante da perdite superiori al terzo del capitale sociale, inizialmente fissata al 31 dicembre 2020, potrà infatti essere rinviata fino al 2025. Si tratta di un tema complesso, per cui è necessario avere un quadro chiaro, valutando le possibili criticità e le relative applicazioni».

Altro tema affrontato durante l’incontro è stato quello delle procedure per l’adeguamento al codice del Terzo Settore di associazioni e fondazioni. «Organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e Onlus si sono attivate per modificare il proprio statuto – ha commentato la componente della redazione CNN notizie Daniela Boggiali – nelle associazioni lo statuto dev’essere modificato dall’assemblea, nelle fondazioni dal CdA, rispettando i criteri di maggioranza stabiliti dallo statuto stesso». E ha sottolineato: «Un cambiamento necessario, affinché gli enti no profit possano ottenere il riconoscimento della personalità giuridica – con il quale viene riconosciuta la sussistenza di alcuni requisiti e di un patrimonio dell’ente – per procedere all’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, che dovrebbe essere ufficializzato a fine aprile. Per organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e Onlus costituite prima del 3 agosto 2017 è stata concessa una proroga fino al 31 maggio 2021: le modifiche agli statuti avvengono attraverso le modalità e le maggioranze previste per le deliberazioni dell’assemblea ordinaria». Poi, ha aggiunto: «Tra le novità – legate anche all’attuale situazione emergenziale – la possibilità di svolgimento delle assemblee attraverso mezzi di telecomunicazioni e la preferenza per via elettronica o corrispondenza».