Asta Collezionismo, la stecca da biliardo di Ernest Hemingway verrà battuta all’asta con Art La Rosa

NEL 1948 “CARAMBOLA” PER LA PIÙ BELLA D’ITALIA INCORONATA DA TOTÒ COSÌ HEMINGWAY PERSE LA SUA INSEPARABILE STECCA DA BILIARDO

A DICEMBRE IN ASTA CON ART LA ROSA

CATANIA –

A sessant’anni dalla sua morte (2 luglio 1961), al termine di un’esistenza avventurosa, turbolenta, enigmatica e intensa, Ernest Hemingway rimane una delle personalità più influenti della letteratura americana.

Oltre allo scrittore; oltre al giornalista e cronista di guerra; oltre al Nobel che lo lega alla memoria di tutti; ogni singolo avvenimento della sua vita è stato ben raccolto e documentato da numerosi biografil’insofferenza interiore amplificata dall’alcol; l’avventura in Africa come cacciatore; le cicatrici della guerra, gli atterraggi aerei di fortuna; le ferite che lo segnarono lungo il corso dei suoi anni più difficili.

Ma c’è anche un Ernest Hemingway inedito. È l’uomo dal grande fascino, che ha collezionato quattro mogli e un numero imprecisato di relazioni sentimentali. È l’Hemingway corteggiatore e amante, sensibile alla bellezza femminile, che nel 1948 si scontrò con Antonio De Curtis, il nostro Totò, a Stresa, per il tanto contestato verdetto di Miss Italia.

La maschera tragicomica più rappresentativa d’Italia faceva parte della giuria del Concorso di Bellezza che allietava gli anni del Dopoguerra sulle rive del Verbano. Al Regina Palace Hotel sfilavano i canoni estetici di una femminilità che non c’è più: tra bikini castigati e taglie morbide, vinse quell’edizione la triestina Fulvia Franco: 1 metro e 66 centimetri per sessanta chili di beltà, il vantaggio legato all’appartenenza di una città al confine con la Jugoslavia divenuta “territorio libero” e l’avallo politico di un’Italia tutta da ricostruire.

Hemingway era sbarcato il giorno prima a Genova e scelse di recarsi proprio lì, per un viaggio amarcord tra le stanze del Des Iles Borromées, dove aveva ambientato alcune delle pagine di “Addio alle armi”, ispirato alla sua esperienza di militare in Italia. Fu lui che la sera prima della finale del Concorso, decise di scommettere sulla bolognese Ornella Zamperetti, poi arrivata seconda tra polemiche, querelle giudiziarie e intentate richieste d’indennizzo.

Nella sala da biliardo del suo hotel, tra superalcolici e partite di carambola, dopo aver scommesso ai microfoni dei giornalisti, proprio col fratello dell’aspirante Miss Italia lo scrittore nordamericano mise in gioco la sua stecca da biliardo, quella che lo aveva accompagnato lungo tutta la sua giovinezza, puntando però tutto sulla scelta perdente. Accadimento citato anche tra le pagine del libro di Andrea Di Robilant: “Autunno a Venezia. Hemingway e l’ultima musa” (Corbaccio editore).

Ed è proprio quella stecca – con la dedica “… al mio giovane amico Arnaldo, in onore della sua bellissima sorella Ornelia” – che verrà battuta all’asta da Art La Rosa nel mese di dicembre. La Casa d’Aste siciliana (Catania), che oggi si rivolge soprattutto ai mercati americani e cinesi, ha acquisito il prezioso oggetto dalla famiglia Zamperetti, che lo ha a sua volta ereditato.

«Mio padre, Arnaldo Zamperetti, aveva accompagnato la sorella Ornella a Stresa per il concorso, di nascosto dai genitori che erano completamente all’oscuro della partecipazione della figlia – racconta Aldo Zamperetti- Hemingway passò la notte tra la tavola da biliardo e il bar dell’hotel Des Iles Borromées, dove alloggiava anche mio padre. E quella notte, il famoso scrittore e il giovane farmacista bolognese strinsero amicizia, tra fiumi di alcool, racconti di guerra e partite al biliardo. Mio padre, reduce da pochi anni dai campi di battaglia nordafricani di El Alamein e Casserine e da una ritirata nel deserto di tremila chilometri in compagnia di una tribù di donne Tuareg, aveva molto da raccontare all’autore di “Addio alle armi”. Hemingway era certo della vittoria della bolognese, ma mio padre era convinto al contrario della sconfitta, in quanto l’avversaria sul campo Fulvia Franco era triestina e c’erano tutti i motivi politici per favorire lei. Così quella notte fu messa in palio la stecca da biliardo di Hemingway contro la forte cifra per i preziosi alcolici trangugiati dai due sino al mattino. Vinse la triestina e l’inseparabile stecca dello scrittore famoso passò al giovane farmacista bolognese. Un regalo importante, accompagnato da un mazzo di rose, fu fatto recapitare da Hemingway a Ornella».

 

Giunta Pogliese: sostituzioni assessori, polemiche, dimissioni, “fiducia di partito”

beddu!

 

CATANIA

“Avvicendamento” nella giunta Pogliese, il primo a quasi tre anni e mezzo dall’insediamento dell’esecutivo comunale.

Il sindaco Salvo Pogliese ha nominato Andrea Barresi, assessore, al posto di Alessandro Porto. Il Capo dell’Amministrazione, nell’annunciare che nei prossimi giorni gli assegnerà le deleghe, ha ringraziato Alessandro Porto per l’impegno profuso.

Andrea Barresi, 38 anni, avvocato civilista, al suo terzo mandato di consigliere comunale, il più votato alle ultime elezioni amministrative di Catania, con oltre 1900 preferenze,      ha annunciato che lascerà lo scranno nell’assemblea cittadina per assumere in esclusiva quello di assessore.

Al consiglio comunale gli subentrerà Sonia Agata Sofia, medico dell’azienda ospedaliera Cannizzaro, prima dei non eletti nella lista “In campo con Pogliese”.   

 

L'assessore leghista Fabio Cantarella si è dimesso. «Sono un uomo di  partito: è venuta meno la fiducia» - MeridioNews

L’operazione politica ha creato tuttavia turbolenze interno alla giunta Pogliese: si apprende infatti che  l’assessore all’Ecologia, Fabio Cantarella ha rassegnato le dimissioni dalla Giunta dopo aver avuto, indubbiamente, un incontro col segretario regionale del partito di Salvini, Nino Minardo che appena ieri con una nota ufficiale aveva fortemente criticato il primo cittadino per la sostituzione dell’assessore Alessandro Porto col neo assessore Andrea Barresi.

 

Rifiuti, assessore Catania: "Cara Lucarelli a Sicilia non serve aiuto ma  autonomia"

«Sono un uomo di partito,  il primo amministratore locale ad avere aderito alla Lega otto anni addietro – ha affermato Cantarella (nella foto sopra)-  e dove c’è la Lega ci sono io, dove non c’è non ci posso essere io». «La sostituzione – ha aggiunto –  non concordata con i vertici del partito del collega assessore Porto fa venire meno il necessario legame di fiducia e collaborazione tra il Sindaco e la Lega. In questo contesto per me non ci sono più le condizioni per continuare a svolgere con serenità e lealtà il mio ruolo di assessore».

EDILIZIA, ECOBONUS 110% , SCONTI IN FATTURA, IL RILANCIO PASSA ANCHE DALLA COMPETENZA DEI NOTAI

 

Webinar organizzato dal Consiglio notarile di Catania e Caltagirone sui molteplici strumenti d’incentivazione messi in campo dal Governo

Catania

Bonus edilizi, ecobonus, 110%, agevolazioni fiscali, sconti in fattura e cessioni del credito: le misure messe in campo dal Governo per fronteggiare la crisi post-pandemica sono molteplici e coinvolgono diverse categorie professionali. Sono soprattutto i notai ad avere un ruolo prioritario nei processi di regolamentazione che ruotano intorno alla compravendita o ad altri atti pubblici riguardanti l’immobile per il quale sono state richieste le agevolazioni.

Per chiarire il complesso quadro normativo che vede coinvolti i professionisti, e offrire ai cittadini i giusti strumenti d’informazione per poter effettuare scelte corrette e mettere a punto funzionali interventi di rigenerazione del patrimonio immobiliare, il Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Catania e Caltagirone ha organizzato il webinar “L’incidenza nell’attività notarile delle misure di incentivazione per il rilancio del comparto edilizio”.

Partendo proprio dalla Guida pratica alle agevolazioni fiscali 2021 – realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato in condivisione con le principali Associazioni nazionali dei Consumatori – attraverso gli interventi dei notai Guido Salanitro, Giovanni Saggio e Maurizio Attaguile, è stata messa a confronto la normativa a regime e quella transitoria, le agevolazioni fiscali attualmente in vigore e le diverse modalità per usufruirne – chiarendo le differenze fra bonus a regime, bonus rafforzati e superbonus – e poter effettuare interventi di efficientamento energetico, riduzione del rischio sismico o eliminazione di barriere architettoniche.

Dissertazioni varie sulla contabilità dei lavori

«Un confronto tra professionisti – ha sottolineato il presidente del Consiglio Andrea Grasso – per mettere al servizio dei cittadini la nostra competenza e conoscenza, consentendo loro di cogliere tutte le opportunità presenti, contribuendo in maniera fattiva alla ripresa economia e agli obiettivi di sostenibilità e sicurezza prefissi dalle nuove normative. Il nostro compito è quello di fare da cerniera tra committenti e imprese, affiancando e indirizzando imprenditori e cittadini, che difficilmente riescono a orientarsi in materie così tecniche, soggette a continue modifiche e chiarimenti da parte dello stesso legislatore. I notai, chiamati dallo Stato alla terzietà rispetto alle parti, forniranno al meglio il proprio contributo».

Durante l’incontro anche gli interventi dei notai Maristella Portelli, Diego Barone e Donata Galeardi.

GAETANO LAUDANI, DIRETTORE GENIO CIVILE DI CATANIA E BIAGIO BISIGNANI,DIRETTORE UFFICIO URBANISTICO COMUNALE A BRACCETTO PER NON RIPETERE GLI ERRORI DEI VECCHI DIRIGENTI DEL GENIO C.

 

Motivazione: Nuovo Piano Urbanistico Generale: confronto tra Comune di Catania e Ingegneri etnei

 

Tra innovazione, Tradizione e nuovo Waterfront: tanti i temi discussi durante “Catania, città dell’acqua”

 

 

CATANIA

Pensare al futuro, senza tamponare le criticità presenti, ma individuando soluzioni a lungo termine per cambiare il volto della città. Questo l’obiettivo degli incontri organizzati dal Comune di Catania, per avviare un confronto costruttivo tra Enti, Istituzioni, Ordini e tecnici. Questa mattina – 12 novembre, a Palazzo della Cultura – riflettori accesi su un tema di grande attualità: quello relativo allo smaltimento delle acque e quello legato al rapporto tra mare e città. «Occorre ridisegnare l’assetto della città – ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica della città etnea Enrico Trantino – ma per farlo la politica deve ascoltare il contributo di chi la conosce e ha le competenze tecniche per offrire soluzioni idonee e innovative, tenendo conto anche degli errori fatti in passato e dell’attuale stratificazione del territorio». L’obiettivo è definire le «regole opportune per redigere un Piano Urbanistico Generale che risponda alle nuove indicazioni normative – ha continuato il direttore della Direzione Urbanistica di Catania Biagio Bisignani – in considerazione del fatto che quello in vigore risale al lontano 1969».

«Alla luce degli ultimi fatti emergenziali e dell’urbanizzazione dell’area pedemontana – ha affermato il capo del genio Civile di Catania Gaetano Laudani – occorre affrontare questi temi con grande priorità. Cerchiamo sempre di dare un contributo in materia di rischio idrogeologico, per il quale serve grande attenzione in riferimento soprattutto alla pianificazione e alla realizzazione: non si può pensare solo a costruire, ma anche al costruito, individuando soluzioni ai problemi derivanti dalla scarsa attenzione posta in passato al piano d’urbanizzazione, che oggi provocano ingenti danni al patrimonio e alle vite umane».

Traendo spunto anche da altri modelli europei, è emersa la necessità di realizzare nuovi collettori per il deflusso delle acque, edifici e costruzioni drenanti – attraverso un approccio combinato tra innovazione e tradizione (per esempio l’installazione di tetti verdi) – e vasche di accumulo. «Tutte riflessioni di cui tener conto nella redazione del nuovo PUG, ormai atteso dai tecnici da oltre 50 anni – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Mauro Scaccianoce, all’incontro coordinato dal Consigliere Alfredo Foti – un processo intrapreso e interrotto diverse volte negli anni e per cui non si può più attendere, anche alla luce della grande opportunità dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Due le direzioni da seguire e su cui puntare l’attenzione: la connessione della città con il mare e il porto, tema molto sentito dal punto di vista culturale, che passa dalle nuove frontiere dell’insediamento edilizio costiero legato al waterfront, il cui futuro si muove tra memoria storia e ricerca di contemporaneità. Un’area – ha continuato Scaccianoce – dove s’incrociano scelte nevralgiche: dal destino degli Archi della Marina, al nuovo progetto RFI, passando per la riqualificazione infrastrutturale e viaria dei corridoi d’accesso di Catania e del suo centro storico. Alto tema fondamentale è la realizzazione di soluzioni contro il rischio idrogeologico».

Un’analisi del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettonica dell’Università di Catania ha individuato tra le cause degli allegamenti non solo i sempre più frequenti e anomali fenomeni atmosferici – che spesso rimangono nella media per tempi di ritorno e quantità – ma lo scarso drenaggio del terreno in funzione della massiccia urbanizzazione: «Si deve ripartire da Catania – ha dichiarato il segretario degli Ingegneri Etnei Alfio Torrisi – ma il problema non può essere circoscritto alla sola città, perché riguarda tutto il comprensorio ionico-etneo». «Il nostro territorio – ha aggiunto il professore del Dicar Paolo La Greca – non è a rischio idrogeologico nel senso più tradizionale del termine, ma per lo sviluppo urbano, la posizione alle falde del vulcano e il cambiamento climatico in atto soffre in maniera rilevante le “alluvioni”».

“Città dell’acqua” non solo per le emergenze ambientali, ma anche per lo stretto legame con il mare, per cui serve individuare «una connessione strategica – attraverso il collegamento della città con il porto, l’interramento della ferrovia, lo sviluppo del concetto di waterfront, un miglior accesso ai corridoi della città storica e alla Plaia – possibile attraverso la realizzazione di un adeguato sistema di viabilità. «Un cambiamento non solo estetico e funzionale, ma anche commerciale: «Catania è il quarto porto italiano per traffico di traghetti – ha puntualizzato l’ingegnere Riccardo Lentini, direttore tecnico dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia – Pianificazione e strategia sono indispensabili per lo sviluppo del territorio e per governare il processo di piena integrazione tra il porto e la città, che potrà essere definito attraverso il Piano Regolatore Portuale, che prende spunto dalle linee-guida individuate nel documento di Pianificazione strategica di Sistema, di recente condiviso con i Comuni interessati, tra cui quello di Catania».

Università, Ordine e Fondazione degli Ingegneri di Catania insieme per una migliore sinergia nel futuro

Incontro al Palazzo centrale sui percorsi formativi e sull’attivazione di nuovi tirocini curriculari

Catania

Università, Ordine e Fondazione degli Ingegneri di Catania insieme per rafforzare la sinergia al fine di migliorare i percorsi formativi universitari e professionali post laurea.

È quanto emerso dall’incontro che si è tenuto al Palazzo centrale dell’ateneo catanese, tra il rettore e il direttore generale dell’Università di Catania, Francesco Priolo e Giovanni La Via, e i presidenti dell’Ordine e della Fondazione degli Ingegneri di Catania, rispettivamente Mauro Scaccianoce e Filippo Di Mauro.

Una collaborazione avviata da diversi anni tra i gli enti e finalizzata, grazie alle azioni dei rispettivi rappresentanti, alla formazione e alla ricerca con i dipartimenti dell’Università di Catania (Ingegneria e Architettura e Ingegneria elettrica elettronica e informatica), oltre che allo sviluppo del territorio catanese.

«Riteniamo necessario e molto importante “fare rete” tra Università, Ordine e Fondazione degli Ingegneri, per garantire un futuro migliore alla nostra società in continua evoluzione in diversi campi – ha spiegato Scaccianoce, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania – la collaborazione con l’ateneo catanese, e in particolar modo con il Dicar e il Dieei, ha sempre prodotto risultati positivi, ma adesso occorre rilanciare ulteriormente e creare nuove sinergie su molteplici fronti. In particolar modo riteniamo utile l’attivazione di nuovi tirocini curriculari per gli studenti dei diversi corsi di laurea dell’ateneo negli studi professionali d’eccellenza del nostro territorio, al fine di rafforzare la loro formazione e al tempo stesso facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro. L’Ordine farà da cerniera tra mondo accademico e mercato professionale, intercettando opportunità per i giovani studenti e per i laureati».

Scaccianoce ha posto l’attenzione anche sui percorsi formativi dei corsi di laurea in ingegneria e, in particolar modo, «sul riconoscimento da parte dell’ateneo dei crediti formativi erogati dall’Ordine, con l’obiettivo di agevolare i futuri ingegneri prima del conseguimento del titolo di laurea. In prospettiva delle lauree abilitanti, inoltre, occorre potenziare ulteriormente la formazione “sul campo”, con l’obiettivo di accelerare i processi e consentire ai giovani di trovarsi preparati per accedere direttamente al mondo del lavoro».

Per l’ateneo sono intervenuti i direttori dei dipartimenti Dicar e Dieei, Enrico Foti e Giovanni Muscato, che hanno sottolineato «l’importanza di percorsi formativi post laurea – come i master professionalizzanti – e la necessità di “fare rete” in questo preciso contesto storico in cui, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, esiste la possibilità di accedere a notevoli finanziamenti per la realizzazione di progetti da parte delle diverse istituzioni». «Appare, quindi, in questo momento, indispensabile la figura e l’importanza del ruolo dell’ingegnere e un rafforzamento della sinergia tra le varie parti nel campo industriale e informatico».

Alla riunione hanno preso parte: per l’Ordine degli Ingegneri il segretario Alfio Torrisi e i consiglieri Gianmaria Mondelli e Stefano Cascone; per la Fondazione il segretario Davide Salvà e il tesoriere Fabio Filippino.

Detenuto di Caltagirone ucciso nel sonno dal compagno di cella

 

Carcere di Bellizzi Irpino: trovati due cellulari all'intero di una cella -  Irpiniaoggi.it

Archivio -Sud Libertà

Un omicidio maturato in piena notte fra i corridoi del penitenziario di Caltagirone. Ad uccidere G. Calcagno, secondo la Procura, sarebbe stato il suo compagno di cella, che lo avrebbe strangolato nel sonno.Un uomo, T.G. – fornite solo le iniziali del nome – è stato arrestato dai carabinieri perché reo di aver strangolato il compagno di cella, mentre la vittima dormiva, il 3 gennaio scorso nel carcere di Caltagirone, nel catanese, dove era detenuto.

E’ da supporre che la vittima si sia svegliata e abbia cercato di reagire al suo assassino compagno di cella.

La ricostruzione dei fatti, corroborata da inequivocabili accertamenti medico-legali, ha permesso di fare luce sulle cause del decesso del detenuto, G.C, inizialmente apparsa quale morte naturale. L’uomo era già agli arresti domiciliari, perché gravemente indiziato dell’omicidio del compagno di cella. In passato, inoltre, era stato condannato per omicidio e tentato omicidio.

Emessa l’Ordinanza giudiziaria

I militari dell’Arma hanno notificato un’ordinanza del Gip all’uomo arrestato, emessa su richiesta del Procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, e del sostituto Samuela Maria Lo Martire.

Catania: sequestrati centinaia di pappagalli -specie protette dalla Convenzione Cites, detenuti in condizioni precarie

Pappagalli parlanti: prezzo e razze - Idee Green

Archivio-Sud Libertà
CATANIA
Un’operazione di tutela animali da parte del Nucleo Carabinieri CITES di Catania, unitamente al Distaccamento di Fontanarossa, nell’ambito delle verifiche sulla detenzione e commercio di specie protette, ha consentito di scoprire-nel corso di un controllo in un deposito a Sant’Agata di Militello  la presenza di circa ottanta gabbie con 128 esemplari di pappagalli di varie specie detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura.
Tra i pappagalli erano presenti parrocchetti coda nera, di Bourkk, dal groppone, monaco, di Derby, del Senegal, inseparabili, cocorite, Neophema splendida, Agapornis taranta, calopsite, conuri guance verdi e testa nera, rosella comune, kakariki pezzati e grandi alessandrini.
Il locale si presentava infatti quasi al buio, in assenza di ventilazione ed in condizioni igienico sanitarie assolutamente inidonee.
Sui luoghi interveniva il personale veterinario del Distretto di S. Agata Militello – ASP di Messina, che attestava le precarie condizioni dell’allevamento e il maltrattamento degli animali. 
Fra gli esemplari peraltro erano presenti una cinquantina di pappagalli appartenenti a specie protette dalla Convenzione CITES di Washington poiché in pericolo di estinzione. L’allevatore per 27 pappagalli non era in grado di esibire la documentazione necessaria prevista per la loro detenzione.
Si procedeva quindi al sequestro di tutti gli esemplari ed al loro affidamento al Parco d’Orleans di Palermo. Il soggetto è stato deferito all’Autorità Giudiziaria della Procura di Patti per maltrattamento animali e detenzione di specie CITES in assenza della documentazione CITES.

L’ORDINE DI CATANIA SOSPENDE 4 MEDICI NO-VAX MA SUD LIBERTA’ E’ IN ATTESA DELLE MOTIVAZIONI DEI SOSPESI

No Vax? I nuovi gilet gialli. Amano i media e minacciano l'ordine esistente”

Il presidente dell’Ordine etneo Igo La Mantia: «Atto dovuto, il vaccino è un requisito essenziale per poter svolgere l’attività sanitaria»

Catania

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Catania ha sospeso 4 Medici no-vax. La procedura si è resa necessaria dopo un’attenta verifica adottata dai dirigenti dell’OMCeO sull’ultima lista di nominativi di camici bianchi non vaccinati trasmessa nei giorni scorsi dall’Asp.

 

Vaccini Covid: per il presidente dell'Ordine dei Medici di Catania, La  Mantia, "terza dose indispensabile" - La Gazzetta del Calatino

 

L’Ordine etneo ha emesso il provvedimento in rispetto all’art. 4 del Decreto legislativo 44/2021 che riporta le “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 mediante previsione di obblighi vaccinali per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario” e che stabilisce l’obbligatorietà del vaccino per tutti coloro che esercitano una professione sanitaria o di interesse sanitario, in strutture sanitarie, sociosanitarie, socioassistenziali, nelle farmacie e nelle parafarmacie e negli studi professionali.

Il messaggio di auguri del Presidente La Mantia – Catania Medica

«Il vaccino è un requisito essenziale per poter svolgere l’attività sanitaria – ha dichiarato il presidente dell’Ordine etneo Igo La Mantia -(nella foto sopra) eppure esiste ancora una percentuale di Medici no vax “duri e puri”, che a Catania fortunatamente è minima. L’ultimo elenco di 6 medici non vaccinati pervenuto dall’Azienda Sanitaria di Catania al nostro Ordine nei giorni scorsi si è ridotto a 4, in quanto due colleghi risultavano in effetti vaccinati in altre sedi. Abbiamo proceduto dunque a sospendere i 4 colleghi non vaccinati sino al 31 dicembre 2021. Purtroppo la quarta ondata della pandemia inizia a preoccupare e, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, a partire dalla seconda metà di agosto il trend delle infezioni continua a crescere proprio tra medici, infermieri e Oss. È lo stesso ISS ad aver dichiarato che per gli under 40 non vaccinati il rischio di contagio è sei volte superiore. È pertanto assolutamente necessario accelerare sulle vaccinazioni e risulta oggi più che mai necessaria la somministrazione della terza dose per proteggere medici, infermieri e personale sanitario, anche alla luce di un possibile aumento della pressione sugli ospedali nei mesi invernali. Naturalmente speriamo che l’allarme rientri al più presto, ma sarebbe grave non farsi trovare pronti».

Fin qui il Comunicato Stampa pubblicato.  Naturalmente SUD LIBERTA’ è disponibile ad accogliere e pubblicare le (eventuali) motivazioni della controparte, dei medici sospesi…

Muore a 18 anni dopo il vaccino AstraZeneca: ecco cosa sappiamo - Il  Piccolo Trieste

Drammatica la storia di Camilla Canepa, la ragazza di Sestri Levante deceduta “per effetto del vaccino, come stabilito dagli accertamenti della Procura locale”,  ricoverata dapprima  all’ospedale San Martino di Genova con una gravissima trombosi al seno cavernoso e conseguente emorragia cerebrale. Due settimane prima, il 25 maggio, aveva ricevuto il vaccino AstraZeneca, dopo aver partecipato al primissimo “Open day”

Catania Grandi Mostre: “Turi Ferro 100 anni” dal 5 novembre al Castello Ursino

 

Presentazione mostra Turi Ferro

Recensioni,  locandine, manifesti, costumi, documenti pubblici e testimonianze private: è la mostra straordinaria e inedita “TURI FERRO 100 ANNI”  che il Castello Ursino ospiterà dal 5 novembre al 5 dicembre  nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita del grande attore catanese, interprete tra i più straordinari del Novecento.
La mostra è dedicata alla vita, alle grandi interpretazioni, agli spettacoli, al magistero  dell’uomo di Teatro che ha cambiato l’arte della recitazione, rifondandone i linguaggi e i canoni, e che allo stesso tempo ha rappresentato l’emblema della “catanesità” e dello spirito siciliano nel mondo.
L’obiettivo dell’evento è promuovere la conoscenza di Turi Ferro verso un pubblico ancora più vasto e internazionale e perpetuarne e difenderne la memoria.
L’eccezionale rassegna, che il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore alla Cultura Barbara Mirabella  hanno accolto nella prestigiosa sede del Castello Ursino, è promossa dalla Fondazione “Taormina Arte”, guidata dal commissario straordinario Bernardo Campo,  e cofinanziata dall’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana retto da Manlio Messina, con il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana, del Comune e della Città metropolitana di Catania.
L’esposizione è stata presentata nel maniero federiciano dagli assessori Manlio Messina e  Barbara Mirabella, insieme con  gli artisti Francesca e Guglielmo Ferro, figli del magistrale interprete scomparso nel 2001,  la curatrice della mostra Sarah Zappulla Muscarà, Enzo Zappulla dell’Istituto di Storia dello Spettacolo che ha concesso il patrocinio all’evento, Carlo Auteri del Teatro Abc, gli attori Pippo Pattavina del Teatro Stabile e Enrico Guarneri del Teatro Abc, che hanno reso toccanti testimonianze.
“Una mostra importante – ha detto l’assessore Mirabella –  un progetto che con il sindaco Pogliese abbiamo subito condiviso, e che è frutto di tanto lavoro, in primo luogo della famiglia Ferro, anche perché la città sentiva forte il desiderio di raccontare un suo figlio illustre. Un racconto esemplare,  che come assessore alla scuola ho voluto inserire anche nel nostro piano dell’offerta formativa con lo studio e l’approfondimento della figura di Turi Ferro”.
“Un grande Maestro, Turi Ferro – ha evidenziato l’assessore Messina –  una pietra miliare, un orgoglio per  Catania: ha fatto la storia del teatro e ha dato lustro alla nostra città e alla nostra cultura. E’ per questo che lo ricordiamo con un evento importante che ha messo insieme enti e istituzioni culturali diverse”.
“La memoria – ha sottolineato Guglielmo Ferro – è fondamentale: i ragazzi che verranno a visitare la mostra potranno prendere spunto e ispirarsi alla vita di un uomo che ha fatto un percorso  importante per se stesso, per la sua città, per la sua terra  ma anche per la storia del Teatro italiano”.
Francesca Ferro si è soffermata sul rapporto affettivo del papà con la città di Catania: “L’amore tra lui e la città era assolutamente reciproco,  la città amava tanto lui e lui amava tanto la città che lo vedeva come un uomo corretto, integro: per la strada in tanti lo chiamavano ‘ zio Turi’. Spero che anche le future generazioni possano continuare ad amarlo”.
E’ stata Sarah Zappulla Muscarà a illustrare i particolari della mostra che si compone di sei sezioni :
1) Gli inizi, 2) La Nascita del Teatro Stabile; 3) I Tre Spettacoli; 4) I Grandi Spettacoli; 5) Cinema e Televisione; 6) La Scomparsa.   L’appuntamento con l’inaugurazione è per venerdì 5 novembre, alle 17,45. 

 

 

VACCINI, LA MANTIA: «TERZA DOSE INDISPENSABILE PER CONTENERE I CONTAGI NOI MEDICI DOBBIAMO ESSERE D’ESEMPIO»

Covid19, intervento del presidente OMCeO della provincia di Catania

CATANIA 

In Italia così come in Europa il trend del contagio da Covid-19 mostra una risalita: i dati allarmanti di Gran Bretagna e Germania fanno riflettere, e anche nel nostro Paese il tasso di positività sta lentamente risalendo. Sono aumentati anche i ricoveri, dunque la situazione è nuovamente di preallerta, soprattutto in Sicilia e nel capoluogo etneo, dove si registrano i dati più alti e la curva epidemica è in lieve ma continua ascesa.

«L’unica via d’uscita è la terza dose di vaccino per tutta la popolazione – sottolinea il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Catania Igo La Mantia – uno scenario che ritengo indispensabile per proseguire con quella “rinascita” del Paese tanto auspicata, sia in rapporto alla situazione sanitaria che a quella socio-economica. Ciò che sta accadendo in altri Paesi Europei, dove assistiamo a una recrudescenza dei casi di Covid-19, ci impone di non trascurare tutte le misure di sicurezza in vigore per evitare un pericoloso boomerangchi ha completato la vaccinazione con prima e seconda dose circa sei, sette mesi fa, deve fare il terzo richiamo. È indispensabile proseguire con la campagna vaccinale, soprattutto per i sanitari, e credo sia importante insistere sul Green Pass. Il vaccino è l’unico modo per garantire piena sicurezza a tutti coloro che lavorano in ospedale, al fianco dei pazienti più fragili. Da parte dei medici si sta già registrando un’ampia adesione che speriamo continui anche nelle prossime settimane. Soltanto continuando a proteggere tutta la popolazione e mantenendo alti i livelli di immunità dal virus, potremo ritrovare quella condizione di normalità che pian piano ci sta riavvicinando al passato».

Proprio in coincidenza dell’arrivo dell’influenza stagionale, il presidente La Mantia aggiunge: «Anche se ancora siamo in assenza di indicazioni da parte della comunità scientifica riguardo la necessità di somministrare la terza dose ai “sani under 60”, credo sia un provvedimento indispensabile, così come accade ormai da anni per altre vaccinazioni. Ormai i dati confermano la necessità della vaccinazione e non ritengo sensato discutere ancora sulla loro efficacia e sicurezza. Il tutto, senza dimenticare l’importanza del vaccino antinfluenzale (è possibile fare entrambi i vaccini a distanza di 10 giorni l’uno dall’altro) determinante anche per non sovraccaricare le strutture sanitarie e soprattutto i pronto soccorso in un momento così critico».

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