Museo Emilio Greco di Catania: da oggi nuove sede nel Palazzo della Cultura

Greco
Opera Museo Emilio Greco –

 

Catania

Da oggi  20 gennaio il Museo Emilio Greco sposta la sua sede dal Palazzo Gravina Cruyllas in piazza San Francesco, chiuso per i lavori di restauro, al Palazzo della Cultura in via Vittorio Emanuele 121.
L’inaugurazione dei nuovi locali già in corso alla presenza del sindaco Salvo Pogliese e dell’assessore alla Cultura, Barbara Mirabella. Interverranno il professor Lorenzo Zichichi, per la casa editrice Il Cigno, e il giornalista e scrittore Giordano Bruno Guerri.
I lavori di allestimento della nuova sede sono stati coordinati dalla Direzione Cultura del Comune di Catania, in collaborazione con la Casa Editrice Il Cigno GG Edizioni Roma. Il progetto scientifico fa capo alla professoressa Raffaella Perna, del Disum dell’Università degli Studi di Catania, mentre il progetto grafico, le didascalie e i restauri sono a cura del Liceo Artistico “Emilio Greco”, con in testa il preside  Antonio Massimino e il corso di grafica guidato dalla professoressa Veronica Zappalà.
Saranno  settantacinque le opere di Greco in esposizione, tra chine, litografie e acqueforti, tutte datate tra il 1955 e il 1992 e appartenenti alla più vasta collezione del museo, composta da circa centocinquanta lavori donati negli anni Novanta dall’artista, figlio illustre della città di Catania.
Ai visitatori sarà offerto uno sguardo complessivo sulla produzione incisoria caratterizzata da grande coerenza stilistica e dalla predilezione per iconografie legate al mito, al nudo femminile, alla memoria.

Arresti a Catania di mafiosi del Clan Santapaola-Ercolano

 

Foto di Nitto Santapaola
Nella foto sopra il Boss supercapo in carcere Nitto Santapaola

 

CATANIA

La “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale etneo, – secondo un comunicazione pervenutaci – unitamente ai colleghi della Compagnia di Palagonia e del Comando Provinciale di Siracusa, in esecuzione di 11 ordini di carcerazione emessi dall’Ufficio Esecuzioni Penali della citata Procura Generale, hanno arrestato secondo quanto confermato da sentenza di condanna irrevocabile:

Rosario BONTEMPO SCAVO di 33 anni, che dovrà espiare la pena di 8 anni di reclusione colpevole del reato di associazione mafiosa pluriaggravata;

Pierpaolo DI GAETANO di 42 anni, che dovrà espiare la pena di 8 anni e 2 mesi di reclusione  colpevole dei reati di associazione mafiosa pluriaggravata, nonché detenzione illegale di armi;

Cosimo Davide FERLITO di 50 anni, che dovrà espiare la pena di 11 anni e 4 mesi di reclusione  colpevole dei reati di associazione mafiosa pluriaggravata, detenzione illegale di armi pluriaggravata, plurime estorsioni pluriaggravate, nonché tentata estorsione pluriaggravata;

Antonino GALIOTO di 57 anni, che dovrà espiare la pena di 8 anni e 8 mesi di reclusione  colpevole del reato di associazione mafiosa pluriaggravata;

Carmelo OLIVA di 48 anni, che dovrà espiare la pena di 10 anni e 6 mesi di reclusione  colpevole dei reati di associazione mafiosa pluriaggravata, plurime estorsioni pluriaggravate, nonché tentata estorsione pluriaggravata;

Febronio OLIVA di 60 anni, che dovrà espiare la pena di 10 anni di reclusione  colpevole del reato di associazione mafiosa pluriaggravata;

Giovanni PAPPALARDO di 47 anni, che dovrà espiare la pena di 10 anni e 10 mesi di reclusione  colpevole del reato di associazione mafiosa pluriaggravata;

Giovanni PINTO di 45 anni, che dovrà espiare la pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione  colpevole dei reati di associazione mafiosa e detenzione illegale di armi;

Salvatore RUSSO di 47 anni, che dovrà espiare la pena di 8 anni di reclusione  colpevole del reato di associazione mafiosa pluriaggravata;

Giuseppe SIMONTE di 41 anni, che dovrà espiare la pena di 9 anni e 8 mesi di reclusione  colpevole dei reati di associazione mafiosa e detenzione illegale di armi, nonché di ricettazione.

L’attività d’indagine denominata “Kronos”, coordinata da questa Procura Distrettuale e svolta del ROS di Catania nel 2016, aveva attenzionato alcune “squadre” operanti nei vari quartieri catanesi e nei paesi della provincia, appartenenti alla famiglia “SANTAPAOLA-ERCOLANO” dell’associazione di tipo mafioso denominata Cosa Nostra catanese.

 

 

Catania, Operazione Pecunia Portuum: frode nelle pubbliche forniture

Operazione Pecunia Portuum - Frode nelle pubbliche forniture per l’esecuzione di lavori pubblici in Provincia di Catania
Operazione Gdi Finanza -Pecunia Portuum

 

CATANIA

Nell’ambito di una più ampia, complessa e articolata operazione a tutela della spesa pubblica, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania,-  comunica l’Ufficio Stampa della Finanza –  i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Catania hanno dato esecuzione a un’ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale ha disposto misure cautelari nei confronti di 6 persone, sottoposte a indagine per frode nelle pubbliche forniture, in relazione a lavori inerenti delle opere per la protezione dello specchio acqueo del primo bacino del porto turistico di Riposto, che sono state realizzate in modo difforme rispetto a quanto previsto nel progetto con una conseguenziale diminuzione della sicurezza delle opere costruite e un indebito profitto per l’impresa derivante da un consistente risparmio di spesa pari a circa la metà della somma stanziata.

Le citate misure interdittive hanno riguardato un dipendente pubblico (funzionario direttivo) del Servizio 8 (Infrastrutture marittime e portuali) del Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana, un ingegnere di Messina, nonché quattro imprenditori di Catania, Agrigento, Naro e Brolo, operanti nel settore delle costruzioni edili.

Le indagini, svolte dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Riposto, hanno riguardato un appalto di lavori eseguiti tra settembre 2019 e maggio 2020, relativi alle opere complementari per la protezione dello specchio acqueo del primo bacino del porto di Riposto, per un valore di circa un milione di euro.

Dalle investigazioni sarebbe emersa la sussistenza di irregolarità nella realizzazione di una scogliera finalizzata alla mitigazione del moto ondoso all’interno del primo bacino del porto di Riposto, che sarebbe stata realizzata in modo difforme dalle previsioni del capitolato per quel che concerne la qualità dei lavori di fatto eseguiti, che sarebbero stati realizzati con modalità grossolane, con materiali di qualità inferiore e senza utilizzo degli strumenti previsti per l’esecuzione a regola d’arte.

Nel dettaglio, il frangiflutti sarebbe stato realizzato con l’utilizzo di massi di peso e categoria diversa e inferiore rispetto a quella prevista. Le attività di indagine, inoltre, avrebbero fatto emergere:

  • la mancata pesatura dei massi da collocare nel fondale;
  • il mancato utilizzo di idonei mezzi meccanici terrestri e navali idonei alla selezione ed al corretto posizionamento dei massi medesimi;
  • il posizionamento di alcune boe di segnalazione difformi rispetto alle caratteristiche qualitative dal capitolato d’appalto;
  • irregolarità per quel che concerne la manodopera impiegata;
  • l’omessa vigilanza sulla corretta realizzazione delle opere da parte del direttore dei lavori e dell’Ispettore di cantiere e del Responsabile unico del procedimento.

Tali difformità, come si è anticipato, avrebbero comportato una significativa riduzione degli standard di sicurezza del porto di Riposto.

In conseguenza di tali attività investigative e degli elementi acquisiti nell’attuale stato del procedimento, in cui non è stato ancora instaurato il contradittorio con le parti, il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto le misure cautelari:

  • della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio da lui svolto per la durata di dodici mesi, con interdizione temporanea di tutte le attività ad esso inerenti per un funzionario direttivo del Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana;
  • del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione e del divieto di esercitare la sua professione per la durata di dodici mesi, con interdizione di tutte le attività ad essa inerenti per un ingegnere di Messina;
  • del divieto di contrarre con la Pubblica amministrazione e del divieto di esercitare attività d’impresa e di ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, con interdizione delle attività ad esse inerenti, per la durata di dodici mesi per quattro imprenditori di Catania, Agrigento, Naro e Brolo.

 

 

«MORTI BIANCHE, FORMAZIONE E INVESTIMENTI DESTINATI A IMPRESE QUALIFICATE PER CONTRASTARE IL FENOMENO

Edilizia, incidenti sul lavoro: scatta l’allarme sicurezza

CATANIA

Dati preoccupanti quelli relativi agli incidenti sul lavoro, in crescita nel 2021, che fanno scattare ancora una volta l’allarme sul tema della sicurezza nel mondo delle costruzioni. I tragici fatti di cronaca degli ultimi giorni hanno acceso i riflettori sui temi della «formazione, regolamentazione delle attività e investimenti per qualificare il settore edilizio», ha sottolineato il presidente di Ance Catania Rosario Fresta.

La Sicurezza sul lavoro è divenuta priorità assoluta – SUD LIBERTA’

«Un aspetto sul quale l’Associazione Nazionale Costruttori Edili ha richiesto di porre l’attenzione in tempi non sospetti e che oggi, con la ripresa dei cantieri grazie allo slancio dei bonus edilizi, diventa imprescindibile – ha proseguito Fresta – Inoltre, le agevolazioni hanno portato alla presenza nel mercato di imprese poco strutturate, che fanno cattiva concorrenza a chi ha storia, ma soprattutto esperienza e competenza».

Rispetto del contratto e investimenti in sicurezza e formazione: questi i tre elementi fondamentali individuati da Ance Catania. «La sicurezza non è un costo, ma è un elemento che fa parte del costruito e sinonimo di qualità dello stesso. La ripresa del Paese non deve rappresentare un rischio. Anzi, un’opportunità», ha continuato il presidente dei Costruttori Etnei. Portando avanti l’idea che «la quantità degli investimenti debba essere accompagnata da operatori sempre più competenti e, conseguentemente, da una formazione delle maestranze. Il vero rilancio è possibile solo se gli investimenti pubblici passino da imprese qualificate. “Qualificate” attraverso un lavoro regolamentato e un’adeguata formazione di tecnici e operai. Occorre un controllo sui contratti applicati. In un cantiere edile non è possibile assistere al proliferare di contratti diversi da quello delle costruzioni che da tempo, con le Scuole Edili, ha fatto della formazione un elemento centrale».

«Vorremmo che si possa parlare di una “strage finita” – ha concluso Fresta – perché la ripresa di un Paese civile non può essere una corsa alla spesa, ma la costruzione di un futuro solido e qualificante».

Non vi saranno più differenze di terremoti di serie A e B

Post-sisma: approvato emendamento in ambito PNRR

Che cosa sono i terremoti, come si formano e come prepararsi ad affrontarli  - FocusJunior.it

 

TERREMOTO DI SANTO STEFANO: «PIÙ OTTIMISMO PER LA RICOSTRUZIONE»

CATANIA

Snellimento e procedure più rapide per la ricostruzione post-sisma di Santo Stefano del 2018”: istanze che trovano risposta nell’ultimo emendamento del Governo nell’ambito del decreto relativo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

«Un impegno da parte dei nostri Ordini, che ha portato un importante risultato per il nostro territorio. Adesso possiamo guardare con maggior ottimismo alla ricostruzione delle aree terremotate, che da quel 26 dicembre 2018 attendono di tornare a nuova vita», hanno commentato i presidenti degli Ingegneri (Mauro Scaccianoce), Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Sebastian Carlo Greco) e Geometri di Catania (Agatino Spoto) e dei Geologi di Sicilia (Mauro Corrao).

Lo scorso 25 ottobre gli Ordini – congiuntamente al Commissario straordinario per la ricostruzione Salvatore Scalia – hanno incontrato i parlamentari regionali della provincia di Catania e i deputati e senatori eletti in Sicilia, consegnando loro un emendamento redatto per superare le criticità. Unico obiettivo da raggiungere: chiedere di uniformare la legge di ricostruzione a quella del Centro-Nord.

Infatti, è emerso che, a differenza di quanto accade in altre aree terremotate d’Italia, molte pratiche non evase si trovino ancora in fase di istruttoria a causa di alcune difformità urbanistiche. Una differenza che, come sottolineato dai presidenti, «sottovalutava la nostra situazione, creando distinzione tra terremoti di “Serie A e B” e rallentando l’iter per l’avvio dei lavori».

La richiesta degli Ordini e della Commissione Straordinaria ha sollecitato un allineamento sia sul piano finanziario, che normativo. Istanza, quest’ultima, raccolta e accolta, «trovando concretezza – anche grazie all’intervento dell’onorevole Stefania Pezzopane – nell’articolo 20-bis dell’emendamento, che estende anche ai territori della Città metropolitana di Catania colpiti dal sisma le disposizioni previste dal decreto legge 55/2018, in caso di presenza di lievi difformità edilizie negli immobili danneggiati», hanno aggiunto.

«Tuttavia – hanno sottolineato – rimane irrisolta la questione legata agli onorari dei tecnici – il cui compenso è stabilito su base forfettaria, senza tenere conto della complessità del progetto – e altri punti avanzati all’interno del documento consegnato ai rappresentanti politici. Per questo – hanno concluso i presidenti Scaccianoce, Greco, Spoto e Corrao – spingeremo ancora affinché ci sia uniformità anche su questo aspetto e per un incremento delle risorse a disposizione dei professionisti».

Teatro Stabile, incontro Sindaco Pogliese con nuovo direttore e il Cda

Teatro Stabile, il Cda e il neo Direttore hanno incontrato il sindaco Pogliese

 

Il nuovo Consiglio di Amministrazione del Teatro Stabile di Catania e il Direttore Luca De Fusco, di recente nominato, sono stati ricevuti a palazzo degli elefanti dal sindaco Salvo Pogliese.

L’incontro istituzionale del primo cittadino con la presidente Rita Cinquegrana Gari e il Cda della storica istituzione teatrale composto da Ida Nicotra, Carlo Zimbone, Enrico Nicosia e Raffaele Marcoccio, a cui hanno partecipato anche l’assessore alla Cultura Barbara Mirabella e il presidente della commissione consiliare Giovanni Grasso, è stato un utile confronto sulle prospettive del Teatro e sulle impostazioni gestionali e artistiche della nuova governance.

Nel corso della riunione sono stati affrontati anche le urgenti tematiche per il rilancio dell’Ente Teatro Stabile sulla scorta della linea tracciata dal nuovo direttore Luca De Fusco. Nuova e più estesa attenzione al territorio artistico catanese per la valorizzazione dei talenti presenti; recupero della drammaturgia siciliana da Verga a Pirandello a Sciascia al fine di offrire alla platea nazionale e internazionale uno specifico prodotto artistico di marca; progettazione di tournée all’estero affinché il grande teatro catanese ritorni ai fasti di un tempo. 

Il Cda dello Stabile etneo ha ringraziato il Sindaco Pogliese per la sensibilità e vicinanza dimostrata nei confronti dello Stabile etneo e ha sottolineato come la forza, l’unità e la sinergia il Comune e la Città Metropolitana di Catania e la Regione Siciliana, soci del Teatro, siano fattori indispensabili per conseguire risultati di eccellenza, seppur nei difficili periodi di pandemia come quello che stiamo affrontando.

La Corte d’Appello di Catania rinvia al 7 gennaio l’udienza finale -e sentenza- su Raffaele Lombardo per Mafia e Corruzione

Raffaele Lombardo al processo per mafia: «Ai boss ho fatto solo danni» | La  Sicilia

AGGIORNAMENTO

Rinvio com’era presumibile. Rinviata al prossimo 7 gennaio l’ultima udienza del processo di secondo grado all’ex presidente della Regione Siciliana  Raffaele Lombardo, per concorso esterno all’associazione di tipo mafioso e corruzione elettorale aggravata.

 La Procura, con i Pm Sabrina Gambino e Agata Santonocito, ha chiesto la condanna dell’ex governatore a sette anni e quattro mesi di reclusione. Al centro del processo, che si celebra col rito abbreviato, i presunti contatti di Raffaele Lombardo con esponenti dei clan etnei che l’ex leader del Mpa ha sempre negato sostenendo di avere «nuociuto alla mafia come mai nessuno prima di me.  Sotto i riflettori anche il coinvolgimento di esponenenti del mondo della politica e degli affari. 

Gli avvocati Maria Licata e il professore Vincenzo Maiello, – informano -hanno chiesto l’assoluzione    di Raffaele Lombardo  con la formula«perché il fatto non sussiste».

LA MAGIA DEL NATALE AVVOLGE IL REAL MAGIC VILLAGE COCA COLA A CATANIA

 

 

Grande successo di pubblico in Piazza Verga: oggi ultimo giorno per visitare il Villaggio

 

CATANIA –

Tutta la magia del Natale in una città che, oggi più che mai, ha bisogno di luce, di colori, ma soprattutto di calore. Il Real Magic Village di Coca-Cola ha acceso Piazza Verga: ieri (domenica 19 dicembre) grandissimo successo per il villaggio di Babbo Natale, che sarà possibile visitare anche oggi (lunedì 20 dicembre) fino alle 21.00.

Tantissime famiglie in file ordinate per respirare l’atmosfera che si sprigiona in quei momenti di condivisione e di connessione con gli altri, con un duplice impegno per la sostenibilità sociale e ambientale: da un lato, presente in piazza il primo Coca-Cola truck tour 100% elettrico – in partnership con ABB e Volvo Trucks – per festeggiare un Natale all’insegna della sostenibilità; dall’altro, ognuno ha potuto dare il proprio contributo nella lotta allo spreco alimentare e nell’aiuto alle persone in difficoltà, con un semplice gesto di generosità.

Tra le iniziative del Real Magic Village di Catania, infatti, due in particolare hanno consentito ai visitatori di riscoprire il piacere di fare un gesto per gli altri: la Food Court, presso la quale è stato possibile degustare la pizza di Natale firmata da Francesco Capece, e il Christmas Market, un mercatino solidale di gadget Coca-Cola. Il ricavato di entrambe le attività sarà interamente devoluto a Banco Alimentare.

Ieri tra i presenti anche il presidente di Sibeg Coca-Cola Maria Cristina Busi Ferruzzi e l’assessore comunale alla Cultura del Comune di Catania Barbara Mirabella.

 

“SI APRA IL CONVENTO” PER SCOPRIRE UN CAPOLAVORO DEL SETTECENTO SEPPELLITO NEI DEPOSITI DELL’ARCHIVIO DI STATO E…DIMENTICATO DAI BENI CULTURALI DAL 2008

Inaugurazione sabato 18 dicembre alle ore 11.00 |via Vittorio Emanuele II n. 156 | Catania

Presentazione alla città dell’affresco rinvenuto nel 2008 nella sede dell’Archivio di Stato, ex convento di S. Caterina da Siena al Rosario

…………………CON UN RITARDO DEI BENI CULTURALI DI OLTRE 12 ANNI

CATANIA

Si apra il convento”, per fare un salto nell’antichità attraverso secoli di storia, arte, culto e cultura catanese. È questo il nome dell’evento che sabato 18 dicembre, alle ore 11.00, presso l’Archivio di Stato di Catania (via Vittorio Emanuele II /156) svelerà alla cittadinanza il capolavoro rinvenuto nei depositi dell’Ente, luoghi che nel Settecento ospitavano il sito di culto dell’ex convento domenicano di S. Caterina da Siena al Rosario.

Un’incredibile scoperta – avvenuta nel 2008 – che ha messo in luce affreschi attribuibili al secolo XVIII e raffiguranti personaggi della tradizione domenicana. L’opera d’arte, unica nel suo genere, è stata restaurata grazie ai fondi dell’8 per mille dell’Irpef, a diretta gestione statale della presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ad aprire la cerimonia d’inaugurazione sarà il direttore dell’Archivio di Stato Maria Nunzia Villarosa, a cui seguiranno i saluti istituzionali di Ester G.R. Rossino (Soprintendenza Archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo); Donatella Irene Aprile (Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Catania); Salvo Pogliese (sindaco di Catania); Barbara Mirabella (assessore alla Cultura del Comune di Catania).

Interverranno: Maria Nunzia Villarosa (direttore Archivio di Stato); M. Carmen Genovese (Soprintendenza Archivistica della Sicilia /Archivio di Stato di Palermo e RUP, direttore dei lavori); Roberta Carchiolo (Soprintendenza Catania).

Sarà presente l’Arcivescovo di Catania Monsignor Salvatore Gristina.

Nel corso dell’evento il coro Ensemble Cantemus Domino, diretto dal Maestro Pietro Valguarnera, eseguirà brani della produzione vocale sacra.

UNA CITTÀ MIGLIORE? «E’ POSSIBILE CON LA RIGENERAZIONE E PROGETTAZIONE PARTECIPATA»

 

Nuovo PUG: Ance Catania chiude gli incontri promossi dal Comune 

 

CATANIA –

Un nuovo Piano Urbanistico che tenga conto degli interessi collettivi e che avvii un percorso di rigenerazione per la città di Catania. Questa la sintesi emersa nell’ultimo Forum promosso dal Comune di Catania per la redazione del Pug, che per diverse settimane ha visto protagonisti gli Ordini professionali, l’Università etnea e le associazioni del territorio.

«I molti contributi ricevuti saranno centrali ad alimentare lo scenario e le strategie che le azioni urbanistiche dovranno tradurre in forma spaziale sin dalla prossima redazione del Documento preliminare. Un’ulteriore fase della faticosa formazione del nostro Piano Urbanistico Generale, il PUG, come è definito dalla nuova legge sul Governo del Territorio in Sicilia – ha dichiarato in apertura dell’incontro il sindaco di Catania Salvo Pogliese – Ci conforta che la nuova legge, mutando la procedura di approvazione del Piano, ne potrà accelerare di molto i tempi, recuperando il tempo perduto dopo lo stop all’iter già avanzato, portato avanti con il consiglio comunale. Gli Uffici sono al lavoro. Alcuni brillanti giovani sono già operativi e l’arrivo di altri nuovi tecnici a breve apporterà indispensabile linfa nuova per accelerarne le attività, con la guida del Direttore Ing. Bisignani e la supervisione del professore Paolo La Greca. Stiamo elaborando in parallelo – ha proseguito il sindaco – il Piano Strategico per la Città Metropolitana di Catania, che è stato affidato, con una procedura di gara, a “European House – Ambrosetti”, che si avvale anche di qualificati professionisti locali per la sua elaborazione. Queste intense giornate di confronto e di ascolto hanno confermato alcune linee urgenti strategiche che il nostro PUG deve perseguire: avviare le indifferibili politiche di rigenerazione urbana e di adeguamento sismico; compiere le scelte necessarie sul sistema infrastrutturale e dei trasporti per relazionare le previsioni del passante ferroviario e liberare il fronte mare dalla insostenibile cintura ferroviaria, con la riqualificazione sostenibile delle aree costiere; razionalizzazione dei servizi eco-sistemici, a partire dalla ridefinizione e potenziamento del sistema del verde che deve evolvere in una vera infrastruttura. Il Piano, in sostanza, deve accompagnare il percorso di riordino e di rigenerazione della città: un cammino con il coraggio di scegliere e perseguire uscendo dalle secche di discussioni sterili. I confronti, le esperienze avviate, gli esiti di queste consultazioni ci confermano che la visione posta fin dall’inizio del nostro mandato, a fondamento delle scelte urbanistiche per Catania, si radica sempre di più. Lavoriamo perché Catania diventi una città migliore, da lasciare in eredità ai nostri figli».

A chiudere i lavori dei sei “forum di consultazione per la formazione del Pug” Ance Catania, che con un titolo esplicativo: “Verso una rigenerazione urbana partecipata”, ha puntato i riflettori sulle dinamiche della partecipazione pubblica e sul concetto di “rigenerazione”, «imprescindibili in ambito di progettazione e pianificazione. Due aspetti – ha commentato il presidente Rosario Fresta – su cui lavoriamo da anni, ma che per essere efficaci necessitano di norme e regole certe».

Affinché dalle parole si passi ai fatti e le idee si trasformino in azioni, sono due i passaggi principali segnati dal vicepresidente di ANCE Catania Salvatore Messina: «Individuare le aree oggetto di rigenerazione urbana e rendere partecipata la progettazione di questi spazi. Di concerto crediamo sia fondamentale la costituzione di un Urban Center, luogo di ascolto e confronto tra le realtà che vogliono cambiare volto alla città». «In un centro urbano come Catania – decima in Italia per numero di abitanAti – sarebbe grave non prendersi cura degli spazi fisici e di chi li abita. Un processo possibile – ha aggiunto – solo con un’attenta analisi, attraverso il confronto tra chi ha una conoscenza esperta del territorio e gli stakeholder locali».

Quali, quindi, le attuali necessità di Catania? A rispondere è lo stesso Messina: «Adeguamento sismico, infrastrutture, verde e riduzione del consumo di suolo, in una parola: rigenerazione urbana. Da non confondere con la riqualificazione degli immobili. Sarebbe un grave errore ridurre tutto a una mera opportunità edilizia. Consenso attorno all’intervento su scala urbana e tempo per la sua realizzazione sono fattori fondamentali per tutti i componenti della comunità. Più il consenso diventa “visione comune” maggiore è la possibilità di realizzazione. La rigenerazione urbana – conclude Messina – rappresenta un pubblico interesse in quanto vi rientra tutto quanto è necessario a garantire la sicurezza e salute dei cittadini, lo sviluppo sostenibile, l’eliminazione e la prevenzione del degrado sociale ed ambientale».

Importanza della partecipazione che si evince guardando ad altre realtà, di cui ha portato testimonianza, invitato da ANCE Catania, l’architetto Andrea Mariotto, esperto in partecipazione e comunicazione pubblica, dottore di ricerca dell’Università Iuav di Venezia che ha illustrato i percorsi che caratterizzano il processo di consultazione pubblica, strumento di ascolto e di mediazione dei conflitti. Ha inoltre sottolineato l’importanza, nella rigenerazione urbana, dell’individuazione di aree, temi, tempi, soggetti coinvolti e risorse. Non meno importanti le relazioni tra le diverse istituzioni. «La partecipazione – ha dichiarato – è fondamentale; strumento efficace che risponde a un’ampia gamma di bisogni. Occorre avere chiari quindi gli obiettivi ed i limiti del dibattito».

Ha chiuso l’incontro l’assessore all’Urbanistica Enrico Trantino che, richiamando il tema della composizione dei conflitti nel confronto pubblico, ha sottolineato come spesso le decisioni devono essere assunte in tempi brevi, oggi ancor di più alla luce del PNRR e delle scadenze imposte, che riducono lo spazio del confronto, e comunque l’assunzione delle responsabilità degli amministratori nelle scelte. All’incontro – introdotto dal direttore di Ance Catania Ines Petrilla – presente il direttore della Direzione Urbanistica Biagio Bisignani.