Catania: traffico di stupefacenti, 14 arresti

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 Catania,

 Un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania è stata notificata nelle prime ore del mattino, su delega della Procura distrettuale della Repubblica dai Carabinieri della Compagnia di Gravina 8Catania) nei confronti di 14 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti nonché spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attività di indagine, coordinata da questa Procura della Repubblica e condotta dalla Stazione Carabinieri di San Giovanni La Punta, da febbraio a dicembre 2020, ha consentito di evidenziare la sussistenza di un grave quadro indiziario, commisurato all’attuale fase delle indagini in cui il contraddittorio tra le parti non risulta instaurato in modo completo, relativamente all’esistenza di una organizzazione criminale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo eroina, operante in Catania e Provincia, che avrebbe avuto al vertice il nucleo familiare riconducibile a M.A., all’epoca detenuto agli arresti domiciliari, il quale attraverso i suoi due figli (tutti e tre non colpiti da ordinanza in quanto già cautelati in altro procedimento penale per condotte della medesima tipologia),  avrebbero gestito il traffico illecito servendosi di molteplici sodali o gruppi criminali, ognuno avente una specifica area geografica di competenza.

L’indagine, sviluppata mediante attività di intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che attraverso videoriprese e pedinamenti, sembra aver disvelato l’operatività di uno stabile sodalizio criminale, strutturato secondo una precisa suddivisione territoriale e con una cassa comune (l’introito complessivo si sarebbe aggirato intorno ai 3.000 euro giornalieri).

Il sodalizio, mediante l’utilizzo di apparecchi telefonici che sarebbero stati forniti dai M. aventi Sim intestate a soggetti extracomunitari e attraverso l’impiego di appellativi alias nonché di terminologia convenzionale, con lo scopo di impedire eventuali identificazioni da parte delle forze di polizia, organizzava l’attività di traffico e l’approvvigionamento della sostanza, ponendo in essere anche sponsorizzazioni dell’eroina attraverso celati sms, come ad esempio proposte di 3 dosi di eroina al costo di 2, da qui il nome dell’indagine 3X2.

Il gruppo si sarebbe occupato sia della cessione al dettaglio attraverso sodali all’uopo incaricati sia di rifornire stabilmente altri gruppi criminali operanti nel capoluogo e in altri paesi della provincia Etnea, quali, ad esempio il gruppo “camminanti” di Adrano.

L’indagine, inoltre, ha disvelato il riutilizzo dei proventi dell’eroina al netto delle percentuali spettanti agli associati, per l’acquisto di sempre più ingenti quantitativi della medesima sostanza fino ad arrivare anche a panetti dal peso complessivo di 3kg mensili.

Nel corso dell’indagine sono state arrestate in flagranza di reato 8 persone e deferite altre 3, nonché sono stati recuperati oltre 600 grammi di sostanza stupefacente del tipo eroina.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la custodia in carcere per nove indagati e l’obbligo di dimora e di presentazione alla Polizia Giudiziaria per altri cinque, nel medesimo contesto sono stati deferiti in stato di libertà ulteriori dodici persone.

 

Catania: Provvedimento di sequestro per circa 25 milioni di euro e 13 indagati

 

Pubblichiamo il Comunicato della Finanza di Catania

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania e i funzionari dell’Agenzia delle accise, delle dogane e dei monopoli della DT VII Sicilia, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura Europea di Palermo hanno dato esecuzione, nelle Province di Catania, Palermo, Enna, Catanzaro e Reggio Calabria, a un’ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania ha disposto misure cautelari reali per un valore di circa 25 milioni di euro nei confronti di 8 società, 2 ditte individuali e 13 indagati, ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa su prodotti energetici nonché di infedele dichiarazione dei redditi, emissione di fatture per operazioni inesistenti e omessa dichiarazione dei redditi al fine di evadere l’imposta sul valore aggiunto.

L’indagine, condotta dalle unità specializzate del Gruppo Tutela Finanza Pubblica del Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Catania e del Gruppo Operativo Regionale Antifrode della predetta Agenzia, ha riguardato due distinti gruppi criminali che avrebbero commercializzato:

  • prodotti petroliferi illecitamente introdotti nel territorio nazionale, per la successiva rivendita a basso costo, in evasione dell’IVA e delle accise;
  • gasolio uso agricolo e miscele non autorizzate, fraudolentemente destinati all’uso autotrazione.

Le investigazioni, eseguite attraverso tecniche, di riscontro sul territorio, analisi documentali e richieste di mutua assistenza e cooperazione amministrativa, hanno consentito, nell’attuale stato del procedimento in cui non è stato ancora instaurato il contradditorio con le parti, di ricostruire i sistemi di frode che gli indagati avrebbero utilizzato.

In particolare, un primo gruppo criminale avrebbe provveduto a:

  • introdurre illecitamente nel territorio dello Stato ingenti quantitativi di prodotti energetici provenienti da Austria, Germania, Repubblica Ceca, Romania e Slovenia, formalmente indirizzati a due depositi in provincia di Verona e Catania, ma di fatto destinati ad altri siti etnei di stoccaggio gestiti dagli indagati;
  • cedere a basso costo i citati carburanti a favore di imprese di autotrasporto e distributori stradali operanti nel territorio siciliano.

La competitività dei prezzi praticati sarebbe stata assicurata grazie alla sistematica evasione delle imposte dovute sui prodotti energetici, in particolare all’IVA, ricorrendo a fatture per operazioni inesistenti e alla successiva Il secondo gruppo criminale, con base operativa in provincia di Catania, avrebbe effettuato cospicui acquisti di gasolio a uso agricolo e prodotti energetici “allungati” con oli esausti di scarsa qualità presso tre distinti depositi commerciali di Reggio Calabria, Gioia Tauro e Palermo, per poi commercializzarli nella regione sicula senza versare le relative imposte.

Le ipotesi investigative sarebbero corroborate anche dall’esecuzione di specifici incontri sulla reale movimentazione dei prodotti energetici in ambito regionale, che hanno portato al sequestro di oltre 125000 litri di carburanti di illecita provenienza, unitamente ai mezzi e alle attrezzature utilizzare per il trasporto e lo stoccaggio della merce. All’esito dell’attività svolta, è stata data esecuzione alla misura disposta dall’A.G. etnea, su proposta della Procura Europea, di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di denaro, beni e altre utilità nella disponibilità delle predette persone fisiche e giuridiche, in tutto 13 indagati e 10 soggetti economici, fino a concorrenza dell’importo di circa 25 milioni di euro, ritenuto il profitto dell’ingente evasione dell’IVA (pari a circa 16 milioni di euro), delle accise e dell’imposta di consumo.

L’attività di polizia riflette la stretta sinergia operativa tra la Procura Europea, la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle accise, delle dogane e dei monopoli nella tutela degli interessi economici-finanziari dell’UE e dei bilanci nazionali nonché del corretto funzionamento degli impianti di distribuzione e della qualità dei prodotti petroliferi a garanzia dei consumatori.

Operazione “Testuggine”, piazza di spaccio catanese smantellata dai Carabinieri

 

Una ‘piazza di spaccio’ a conduzione familiare è stata smantellata dai carabinieri di Gravina di Catania.

Immagini di Traffico di droga, foto e fotografie stock di ...
(Archivi -Sud Libertà)
Catania,

Un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del capoluogo etneo è  stata notificata dai Carabinieri nei confronti di otto persone indagate, a vario titolo, per furto, ricettazione, estorsione, detenzione illegale di armi da fuoco e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’operazione è stata denominata ‘Testuggine’. Il provento dei furti sarebbe servito per alimentare la bancarella del «mercato delle pulci» di Catania gestita da Mario Tomaselli padre di Ignazio Giovanni. In particolare, gli indagati, sostiene la Procura etnea, per compiacere od anche per ottenere da quest’ultimo dosi di sostanza stupefacente, sarebbero stati soliti procacciare specie di volatili protetti ed anche ornamenti comunali, quest’ultimi sottratti alla municipalità di San Pietro Clarenza e che stati successivamente utilizzati dagli indagati per abbellire un complesso popolare nel quartiere San Giovanni Galermo di Catania.
Secondo la Procura di Catania dalle indagini è emerso “un grave quadro indiziario nei confronti degli appartenenti ad un gruppo criminale dedito, oltre ad una fiorente attività di spaccio la cui base era stata individuata in un’abitazione privata, anche di una lunga serie di reati predatori, i cui proventi nella maggior parte dei casi erano destinati ad alimentare il ‘mercatino delle pulci'”. ..

La Corte d’Appello di Catania riduce le condanne ai tre stupratori della giovane statunitense

 

 

Catania

La Corte d’appello di Catania ha condannato a quattro anni e due mesi ciascuno di reclusione Roberto Mirabella e Salvatore Castrogiovanni e a quattro anni e quattro mesi Agatino Valentino Spampinato accusati di violenza sessuale di gruppo commessa su una 19enne statunitense nel marzo del 2019. La sentenza ha ridotto di tre anni ciascuno le pene comminate, il 6 maggio del 2021, in primo dal grado dal Gup Luigi Barone a conclusione del processo celebrato col rito abbreviato.  

Si apprende che i  giudici del collegio di secondo grado hanno concesso le attenuanti generiche ai tre imputati che hanno rinunciato, per una precisa strategia della difesa, ai motivi d’appello. La Corte ha sostituito la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici con quella temporanea per cinque anni.

I tre sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali delle parti civili: la vittima della violenza, il Comune di Catania e le associazioni antiviolenza Galatea e Penelope. La Procura generale aveva chiesto la loro condanna a cinque anni. A Spampinato era contestata una seconda violenza sessuale commessa nei confronti della giovane nel sottoscala del palazzo in cui era ospite la statunitense.

Era stato lui stesso a raccontare del rapporto, citandolo a discolpa sostenendo che la 19enne fosse consenziente.

Catania, disco verde agli atti di gara per la nuova piazza nell’area dell’ex ospedale Santa Marta

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Foto Reg. Sicilia

Catania,

Via alla gara per la nuova piazza che prenderà il posto dell’ex ospedale Santa Marta, a Catania. Il Dipartimento regionale tecnico, attraverso il Genio civile etneo, ha pubblicato il bando per affidare i lavori di realizzazione del nuovo spazio urbano nell’area lasciata libera dopo la demolizione del presidio sanitario dismesso. Le offerte dovranno essere presentate entro il 30 novembre, mentre il 6 dicembre è prevista l’apertura delle buste.
 
L’intervento di riqualificazione urbana, avviato dal precedente governo regionale e progettato dall’architetto Giuseppe Scannella, ha un costo complessivo di 1,7 milioni di euro. L’importo dei lavori a base d’asta è di 1.252.970 euro. L’opera dovrà essere completata in 350 giorni dall’avvio dei lavori.
 
Si avvia così a conclusione l’azione di rigenerazione per valorizzare l’edificio settecentesco in precedenza nascosto dal fabbricato ospedaliero costruito negli anni Settanta, destinato ad ospitare la nuova sede della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania. La sua ristrutturazione sarà successiva alla realizzazione della piazza antistante che ne evidenzierà il prospetto e la pregiata scalinata a forbice. 
La superficie totale dell’area interessata dai lavori per la nuova piazza è di 4.150 metri quadrati, 1.250 dei quali saranno destinati a verde. Il progetto prevede la realizzazione di due vasche con giochi d’acqua alternate da alberature di carrubo, saranno posizionati anche due gruppi scultorei già presenti nell’ex area ospedaliera. Previsti anche spazi verdi che valorizzeranno sia i grandi alberi già esistenti sia la messa a dimora di altre specie vegetali, una zona giochi e una fitness con annesse attrezzature. La nuova piazza sarà illuminata con sistemi a led e nel complesso avrà una tonalità chiara, realizzata grazie all’impiego di materiali non isolanti e drenanti. Panchine, cestini e “dog-station”, tavolini e altre sedute, rastrelliere per le biciclette renderanno il luogo aperto e vivibile come un grande soggiorno urbano. Gli impianti di servizio, quadri elettrici, vasche di accumulo delle acque, pompe per l’irrigazione saranno invece ospitati in un vano cantinato dell’edificio demolito, senza scavare nel sottosuolo. 

La nave migranti “Ocean Viking” diretta in Francia , situazione divenuta insostenibile”

Migranti, Ocean Viking in Porto Taranto. Volontario ...

Catania,

La Sos Mediterranee comunica : “Di fronte al silenzio dell’Italia e a causa dell’eccezionalità della situazione, la Ocean Viking è costretta a richiedere un porto sicuro alla Francia“. . L’arrivo della nave umanitaria nelle acque internazionali adiacenti alla Corsica è previsto il 10 novembre.

“Questa soluzione estrema  è il risultato di un fallimento gravissimo e drammatico di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e degli Stati associati, che non sono stati in grado di indicare un porto sicuro alla nostra nave. Chiediamo che il Centro di coordinamento per la ricerca e il soccorso in mare francese trovi una soluzione immediata per i naufraghi a bordo della Ocean Viking”.

“La situazione sulla Ocean Viking — è diventata insostenibile ci sono 234 persone tra le quali 55 minori che hanno bisogno di sbarcare immediatamente. La situazione a bordo dopo venti giorni in mare è di tensione. Non ce la fanno più con diversi casi medici a bordo. Diciassette persone che hanno bisogno di essere diagnosticate e tre, certamente, di essere ospedalizzate, una in particolare ha la polmonite e non risponde agli antibiotici. Le autorità sono informate della situazione a bordo della Ocean Viking ma non c’è ancora alcuna risposta positiva”.

INTIMIDAZIONI ALL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO DI CATANIA? IL DIRETTORE ALESSANDRA SI “INVENTA” UNA POTESTA’ PUNITIVA CONTRO GLI ISTRUTTORI DIRETTIVI “CHE NON VOGLIONO PIU’ CONTATTI CON I CAVALLI”

Costruire la Safety Leadership per dirigenti e preposti

 

DI    RAFFAELE  LANZA

Che succede all’Istituto Incremento ippico di Catania?   Telefonate di protesta in Redazione di dipendenti infuriati contro il comportamento e la condotta del direttore –protempore dell’Ente Alfredo Alessandra

Si riapre la piaga.” Questo direttore è un fasc…., è protetto dalla politica siciliana, e via  discorrendo gli sfoghi del personale interessato    Un po’ di calma, signori e un passo indietro, a Luglio scorso. Il direttore attiva –nel mese di luglio ricorderemo – un procedimento disciplinare contro il personale che si rifiuta di fornire le misure e le taglie personali per consentire la consegna dei dispositivi DPI normalmente previsti per l’epletamento delle mansioni lavorative presso l’ente  impedendo con ciò –prosegue il direttore- il regolare inserimento ai fini dell’espletamento delle attività previste dalla legge n.5 dell’85, che prevede una unica figura professionale,     I dipendenti istruttori si rivolgono agli avvocati personali per l’assistenza rituale nel procedimento come previsto        dalla normativa sui procedimenti penali. Non credono più essi ai sindacati rappresentativi dell’Ente.

Protagonisti  spesse volte di interessi e vantaggi solo personali. Spiegano i dipendenti che non figurano più sindacalmente l’ex segretario generale della Cgil G.Del Popolo, sostituito da La Rosa né il dirigente regionale della Uil Luca Crimi. Ambedue gli ex hanno cambiato tipologia di lavoro , ente e postazione.

 Afferma ancora il direttore: “In sede di audizione –con l’assistenza dell’avv Enrico Buscemi -i dipendenti interessati hanno rilevato che “non era loro intenzione contravvenire ad un ordine di servizio ma che, in virtù dell’inquadramento quale istruttore, Categoria C, ritenevano di non dare riscontro a quanto richiesto ritenendo errata la richiesta rivolta a dipendenti con qualifica inferiore che prevede il contatto con gli equini”     Questi dipendenti –ribadisce Alessandra- ben conoscono le mansioni da espletarsi presso l’Istituto in virtù della legge del 1985.

La iscrizione alla categoria C ha valenza solo economica”  conclude nel provvedimento punitivo il dirigente.    Fin qui il pensiero registrato con tanto di protocollo pubblico- della direzione   

Noi di Sud Libertà non possiamo essere d’accordo in nulla con le osservazioni  e i metodi del direttore-pro tempore dell’Istituto Ippico.  Primo perché lui deve fare il dirigente e non il legislatore. Non può affermare- come non lo possono dire e/o scrivere neppure i giudici d’Appello, anche se orientati – c he la categoria Istruttore direttivo ha valenza solo economica in presenza di un regolare Contratto del personale regionale validato dall’Aran e dal legislatore regionale

Poi anche perché il dirigente Alessandra aveva il dovere di realizzare insieme al dipartimento superiore un progetto di sostituzione immediata del personale organizzando un Corso di formazione. Non l’ha fatto lui né dal 2000 in poi , anno dell’inquadramento, il precedente direttore dell’Istituto Paladino. 

E sappiamo anche che esistono documenti scritti di “Richieste di cambio mansioni al personale istruttore dn diversi Verbali di Contrattazione sindacale registrati dal 2005 al 2016- 

Ora si merita tutto questo.  Vediamo la denuncia-od avviso di denuncia del personale – inviata ai sindacati e alla popolazione dipendente ,con una Raccomandata Pec, contro il direttore Alessandra

 

Docente precario entra in ruolo dopo oltre 10 anni di supplenze, il ricorso  Anief - Orizzonte Scuola Notizie

 

PROVVEDIMENTO PUNITIVO?   I DIPENDENTI ISTRUTTORI NON CI STANNO E DENUNCIANO IL DIRETTORE ALESSANDRA

 

Oggetto:  AVVISO  DI DENUNCIA (N.01)- / Attivazione del procedimento penale, per i reati contestati di Falsità in atti pubblici (omissioni ed incompetenza) –ed Abuso d’autorità a carico di:    Alfredo Alessandra, dirigente –Istituto ippico-Via V.Emanuele

 

Poiché il Provvedimento (Contestazione  6/7/2022) N.03  …..  dalla S.V. adottato viola chiaramente diversi obblighi procedimentali rigorosi posti a tutela del diritto di difesa degli “incolpati “ e realizza pienamente ED INTENZIONALMENTE – il reato di falso ed abuso d’ufficio –a mente, fra l’altro,  della Sentenza del Consiglio di Stato sez V N.8 /77-     CON DIFFUSIONE DELL’ASSUNTO paradossale– quel che è più grave – che l’inquadramento nella categoria C  di cui al CCRL per i dipendenti riclassificati abbia valenza solo economica

Constatato che il direttore pro tempore Alfredo Alessandra violando i principi di eguaglianza e correttezza professionale si è inventata una potestà punitiva   per concretizzare, con evidente abuso di autorità, “un giudizio sulla qualifica decorente dal 2000 “ che deve ancora essere valutato ed espresso pienamente dall’Autorità Giudiziaria e dalla Corte di Cassazione e, eventualmente dall’UE.

 

Catania. Istituto incremento ippico, 8 dipendenti in disponibilità - CGIL  Catania

Che l’Istituto Incremento Ippico , nell’ipotesi magica del direttore protempore, si dovrà assumere allora in ogni caso una responsabilità contabile (alla Procura della Corte dei conti) di non poco conto come per l’Organo superiore dipartimentale di controllo dell’Ente etneo.

Considerato che il Provvedimento    della sospensione delle quattro ore si rivela illegittimo e pretestuoso e che la sanzione viene utllizzata come strumento di simpatia e antipatia , anche a rappresentanti sindacali scriventi ed ex dirigenti provinciali sindacali (Soldano)e, comunque non poteva a essere comminata  fino al termine del processo giudiziale amministrativo in corso,sia per non dare ai Signori Giudici un orientamento fazioso e fuorviante –come finora sostenuto dai legali bugiardi della controparte pagati con tanta disinvoltura con abbondanti –anche troppo, è scandaloso –  soldi pubblici  delle casse dell’Ente dal direttore protempore Alessandra sia, soprattutto,  per rispetto ed obiettività della Magistratura  Giudicante.

Rilevato che in tema di rapporti tra giudizio penale e giudizio disciplinare,  debba essere rispettata la pregiudiziale penale –e consentire ai Giudici del Tribunale di  agire in piena serenità,

                                                                                              DENUNCIA

ALFREDO ALESSANDRA , IN SERVIZIO PRESSO LA Regione siciliana-Via Vittorio Emanuele , per quanto testè riferito e lo invita a

 REVOCARE E/O SOSPENDERE SUBITO  il provvedimento preriferito anche ai sensi del Testo Unico della Regione Siciliana 117 /57 n3  e disposizioni normative successive.

Il sottoscritto – che riveste anche la carica di Rappresentante sindacale- la invita pertanto ad avere maggiore rispetto di chi  si occupa del sociale (Rappresentanti sindacali) e a  voler quindi  revocare o sospendere la sanzione in pendenza del procedimento penale che sarà promosso –- entro tre giorni presso la Segreteria del Tribunale di Catania –Piazza Verga con informazioni dettagliate sui Suoi comportamenti  inaccettabili e reati  commessi, dilatati dal Suo medico competente di Siracusa , complice, che ha ignorato- e falsato senza ombra di dubbio- intenzionalmente la realtà degli istruttori,   -al Pubblico Ministero di Catania.per le adeguate valutazioni a riguardo, le dovute indagini preliminari e il conseguente Rinvio a giudizio dell’Imputato Alfredo Alessandra

 

  Salvo Soldano   (ex dirigente provinciale sindacale )             Antonio Sebastiano Zappalà  (Rappresentante sind.).             Altri dipendenti  firmatari                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

 

 

 

Catania, Rifiuti, da lunedì 19 settembre ritiro porta a porta per 10 mila utenze

 

Catania,

 

Da stasera 18 settembre, anche nelle zone del centro cittadino di Catania comprese tra le vie Vittorio Emanuele, Ammiraglio Caracciolo, Montenero, verranno rimossi i cassonetti e i rifiuti dovranno essere esposti separatamente, secondo il calendario settimanale e con le modalità indicate nei volantini distribuiti a domicilio e nei condomini. Nelle ore serali, diventa obbligatorio depositare i rifiuti a frazioni giornaliere già separate immesse dentro un sacchetto o nei mastelli, davanti alla propria abitazione o portone del condominio, la sera precedente di quanto stabilito dalla giornata di ritiro. Nelle aree servite dal porta a porta, infatti, non è possibile ritirare rifiuti contenenti materiali diversi e in orari e giornate difformi dal calendario: per evitare accumuli di rifiuti, è indispensabile la collaborazione dei cittadini.
Il nuovo step, che riguarda oltre 40 mila abitanti e circa diecimila utenze, segna una fase nuova nel lotto Centro, la cui gestione della raccolta differenziata dei rifiuti è affidata al consorzio Gema, che si è aggiudicato la gara settennale della porzione più grande della Città.
Si tratta del penultimo step per chiudere la complessa fase di transizione, dai cassonetti di prossimità alla raccolta dei rifiuti porta a porta, con un corrispettivo ulteriore incremento della raccolta differenziata dei rifiuti, più igiene, meno costi e rispetto per l’ambiente.
I kit con i mastelli per la raccolta differenziata possono essere ritirati gratuitamente dai residenti del lotto Centro, nell’isola ecologica di via Ala angolo via Cesare Beccaria e nel comunale di raccolta di via Gianni a Picanello, da lunedì a venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 13.30.

 

Denominazione  Via e  Numero Utenze

CORTILE SIRENA       10

PIAZZA DANTE           27

PIAZZA RISORGIMENTO   47

PIAZZA MARLETTA G.     17

PIAZZA SAN FRANCESCO D’ASSISI   24

PIAZZA VITTIME DEL DOVERE          10

VIA ACQUEDOTTO GRECO        594

VIA ADELE                                      32

VIA ALESSANDRO MANZONI    50

VIA ALOISIO            39

VIA AMERICA         24

VIA AMMIRAGLIO CARACCIOLO          520

VIA ANASTASIO    91

VIA ANASTASIO    91

VIA ANTICO CORSO         33

VIA AURELIO SAFFI          130

VIA BAMBINO        86

VIA BERNARDO ZANGHI’          113

VIA BETTOLA         22

VIA BIANCHI           105

VIA BISCARI            10

VIA BOTTE DELL’ACQUA            58

VIA BUONAFEDE                           22

VIA CARLO ARDIZZONE 77

VIA CARLO FORLANINI   337

VIA CASTROMARINO      118

VIA COLLEGIATA   20

VIA CRONATO        295

VIA CURIA    379

VIA DEL VELO        136

VIA DELLA CIPRIANA       3

VIA DELLA FILANDA        13

VIA DELLA MECCA           3

VIA DELLA PALMA           38

VIA DELLE FORME           16

VIA DELLE VIOLE            25

VIA DELL’ESPERANTO     57

VIA DOMENICO MAGRI’   95

VIA ENRICO CAMPISANO          65

VIA ERASMO MERLETTA           11

VIA FORMICHE             110

VIA FORTUNA               73

VIA GALATOLA CRESCENZIO    4

VIA GEMMA               58

VIA GENERALE MARAVIGNA    59

VIA GESUALDO CLEMENTI        24

VIA GESUITI            49

VIA GHIAIOTI          24

VIA GIULIA   53

VIA GIUSEPPINA TURRISI COLONNA 20

VIA GOFFREDO MAMELI           27

VIA GRASSI     95

VIA GROTTA MAGNA       146

VIA IDRIA     37

VIA LA PIANA         1

VIA LUCCHESE PALLI      106

VIA LUIGI MERCANTINI  16

VIA LUMACARI      68

VIA MANDRA’        49

VIA MARCHESE     44

VIA MAVILLA          16

VIA MICCA PIETRO           20

VIA MONTEPETROSO     50

VIA MONTEVERGINE       8

VIA NICOLA ZINGARELLI            82

VIA ORFANOTROFIO       62

VIA OSPEDALE VECCHIO           41

VIA OSPIZIO DI BENEFICIENZA           1

VIA OSSERVATORIO        39

VIA PASTRENGO   16

VIA PAVONE           63

VIA PEPPA LA CANNONIERA   25

VIA PLEBISCITO    800

VIA POZZO ROTONDO    14

VIA PURGATORIO 125

VIA PURITA’            41

VIA QUARTARONE           6

VIA RACITI   43

VIA RAMETTA        121

VIA RECUPERO     96

VIA ROCCAFORTE 6

VIA SALVATORE CITELLI 302

VIA SALVO D’ACQUISTO 141

VIA SAN BARNABA’         8

VIA SAN FRANCESCO      2

VIA SAN GIUSEPPE AL DUOMO          31

VIA SANTA BARBARA     30

VIA SANTA MARIA DELLA CATENA    383

VIA SANTA MARTA          8

VIA SANT’AGOSTINO       8

VIA SARAGAT GIUSEPPE           9

VIA SCALPELLINI  17

VIA SOLFERINO    94

VIA STAZZONE      458

VIA TEATRO GRECO        152

VIA TINDARO         34

VIA TINEO               23

VIA TORRE DEL VESCOVO        35

VIA UGO BASSI      10

VIA VERGINELLE   28

VIA VITTORIO EMANUELE II     914

VIALE DELLE MEDAGLIE D’ORO         509

VIALE MONTENERO        70

VICO BUONAFE’    41

TOTALE        9888

CORRUZIONE PRIMARIO CARDIOCHIRURGO C. MIGNOSA ED IMPRENDITORE VALERIO FABIANO-VIDEO

 

Il primario di Cardiochirurgia del Policlinico di Catania Carmelo Mignosa nei guai giudiziari, sottoposto a fermo con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta.      Il medico si è rovinata la carriera e la credibilità per la somma di  circa 24 mila euro  La misura cautelare degli arresti domiciliari, richiesta dal pm dr Fabio Regolo a conclusione di una indagine coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro,..  La notifica eseguita  dalla Guardia di finanza.

L’inchiesta  verte sulla  gara d’appalto per la fornitura di ‘materiale specialistico per cardiochirurgia’ bandita lo scorso 25 marzo dall’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico “G. Rodolico-San Marco” di Catania.

Insieme con Mignosa è stato arrestato Valerio Fabiano, rappresentante legale di una società di prodotti medicali nel Catanese. Gli arresti, con l’ipotesi di corruzione per l’esercizio delle funzioni o dei poteri conferiti, sono scattati dopo che gli investigatori hanno documentato il passaggio di una busta contenente denaro contante tra l’imprenditore ed il primario durante un incontro nell’ufficio dell’imprenditore.

Fabiano, «utilizzando particolari accorgimenti e cautele, aveva lasciato una busta contenente denaro contante che poco dopo era stata riposta dal dirigente sanitario nel proprio zaino» comunica la Gdf. 

Le Fiamme Gialle hanno effettuato perquisizioni nel Policlinico e nell’abitazione del primario, trovando 2 mila euro dentro la busta che era stata riposta nello zaino ed altri 21.400 nell’appartamento del primario. Gli indagati durante gli interrogatori hanno confessato e fornito ulteriori conferme a quanto era emerso dalle indagini anche in relazione al coinvolgimento di altri imprenditori. La somma di denaro – in tutto 23.400 euro – è stata sequestrata. Il Gip di Catania ha convalidato gli arresti.

 

Catania, un operaio di 37 anni muore in un incidente sul lavoro nella sede della ditta “Ecometalli”

 

 

Infortunio sul lavoro 2021: INAIL, cos'è come funziona, chi paga? - The  Italian Times
Infortuni sul lavoro: strage senza fine

 

Catania,

Aperta una inchiesta dalla Procura.Un operaio di 37 anni è morto in un incidente di lavoro avvenuto nel sito della Ecometalli srl, nella zona industriale di Catania. La società si occupa di raccolta e commercio di metalli. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. 

La vittima è stato colpita da un frammento metallico dopo un’esplosione, forse di una bombola, mentre era su un mezzo di lavoro. L’impatto è stato violento e l’operaio è deceduto subito. Sul posto sono intervenuti medici del 118 e militari dell’arma del comando provinciale.

I sindacati reclamano  prevenzione e controlli, e un  aumento di organici negli Ispettorati del Lavoro che in Sicilia dipendono dalla Regione

 

 

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