Oggi sciopero nazionale medici e infermieri , 50mila incrociano le braccia dalle 12 alle 14 a Roma contro la manovra governativa

 

Viaggio all'interno di un blocco operatorio

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Sanità nel pieno caos . Le cure ai pazienti in dubbio .Oltre 15mila operazioni e 100mila visite a rischio rinvio ;  le urgenze- informano i sindacati-  saranno  garantite

Sciopero nazionale di 24 ore di medici, infermieri e personale sanitario oggi, 20 novembre, contro la manovra finanziaria 2025 e “per ridare dignità e valore al nostro lavoro”.

 

Protesta – con conseguente blocco a visite, interventi e esami , altro -dei sindacati di categoria Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up che hanno dato appuntamento oggi  per una manifestazione nazionale a Roma in Piazza Santi Apostoli dalle 12 alle 14.

Allo sciopero possono aderire, “nel rispetto delle rispettive norme di regolamentazione del diritto di sciopero”, tutti i medici, dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato presso le aziende ed enti del Ssn, compresi gli Irccs, Izs, Arpa, oppure dipendenti delle strutture di carattere privato e/o religioso che intrattengono un rapporto di convenzione e/o di accreditamento con il Ssn.

“Per l’ Anaao-Assomed – sono circa 50mila gli interessati allo sciopero in piazza, i servizi d’urgenza saranno garantiti ma le cure ordinarie no.Probabilmente 30mila medici, non potrànno scioperare anche se volessero”.

E’ inevitabile  alzare oggi la voce…..

Affermano i sindacati di categoria Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up :. “Astenersi per un giorno dal lavoro è a maggior ragione una decisione che non si prende a cuor leggero. Dinanzi allo stato in cui oggi versa non solo il Servizio Sanitario Nazionale ma anche la professione e lo status di medici, dirigenti sanitari, specializzandi, infermieri e altri professionisti sanitari, è inevitabile dover alzare la voce e pretendere di essere ascoltati, perché è da noi che dipende la tutela della salute dei cittadini, e senza di noi è la salute dei cittadini ad essere a rischio”, spiegano Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up in un nota.

Le motivazioni dello Sciopero nazionale

Ecco le motivazioni principali che hanno portato allo sciopero.

1) al finanziamento dei contratti di lavoro, compreso quello dei colleghi dell’ospedalità privata, vengono assegnate risorse assolutamente insufficienti; 2) mancata detassazione di una parte della retribuzione; 3)mancata attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario; 4) esiguo ed intempestivo incremento dell’indennità di specificità infermieristica, non viene prevista la sua estensione alle ostetriche; 5) assenza di risorse per l’immediata assunzione di personale;

6) mancata introduzione di norme che impegnino i ministeri competenti alla immediata attivazione di presidi di pubblica sicurezza negli ospedali italiani al fine di renderli luoghi sicuri per il personale che vi opera; 7) mancata riforma delle cure ospedaliere e territoriali; 8) mancata contrattualizzazione degli specializzandi di area medica e sanitaria, e mancata previsione di retribuzione anche per quelli di area non medica; 9) mancato inserimento delle professioni assistenziali tra quelle a carattere usurante, con relativa ammissione ai benefici di legge; 10) Mancata introduzione di norme atte a sospendere l’attuazione dell’Accordo Stato Regioni sulla figura dell’assistente infermiere; 11) Mancata introduzione di norme per il superamento delle disposizioni vigenti, e per la concreta abolizione del vincolo di esclusività per gli infermieri ed i professionisti sanitari ex legge 43 del 2006.

SUD LIBERTA’ : OSPEDALE DI GRAVINA( A CALTAGIRONE) E DISTRETTO DI BELPASSO:CAOS, MANCANO INFERMIERI . I DIRIGENTI ASP LI “SFRUTTANO” OLTRE IL CONSENTITO

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Sanità   catanese nella palude. A Caltagirone e a Belpasso.  Eclatante gesto di protesta  lanciato dal Sindacato ” NurSind,” sindacato delle professioni infermieristiche, per richiamare le attenzioni dei vertici della sanità regionale, sulla situazione dell’ospedale Gravina di Caltagirone

Il Gravina, si avvia va verso un “progressivo smantellamento per ragioni estranee alle logiche di un buon funzionamento della pubblica sanità”.Gli infermieri, fino a quando non interverrà l’assessore regionale alla salute e o il direttore generale, rimarranno incatenati e in sciopero della fame.. Decisi a tutto…..

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Le contestazioni:   la disapplicazione in tutta l’Asp di fondamentali norme sulla sicurezza dei lavoratori dovuta a croniche carenze igienico sanitarie in tutti i presidi e distretti; la gravissima insufficienza del personale infermieristico e degli operatori socio sanitari nonché uno scorretto utilizzo delle risorse umane; la mancanza quasi ventennale dell’indizione di concorsi interni all’Asp Catania atti ad individuare anche  le figure dei coordinatori, la politica clientelare che ha generato invenzioni di coordinatori pupilli dei primari.     

       SITUAZIONE CAOTICA- ED ILLECITA – ANCHE A BELPASSO

Ma la carenza infermieristica si avverte anche in un altro Distretto della provincia etnea, quello di Belpasso, un Poliambulatorio dove nel passato era stata più volte richiesta la carenza in pianta organica di infermiere. Richiesta anche qui disattesa dai vertici dirigenziali dell’Asp di Catania. Le attese diventano quindi  estenuanti per una visita, specialisti alla ricerca di un infermiere che li aiuti, i quattro infermieri in servizio a Belpasso – qualificate con autentico spirito di sacrificio ed abnegazione si devono distribuire tra visite, assistenza, registrazione visite, relazioni informative con gli utenti, richieste di materiale sanitario da inviare all’Ospedale di Paternò, costrette quasi tutte- due sono prossime al pensionamento – a superare abbondantemente gli orari contrattuali , anche di un’ora o due, per poter lasciare le consegne ai colleghi dei turni successivi. 

 Se qui le infermiere in servizio- osserviamo noi di SUD LIBERTA’ – dovessero coalizzarsi e attivare un contenzioso, l’Autorità Giudiziaria certamente si esprimerebbe in termini di condanna del direttore generale e dei dirigenti dell’Ambulatorio di Belpasso che non hanno segnalato o trascurato le criticità esistenti causando l’indebito “arricchimento dell’Asp con sfruttamento provato e documentato delle lavoratrici.   Ma dulcis in fondo i dirigenti dell’Asl nella consapevolezza della cronica carenza di personale a Belpasso per il susseguirsi di congedi per pensionamenti di numerose unità di personale infermieristico hanno persino “inventato”, una disposizione di servizio, passata inosservata tra i distratti sindacati locali, che  dispone dadiverso tempo  l’invio all’Ospedale di Paternò di una o due unità infermieristiche in dispregio della normativa e della giurisprudenza consolidata che consente la mobilità solo in via temporanea.        Tale circostanza-si apprende – è stata programmata tramite un Coordinatore infermieristico dell’Ospedale di Paternò, ovviamente avallata dal direttore di servizio, da oltre un anno e mezzo.

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Ma qui la situazione è resa ancora più grave dalla disattenzione e probabili illeciti consumati della direzione generale dell’Asl che mantiene nelle mansioni di “amministrativo” un infermiere generico od  ausiliario, negli Uffici amministrativi dell’ambulatorio di Belpasso (si apprende che sia  un ex assessore comunale) anzichè alle mansioni previste dalla qualifica originaria nell’osservanza dell’ordinamento giuridico. 

Una cosa di non poco se consideriamo che una persona può rappresentare di fronte a tanta carenza, una boccata d’ossigeno per l’intero personale infermieristico e specialistico. Si impone dunque una indagine  dell’Autorità Giudiziaria per sapere chi e e perchè si sia creata in tanti anni una situazione a dir poco illecita  ed intollerabile tra la  cronica  indifferenza dei dirigenti dell ‘Asp 3 di Catania, autentici “sfruttatori” del personale.