Rieccoli i “furbetti del cartellino”: timbrano il ” badge”dei colleghi e poi a passeggiare….

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  Timbrare per gli altri :Una pratica diffusissima in Sicilia e a Catania in particolare nella classe dirigenziale della Regione siciliana

Ancora caos nei pubblici uffici per l’abitudine , dura a morire, di timbrare il cartellino del collega. Dodici dipendenti dell’Agenzia delle Dogane Roma 1 sono indagati per il reato di truffa aggravata e falsa attestazione. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma – Eur e della Stazione Garbatella stanno eseguendo altrettante ordinanze di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione emessa dal Tribunale della Capitale.

Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte anche attraverso l’installazione di un sistema di videoriprese all’interno dell’Ufficio Pubblico e diversi pedinamenti , i “furbetti del cartellino” timbravano sul posto di lavoro per poi abbandonarlo  subito dopo  senza segnalare l’uscita con l’apposito codice di permesso previsto dal  “badge” elettronico oppure, in alcuni casi, lasciavano l’Agenzia cedendo il badge ad un altro collega che lo timbrava più tardi attestando la fine del turno di lavoro.  Una indecenza che prosegue con disinvoltura in quasi tutti gli uffici pubblici. Dalla Lombardia alla Campania, dalla Campania alla Sicilia.

 La pratica, frequente e diffusa, consentiva agli impiegati di svolgere mansioni private e di intrattenersi in esercizi pubblici risultando comunque in servizio e continuando pertanto a percepire il compenso previsto dal contratto di lavoro.   Osserviamo che tale fenomeno è esteso anche in Sicilia ed in particolare a Catania nella classe dirigenziale della Regione siciliana.

Il clochard ucciso nelle fiamme: individuati i due minorenni assassini

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Una notizia d’Agenzia, davvero raccapricciante, è passata adesso nella nostra redazione .Due minorenni, un 13enne e un 17enne, sono indagati dalla Procura per la morte del clochard deceduto, nel dicembre scorso, nel rogo dell’auto in cui dormiva a Santa Maria di Zevio (Verona). Le indagini sono guidate  dalla Procura dei minori di Venezia.

Tanta è la ferocia in questo assurdo delitto. Ii carabinieri proseguono le indagini e ascoltano testimonianze per raccogliere altre prove.L’incendio, che inizialmente si pensava fosse divampato per cause accidentali, probabilmente è scaturito da una provocazione dei due indagati: le indagini  chiariranno  l’esatta dinamica dell’accaduto che rappresenta un’altra vergogna di intolleranza contro chi ha avuto un destino avverso.

Strano delitto di un pensionato a Palagonia

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Uccide un pensionato con tre colpi di coltello a Palagonia e si costituisce ai carabinieri ma non riesce a spiegare il movente dell’omicidio.

Non lo so perché l’ho fatto…”ha detto l’assassino .ai militari dell’Arma in stato confusionale, probabilmente con problemi mentali.
L’omicida è un 60enne con problemi economici che stamattina è uscito di casa, ha spiegato agli inquirenti che adesso indagano su di lui, in malessere mentale.
Forse preso da un raptus,l’assassino ha aggredito il pensionato uccidendolo, apparentemente senza un motivo: i due si conoscevano di vista, ma non erano nemici ne avevano avuto discussioni o litigi.
Sul posto è stato allertato di un elicottero del 118 ma ormai per l’uomo sfortunato non c’era più nulla da fare.

.La Procura di Caltagirone ha aperto un’inchiesta delegando le indagini ai carabinieri della compagnia di Palagonia per far luce sulle cause possibili che hanno determinato il triste evento.

Carabinieri sotto accusa: due studentesse americane affermano di essere state violentate

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Si cercano adesso riscontri al racconto delle due americane

Un fascicolo è stato aperto dalla Procura di Firenze.  Riguarda il caso di due giovani studentesse statunitensi che accusano due carabinieri di averle violentate mentre erano in servizio. Le ragazze si sono presentate stamani in questura a Firenze, raccontando la loro versione agli agenti di polizia su quanto sarebbe accaduto la notte precedente nella zona di via Tornabuoni.

Secondo quanto riferito dalle due americane, poco più che ventenni, sarebbero state avvicinate dai due carabinieri fuori da un locale e poi le avrebbero accompagnate a casa con l’auto di servizio. Le due giovani, secondo la denuncia depositata in questura, sarebbero state violentate nel loro appartamento nel centro storico, affittato per un soggiorno di studio presso una nota università Usa con sede a Firenze.

Resta da vedere se la loro versione avrà riscontri perché in caso contrario rischiano una denuncia -querela di falso oltre al reato di aver attivato indagini lesive dell’ immagine Arma dei Carabinieri.     Una inchiesta è stata aperta pure dal Comando dei Carabinieri al fine di verificare la fondatezza del racconto delle due giovani studentesse.

 

Napoli: scoperto un arsenale dai carabinieri

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Le armi erano in vari nascondigli e in una vettura in aree dei complessi di edilizia popolare della zona ‘protette’ da ben 6 cancellate metalliche installate per avvisare l’arrivo delle  forze dell’ordine. Altro materiale sequestrato : una bomba a mano difensiva “m75”, 2 fucili mitragliatori kalashnikov con calciolo ripiegabile e 5 caricatori, un fucile a pompa calibro 12 con calcio tagliato, 3 pistole a tamburo calibro 357 magnum, 3 semiautomatiche calibro 9 con matricola abrasa, 4 giubbotti antiproiettile e 900 cartucce di vario calibro, 1,2 chilogrammi di marijuana.