SUD IN GINOCCHIO E, COLPITO PURE DAL VIRUS INFLUENZALE, NEL GELO ARTICO CONTINUA A BATTERE I DENTI

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Sud nella morsa del gelo artico. Non sono queste le temperature favorevoli per l’organismo umano e, soprattutto per le persone del Sud abituate a temperature miti. Sono diversi i comuni etnei che si sono ‘svegliati’ ammantati dal bianco della neve. L’ondata di freddo, infatti, che da qualche giorno sta investendo anche la Sicilia, sta facendo battere i denti anche ai più forti.Le strade sono isolate. Mezza Sicilia è stata colpita pure dal virus antiinfluenzale,favorita dal freddo polare, molto aggressivo quest’anno e ha già messo in ginocchio- e a letto- una intera popolazione siciliana. In provincia di Catania, in particolare, è anche emergenza. . Tra i comuni maggiormente colpiti anche quelli danneggiati dal sisma di Santo Stefano, di magnitudo 4.8 sull’Etna, come Santa Venerina, Zafferana Etnea e Acireale. La neve è caduta copiosa anche a Caltagirone, dove ha provocato numerosi disagi e un consistente rallentamento nel servizio di raccolta dei rifiuti.  Molti uffici pubblici registrano in questo periodo vuoti paurosi di assenze per malattie atteso che si è messo in  mezzo quest’anno- secondo i sanitari in coro – un virus che è davvero un “flagello di Dio”

Nella morsa del gelo anche Palermo. La neve che è caduta abbondante nei Comuni del comprensorio ha imbiancato ieri sera anche il capoluogo, facendo registrare un brusco calo delle temperature. Spalaneve e spargisale in azione su diverse strade dell’entroterra, dove la coltre bianca ha creato disagi di non poco conto alla circolazione. Ma i fiocchi hanno imbiancato nella notte anche Prizzi, Corleone, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi, Petralia Soprana e Petralia Sottana. Numerosi gli interventi di soccorso dei carabinieri da un capo all’altro della provincia ad automobilisti rimasti bloccati per la neve. Numerosi i disagi registrati all’aeroporto Falcone-Borsellino, dove alcuni voli sono stati cancellati e altri dirottati in altri scali.

Napoli conserva il primato: 37 feriti, 5 gravi, un dodicenne ha perduto un dito della mano destra

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Tragedia a Napoli. Solo a Napoli e provincia sono 37 i feriti per l’esplosione di fuochi d’artificio di Capodanno. Il dato è in lieve aumento rispetto al primo dell’anno del 2018, quando i feriti tra capoluogo e provincia furono 35, e in diminuzione rispetto ai 45 di due anni fa. Dei 37 feriti, 20 sono in città e 14 in provincia. Sono 5 i feriti più gravi per i quali la prognosi è di 30 giorni e che sono attualmente ricoverati, mentre per gli altri la prognosi è sotto i 15 giorni. Tre i minori rimasti feriti, uno dei quali, un 12enne, ha subito l’amputazione di un dito della mano destra.

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Sempre a Napoli, poco dopo la mezzanotte in Corso Campano, a Giugliano, mentre intorno ancora esplodevano i botti di Capodanno, tre persone hanno tentato di portar via un bancomat sradicandolo con un autoarticolato dotato di gru. L’intervento sul posto dei carabinieri ha impedito ai tre di portare a segno il colpo. Uno dei malviventi, un 47enne della zona, è stato fermato, mentre gli altri due sono riusciti a fuggire.

A Bardonecchia, in Valsusa, invece, un 19enne residente nel torinese ha perso una mano ed è rimasto gravemente ferito a una coscia. Sembra sia rimasto ferito dall’esplosione di un petardo. Soccorso, il giovane è stato elitrasportato al Cto di Torino dove si trova tuttora ricoverato. 

In totale, sono stati 658 gli interventi riconducibili ai festeggiamenti di Capodanno dei vigili del fuoco, in leggero aumento rispetto allo scorso anno, quando furono 519. I vigili del fuoco sono intervenuti intorno alle 2 a Livorno, in via Forte dei Cavalleggieri 49, per un principio d’incendio in un sottoscala, provocato probabilmente da un petardo.

(Ag.)

SUD LIBERTA’ VI RIVELA I NOMI DELLE ASSICURAZIONI-TRUFFA -E I SITI ILLECITI SCOPERTI A NAPOLI

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Foto d’Archivio-Procura di Napoli

La Procura della Repubblica di Napoli Nord insieme ai  Carabinieri del Nucleo Investigativo -Sezione Indagini Telematiche- del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura di Napoli Nord e poi convalidato dal Gip a carico di 12 persone indagate per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio. Assicurazioni “false” on line in particolare, settore fiorente a Napoli.

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Le attività investigative , con la collaborazione dell’ufficio centrale antiriciclaggio di Poste Italiane hanno consentito di scoprire l’esistenza di un sodalizio criminale – operante dal 2015 su tutto il territorio nazionale – dedito alle truffe online: si stima la stipula di migliaia di falsi contratti assicurativi RC Auto attraverso siti web riferibili a finti broker assicurativi.

I documenti d’identità acquisiti delle vittime con la scusa della stipula venivano poi utilizzati anche per commettere altre attività fraudolente mentre le somme provento delle truffe venivano prima versate su carte prepagate e poi essere trasferite con  intreccio di transazioni su altre carte prepagate, prelevate da sportelli bancomat e trasferite mediante bonifici on line.

Ma il trucco è stato scoperto. Gli investigatori hanno individuato 498 carte prepagate sulle quali, soltanto nell’arco temporale compreso dal 1 gennaio 2018 al 17 ottobre 2018, verificato le  movimentazioni in entrata e uscita per circa 6.000.000 di euro facenti parte di un sistema, verosimilmente molto più ampio, riconducibile a persone del medesimo Clan criminale dedito a questi affari truffaldini.
“Scoperti 19 siti web fittizi, di cui 7 operanti e sottoposti a sequestro, riconducibili ad un medesimo portale sul quale, nel corso del tempo, venivano collegati con le più svariate e singolari denominazioni.  Ecco i nomi delle Assicurazioni-Truffa scoperte e ritenute illecite: Le riportiamo così come ci sono state consegnate in elenco:

1) galloassicurazion.com;

2) studiobovio.com;

3) assipuntodrive.com;

4) assitempo.net;

5} aronabroker.it

6) guidiassicura.it;

7) assicuratargaprova.it;

8) andiassicura.net;

9) marottaweb.com;

10) reassicurazioni.it;

11) b.s.b. broker p/urimandatari lombardia;

12) polizzatemporanea.net;

13) perrottabroker.it;

14) martiniassicura.com;

15) ferrarisassicurazioni.com;

16) morettiassicurazion.com;

17) subitoassicura.com;

18) perrottabroker.com;

19) genia/assicura.com.

QUESTI  I SITI  SEQUESTRATI E NON PIU’ OPERANTI:

1} www.ferrarisassicurazioni.com;

5) www.subitoassicura.com;

2} www.martiniassicura.com;

6) www.genialassicura.com;

3) www.morettiassicurazioni.com;

7) www.reportinterno.com;

4} www.perrottabroker.com;

8) www.rcatemporanea.com.

Catanzaro: coppia uccisa in tabaccheria forse per motivi di gelosia dell’ex

 

Proseguono fitte le indagini sulle due  persone, un uomo e la sua compagna,  uccise ieri  pomeriggio nel loro negozio, una tabaccheria a Davoli Superiore, nel Catanzarese. Le vittime sono Rocco Bava 43 anni, residente a Simbario (Vibo Valentia), e Francesca Petrolini, 53 anni. Secondo le prime ricostruzioni i due si trovavano nella tabaccheria, di proprietà della donna, quando sono stati improvvisamente raggiunti da alcuni colpi di pistola esplosi da un ignoto killer. La donna è morta sul colpo mentre l’uomo c he viveva nel Vibonese, in un primo momento ferito in diverse parti del corpo, ha tentato di mettersi in salvo, ma è stato raggiunto ed ucciso all’esterno dell’esercizio commerciale, ed è deceduto poco dopo l’arrivo dei soccorsi. Bava è stato colpito due volte, una alla testa e l’altra all’addome. Esclusa quindi la tesi del delitto a scopo di rapina.E’ il terzo grave omicidio che turba la vita della comunità catanzarese.

I carabinieri della Compagnia di Soverato e quelli del Comando provinciale di Catanzaro stanno ricostruendo i fatti alla luce della vita privata delle vittime. Si vuol capire anzitutto se i due avessero dei contrasti con qualcuno. Rocco Bava possedeva un autolavaggio a Simbario. Era separato senza figli e aveva da pochi mesi una relazione con la donna, separata anche lei. Si è scoperto che  Francesca in passato avrebbe ricevuto minacce da un ex fidanzato che non aveva accettato la fine della relazione. Una circostanza di non poco conto che potrebbe essere il movente della triste vicenda e adesso all’attento esame dei Carabinieri investigatori per accertare un coinvolgimento dell’ex.

 

Non pagano il consumo ed aggrediscono il titolare di un bar a Barcellona P.Di Gotto.: tutti arrestati

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Nella foto d’archivio, il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto

BARCELLONA POZZO DI GOTTO (MESSINA)

Un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip nei confronti di 4 persone G.S., 28 anni, B.C., 33 anni, C.G.F., 35 anni, B.A., 20 anni.è  stata notificata stamane dai Carabinieri del nucleo di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) I primi tre sono stati condotti in carcere, il quarto ai domiciliari. Altre due persone sono indagate.

Sono tutti  accusati di di estorsione aggravata ai danni del titolare di un esercizio commerciale e altri reati connessi alla violenza usata. L’aggressione nei confronti del  titolare di un’attività commerciale ubicata nella zona della «ex Pescheria», luogo di ritrovo serale dei giovani barcellonesi, ha fatto scattare le indagini: il titolare alla richiesta del  pagamento delle bevande consumate da sei avventori  è stato  aggredito con schiaffi al volto….

 Con i riscontri dei sistemi di video sorveglianza, le individuazioni fotografiche,e le testimonianze acquisite gli investigatori hanno provato che gli arrestati, anche alla presenza di altre persone avessero aggredito il titolare del locale serale, che aveva chiesto alla comitiva il pagamento di circa 60 Euro.
. Alla fine del pestaggio gli aggressori si sono persino scattati una  foto «selfie» di gruppo. Nel corso di una perquisizione disposta dalla Procura , a casa di uno dei due indagati sono state trovate 74 munizioni di diverso calibro e l’uomo è stato denunciato anche per detenzione illegale di munizioni. 

Napoli: avvertimento di tipo mafioso contro un giovane con precedenti per spaccio di droga

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Torre Annunziata(Napoli) .

Sparatoria nel primo pomeriggio, un ferito. L’episodio è avvenuto vicino Napoli, a Torre Annunziata, una municipalità nella zona rossa del Vesuvio.  Carmine Chierchia, 41enne di Gragnano con precedenti per droga, è stato ferito colpiti da alcuni proiettili .. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata che stanno cercando di far luce sul caso.  L’ipotesi degli investigatori verte sull’avvertimento di tipo mafioso maturato negli ambienti dello spaccio di droga per non aver obbedito a qualche ordine.. 

Operazione “Corsa Nostra”- Le mani della Mafia sull’ippodromo di Palermo- Nove arresti

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Anche l’ippodromo di Palermo era sotto il controllo costante della Mafia.  Nell’ambito dell’operazione “Corsa nostra”  il GIP del Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha disposto nove misure cautelari, eseguite dai carabinieri, nei confronti di persone accusate di vari reati tra cui  concorso esterno in associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori aggravato in concorso e frode in competizioni sportive.         Custodia cautelare in carcere per otto soggetti malavitosi, per uno i domiciliari. 

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L’inchiesta, investe un pò tutti in questo giro, quindi anche fantini, titolari di scuderie e allenatori.         Sostanzialmente Cosa nostra  decideva quale cavallo dovesse vincere e intascava i soldi delle scommesse. Già in una indagine della dda gli investigatori scoprirono gli interessi della mafia sull’ippodromo di Palermo ,interessi che nei mesi scorsi,condusse al fermo, tra gli altri, del boss di San Lorenzo Giovanni Niosi. I carabinieri, intercettando il capomafia, ebbero modo di scoprire i suoi rapporti con alcuni personaggi molto conosciuti nel mondo dell’ippica a Palermo, come Giuseppe Greco, che avrebbe accompagnato più volte Niosi a summit di mafia, Domenico Zanca e la giovane fantina Gloria Zuccaro, tutti arrestati oggi dai carabinieri. 

Agrigento.: denunciati dieci “furbetti” di abbonamenti a Pay-tv

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AGRIGENTO –

Controlli serrati nei bar e ristoranti da parte delle forze dell’ordine. Carabinieri di Agrigento hanno denunciato per “violazione della legge sui diritti d’autore 10 “furbetti” di abbonamenti a Pay tv: titolari di circoli o esercizi pubblici come bar e sale scommesse per l’uso di  smart card acquistate per uso domestico per accedere alla visione delle televisioni a pagamento”.

Sequestrati pure decoder e smart card «pirata».

Denunciate 5 persone,a Favara,  tra cui il titolare di un bar ed i titolari di un circolo privato; a Sciacca il titolare ed il gestore di un bar e il proprietario di una sala scommesse; a Casteltermini il presidente ed un responsabile di un circolo privato. I controlli dei Carabinieri hanno individuato già   altre 25 persone tra Porto Empedocle ed Agrigento

 

Caserta: paziente legata al letto impregnata di urine impedita di assistenza familiare-Il Direttore: “Tutto regolare”

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Un caso di Sanità pubblica pieno di anomalie e perplessità a Caserta.  Un caso che mette sotto i riflettori la necessità di derogare spesso al regolamento ospedaliero delle Asl  con l’assistenza/compagnia dei familiari al paziente ricoverato. Il caso dunque.Una paziente 85enne legata al letto d’ospedale con le fasce e impregnata di urine nell’ospedale di Caserta. Un figlio denuncia l’episodio, il consigliere regionale campano dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, appresa la circostanza trasmette una relazione informativa al Comando dei Carabinieri di Caserta.. Il figlio della paziente spiega: “Ci hanno impedito di assistere nostra madre, ricoverata all’ospedale civile di Caserta in seguito a una caduta accidentale, con una emorragia sub durale e un ematoma in attesa di essere operata”,

Abbiamo provato più volte a spiegare – prosegue – che nelle sue condizioni doveva esserci almeno un familiare vicino durante la notte. Gli infermieri ci hanno costretto ad abbandonare la stanza comunicando che avrebbero provveduto loro a contenere lo stato di evidente agitazione ricorrendo al sistema delle fasce di contenzione, in pratica legandola al letto. Alla nostra ferma opposizione hanno risposto che in questi casi è una pratica adottata in quell’ospedale. Il risultato è che l’abbiamo ritrovata il giorno seguente con le gambe pericolosamente incastrata nelle sbarre del letto e totalmente impregnata di urine miste a sangue“.

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I  Carabinieri fanno il sopralluogo e redigono un verbale Al termine del sopralluogo è stato concesso ai familiari dell’anziana paziente di poter rimanere ad accudirla. “Bisogna fare luce su questa vicenda  al più presto”, dichiara Borrelli, che è anche componente della Commissione Sanità del Consiglio regionale della Campania. “Qualcuno ci deve spiegare – prosegue Borrelli – se sia lecito in quelle condizioni legare una paziente al letto, se sia possibile negare l’assistenza personale di un familiare a una paziente in quelle condizioni, se sia permesso negli stessi reparti la presenza di assistenti a pagamento che non sono inquadrati nel personale ospedaliero e, infine, se la presenza di persone sia consentita in caso di prestazioni intramoenia”.

Borrelli chiede al direttore dell’ospedale “come mai, solo in seguito all’intervento dei carabinieri, si sia consentito ai parenti della donna ricoverata di poter rimanere vicino a lei. Una circostanza che fa sorgere numerosi dubbi sulle regole che normano la presenza di persone nei reparti al di fuori degli orari di visita. Infine – conclude Borrelli – ho chiesto una indagine interna all’Azienda ospedaliera su una vicenda che ha troppi punti a mio avviso di enorme gravità”.

LA REPLICA DEL DIRETTORE – “.  Pasqualino De Marinis, direttore dell’Unità operativa complessa di Neurochirurgia dell’Azienda ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”, nonché vicepresidente nazionale della Società italiana di Neurochirurgia, replica dettagliatamentee alla denuncia del figlio della donna, diffusa dal consigliere regionale campano dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “La paziente- spiega De Marinis – era ricoverata presso la Neurochirurgia in data 30 novembre perché affetta da ematoma subdurale cronico riacutizzato emisferico sinistro con un quadro neurologico caratterizzato da emiparesi destra. Nel rispetto delle rigorose regole della Uoc di consentire la presenza dei familiari dei pazienti  (tutti molto delicati!) solo 3 ore al giorno, in coincidenza con i pasti, ci si è attenuto rigorosamente a tale regolamento anche per la signora, nonostante le vivaci richieste di deroga, dal primo momento, da parte del figlio che lavora presso l’Aorn Cardarelli”. De Marinis sottolinea che “come spesso accade in tale patologia, la paziente presentava uno stato di agitazione che non era opportuno controllare con farmaci al fine di meglio monitorare l’evoluzione dello stato neurologico. L’assistenza infermieristica, in questo caso come sempre, era del tutto attenta e scrupolosa, provvedendo continuamente a controllare la signora, a cambiarla prontamente per gli episodi di vomito presentati e le veniva bloccata soltanto una mano con una legatura soffice atraumatica in modo da impedirle di strapparsi il catetere vescicale e il catetere di drenaggio intracranico impiantato all’atto dell’intervento chirurgico effettuato in data 5 dicembre”. Il decorso postoperatorio, prosegue De Marinis, “è stato del tutto regolare: attualmente la paziente è perfettamente sveglia e collaborante e ha ripreso la motilità degli arti in precedenza paretici; è prevista la dimissione domattina, in quarta giornata dall’intervento”. De Marinis ribadisce che “la signora è stata curata in maniera pronta ed efficace come sempre si cerca di fare nella Uoc di Neurochirurgia” e aggiunge: “Posso comprendere le ansie dei familiari di pazienti delicati che però, come sempre accade, si attengono alle regole sapendo che tali regole esistono proprio nel rispetto dei pazienti”. La dimissione “in tempi brevi e con il completo recupero – conclude De Marinis – è la miglior risposta a polemiche strumentali. Lo sforzo che tutta l’Aorn di Caserta sta facendo nell’offrire servizi sempre migliori all’utenza non può, e non deve, essere annullato da polemiche insussistenti e strumentali che contribuiscono solo, in questo caso, a gettare ombre immeritate”.

PRESSIONI SULLA DITTA RIFIUTI: AGLI ARRESTI DOMICILIARI L’ASSESSORE LISINICHIA DI NARO

 

L’assessore con delega all’Urbanistica, all’Edilizia Pubblica e Privata, ai Rifiuti e al Servizio Idrico Integrato del Comune di Naro Franceso Lisinichia di 49 anni,(nella foto) ha ricevuto la notifica giudiziaria- eseguita dal Nucleo dei Carabinieri di Agrigento-.di persona agli arresti domiciliari per varie accuse. E cioè:

 

 

 

L’accusa è di tentativo di indebita induzione a dare o promettere somme di denaro. Il provvedimento, emesso a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento,  scaturisce dalle risultanze di una indagine che hanno messo in luce  “una serie di pressioni che l’amministratore pubblico avrebbe esercitato nei confronti del titolare della ditta concessionaria del servizio di raccolta dei rifiuti, per ottenerne la promessa di stipula di un contratto di guardiania, per oltre 65 mila euro annui, a favore di un istituto di vigilanza privata del palermitano. Per conseguire l’obiettivo l’assessore –  avrebbe fatto ricorso a «velate minacce di provvedimenti sanzionatori, a fronte di generiche e fantomatiche mancanze nell’assolvimento del servizio di raccolta» e ad «allusioni a possibili danneggiamenti dei mastelli destinati alla raccolta differenziata».