“CONTROESODO”, ANTONIO PRESTI: DA LIBRINO, DALL’ETNA E DALL’ALCALTARA

Oggi giorno in cui si festeggia il Santo d’Assisi, inaugurazione del Cantico a Castiglione di Sicilia

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L’INNO DI LODE DI SAN FRANCESCO PER LO SPLENDORE DEL CREATO

Rigenerare il territorio attraverso conoscenza, sentimento e bellezza

Quel rinnovamento spirituale nella storia della cristianità dettato dalla vita e dal pensiero di San Francesco, nel giorno a lui dedicato (domani, venerdì 4 ottobre, si celebra il Santo d’Assisi) troverà un inno di lode a Dio per lo splendore del creato, proprio attraverso le parole della sua Opera più alta: Il Cantico delle Creature. Sarà la voce della comunità di Castiglione di Sicilia, lo sguardo delle mamme che accolgono i figli in un abbraccio, le parole che alimentano l’anima e lo spirito, a scandire il tempo di un presente che spesso dimentica la necessità del Ringraziamento.

Così ha immaginato il suo progetto “Controesodo” il maestro Antonio Presti, e così sta avvenendo in questi giorni tra l’Etna e l’Alcantara, dov’è in corso una rigenerazione spirituale territoriale, attraverso la conoscenza, il sentimento, la percezione della bellezza, il superamento dell’espressione più egoistica e autoreferenziale di questa società contemporanea. «Un ringraziamento – sottolinea Presti – va ai fotografi Rosita Lipari, Veronica Russo, Monica Sposito e al Gruppo fotografico “LE GRU” EFI – con Giuseppe Amenta, Stefano Giacometti, Nunzia Schifilliti, Michele Torrisi, Massimo Vittorio – che ha allestito la mostra “Visioni etnee” all’interno del Museo Santi Pietro e Paolo, che sarà inaugurata domattina alle 10.30 in piazza S. Antonio. All’artista Roberto Collodoro, che con la sua monumentale installazione pittorica ha restituito sacralità alle mamme di Castiglione protette dalla loro patrona, la Madonna della Catena. E agli artisti performativi musicali Ginevra Gigli, Elisa Moschella e Michele La Paglia».

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Dopo le inaugurazioni di Randazzo, Graniti e Malvagna – «che hanno visto migliaia di cittadini con gli occhi dello stupore, uniti nella condivisione della meraviglia che manifestava nei loro cuori un respiro universale, un nutrimento necessario per restituire allo sguardo la manifestazione della Bellezza» – la visione etica del mecenate, che attraverso l’Arte prende forma e parla alla gente, continua a inondare il territorio di valori che hanno il loro fulcro nell’identità e nell’appartenenza. Così Presti è riuscito a creare un legame forte tra il messaggio del Patrono d’Italia – che pago della bellezza del mondo, s’incammina nel percorso della fede – e l’appello accorato rivolto ai giovani che decidono di abbandonare la Sicilia, lasciando intorno a chi rimane un deserto culturale e un vuoto dell’essere. «Dire che in questi territori non c’è futuro, non c’è lavoro, non ci sono più giovani – ha detto Presti – vuol dire affermare la morte del futuro. Trovare nell’Arte un nuovo percorso di ricucitura tra i territori e una nuova codifica di presente attraverso il linguaggio universale della Bellezza, è una delle direzioni da seguire. Allora a quello spirito di globalizzazione che vuole annientare le coscienze, occorre rispondere con la semina, generando un altro innesto, diverso dalla morte. Invito ancora una volta tutte le Amministrazioni a condividere questo percorso di arte e rigenerazione esistenziale e territoriale, prendendo i contatti con la Fondazione Fiumara d’Arte. Mi piacerebbe coinvolgere anche i comuni del Simeto e della zona Etna Sud per costituire una fondazione di comunità dove tutta la società civile e le scuole diventano protagoniste del cambiamento».

A spiegare bene quest’azione maieutica messa in atto da Presti – dopo mesi di lavoro tra i giovani delle scuole, le famiglie e le parrocchie – un’azione educativa che ruota intorno ai valori più primitivi e puri dell’Uomo, è il giovane arciprete di Castiglione di Sicilia don Orazio Greco, coinvolto in prima persona così come tutta la comunità: «L’intuizione del maestro Presti di associare il Cantico di S. Francesco a queste foto delle mamme con i propri figli – sottolinea Padre Orazio – è sicuramente dettata da un’interiorità che è stata ben educata soprattutto alla bellezza, che ha radici profonde nell’anima. Noi sappiamo che il Cantico forse è uno dei testi più belli, più letti, più riflettuti, cantati e musicati della letteratura italiana. Questo perché la poesia di San Francesco è fondata sulla mistica più che su un tema religioso o teologico. Quando parliamo di mistica parliamo, appunto, di questo avvicinamento al trascendente, a qualcosa che ci supera, che ci precede, che ci sta sempre davanti, che non riusciamo ad afferrare. Ed è per questo che nel cantico troviamo lo stupore della bellezza del creato, un creato che è stato donato poi a quell’uomo che viene riscaldato dal sole e dissetato dall’acqua: perché la bellezza è qualcosa che ci aiuta e che ci fa star bene, qualcosa che si dona e che ci viene donata. Penso che riunirsi attorno a questo cantico servirà molto alla popolazione – continua il parroco – perché il cantico ci fa contemplare il bello che c’è dentro e fuori di noi, facendo emergere in tutte quelle persone che guarderanno queste foto, sentimenti di vera bellezza, amore e riconoscenza a Dio. Ecco, questa credo sia l’intuizione più grande del mecenate Antonio Presti: quella di far cantare ancora oggi, nel 2019, questo cantico e, soprattutto, anche di leggerlo nei volti di queste mamme con i loro figli».

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L’associazione delle mamme di Castiglione di Sicilia e Solicchiata, che da diversi anni si occupa di stimolare nei giovani il legame con il territorio, la natura e il paesaggio «ha colto con entusiasmo la proposta di collaborazione con la Fondazione Fiumara d’Arte – commentano – sin dal mese di gennaio, periodo in cui si sono tenuti i primi incontri con il maestro e i suoi collaboratori, il nostro impegno è stato quello di coinvolgere le famiglie, illustrando la valenza e la “bellezza” del progetto. Nei mesi successivi, è stato nostro obiettivo, quello di individuare e stimolare tutte le energie positive della comunità, veicolandole verso questo geniale progetto che ci restituisce il valore dell’appartenenza».

«Controesodo vede la nostra comunità, le nostre madri con i loro figli, in prima linea – sottolinea il sindaco di Castiglione di Sicilia Antonio Camarda – un progetto di bellezza che simboleggia con la semplicità del Cantico, la forza delle radici, la forza di chi ha deciso di rimanere a vivere nel nostro borgo, nel nostro territorio e, più in generale, nel Sud del nostro Paese. È un messaggio di bellezza e di coraggio. Il coraggio di chi rimanendo nel nostro borgo ha fatto sì che lo stesso continuasse a vivere: il controesodo, infatti, è già in corso. Oggi Castiglione è un borgo ricco di beni culturali, di arte, di storia e con un patrimonio vitivinicolo unico, preservato dai suoi abitanti. Il territorio è museo a cielo aperto fra l’Etna e l’Alcantara. Il nostro Borgo, oggi, si arricchisce di un’opera donata dal maestro Presti: un atto d’amore nei confronti delle sue grandi madri e del territorio tutto».

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«Accogliendo l’invito a partecipare al progetto – dice la dirigente scolastica dell’Istituto Santo Calì di Linguaglossa, sede di Castiglione di Sicilia Venera Marano – la scuola ha visto coinvolti circa 50 alunni, dall’infanzia alla scuola secondaria di 1° grado, prima in una attività laboratoriale mirata alla  ricerca di parole, modi di dire e proverbi appartenenti al nostro dialetto, tramite il coinvolgimento anche dei nonni, successivamente, protagonisti e attori insieme alle loro mamme, di un servizio fotografico atto a rappresentare e a valorizzare non solo volti ed espressioni, ma anche i luoghi del quotidiano vivere. Grande è stato l’entusiasmo della comunità tutta e dei diversi nuclei familiari, orgogliosi di un’efficace testimonianza da trasmettere alle generazioni future».

 

Oggi l’inaugurazione delle opere monumentali: evento che coincide con ” la festa dei Nonni”

 

Prosegue fino  al 6 ottobre il percorso turistico-culturale nei comuni dell’Etna e dell’Alcantara

RANDAZZO, L’ABBRACCIO DI NONNI E NIPOTI NEL CANTICO CHE RESTITUISCE IDENTITÀ AI LUOGHI

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Sarà un vero e proprio battesimo in nome di San Francesco: il Cantico che da Librino traccia una nuova strada sull’Etna e sull’Alcantara, restituisce sacralità alla parola e interiorità alla bellezza. Il “Controesodo” che il mecenate Antonio Presti ha ideato «quale spazio relazionale in antitesi al nomadismo dell’essere» è già entrato nei cuori della gente, che in questi giorni si ferma per ammirare questa nuova visione di Presente.

«Il mio appello è rivolto a tutte le istituzioni del territorio – continua Presti – invito le Amministrazione che in questa prima fase non sono state coinvolte nel progetto, a condividere in futuro questo percorso di arte e rigenerazione esistenziale e territoriale, prendendo i contatti con la Fondazione Fiumara d’Arte. Mi piacerebbe coinvolgere anche i comuni del Simeto e della zona Etna Sud per costituire una fondazione di comunità dove tutta la società civile, la comunità e le scuole diventano protagoniste del cambiamento»

Oggi mercoledì 2 ottobre – alle ore 10.30, in piazza Loreto a Randazzo – prendono il via le inaugurazioni che toccheranno i primi sette comuni coinvolti – e l’arte sposerà la cultura ma soprattutto quell’interiorità che ognuno di noi ricerca nel mondo che ci circonda. Un’azione maieutica messa in atto da Presti che ruota intorno ai valori più primitivi e puri dell’Uomo, con l’obiettivo di far rivivere lo spirito delle comunità, i legami familiari, il genius loci di questi comuni.

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«Ringrazio i fotografi di Randazzo (Carmelita Bonfiglio, Giada Costanzo Zammataro, Lorenzo Marchese, Richard Ryala, Vincenzo Samperi, Antonella Sinagra, Gruppo fotografico “LE GRU” EFI Ferdinando Portuese, Giuseppe Amenta, Nicoletta Bellini, Salvo Badalà, Gianfranco Consiglio, Salvatore Galvano, Michele Torrisi, Serena Vasta) e di Graniti (Richard Ralya, Vincenzo Samperi, Gruppo fotografico “LE GRU” EFI: Salvatore Galvano, Michele Torrisi) per aver reso possibile tutto questo»conclude il maestro.

«È con immenso piacere, che il nostro istituto ha aderito all’iniziativa – spiega il prof. Salvatore Malfitana, dirigente scolastico dell’I.C. E. De Amicis di Randazzo – il progetto, alla riscoperta di una bellezza interiore che è ormai soltanto un ricordo, ha permesso a numerosi nonni di farsi fotografare con i propri nipoti, al fine di realizzare un vero e proprio museo all’aperto. Durante i laboratori sono stati tanti i momenti di particolare emozione tra le due generazioni a confronto: momenti che sono stati immortalati in uno scatto ridando bellezza al rapporto familiare. Il tutto contornato dalla spiritualità delle parole di San Francesco, che deve servire da guida alle nuove generazioni, affinché non perdano la speranza di poter continuare a vivere in questi paesi, pieni di tradizioni, di ricordi, di affetti, attuando i loro sogni e realizzando un processo di “controesodo” attraverso percorsi di impegno sociale, dove le istituzioni scolastiche fungono da collante e centro di aggregazione. La possibilità di stare in rete con altri istituti di paesi viciniori, alla scoperta e alla restituzione della bellezza dei luoghi, ha dato un fascino in più al lavoro intrapreso. Mi preme ringraziare per quanto sopra il maestro Presti e tutto lo staff, il personale docente e non docente, i genitori, i nonni gli allievi, l’Amministrazione e le associazioni che hanno supportato le nostre iniziative».

Anche il Circolo Didattico “Don Lorenzo Milani” di Randazzo ha collaborato con impegno per la realizzazione del progetto «che è risultato pienamente coerente con il lavoro di una scuola che cerca di contribuire alla formazione dei giovani, prestando attenzione al contesto territoriale – dichiara la prof.ssa Rita Pagano, dirigente dell’istituto – l’installazione monumentale delle foto di bambini e nonni con le frasi del Cantico è nata dall’idea di promuovere valori utili ad arginare l’esodo che continua a portare via tanti giovani. Da ciò il tentativo del Maestro Presti di creare un “controesodo” ancorato sul senso dell’identità, sull’intraprendenza e sul sacrificio. Le famiglie degli alunni hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa e circa duecentosettanta bambini sono stati fotografati con i nonni. Il risultato ha superato le aspettative e, proprio per questo motivo, è importante il ringraziamento al sindaco che, ancora una volta, ha manifestato grande fiducia nei confronti del lavoro effettuato dalle scuole per la formazione dei giovani».

Un processo circolare, dove il popolo cambia, diventando pubblico vivo e responsabile, cosciente del proprio potere: «Con vivo piacere partecipo alla presentazione dell’evento – dichiara il sacerdote Domenico Massimino, arciprete di Randazzo – che nella nostra Randazzo ha trovato la fattiva e feconda collaborazione degli istituti scolastici Don Milani e De Amicis, sulla prospettiva condivisa della finalità sociale della cultura e dell’arte. Sull’orizzonte della spiritualità del Cantico che dice come l’armonia con Dio fondi l’armonia con tutto il creato, saranno esposte suggestive gigantografie che presentano nonni randazzesi colti in momenti di affettuosa e concreta relazione con i loro nipotini. È l’incontro tra il passato e il futuro che rende significativo e fecondo il presente degli uni e degli altri: il presente di chi, come un nonno, ha un retroterra di vita vissuta e senza mummificarsi sa abbracciare il futuro; e di chi, come un bambino, ha tutta una prospettiva di vita e, senza respingere il passato, affonda le radici in esso. È il fluire della vita, nella cui profondità risuona un’armonia divina che un contemplativo come San Francesco, a partire da un’intensa esperienza di Dio, ha saputo cogliere e riecheggiare nel suo cantico. L’evento costituisce allora un antidoto alla svuotante cultura dell’attimo fuggente senza passato, senza futuro, senza profondità, senza relazioni autentiche, senza Dio e, quindi, senza flusso armonico del vivere vero e bello».

Nel pomeriggio la festa dei nonni  a Graniti, con l’inaugurazione del Cantico nella Villa Comunale : «Il progetto ha sicuramente aggiunto valore non soltanto agli studenti ma a tutta la comunità della Valle dell’Alcantara – spiega la dirigente del Circolo Didattico Don Milani Maria Rita Lo Giudice – importante non solo da un punto di vista artistico ma etico, ha contribuito a restituire identità e senso di appartenenza, migliorando l’autostima e il senso di efficacia individuale. Oggi la scuola fa parte di un sistema formativo policentrico in cui sono presenti le famiglie, l’Amministrazione, le agenzie educative. Per fare comunità educante serve sinergia con tutti i soggetti coinvolti nel processo, serve individuare comuni prospettive di senso e di cambiamento».

«L’amministrazione Comunale che rappresento, unitamente alla comunità granitese e alle istituzioni scolastiche, ha condiviso e accolto con grande piacere sin dal primo momento il progetto del maestro Presti – conclude il sindaco di Graniti Paolino Lo Giudice – questa che ci viene data è un’occasione unica dal punto di vista artistico, sociale e culturale. In questo periodo storico in cui i nostri territori si stanno spopolando, pensare al controesodo che il maestro Presti ci propone con tutta la sua entusiasmante partecipazione è un dovere per tutti noi, amministratori e abitanti del territorio. Il progetto qui a Graniti che ha come protagonisti i nonni e i nipoti, ha poi un grande significato di collegamento tra vecchie e nuove generazioni, affinché si tramandi anche il senso di appartenenza e di amore nei confronti delle nostre comunità. È significativa anche la data di inaugurazione che coincide con la festa dei nonni. Mi auguro che questo sia il primo di tanti eventi e progetti che Presti e il suo staff possano regalare alle nostre comunità».

 

INAUGURAZIONE DELLE OPERE MONUMENTALI

  • Oggi Mercoledì 2 ottobre a Randazzo (ore 10.30) e Graniti (ore 16.00); 
  • Giovedì 3 ottobre a Malvagna (ore 10.30);
  • Venerdì 4 ottobre a Castiglione di Sicilia (ore 10.30);
  • Sabato 5 ottobre a Gaggi (ore 10.30) e Motta Camastra (ore 17.30)
  • Domenica 6 ottobre Bosco delle Betulle Crateri Sartorius (9.30) e Piedimonte Etneo (16.30)

Librino(Catania) : l’arte di A.Presti e’ capace qui di far squillare i cuori e far riflettere sul presente e futuro

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PRESTI: «IL CANTICO, STRUMENTO CONTRO L’ANALFABETISMO EMOTIVO»

 I  BAMBINI DI LIBRINO:   AUGURI A PAPA FRANCESCO CHE RICHIAMA IL VANGELO PER FAR CONOSCERE GESU’ VIVO

Stamattina l’inaugurazione del progetto della Fondazione Fiumara d’Arte, che ritorna 
nel quartiere periferico di Catania coinvolgendo tutte le scuole e le parrocchie.

Nei prossimi giorni via alla fase operativa dell’installazione monumentale

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CATANIA – Ascoltare oggi le parole del presidente di Fiumara D’Arte Antonio Presti, è come aprire una parentesi di luce tra le righe di una contemporaneità offuscata. Nella società delle emoticon e dei “tvb”, sentire parlare di valori, di arte, bellezza, cultura e storia, senza sincopare frasi ed emozioni, senza ricorrere al telefonino per far squillare il cuore, rappresenta un momento per ponderare presente e futuro. Per immaginare quale possa essere l’unico sbocco, se la strada intrapresa dai giovani rimane quella che oggi li vede correre alla velocità del digitale.

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Nella foto, a destra Antonio Presti :”Ho speso tutta la mia vita per creare presidi etici ed estetici e continuerò a farlo nel segno della cultura, contro l’ignoranza e l’analfabetismo funzionale di ritorno che oggi si chiama “schiavitù” dell’anima».

Ripartire dalle scuole, agenzie educative e di crescita, valorizzando parole e pensieri, note di musica e colori, per eliminare il grigiore e riscoprire il calore di uno sguardo «diventa l’obiettivo da seguire – spiega il maestro Presti – per amplificare i sentimenti e nutrire le nuove generazioni con la bellezza». Per questo il “Cantico di Librino” è stato pensato e ideato per creare quel momento catartico che proietta, dentro chi guarda, una nuova consapevolezza: oltre 1000 volti degli abitanti del quartiere, su banner giganti posizionati sui pali che circondano le loro case e le loro strade, «consentiranno di stabilire quel momento di collegamento con l’universale. È stato un grande lavoro di ricerca, volto a costruire un senso di condivisione che parte dalla fruizione artistica quotidiana».

Stamattina presso il cortile dell’Istituto Angelo Musco, la presentazione ufficiale, che nei prossimi giorni vedrà la fase operativa dell’installazione monumentale. A incorniciare gli sguardi di bambini, adolescenti, uomini, donne e anziani, le parole del cantico di San Francesco d’Assisi, uomo che proprio oggi il Papa ha definito “missionario di speranza”: «È da qui, da questo territorio abbandonato ma affamato di fiducia – continua Presti – che le voci dei più piccoli si uniscono in coro per lanciare gli auguri di buon onomastico al Santo Padre, che richiama il Vangelo per far conoscere Gesù vivo, che parla al cuore e cambia la vita, così come cita il tweet lanciato proprio oggi dal Pontefice».

Ed è su queste armonie che stamani si è innestata la manifestazione che ha visto presenti tutti i referenti di parrocchie e associazioni del quartiere: un momento che ha coinvolto in prima persona i giovani del liceo musicale e che la dirigente scolastica Cristina Cascio ha definito «denso di significato simbolico, per i valori e le suggestioni custodite tra le parole e le azioni di Antonio Presti».

Presente all’evento anche il primo cittadino Salvo Pogliese, che non è voluto mancare per lanciare un messaggio ai ragazzi e a tutta la comunità presente: «Supporteremo Antonio Presti in tutte le iniziative che vorrà mettere in campo, con spirito di collaborazione e condivisione – ha detto alla platea – il presidente di Fiumara d’Arte, intellettuale e maestro che tanto continua a dare e donare alla nostra città, rappresenta un grande punto di riferimento per un quartiere che deve vivere momenti di rigenerazione e rinascita: un’altra sfida che questa Amministrazione si propone di portare avanti con forza, lavorando ogni giorno e sostenendo tutte le iniziative volte a raggiungere questo obiettivo».

E proprio per ricostruire i luoghi della conoscenza e gli spazi legati ai sentimenti, che Presti ha dichiarato: «Dopo cinque anni di lontananza da un quartiere che amo con tutte le mie forze e per cui ho lavorato tanto, ritorno tra questa gente con più energia e consapevolezza. Prossimo passo sarà quello di portare a compimento il Museo dell’Immagine e dell’Arte Contemporanea di Librino, con le macro-installazioni sulle facciate dei palazzi di cemento. Ho speso tutta la mia vita per creare presidi etici ed estetici e continuerò a farlo nel segno della cultura, contro l’ignoranza e l’analfabetismo funzionale di ritorno che oggi si chiama “schiavitù” dell’anima».

I laboratori fotografici del progetto hanno visto all’opera per diversi mesi centinaia di fedeli e i fotografi Arianna Arcara, Luigi Auteri, Valentina Brancaforte, Cristina Faramo, Claudio Majorana, Alessio Mamo, Orazio Ortolani, Maria Sipala, coordinati dal catanese pluripremiato Antonio Parrinello, con la straordinaria partecipazione del rinomato fotografo franco-iraniano di National Geographic Reza Deghati e del fratello e collegaManoocher