“INFORMAZIONE “RUSSA: “OGGI UN UOMO IN RUSSIA PARLA LIBERAMENTE SOLO CON SUA MOGLIE, DI NOTTE, CON LE COPERTE SOPRA LA TESTA”

 

 

 

DI  E. LANZA

 

L’informazione europea e russa ai raggi x. La disinformazione russa continua a fare proseliti e vittime in Europa  Un tempo, in Russia,sappiamo dai più anziani e saggi, il principale organo di censura sovietico, il Glavit veniva impiegato non solo per eliminare qualunque materiale stampato indesiderato, ma anche per “assicurare che l’impronta ideologica fosse inserita in ogni prodotto pubblicato“.

Durante il regime di Stalin, la deviazione dai dettami della propaganda ufficiale veniva punita con l’esecuzione o l’internamento nei campi di lavoro forzato. Dopo il periodo stalinista, queste misure furono sostituite con la psichiatria punitiva, prigionia, negazione del lavoro e perdita della cittadinanza.

Ricorderemo quel che disse lo scrittore Isaak Babel a un amico: “Oggi un uomo parla liberamente solo con sua moglie – di notte, con le coperte sopra la testa“,

I  Bot russi stanno prendendo di mira gli utenti italiani , parte d’Italia storicamente e culturalmente vicina alla Russia. Una parte che la disinformazione russa vorrebbe estendere oltre la realtà:  account falsi creati a maggio hanno nomi italiani.

La propaganda russa lancia affermazioni del tipo  “L’Italia viene venduta per gli interessi della NATO e di Washington” o “noi italiani non vogliamo essere coinvolti nei conflitti mondiali” o “non vogliamo una guerra per il profitto di Bruxelles” o “Putin è un vero leader, che protegge i suoi interessi nazionali, non come i nostri”. I post contengono link ad articoli dei media italiani sull’economia o sulle proteste contro la guerra a Gaza.

Ma l’Unione europea condanna questi comportamenti:  l’alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell è intervenuto a nome dei 27 Paesi membri con un comunicato sui cyberattacchi russi: “L’Unione Europea e i suoi Stati membri, insieme ai partner internazionali, condannano fermamente la campagna informatica maligna condotta dal gruppo APT28, controllato dalla Russia, contro la Germania e la Repubblica Ceca. La campagna informatica dimostra il continuo modello di comportamento irresponsabile della Russia nel cyberspazio, prendendo di mira istituzioni democratiche, enti governativi e fornitori di infrastrutture critiche in tutta l’Unione europea e oltre”.

Altra novità: l a commissaria per i Valori e la trasparenza Vera Jourova comunica che “quattro media statali russi verranno aggiunti alla lista nera dell’Unione Europea. Si tratta di Voice of Europe, Ria Novosti, Izvestija e Rossiyskaya Gazeta,sono giornali troppo vicini a Mosca “, non obiettivi, e quindi strumenti di guerra.

Le conseguenze di avere queste testate nella blacklist Ue non sono chiare del tutto. Si sa, però, che i media russi già sanzionati per la propaganda, come Sputnik e RT, non possono più trasmettere i propri programmi in Ue.

E la Francia?    Forte e potente con i suoi ordigni nucleari ha un presidente coraggioso anche se  Macron,  isolato in Ue, pur essendo il più concreto come proposta vincente sulla guerra, per motivi opportunistici, non esclude l’invio di truppe in Ucraina…. Intanto sono i detenuti ora a scendere sul campo di battaglia e tutti quelli che hanno un’età inferiore ai venticinque anni.       Se la Francia  decidesse di agire nel conflitto con le sue truppe, allora ,sì, l’Ucraina avrebbe davvero i numeri per vincere la grande battaglia contro Putin