Giudici al contrattacco, il Tribunale di Bologna, per sapere i veri parametri, rinvia il decreto governativo “Paesi sicuri” alla Corte di Giustizia europea

Ètv - AL VIA SANIFICAZIONE DEL TRIBUNALE DI BOLOGNA Il ...

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Giudici al contrattacco contro il governo Meloni. Sembra una partita di ping.pong, e si parla di esseri umani .Il governo è così servito .La sezione immigrazione del tribunale di Bologna ha ritenuto “sussistenti” i presupposti per un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia dell’Unione Europea del decreto Paesi sicuri per chiedere quale sia il parametro “sulla cui base debbono essere individuate le condizioni di sicurezza che sottendono alla designazione di un Paese terzo come Paese di origine sicuro”.

Contestualmente il tribunale di Bologna ha chiesto alla Corte di giustizia Ue se “sussista sempre l’obbligo per il giudice nazionale di non applicare” le disposizioni nazionali in caso di contrasto con la direttiva 32/2013, che riguarda le procedure comuni “ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione“.

Accogliamo con favore la decisione dei giudici del Tribunale di Bologna di rinviare alla Corte di Giustizia Europea il pronunciamento sul decreto ‘Paesi sicuri’ – afferma invece Rosario Coco, presidente Gaynet – Come Gaynet, abbiamo ripetutamente fatto notare che 9 dei 19 Paesi perseguitano l’omosessualità (Algeria, Ghana, Egitto, Gambia, Marocco, Tunisia, Senegal, Sri Lanka, Bangladesh) mentre altri 7 (Albania, Bosnia, Capo Verde, Kosovo, Montenegro, Perù, Serbia) prevedono specifiche contro le persone trans”.

I giudici hanno ribadito che la definizione di Paese sicuro deve riguardare tutto il territorio e tutte le minoranze: secondo il decreto approvato dal Governo, paradossalmente, anche che la Germania sotto il regime nazista era un paese estremamente sicuro per la stragrande maggioranza della popolazione tedesca: fatti salvi gli ebrei, gli omosessuali, gli oppositori politici, le persone di etnia rom ed altri gruppi minoritari, oltre 60 milioni di tedeschi vantavano una condizione di sicurezza invidiabile”.

”Chiediamo che il Governo modifichi il decreto e riveda immediatamente le procedure di richiesta d’asilo rispettando l’art. 19 del Testo Unico sull’Immigrazione, che afferma che nessuna persona può essere rimandata in patria se vi è il concreto rischio che venga perseguitata”.

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di  R.Lanza

 

Stefano Bonaccini riconquista l’Emilia-Romagna. Era prevedibile.  L’Emilia Romagna, feudo del Pd. lascia spazio ad alcune strumentalizzazioni.  Il profilo morale e civico delle città emiliane è elevato perchè il potere economico e politico da vari decenni ha posto solide basi   L’Emilia Romagna non è sotto accusa come la Sicilia dove più frequente è lo sciacallaggio socio-politico e il folclore della “mafiosità”   In Emilia Romagna la disoccupazione è certamente meno elevata che in Sicilia dove imprenditori coraggiosi hanno una dimensione culturale di respiro europeo e lottano contro quel marciume      che impedisce lo sviluppo del Meridione.      

Si afferma che il “popolo delle sardine” abbia contribuito al successo dei dem e all’affluenza alle urne.    Una miscela inventata dal Pd per arginare la massiccia partecipazione del Movimento cinque stelle nei comuni e città dove si è votato.   L’errore strategico di Di Maio di dimettersi a fine periodo elettorale ha fatto poi il resto. Inevitabilmente la propaganda politica degli avversari lasciava intendere “la fine del movimento cinque stelle”.   Si è affievolita pure la comunicazione martellante sul web e sui social. E’ in corso anche – probabilmente inavvertito dal garante Grillo – una narcotizzazione dell’informazione politica su Facebook, l’impresa statunitense che censura gratuitamente a richiesta . In realtà gli onesti in Italia non fanno notizia. Vediamo alcuni dati pervenuti alla nostra Redazione.

La Calabria, invece, non ha creduto al cambiamento promesso dal centro sinistra e con 2.353 sezioni su 2.420, Jole Santelli è al 55,44% contro il 30,11 di Pippo Callipo (nelle foto sotto).      I seggi più affollati si registrano a Cosenza, ma non si registrano differenze sostanziali fra le varie province, che oscillano fra il 32 e il 38%.

Questa vittoria del centrosinistra, afferma  il presidente rieletto, insegna come “si possa fare una coalizione senza necessariamente, nel centrosinistra, litigare; che la si possa allargare a tanto civismo che per la prima volta prende responsabilità per provare a governare; che bisogna avere l’ambizione di immaginare che c’è molta più gente di quella che pensiamo, e ce l’hanno detto anche le sardine, che non vuole una politica solo di rabbia, odio, incitamento, urla”.

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” I primi punti in programma? “Un nuovo Patto per il Lavoro, accompagnato da un Patto per il Clima“.

– E già si pensa alla nuova geografia politica dell’Assemblea legislativa  dell’Emilia-Romagna. Secondo gli esperti statistici della Regione,  al Pd verrebbero assegnati da 22 a 24 seggi, di cui 5 a Bologna, 3 rispettivamente a Modena e Reggio Emilia, da 1 a 2 nelle restanti province. Alla Lega, primo partito del centrodestra, spetterebbero 14 seggi, 2 per ora rispettivamente a Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza e uno nelle rimanenti circoscrizioni provinciali.

Fra le liste di centrosinistra conquisterebbero 3 seggi la lista Bonaccini Presidente (uno rispettivamente a Bologna e Modena e il terzo o a Reggio Emilia o a Forlì-Cesena), 2 seggi andrebbero a Emilia-Romagna Coraggiosa (Bologna e Reggio) e un seggio spetterebbe a Europa Verde e a +Europa, entrambi nella circoscrizione di Bologna.

Nella coalizione di centrodestra, inoltre, verrebbero assegnati 3 seggi a Fdi, uno rispettivamente a Bologna e a Modena e il terzo o a Parma o a Piacenza, mentre un seggio, a Bologna, sarebbe appannaggio sia di Fi sia della lista Borgonzoni Presidente. Infine, il M5S potrebbe ottenere da uno a 2 seggi, di cui uno a Bologna e uno o a Modena o a Reggio. Non dovrebbero ottenere seggi Volt, Il popolo della Famiglia-Cambiamo e Giovani per l’Ambiente.