La Corte dei Conti centrale boccia il bilancio 2019 della Regione Siciliana e scopre altre catastrofi finanziarie

ATTEGGIAMENTO DI SFIDA -E SCORRETTO – DELL’ARS CHE APPROVA, NONOSTANTE LA BOCCIATURA DELLA CORTE DEI CONTI,IL RENDICONTO 2019.   

Pino Zingale, Sicilia, Politica

Il Procuratore generale della Corte dei Conti siciliana, Pino Zingale

Accolto il ricorso del Procuratore generale della Corte dei Conti siciliana Sezione centrale dell’Organo di controllo dei conti e ha di nuovo bocciato due parti del bilancio 2019. È l’esito del procedimento che si è concluso oggi davanti alle Sezioni Riunite in sede giurisdizionale in speciale composizione, chiamate appunto a dare l’eventuale placet al documento contabile della Regione arrivato al termine del giudizio di parifica del giugno scorso a Palermo fosse corretto o meno.

La sentenza emessa oggi obbliga la Regione a correggere in aumento lo stanziamento previsto nel fondo crediti di dubbia esigibilità: si dovrà passare dagli attuali 34 milioni e 992 mila euro a 43 milioni e 503 mila euro.

Ma di più:  la Corte dei Conti centrale ha sollevato questione di legittimità su un articolo della Finanziaria del 2016 con cui la Regione ha spostato a carico del Fondo sanitario nazionale il pagamento della rata annuale da 128 milioni di un vecchio mutuo contratto per la copertura dei debiti delle Asp. In attesa di un giudizio su questo articolo restano sospesi gli effetti finanziari e dunque il rischio è una nuova catastrofe finanziaria.

La sentenza della Corte dei Conti nazionale ha di nuovo acceso la protesta dell’opposizione sulla situazione contabile della Regione. «Siamo di fronte ad una ennesima bocciatura dei conti della Regione – dice il capogruppo del Pd all’Ars Giuseppe Lupo – che apre ulteriori preoccupazioni sul futuro della Sicilia. Il presidente Musumeci e l’assessore Armao hanno il dovere di illustrare in aula come intendono agire di fronte allo stop della parifica del bilancio 2019. Ormai abbiamo perso il conto degli errori contabili ed amministrarvi di questo governo regionale. Purtroppo il prezzo che i siciliani saranno costretti a pagare per i pasticci di Musumeci sarà altissimo».

Anche il gruppo pentastellato ha sollevato obiezioni con  Luigi Sunseri ” perché malgrado fosse pendente il giudizio che è arrivato al traguardo oggi il governo ha fatto approvare all’Ars il rendiconto 2019 chiudendo di fatto il bilancio: «Avevo chiesto a Miccichè, Armao e Musumeci di non dare seguito all’approvazione del documento contabile. Ed invece lo hanno fatto, con il voto contrario del Movimento 5 Stelle – ha detto il deputato -. L’approvazione del rendiconto regionale, nelle more della decisione sul ricorso proposto dalla Procura, è stata una mossa sbagliata. Adesso, purtroppo, a pagare le conseguenze dell’incapacità del governo è la Sicilia».

 

Il governo non cambia linea e richiede un dialogo con l’esecutivo Ue

 

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Bruxelles concede all’Italia tre settimane per un nuovo documento finanziario. Una bocciatura attesa, quella della Commissione europea, ma nessuna nuova bozza del documento- si apprende – verrà inviata da Roma a Bruxelles: “Siamo sulla strada giusta e non arretriamo di un centimetro”.

E Conte lo ribadisce: “Il 2,4 al momento non si tocca, certo” ha detto il premier da Mosca. “Visto l’approccio dialogante mio e del governo, non avrò difficoltà a parlare con i singoli leader per offrire le più ampie spiegazioni sull’indirizzo specifico di politica economica che facciamo con questa manovra”. 

Il governo “resta impegnato in un dialogo costruttivo con l’esecutivo Ue” e “si prepara a rispondere entro tempi previsti”. Per questo, la tabella di marcia parlamentare della legge di Bilancio non subirà modifiche e, a giorni, approderà alle Camere per iniziare il suo iter.

 

 “Per la prima volta – ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis – siamo costretti a richiedere a un Paese dell’Eurozona di rivedere il suo documento programmatico di bilancio. Non vediamo alternative al richiedere al governo di farlo: abbiamo adottato un’opinione che dà all’Italia un massimo di tre settimane per presentare un documento programmatico di bilancio rivisto per il 2019“. 

 – “Purtroppo – ha aggiunto – i chiarimenti ricevuti non sono stati convincenti abbastanza da farci cambiare la conclusione cui eravamo arrivati in precedenza, che sussista un’inosservanza particolarmente seria della raccomandazione fatta all’Italia dal Consiglio il 13 luglio scorso”. Il governo italiano, ha tuonato così Dombrovskis, “sta andando apertamente e consapevolmente contro gli impegni che aveva preso nei confronti di se stesso e degli altri Stati membri dell’Eurozona”.

il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha espresso la sua opinione nel corso dell’assemblea dell’Anci:. “La logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità e, al contempo, occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di Enti pubblici e della pubblica finanza produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro”.

Intanto l’Italia intera manifesta preoccupazioni sul nuovo corso politico contestato vibratamente dall’Europa.

L’UE RISPONDERA’ OGGI AL GOVERNO CHE HA CONFERMATO INTERAMENTE LA MANOVRA

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Nessuna retromarcia del governo.  La manovra resta tale e quale     Il  premier Giuseppe Conte- che intanto ha ridotto del 20 per cento la sua indennità ha spiegato: “Se dicessi ‘sì abbiamo sbagliato’, vorrebbe dire che la manovra è azzardata e imprudente. Non è così”.

Oggi la risposta dell’Italia sarà discussa al collegio dei commissari a Strasburgo. Pressioni naturalmente arrivano da tutte le parti alla Commissione ‘Ue per una bocciatura della manovra che rilancerebbe l’opposizione italiana. Per affrontare l’eventualità ieri si è svolta una riunione a palazzo Chigi tra premier e vice premier, con la partecipazione del  ministro dell’Economia Giovanni Tria, seguita da una cena a tre Conte, Di Maio, Salvini.

Conte ieri ha spiegato che l’Italia è disponibile a sedersi al tavolo per dialogare con le istituzioni europee “in spirito di leale collaborazione e dialogo costruttivo”. Il governo si è detto “fiducioso”, nella lettera inviata alla Commissione europea, che la manovra di bilancio non esporrà a rischi la stabilità finanziaria dell’Italia né degli altri paesi membri dell’Unione europea. L’esecutivo si è impegnato a intervenire qualora il deficit dovesse superare gli impegni assunti ma ha anche espresso la convinzione che le riforme strutturali permetteranno il rilancio della crescita, assicurando la sostenibilità delle finanze pubbliche.

Insomma nessun passo indietro al momento.  Oggi arriverà la risposta dell’Ue.