Israele: attacchi aerei alle banche accusate di finanziare Hezbollah

OBIETTIVO:   RIDURRE LA CAPACITA’ DEL “PARTITO DI DIO” A FINANZIARE LE OPERAZIONI MILITARI

 

Le filiali della banca al-Quard al-Hassan, accusata di finanziare Hezbollah, nella tarda serata ieri e nelle prime ore di stamattina sono state prese di mira dagli aerei israeliani al fine di  ridurre la capacità del “Partito di Dio” di finanziare le operazioni militari. Sono stati segnalati almeno 11 attacchi nella periferia meridionale di Beirut, mentre altri attacchi si sono verificati nel Libano meridionale e nella regione nord-orientale della valle della Beqaa, tutte roccaforti di Hezbollah, con i civili in preda al panico ...

Si apprende inoltre che , ieri sera Israele aveva dichiarato di voler eliminare le reti di finanziamento di Hezbollah, intimando ai civili di allontanarsi da qualsiasi struttura di al-Qard al-Hassan. “Colpiremo molti siti nelle prossime ore e altri siti durante la notte. Nei prossimi giorni, riveleremo come l’Iran finanzia l’attività terroristica di Hezbollah usando istituzioni e associazioni civili come copertura”, ha detto ieri sera il portavoce dell’Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari.

Centinaia di residenti di Beirut sono fuggiti dalle loro case mentre le esplosioni risuonavano in tutta la capitale libanese, anche nei pressi dell’aeroporto internazionale di Beirut, adiacente al sobborgo meridionale di Beirut noto come Dahiyeh,  il quartier generale di Hezbollah.

L’Unifil ha intanto dichiarato  che le notizie secondo cui i terroristi di Hezbollah pagherebbero i dipendenti per utilizzare le loro sedi in Libano sono false.

25  razzi lanciati dal Libano contro la Galilea

Il conflitto prosegfue dunque senza soste  Circa 25 razzi sono stati lanciati dal Libano verso la Galilea. Alcuni dei razzi sono stati intercettati dalle difese aeree e altri sono caduti nella zona. Non ci sono segnalazioni di feriti. 

INFERNO BEIRUT

 

Video fornito da You tube -(R)

di   E.L.

Un bilancio devastante ieri a Beirut :  “oltre 4.000 feriti e più di cento morti

Mentre sono centinaia le persone di cui è stata denunciata la scomparsa da parte di parenti. Il ministro della Sanità libanese, Hamad Hassan, annuncia che il suo ministero sta lavorando ad un piano di emergenza per l’allestimento degli ospedali da campo inviati da Qatar, Iran, Kuwait, Oman e Giordania.

Quattro strutture ospedaliere della capitale libanese, danneggiate dalle esplosioni, sono fuori servizio, quelle tuttora funzionanti sono state investite in pieno dall’emergenza. I pazienti vengono curati nei parcheggi degli ospedali o di quello che resta di queste strutture. Al Arabiya racconta di medici e paramedici impegnati a liberare le strade di accesso dalle macerie, mentre i feriti che continuano a essere trasportati ricevono le prime cure nei parcheggi.

 – Tra le vittime ci sono anche un cittadino australiano e due delle Filippine. ”

Il ministero degli Esteri di Manila ha  confermato che ci sono due morti, 11 dispersi e otto feriti tra i cittadini delle Filippine. Tutte le vittime si trovavano nelle abitazioni dei loro datori di lavoro quando sono avvenute le terribili esplosioni,. Nel Paese dei Cedri vivono e lavorano circa 33.000 filippini.

Tra i feriti ci sono alcuni dipendenti dell’ambasciata tedesca a Beirut. “Ci sono stati dei feriti tra il personale dell’ambasciata – ha reso noto il ministero degli Esteri di Berlino – Tenuto conto dei danni considerevoli nella zona urbana di Beirut non possiamo escludere per ora che altri cittadini tedeschi possano essere tra i morti e i feriti”. Il ministero ha precisato poi che la sede dell’ambasciata, che si trova non lontano dal porto, è stata danneggiata, ma “la gravità dei danni non è ancora stata valutata”. La cancelliera Angela Merkel, attraverso la sua portavoce Ulrike Demmer, si è detta “sconvolta” per quanto accaduto, e ha assicurato “sostegno al Libano”.

Anche la moglie dell’ambasciatore olandese in Libano è rimasta gravemente ferita. . La donna è stata ricoverata in uno degli ospedali della città. L’ambasciata olandese, che si trova non lontano dal luogo dell’esplosione, ha subito gravi danni.

Sia il premier Boris Johnson che il ministro degli Esteri Domic Raab hanno offerto il sostegno di Londra alle autorità libanesi.

Tra le persone rimaste ferite ci sono anche due cittadini di nazionalità greca e due cittadini della Giordania.

 – Alla magistratura libanese venne notificato per sei volte che il deposito di nitrato d’ammonio al porto di Beirut era pericoloso e che i funzionari della dogana avevano chiesto di trasferire il materiale, ma l’autorizzazione non venne mai concessa.

Il governatore di Beirut, Marwan Abboud ha affermato che i danni provocati dalle due esplosioni si aggira dai 3 ai 5 miliardi di dollari. . Sono “più di 300.000” gli sfollati a Beirut….. Anche  la moschea di Mohammed Al Amin, in centro a Beirut,  ha riportato gravi danni.

Deflagrazione a Beirut: morti e feriti Cause ed ipotesi

Due enormi esplosioni devastano l'area portuale della città di Beirut in Libano

di     E.L.

Beirut protagonista di una forte deflagrazione esplosivo. Al momento Beirut è scossa e si chiede tanti interrogativi. Come mostrano alcune immagini televisive una densa colonna di fumo si alza dalla zona del porto della capitale libanese. In attesa di un bilancio più preciso della forte esplosione avvenuta a Beirut, la Croce Rossa libanese ha riferito che vi sarebbero decine di feriti,altri morti  sepolti sotto le macerie.  Questo il bilancio provvisorio reso noto dal ministro della Sanità libanese, Hamad Hasan.

La deflagrazione, avvenuta nella zona del porto, è stata avvertita in tutta la capitale libanese, provocando scene di panico tra i cittadini.

Forse la potente esplosione è stata causata da un  incendio in un magazzino di fuochi d’artificio. Molti gli edifici danneggiati. Tra questi, anche il quartier generale dell’ex premier libanese Saad Hariri e l’ufficio di corrispondenza della Cnn. Nei cieli della città aleggia ora una nuvola di fumo, mentre i vigili del fuoco sono accorsi nell’area della deflagrazione per spegnere le fiamme.

Si attendono notizie per comprendere meglio la situazione dell’esplosione

Motivazioni possono essere ravvisate nel fatto che  il Tribunale speciale dell’Onu sull’assassinio dell’ex premier Rafik Hariri debba a breve emettere il suo verdetto. I quattro imputati, in contumacia, sono membri delle milizie sciite filo iraniane di Hezbollah, che hanno sempre negato di avere avuto un ruolo nella morte dell’ex premier. Da mesi il Libano soffre di una gravissima crisi economica, aggravata dalla pandemia di coronavirus, con frequenti proteste e scontri tra manifestanti e polizia.