Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Assemblea Nazionale Confesercenti “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e sicurezza dei territori”

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Patrizia De Luise, Presidente Nazionale Confesercenti, in occasione dell’Assemblea Annuale 2024 “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e sicurezza dei territori”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Patrizia De Luise, Presidente Nazionale Confesercenti, in occasione dell’Assemblea

Annuale 2024 “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e sicurezza dei territori

 

 

 

 

 Roma, 19/11/2024 (II mandato)

Rivolgo un saluto di grande cordialità al rappresentante della Camera dei deputati, ai Viceministri, ai Parlamentari presenti, a tutti i presenti, con un ringraziamento alla Presidente per la sua relazione, sottolineando che viviamo un cambiamento d’epoca.

Ne cogliamo le straordinarie potenzialità.

Dalle innovazioni, in ogni campo, scaturiscono opportunità inedite per le persone, per l’economia, per le comunità.

Al tempo stesso non sfuggono gli squilibri, i conflitti drammatici, i pericoli.

Accondiscendere al pensiero che si tratti di prezzi inevitabili da pagare per il cambiamento sarebbe già una resa.

Non è questo quel che ci indica la nostra Costituzione. Non sono queste le ragioni fondanti la Repubblica.

Avvertiamo i timori che attraversano le nostre società e, talvolta, oscurano il futuro. Ma siamo consapevoli anche di realtà solide e confortanti.

Il commercio, l’artigianato, l’imprenditoria che nasce e si sviluppa nelle piccole e medie dimensioni sono parte del tessuto vitale della comunità.

Ossatura di valori e connessioni che caratterizza il nostro modello economico e sociale e che rende sicuro il nostro cammino, affrontando le sfide nuove.

La qualità della vita di domani è in discussione, caratterizzato com’è questo periodo dalla sfrenata concentrazione delle ricchezze, che interferisce sulla struttura della società, sullo stesso accesso ai consumi. Ma non è affidata a scelte che siano per noi indisponibili.

Il domani sarà plasmato anche da noi, anche dalle vostre attività, dalle interrelazioni che svilupperete con le istituzioni e con il resto della società.

Il commercio è stato uno dei motori della civiltà europea. Lo è anche della cultura e dell’identità italiane, che cominciarono a maturare prima ancora di una piena coscienza nazionale.

Il commercio si è diffuso, sospinto da un vento di libertà e, insieme, dalla consapevolezza che sarebbe stato leva di benessere.

È facendo aggio sul binomio – libertà e sviluppo sociale – che si è costruito un nuovo contesto di diritti e sono progrediti prosperità, produzione, diffusione di beni.

Pensiamo a come la società delle disuguaglianze fosse – e sia quando si fa tuttora sentire – angustiante per le persone che vedono i loro diritti messi, di fatto, in discussione.

Utilità e valore sociale non riducono ma completano, integrano il principio di libertà. Ce lo ricorda l’intero Titolo Terzo della nostra Costituzione.

Il nostro ordinamento è qualcosa di più di un insieme di norme e di forme. La democrazia è sostanza.

Si invera in uno sviluppo sociale dove libertà, uguaglianza, equità rappresentano l’obiettivo e lo spirito di iniziativa è incoraggiato da istituzioni non invasive e da poteri non accentrati.

Con questo bagaglio prezioso andiamo incontro ai tempi nuovi.

E le articolazioni sociali e professionali che voi rappresentate rivestono grande rilievo per dar vita a una fase di sviluppo nuova, finalmente sostenibile, e per mantenere la coesione della società.

Abbiamo superato serie difficoltà, anche in stagioni recenti, grazie alla vitalità, al coraggio, al sacrificio delle tante nostre imprese, diffuse sul territorio.

Il mondo del commercio, le reti di piccole e medie imprese, sono state un presidio di resilienza per il nostro Paese.

Resilienza anche civile, non soltanto di valore economico.

Cosa sarebbe avvenuto, durante la fase più acuta della pandemia, senza i negozi di prossimità, i servizi, gli artigiani, nei grandi e nei piccoli centri?

Cosa potrebbe accadere oggi senza la rete delle attività commerciali, dei servizi, dell’artigianato, rete che contribuisce a stabilizzare la vita quotidiana delle comunità pur di fronte alle difficoltà della congiuntura?

La Repubblica vi è grata per il vostro impegno e per il lavoro dispiegato nel corso della vostra vita.

Lavoro che richiede, naturalmente, ogni giorno, come sempre, innovazione, creatività, coraggio.

Le politiche pubbliche, con lungimiranza, devono sostenere questi sforzi.

Devono porre attenzione alle riflessioni, alle proposte di questi mondi.

L’attività che svolgete vi rende anche un barometro significativo: il negozio è lo spazio in cui il rapporto con il cittadino-consumatore è quotidiano; le preoccupazioni, i bisogni, le aspettative delle persone riempiono necessariamente le vostre relazioni.

Non va mai dimenticato che il tessuto connettivo del commercio e dell’imprenditoria diffusa costituisce elemento di coesione della società.

Non va lacerato il tessuto dei piccoli esercizi, dei negozi storici delle città e dei paesi.

La pluralità è un bene prezioso.

C’è una biodiversità che ha grande valore anche sul piano economico e sociale.

Indebolirla sarebbe autolesionistico.

La vivibilità, la sicurezza, la socialità dei quartieri, dei centri più piccoli, dei borghi, dipende da questa rete di presenze.

I rischi più consistenti di chiusura dei negozi gravano in modo particolare proprio sulle aree interne e rurali, sui territori montani, sui paesi divenuti ora, con la rarefazione dei servizi, più lontani dalle reti infrastrutturali, dalle scuole, dagli ospedali.

Va interrotto il circolo vizioso che si realizza con declino demografico e desertificazione commerciale e dei servizi.

Il divario che penalizza le aree interne – e che assume non di rado il carattere di un vero e proprio spopolamento – è un freno allo sviluppo di tutto il Paese, non soltanto di alcune aree limitate.

La leva del commercio, la leva del turismo, sono preziose. Essenziali.

Una grande opportunità per il nostro Paese, e al tempo stesso una sfida ulteriore che sta conoscendo uno sviluppo poderoso: il turismo.

Nelle città più grandi, nelle mete tradizionali del turismo i flussi sono divenuti così imponenti da creare problemi non piccoli di gestione.

Ampliare i circuiti del turismo italiano, far conoscere altri luoghi e altri percorsi, offrire esperienze diverse ma anch’esse di alta qualità, consentirebbe inoltre di entrare in contatto con i tanti valori dell’Italia.

Il commercio crea lavoro.

Il terziario di mercato occupa una quota altamente significativa di lavoratori.

Il settore è anche palestra di imprenditorialità.

Tante start-up che nascono sono guidate da giovani e da donne.

Spesso sono, all’inizio, micro-imprese.

“Dalla bottega all’impresa” è stato un efficace slogan della vostra organizzazione, slogan che indicava con orgoglio il superamento della nozione di piccolo commercio come attività marginale, per conferirgli, invece, qualità e spessore.

Il rilancio dell’economia passa dalla consapevolezza del ruolo di ciascun singolo attore del nostro tessuto produttivo.

In questo ambito, sta crescendo anche la presenza di aziende guidate da cittadini immigrati. Dal commercio giunge pertanto anche un impulso all’integrazione, potente fattore di sicurezza.

Interesse del commercio – interesse vitale – è contrastare sempre l’illegalità: dalle contraffazioni e dalle forme di commercio abusivo fino alle infiltrazioni criminali. Le vostre battaglie contro l’usura e contro il pizzo hanno coinvolto persone, comunità, e hanno consentito di raggiungere importanti risultati.

Sono temi che appaiono oggi in minore evidenza.

Dubito che questo derivi da una sconfitta definitiva di quei fenomeni.

Non si deve mai abbassare la guardia.

Il confronto, la collaborazione tra i diversi livelli di governo e le associazioni di categoria sono sempre da ricercare.

Aiuta a definire interventi efficaci nei diversi contesti, a conciliare gli interessi in gioco, quelli degli operatori con quelli dei cittadini, dei residenti, dei turisti.

Il ruolo dei corpi intermedi, la concertazione tra parti sociali e istituzioni consentono di raggiungere punti di equilibrio e di costruire il futuro.

Il dialogo, l’ascolto, sono gli strumenti che hanno permesso all’Italia di progredire: mentre si colgono, talvolta, spinte a considerare un valore, invece, la rottura, lo scontro.

Quasi che il progresso non passi, al contrario – come lei ha sottolineato, Presidente – attraverso la coesione e la partecipazione.

L’interlocuzione non è un inciampo, un fastidio, un rito: è l’esplicarsi della democrazia di un Paese, della vita di una comunità non di sudditi ma di cittadini consapevoli.

Lei, Presidente, segnala, sulla base della riduzione, in termini reali, dei consumi delle famiglie nel primo semestre del corrente anno, la preoccupazione del diffondersi di un clima di sfiducia, quasi che i fondamentali positivi dell’economia non riescano a bilanciare gli effetti del clima di conflittualità sociale, politica, istituzionale.

I tempi facili sono un inganno.

Pensiamo, oggi, ai conflitti – come lei poc’anzi rammentava, Presidente – ai confini con l’Unione Europea, in Ucraina, in Medio Oriente.

L’Italia vi oppone la volontà di affermare i suoi principi di pace, di democrazia, di cooperazione, di sviluppo.

A questo modello, che il nostro Paese offre, viene fornito grande contributo dal mondo delle piccole e medie imprese, cui è ascrivibile il 99% delle imprese, il cui fatturato giunge al 70% di quello complessivo.

Appare evidente che stiamo parlando della spina dorsale del Sistema Italia, del nostro Paese.

La densità delle imprese – oggi gravata da una pesantissima denatalità, in parallelo con quella demografica – è sintomo della vitalità dei territori.

La crescita delle imprese dunque non è soltanto un affare privato del singolo imprenditore o investitore, ma è anche un impegno che rafforza la società, che fa progredire la nostra Repubblica.

In questi oltre cinquant’anni, Confesercenti ha corrisposto all’impegno assunto di concorrere a far crescere il nostro Paese.

Vi auguro di continuare su questa strada.

Cultura, nuova vita per l’Anfiteatro Romano Dopo la gestione fallimentare e ingovernabile con i “custodi”dei decenni scorsi della Soprintendenza , un nuovo padre:il Comune

 

 

 Trantino: “Un ritrovato orgoglio per Catania”

Riapertura anfiteatro romano

 

Una gran folla di cittadini e di numerose autorità in testa il prefetto Maria Carmela Librizzi, il questore Giuseppe Bellassai e il rettore Francesco Priolo, hanno risposto all’invito del sindaco Enrico Trantino di partecipare all’inizio della nuova vita dell’Anfiteatro Romano di piazza Stesicoro, riaperto dopo tre anni, con la gestione passata dalla Regione al Comune che elaborato un piano di valorizzazione turistica e culturale del secondo monumento romano più grande dopo il Colosseo .

Un esempio unico al mondo perché realizzato in pietra lavica e per questo definito il “Colosseo Nero”, che coi suoi leggendari sotterranei è tornato a incantare i visitatori, accorsi in gran numero per vedere anche gli scorci finora interdetti dei resti di un’arena capace di ospitare 15 mila spettatori.

Non si siamo fermati –ha detto il sindaco Trantino- al facile non è nostra competenza e alle carenze di personale che ne avevano paralizzato la fruizione. Abbiamo sfidato la burocrazia e abbiamo fatto vincere Catania e i catanesi che per troppo tempo hanno visto mortificato un vero e proprio scrigno di bellezza, un’azione che auspico sia un segno di un ritrovato orgoglio cittadino. Un obiettivo che con tutta l’Amministrazione Comunale abbiamo inseguito e finalmente raggiunto adeguando il sito dell’Anfiteatro alle moderne esigenze del turismo e della fruizione senza soluzione di continuità, con nuovi servizi che a breve incrementeremo, ma anche con video e didascalie scientifiche realizzate grazie al contributo di Cnr e all’Università, segno di una Catania ritrovata grazie a virtuoso un gioco di squadra”.

A rendere ancora più gradevole la giornata della rinascita dell’Anfiteatro Romano, l’intrattenimento musicale degli orchestrali del Conservatorio Vincenzo Bellini e le illustrazioni dell’associazione provinciale delle Guide Turistiche che hanno affascinato i partecipanti con cenni di storia e racconti di particolari non sempre conosciuti.

Il monumento rimarrà aperto ogni giorno dalle ore 9 alle 19, con i servizi di biglietteria e di gestione degli accessi affidati dal Comune a CoopCulture uno dei colossi del settore, che cura gli stessi servizi anche nella Valle dei Templi e in molti altri siti archeologici, con il supporto dei giovani del servizio civile messi a disposizione dal Comune di Catania.

 

Foto Comune di Catania -UffStampa  Com.

Regione Sicilia e lotta alla mafia, restaurato il casolare del giornalista “Peppino Impastato” assassinato a Cinisi: tutti presenti alla cerimonia, anche la Commissione Antimafia

immagine

 

 

 

Palermo,

Restaurato e restituito alla collettività il casolare “Peppino Impastato” a Cinisi, nel Palermitano, dove il 9 maggio del 1978 l’attivista politico e giornalista venne assassinato dalla mafia. Stamattina la cerimonia di inaugurazione con il presidente della Regione, che ha annunciato l’affidamento in comodato d’uso gratuito del sito, simbolo della lotta alla criminalità, alle associazioni del territorio impegnate nella salvaguardia della memoria.

 

Alla cerimonia erano presenti anche l’assessore regionale ai Beni culturali e la soprintendente di Palermo, il prefetto e il questore di Palermo, il commissario straordinario del Comune di Cinisi, il presidente della commissione regionale Antimafia, numerose autorità civili e militari, oltre ai familiari di Impastato e alle delegazione dell’istituto comprensivo di Cinisi e del plesso di Terrasini del liceo statale di Partinico recentemente intitolato a Peppino e Felicia Impastato. Il presidente della Regione si è intrattenuto con gli studenti, affrontando il tema della legalità praticata nel quotidiano, e ha rivolto loro un invito a visitare Palazzo d’Orléans.

 

Il progetto di recupero dell’immobile e del terreno circostante – espropriati ed entrati in possesso della Regione nel 2020 – è stato redatto dalla Soprintendenza dei beni culturali di Palermo. I lavori erano stati avviati nel gennaio 2023 e finanziati con risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2020-2024 per un importo pari a centocinquantamila euro. Ad eseguirli l’impresa palermitana Scancarello. 

 

Con questo intervento la Regione Sicilia ha voluto salvare dal degrado un luogo già dichiarato di interesse culturale, che ha una forte valenza evocativa, di testimonianza di civiltà e di lotta alla criminalità, rendendolo uno spazio aperto ai cittadini e tappa di quel “percorso della memoria” in ricordo delle vittime di mafia che tanti visitatori compiono nel nome della legalità.

 

Nello specifico, i lavori hanno riguardato il consolidamento della muratura e del fondale con la realizzazione di un vespaio areato perimetrale oltre che degli intonaci esistenti. Si è proceduto alla pulitura e all’integrazione delle pavimentazioni esistenti con basole in pietra di Billiemi bocciardate, alla collocazione di infissi in legno, porte d’ingresso e vani finestra e alla realizzazione dell’impianto elettrico. Per quanto riguarda la revisione delle coperture, si è provveduto al rifacimento del massetto, all’impermeabilizzazione con malta e al ripristino del soffitto incannucciato a vista.

 

All’interno della stalla, al posto della seduta in pietra sulla quale erano rimaste impresse tracce di sangue, si è scelto di realizzare un parallelepipedo in policarbonato trasparente. Sulla superficie di uno dei lati, una porzione è stata resa manualmente rugosa per fissare simbolicamente quelle macchie, con l’ intento di “cristallizzare l’assenza”.

Beni confiscati , il governatore siciliano Schifani al mattatoio di Partinico: «Regione impegnata nel riutilizzo sociale dei patrimoni tolti alla mafia»

Immagine

 

 

 

 

Palermo,

Sono molto fiero di essere qui oggi perché la rinascita di questo luogo, grazie al lavoro di aziende confiscate alla criminalità organizzata, rappresenta un nuovo punto messo a segno dallo Stato contro la mafia». A dirlo il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani che, assieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al prefetto Bruno Corda, direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ha visitato questo pomeriggio il cantiere del mattatoio intercomunale di contrada Sant’Anna a Partinico alla presenza anche di altre autorità civili e militari.

«Siamo di fronte a un esempio virtuoso di amministrazione giudiziaria – prosegue il governatore – grazie al buon lavoro dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, guidata dal prefetto Bruno Corda. La Regione è molto sensibile al tema dei beni confiscati ed è concretamente impegnata per promuovere il loro riutilizzo a fini sociali, come dimostra anche l’esempio di Verbumcaudo, masseria di Polizzi Generosa confiscata alla mafia, per cui la Regione ha recentemente aggiudicato i lavori di riqualificazione stanziando 5,3 milioni di euro di fondi del Pnrr».

Prima di raggiungere Partinico, Schifani ha partecipato in Prefettura a Palermo alla cerimonia di consegna di un bene confiscato che si trova in via Sampolo alla Procura della Repubblica del capoluogo siciliano. Sarà destinato alla sezione di polizia giudiziaria. «La mafia si colpisce al cuore con il sequestro dei patrimoni. Ed è un principio non negoziabile – ha concluso il presidente della Regione – quello di restituire alla comunità i beni confiscati, affinché i cittadini trovino un ristoro ai danni subiti dalla criminalità organizzata».

Nuovo collegamento stradale tra Ragusa e Catania: la Regione Sicilia presenta finalmente i lavori dell’infrastruttura

Immagine

 

 

Palermo,

 

Un miliardo e mezzo di euro di investimento per collegare in maniera più rapida e moderna Ragusa con Catania. Sono stati presentati questa mattina al Palazzo della Regione del capoluogo etneo i lavori del nuovo itinerario stradale, per i quali Anas ha aggiudicato l’appalto dei quattro lotti in cui è stata suddivisa l’opera. Alla presenza del ministro delle Infrastrutture e del presidente della Regione Siciliana, l’amministratore delegato di Anas ha illustrato il tracciato e le caratteristiche degli interventi.

Presenti anche i sindaci dei Comuni interessati e altre autorità pubbliche e militari. È stato sottolineato che per la realizzazione dell’opera, un’infrastruttura strategica per la Sicilia, sono stati previsti un commissario straordinario di governo e un sub commissario. Altrettanto sarà previsto per la velocizzazione e il completamento dell’autostrada A19 Palermo-Catania, per la quale Regione e ministero hanno concordato la nomina di un commissario straordinario e di due sub commissari. L’itinerario della Ragusa-Catania è stato suddiviso in quattro lotti funzionali, scelta ritenuta migliore in termini di economicità e di sostenibilità ambientale.

Questo ha consentito anche alle imprese locali di partecipare alle procedure di gara, in coerenza con il nuovo codice dei contratti. L’investimento è finanziato dal Piano operativo Fondo sviluppo e coesione infrastrutture 2014-2020, da risorse di Anas e, in parte, anche da fondi della Regione Siciliana a valere sul Poc 2014-2020. La realizzazione dell’arteria stradale a doppia carreggiata in entrambi i sensi di marcia, prevede anche un ampio piano di monitoraggio ambientale per tutte le fasi esecutive precedenti, in corso d’opera e successive, gli oneri relativi alla sicurezza e quelli relativi al protocollo di legalità. Il tracciato avrà uno sviluppo di 68,7 km e sarà realizzato prevalentemente in corrispondenza delle sedi stradali delle attuali Statali 514 (per circa 39 km) e 194 (per circa 29 km). Si è parlato anche del Ponte sullo Stretto come opera che consentirà di accrescere lo sviluppo di tutte le infrastrutture dell’Isola, dove secondo i dati forniti dal ministro, sono in corso investimenti per circa 28 miliardi di euro. Il governo regionale, infine, si è attivato affinché, nell’ambito della nuova infrastrutturazione, che vede operare congiuntamente l’esecutivo siciliano e quello nazionale, si prenda in considerazione la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria su tutta la direttrice Palermo-Messina. A questo scopo sono stati già avviati appositi contatti con i vertici di Rfi.

“Bambini in Piazza per la Salute” sabato 4 marzo, in occasione della Giornata mondiale dell’obesità

 

Messina,

Sabato 4, dalle ore 9 alle 13, in Piazza Unione Europea, in occasione della Giornata mondiale dell’obesità del 4 marzo, si terrà la manifestazione “Bambini in Piazza per la Salute”, patrocinata dal Comune di Messina ed organizzata da Uisp e dalla Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), con il supporto della Croce Rossa Italiana.

Contenuti, orari e attività dell’evento sono stati illustrati oggi a Palazzo Zanca, nel corso di una conferenza stampa, cui hanno preso parte l’Assessore alle Politiche Sportive Massimo Finocchiaro, il Presidente di Uisp Messina Santino Cannavò, il Direttore dell’UOC di Pediatria dell’Azienda Policlinico di Messina e membro del Direttivo della SIEDP Margherita Wasniewska, la Referente regionale SIEDP e Responsabile del Centro Regionale di Riferimento dell’obesità Infantile Mariella Valenzise, il Presidente del Comitato di Messina della Croce Rossa Italiana Antonio Chimicata e la docente Paola Piatta, Responsabile delle attività sportive in piazza.
L’Assessore Finocchiaro, nel portare il saluto del Sindaco Federico Basile, ha sottolineato come “l’Amministrazione comunale sia vicina ad iniziative di questo genere che coniugano salute, sport e benessere. Siamo al fianco di coloro che organizzano tali attività nei primi presidi, rappresentati dalle istituzioni scolastiche, e negli impianti sportivi, sui quali investiamo parecchio per la loro sistemazione e riqualificazione. Sabato, in Piazza Unione Europea, sarà possibile sottoporre i bambini ad un primo controllo sull’obesità per indirizzarli ad uno stile di vita salutare attraverso un’attività fisica costante e un’alimentazione corretta, anche per l’intera famiglia, adattandosi alle prescrizioni degli specialisti della materia, per ridurre l’obesità, molto diffusa tra i giovani”.
Messina celebrerà, per la prima volta in Italia, la Giornata mondiale dell’obesità, insieme alle città di Genova, Parma e Napoli. I bambini, dai 2 ai 12 anni, che parteciperanno all’evento, saranno coinvolti in varie attività sportive e ludiche e contestualmente i loro accompagnatori riceveranno informazioni e consigli da parte del personale del Centro di Endocrinologia Pediatrica dell’Uoc di Pediatria del Policlinico di Messina, che vanta una expertise nella gestione dell’obesità infantile.

Al termine dell’evento in piazza, i partecipanti riceveranno in dono un frisbee, simbolo della manifestazione: giocare e rilanciare, muovere e divertirsi per combattere la sedentarietà. Le attività previste sono mini calcio, basket e volley, hip hop, percorsi di giochi per i più piccoli e hula hoop.

 

Riqualificazione del Verde Urbano : se ne discute a Napoli

Un'area giochi in un parco pubblico

Archivi -Sud Libertà

Napoli,

Ieri si è tenuta un’importante seduta del Tavolo Tecnico per la riqualificazione del Verde Urbano sul territorio del Comune di Napoli.

Il tavolo nasce dalla forte convinzione dell’Amministrazione Comunale che nello sviluppo dei programmi inerenti il verde urbano, sia necessario e fruttuoso coinvolgere tutti i soggetti istituzionali, professionali ed accademici interessati alle tematiche inerenti la materia. La seduta odierna è stata incentrata sulle problematiche relative alla riqualificazione degli assi stradali della Collina di Posillipo, interessati, negli ultimi anni dal crollo e dall’abbattimento di numerosi esemplari di pino.

L’argomento principale è stato la discussione in merito ad un focus botanico, agronomico, entomologico e paesaggistico incentrato sullo stato attuale dei Pini presenti e sugli attacchi parassitari cui gli stessi sono soggetti. Dal focus è emersa la raccomandazione, su base scientifica, di non reimpiantare Pini domestici nel sito del progetto; pertanto, le informazioni raccolte saranno essenziali per la prosecuzione delle attività di progetto.

Al tavolo, coordinato dall’Assessore alla Salute e al Verde e dal Dirigente del Servizio Verde della Città, hanno partecipato l’arch. Anna Migliaccio in rappresentanza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, il Luogotenente C.S. Giuseppe Mansueto per il Comando Regione Carabinieri Forestale Campania, il Prof. Paolo Caputo per il Real Orto Botanico Napoli, il prof. Riccardo Motti per il Dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, i Proff. Vincenzo Gioffrè e Luca Boursier per il Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, il dott. Giuseppe Ceparano ed il dott. Vincenzo Borrelli per l’Ordine dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali della provincia di Napoli, i proff. Emma Bondonno e Leonardo di Mauro per l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Napoli, i dott. Fernando Salemme, Mario Pedron, Antimo Petito, Domenico De Luca e Gennaro Pisciotta per il Collegio interprovinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Napoli e Caserta, gli Assessori alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione Civile, all’Urbanistica e all’Ambiente e al Mare e i Dirigenti del Servizio Strade e Grandi Reti Tecnologiche del Servizio Pianificazione Urbanistica Generale e Beni Comuni e del Servizio Controlli ambientali ed attuazione PAES del Comune di Napoli.

 

 

Iran, il paese che non sa cosa vuol dire libertà

 

La rivoluzione che cambiò l'Iran - Il Post

Archivi -Sud Libertà-

PRIMA O POI QUI SCOPPIERA’ LA  VERA RIVOLUZIONE

 

Sono almeno 24 i manifestanti che rischiano la pena di morte in Iran per aver partecipato alle proteste contro il regime che vanno avanti da quasi tre mesi.     E’ già  pubblica la lista compilata dalle autorità giudiziarie con i nomi di 25 manifestanti accusati di “condurre la guerra contro Dio”.

Uno di loro, il rapper Mohsen Shekari, – si apprende -è già stato impiccato due giorni fa. La popolazione fa appello alle autorità,  alla magistratura perché riveda le condanne a morte, evitando ulteriori esecuzioni.    Si susseguono con coraggio le manifestazioni  contro il governo iraniano.

 

Domani a Messina,Palazzo Zanca conferenza stampa di presentazione della mostra Super-Serie “Madonne”

 

Domani, giovedì 10, alle ore 10.30,-comunica l’Ufficio Stampa del Comune di Messina- nella Sala Falcone Borsellino a Palazzo Zanca, alla presenza del Sindaco Federico Basile e degli Assessori per le Politiche Giovanili Liana Cannata e per le Politiche Sociali Alessandra Calafiore, sarà inaugurata, nel corso di una conferenza stampa, la mostra Super-Serie “Madonne”. L’organizzazione e i testi critici sono di Alex Caminiti e Max Scaringella, la direzione artistica e curatela di Carlo Ciuffo, mentre l’artista è l’argentino Michel OZ. La raffigurazione di Maria, emblema della donna nella storia dell’arte occidentale, è stata soggetta a diverse interpretazioni da parte degli innumerevoli artisti che si sono cimentati nella sua riproduzione; questo ha lasciato una traccia indelebile che permette di seguire un vero percorso evolutivo dell’immagine della Vergine nel tempo. Arricchita di volta in volta di intenti e caratteristiche psico-fisiche sempre più complessi, la Madonna è passata da mera rappresentazione decorativa ad una più incarnata enfatizzazione umana, tramite cui è stato possibile mettere in luce gli aspetti psicologici ed emotivi della Vergine.

Nonostante ci siano innumerevoli differenze tra le varie Madonne del mondo dell’arte, nella visione di Michel Oz, ogni rappresentazione della Madonna contiene in sé il centro della sua ricerca e del suo messaggio: la Donna. Simbolo di amore e carità, la Donna-Madonna di Michel Oz perde completamente la grazia e la bellezza delle ricche dame dei secoli passati per diventare, sotto le sue mani esperte, una Donna contemporanea, di strada, che non ha paura di sporcarsi e di lacerarsi le vesti; opere sacre prese in prestito dai grandi maestri del passato e mescolate a manifesti, cartelloni, “pornografia pubblicitaria” apparentemente in antitesi con il messaggio cristiano che la Madonna veicola. Una Madonna delle Donne e per le Donne, capace di creare correlazioni metaforiche tra la dignità femminile e la corrente visione del mondo, sempre più sprezzante della vita e della dignità e costantemente dimenticata nell’indifferenza generale, come brandelli di un vecchio spettacolo che ormai non interessa più.

Super-Serie Madonne: un progetto filantropico. Il progetto Super-Serie “Madonne” nasce nel 2021 con scopo filantropico ad opera dell’artista Italoargentino Michel Oz e si articola in un percorso di 10 grandi opere dedicate a quella che è probabilmente l’immagine femminile più rappresentativa nella storia dell’arte occidentale: la vergine Maria. Nati quasi per gioco, i quadri della Madonna sono diventati opere sempre più preziose e cariche di significato emotivo, al punto da riuscire a farsi veicolo delle stesse ingiustizie e paure che accomunano moltissime donne oggi nel mondo.

Non si parla solo di donne vittime di violenza o di donne schiave del mercato della prostituzione; parlare di discriminazione delle donne significa infatti fare riferimento a problemi anche molto diversi tra loro. Solo per fare un esempio, il 60% degli analfabeti del mondo è costituito da donne e bambine, mentre un altro studio evidenzia come le donne lavorino per i due terzi del totale delle ore lavorative mondiali, ma dispongano solo del 10% del reddito. Sono anche tristemente noti i dati secondo cui, in India, nel 2012, ci sono stati 25.000 stupri dichiarati, che il 98% delle donne somale hanno subìto mutilazioni genitali e che, in Iran, è già salito a 31 il numero di vittime dall’inizio delle proteste civili per la morte di Mahsa Amini.

Queste raccapriccianti verità si ripetono ogni giorno sotto lo sguardo indifferente dell’opinione pubblica e spesso si integrano così bene nella vita sociale da diventare costume, quando non addirittura diritto. In un mondo che può essere così crudele, difendere i diritti delle donne deve diventare una priorità di tutti. E’ alla luce di queste semplici considerazioni che la sperimentazione si è trasformata in una vera e propria missione filantropica; Grazie alla collaborazione con Pangea Onlus e Reama, le opere di Michel Oz sono state inserite all’interno di un progetto filantropico destinato alla raccolta fondi in favore delle donne nel mondo.

La Fondazione Pangea onlus è un’organizzazione no profit istituita nel 2002 che lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, delle loro famiglie e delle comunità circostanti. Pangea agisce all’interno delle maggiori tematiche relative ai diritti umani e delle donne, nonché alle linee di cooperazione allo sviluppo e di welfare indicate dai Paesi in cui operano, dalle Nazioni Unite, dall’Unione Europea e dal Consiglio d’Europa.

Messina, Esercitazione nazionale sul rischio sismico : domani conferenza stampa a Reggio Calabria

 

Il maremoto del 28 dicembre 1908 in Calabria e Sicilia ...

foto 1908- Messina- Archivi SUD LIBERTA’

 

 

Prenderà il via venerdì 4 novembre e proseguirà sino a domenica 6 l’esercitazione nazionale sul rischio sismico “Sisma dello Stretto 2022”, promossa ed organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con le Regioni Sicilia e Calabria, le Prefetture-UTG di Messina e Reggio Calabria, in collaborazione con i Comuni, tra cui quello di Messina, e con le componenti e le strutture operative del Servizio Nazionale di protezione civile.

L’esercitazione sarà presentata alla stampa domani, giovedì 3, alle ore 10.30, nei locali della mostra itinerante Terremoti d’Italia sul Lungomare Falcomatà, in vicinanza della Stazione Lido, a Reggio Calabria, dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, dal Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Laura Lega, dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e, in videocollegamento, dal Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani.
“Sisma dello Stretto 2022” si svolgerà nelle province di Messina e Reggio Calabria, con l’obiettivo di testare l’attuazione del modello d’intervento nazionale per il soccorso sul rischio sismico, attraverso l’attivazione dei Centri di Coordinamento, la realizzazione di working area per attività di soccorso tecnico urgente e sanitario, l’allestimento di aree di accoglienza per la popolazione, l’impiego delle Colonne Mobili e le attività di valutazione e di agibilità post evento sismico.

Lo scenario operativo vedrà la simulazione di un terremoto di magnitudo 6 con un significativo livello di impatto su abitazioni e popolazione, capace, inoltre, di innescare effetti ambientali come frane, liquefazioni e fenomeni di maremoto. Lo scenario simulato del maremoto sarà, inoltre, l’occasione per un ulteriore test di IT-Alert, il sistema nazionale di allarme pubblico per l’informazione della popolazione, in fase di sperimentazione, che diramerà un messaggio ai cellulari presenti nell’area dei comuni costieri delle province di Reggio Calabria e Messina. Nella stessa conferenza stampa verrà presentata la mostra Terremoti d’Italia, aperta al pubblico dal 3 novembre al 3 dicembre. La mostra itinerante è un percorso espositivo, realizzato dal Dipartimento della Protezione Civile, che permette al visitatore di capire, in più fasi, cos’è il terremoto e cosa si può fare per ridurne i rischi, fino a poterne osservare e percepire, in sicurezza, direttamente gli effetti, grazie all’esperienza su simulatori sismici progettati per riprodurre il movimento sismico.

L’evento storico di riferimento per lo scenario esercitativo è il terremoto che il 16 gennaio 1975, con epicentro nell’entroterra di Reggio Calabria, ha colpito l’area dello Stretto di Messina. Per rendere maggiormente significativa la risposta in termini di gestione dell’emergenza, nella simulazione è stata incrementata la magnitudo dell’evento (da ML=4.7 a ML= 6), capace di innescare anche frane e liquefazioni ed eventi di maremoto.

Negli scenari esercitativi sono coinvolti 13 comuni della Provincia di Messina e 37 comuni della Provincia di Reggio Calabria. L’esercitazione si compone di una parte reale di “test” che prevede l’effettivo impiego di risorse a livello nazionale e locale in tutta una serie di attività di protezione civile e di una parte di attività da effettuare per “posti di comando”, ovvero da remoto, come la verifica della comunicazione tra centri operativi attivati ai diversi livelli territoriali. Osservatori speciali di queste attività sono i rappresentanti dei consolati stranieri in Italia in visita nei luoghi dell’esercitazione.

Translate »
Warning: file_get_contents(https://gooolink.com/somefile.php?domain=sudliberta.com): Failed to open stream: HTTP request failed! HTTP/1.1 521 in /customers/c/2/5/sudliberta.com/httpd.www/wp-content/plugins/gutenberg-addon/function.php on line 32