Il Procuratore generale dr Giuseppe Fici ha chiesto la pena di nove anni e mezzo più 4 mila euro di multa per il reato di estorsione e diffamazione per Pino Maniaci, giornalista dell’emittente televisiva Telejato di Partinico nel processo d’appello nato dall’operazione di polizia Kelevra del 2016.
Nel 2021 Maniaci in primo grado è stato assolto con formula piena dalle gravi accuse di estorsione- a carattere mafioso- e condannato per la diffamazione a un anno e 5 mesi nei confronti del giornalista Michele Giuliano, dell’artista Gaetano Porcasi e dell’operatore tv Nunzio Quatrosi. L’imputato è accusato di aver utilizzato il suo potere mediatico – Telejato, un gruppo di giornalisti controcorrente, per fare pressioni su alcuni amministratori di Partinico e Borgetto per costringerli a pagare in cambio di interviste riparatorie alle gravi accuse da lui stesso lanciate nei loro confronti in tv. Le parti civili costituite a processo sono assistite dall’avvocato Salvatore Bonnì.
Ricorderemo che Pino Maniaci, conduttore di una piccola televisione locale, aveva condotto una serie di inchieste su gravi episodi di corruzione al Palazzo di giustizia di Palermo. Esse sono state seguite, nel giro di pochi anni, dall’incriminazione e condanna di magistrati (Saguto) e funzionari corrotti.
La prossima udienza davanti alla Corte presieduta da Luciana Caselli è fissata per il 18 dicembre, turno della difesa legale del giornalista, Bartolomeo Parrino e Antonio Ingroia. I legali in primo grado hanno dimostrato che in realtà i soldi dati all’ex sindaco di Borgetto non erano frutto di un’estorsione, ma del pagamento di una pubblicità messa in onda per conto della moglie dell’ex sindaco per la sua attività commerciale.