Fenomeno migratorio, lunedì 16 dicembre la conferenza annuale della Regione

 

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Si svolgerà lunedì 16 dicembre, dalle 9, al Marina Convention Center, a Palermo, la terza conferenza annuale sul fenomeno migratorio “Sicilia in ascolto”, prevista dalla legge regionale per l’accoglienza e l’inclusione. L’evento, organizzato dall’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, è un momento di dialogo e confronto tra istituzioni, terzo settore, cittadini stranieri, comunità migranti, stakeholder, per la costruzione di un percorso condiviso sui temi dell’immigrazione e sull’integrazione dei cittadini stranieri.

«La conferenza, nella sua terza edizione – dichiara l’assessore Nuccia Albano – prosegue il lavoro sugli interventi già definiti nel Piano triennale per l’accoglienza e l’inclusione 2024-2026. I focus saranno incentrati su salute e socio-sanitario, politiche dell’abitare, flussi e servizi per il lavoro con particolare attenzione al contrasto al grave sfruttamento lavorativo. Le iniziative sull’immigrazione entrano in relazione e a sostegno dei più fragili, dialogando con le politiche sociali e del lavoro rivolte a tutti i cittadini».

All’incontro parteciperanno Nuccia Albano, assessore alla Famiglia e alle politiche sociali, Maria Letizia Di Liberti, dirigente del dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali, docenti universitari, esperti del fenomeno migratorio e operatori del terzo settore che, durante tre giornate formative dedicate, hanno collaborato alla stesura dei documenti sui temi dell’abitare, del lavoro e della sanità, che saranno discussi, durante la conferenza, nei panel dedicati.

Asu in Sicilia, 42 lavoratori di System house e Almaviva rientrano nel bacino

 

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Quarantadue lavoratori di System house e Almaviva rientrano nel bacino del personale Asu. Si tratta di soggetti già destinatari del regime transitorio degli lsu, in servizio fino al 31 dicembre 2021 nelle due aziende, che hanno presentato istanza per il rientro, così come prevede l’articolo 5 della legge regionale 3 del 31 gennaio 2024. Nei prossimi giorni verranno assegnati agli enti che ne hanno già fatto richiesta e che potranno, così, assumerli.

«Attraverso la norma voluta dal governo Schifani, riusciamo ad assicurare stabilità a 42 famiglie – dichiara l’assessore regionale al Lavoro, Nuccia Albano -. Da un lato, forniamo una certezza occupazionale e, dall’altro, i lavoratori potranno mettere a disposizione degli enti utilizzatori tutta la loro pregressa e preziosa esperienza professionale conseguita negli anni».

Reddito di libertà, dalla Regione Sicilia 236 mila euro per le donne vittime di violenza Iniziativa dell’assessore alla Famiglia Nuccia Albano

 

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Sostenere le donne vittime di violenza e che si trovano in condizione di povertà ad affrontare un percorso di indipendenza economica, di autonomia e di emancipazione, grazie all’assegnazione, per un determinato periodo, di una fonte di reddito stabile. È l’obiettivo dell’avviso rivolto ai Comuni che l’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha pubblicato per finanziare il cosiddetto “reddito di libertà”.

«Anche quest’anno – dice l’assessore Nuccia Albano – abbiamo finanziato una misura che aiuterà le donne ad affrancarsi dai casi di violenza domestica, favorendone l’indipendenza economica. Il reddito di libertà, finalizzato all’acquisizione o alla riacquisizione della propria autonomia e indipendenza personale, sociale ed economica, è un aiuto concreto per quelle donne che vogliono riprendere in mano la propria vita, mettendo anche al sicuro i propri figli. Tra le spese ammissibili, il contributo al pagamento del canone di affitto per abitazione o attività lavorativa, le spese di attivazione delle utenze, le polizze assicurative e l’apertura e tenuta di un conto corrente dedicato bancario o postale».

Il budget a disposizione dell’avviso, a sportello, è di 236 mila euro, fino a esaurimento fondi. I finanziamenti andranno ai Comuni che, in sinergia con i centri antiviolenza o con le strutture di accoglienza a indirizzo segreto iscritte all’albo regionale, vogliono avviare un progetto personalizzato in favore delle donne vittime di abusi e maltrattamenti, anche con figli minori o disabili. Potrà essere richiesto un contributo annuo non superiore a 10 mila euro per ciascuna donna.

 

Lavoro, in Sicilia 30 mila euro in tre anni alle imprese per ogni assunzione La dotazione finanziaria è di 40 milioni di euro

 

 

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Palermo,

Trentamila euro, in tre anni, per ogni nuovo assunto in Sicilia. È l’incentivo attivato dall’assessorato regionale del Lavoro con l’avviso pubblicato sul sito istituzionale della Regione Siciliana rivolto alle imprese che esercitano attività commerciale e industriale nel territorio regionale. La dotazione finanziaria è di 40 milioni che consentirà di erogare contributi per assumere fino a 1.350 persone. Tra pochi giorni sarà comunicata la data del “click day”, ovvero del giorno dal quale le aziende potranno presentare la domanda.

«È un provvedimento fortemente voluto dal mio governo – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – e istituito con l’ultima Finanziaria, con l’obiettivo di far crescere l’occupazione in Sicilia, creando nuovi posti di lavoro “di qualità”, ovvero stabili e duraturi. Guardiamo in particolare ai giovani e ai soggetti meno favoriti sul mercato, per creare nuove opportunità di assunzione o di stabilizzazione. È un sostegno concreto alle aziende che operano in Sicilia che si aggiunge alle misure già varate dalla Regione e che hanno favorito le condizioni per una crescita dell’occupazione del Pil dell’Isola, come attestato dagli ultimi indicatori della situazione economica del Paese».

«Si tratta – dice l’assessore regionale al Lavoro Nuccia Albano – di un sostegno importante all’economia siciliana. È una misura destinata a favorire la crescita occupazionale, contribuendo all’abbattimento dei costi del lavoro sostenuti dalle imprese che assumono a tempo indeterminato, anche favorendo la trasformazione dei contratti a termine o dei tirocini di giovani già avviati dalle aziende».

L’incentivo viene riconosciuto, fino ad un massimo di 10 mila euro all’anno per tre anni, per le nuove assunzioni a partire dall’1 gennaio 2024 a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato o a seguito di assunzione stabile di tirocinanti della stessa azienda. Sono esclusi i contratti di apprendistato. Beneficiarie sono le aziende (incluse le micro e le piccole e medie imprese) che hanno una unità produttiva in Sicilia o che la attivino. L’incentivo può essere riconosciuto per un numero massimo di 10 lavoratori, nel rispetto del regolamento “de minimis” previsto dalle norme europee.

Le domande potranno essere esclusivamente presentate attraverso il supporto del Sistema Informatico (SI) dedicato, al quale si potrà accedere con Spid. Sarà stilata una graduatoria a sportello predisposta in base all’orario di presentazione

Caporalato in Sicilia , 10.000 contatti a Helpdesk Su.Pr.Eme. L’assessore regionale al Lavoro Nuccia Albano: «Aiuto e dignità a lavoratori sfruttati»

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Palermo,

Sono state circa diecimila le richieste di informazioni e di ascolto arrivate negli ultimi 3 anni all’Helpdesk Anticaporalato del progetto Su.Pr.Eme, per la prevenzione e il contrasto allo sfruttamento del lavoro in agricoltura. Duemila i casi presi in carico dagli operatori e, tra questi, 192 hanno riguardato vittime accertate di sfruttamento lavorativo che sono state ascoltate e orientate ai servizi di emersione e protezione, garantendo loro tutto il supporto necessario. È il bilancio di uno dei servizi del programma interistituzionale che vede collaborare tutte le regioni del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia), con la Sicilia in qualità di capofila, assieme al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – Direzione generale Immigrazioni.

«La morte di un lavoratore agricolo indiano avvenuta nei giorni scorsi a Latina, che si aggiunge ai decessi registrati nel recente passato nella nostra Isola – dice Nuccia Albano, assessore regionale al Lavoro e alle Politiche sociali – ha acceso nuovamente i riflettori sul caporalato e sullo sfruttamento lavorativo. Il programma Su.Pr.Eme. ha messo a disposizione di oltre 15 mila beneficiari numerosi dispositivi e strumenti per affrancarsi ed emergere in una sfera di diritti e dignità. Esprimo vicinanza alla famiglia del giovane bracciante indiano – prosegue Albano – e a tutte le comunità straniere presenti in Italia che con il loro lavoro contribuiscono significativamente al benessere del nostro Paese, anche se troppo spesso finiscono nelle maglie di imprenditori che li sfruttano e offrono “lavoro indecente”. Inoltre, pur essendo nato il servizio per supportare i lavoratori migranti nelle regioni del Mezzogiorno, il 55 per cento delle chiamate proveniva da regioni del centro-nord, confermando che il caporalato è una piaga nazionale senza distinzioni tra settori produttivi e territori».

L’Helpdesk Anticaporalato è un servizio multicanale, multilingue, specialistico, che, attraverso un numero verde (tel. 800 939 000), un messaggio WhatsApp (tel. 350 909 2008) o uno dei numerosi canali social collegati, è in grado di raccogliere segnalazioni e denunce dei lavoratori stranieri sfruttarti, accompagnandoli verso una rete di servizi a loro disposizione e fornendo loro ogni forma di tutela legale. È attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.30 e risponde in 15 lingue (italiano, inglese, francese, arabo, pidgin, edo, benin, wolof, mandingo, fula e pular, pashto, urdu, punjabi ed hindi).

 

Lavoratori Asu,Sicilia, Assessore Albano: «Notificata circolare, lavoreranno oltre il 31 dicembre»

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Palermo,

«I lavoratori Asu potranno continuare a svolgere la propria attività oltre il prossimo 31 dicembre senza alcuna interruzione, così come previsto da una nostra circolare firmata oggi». Affermazione di  Nuccia Albano, assessore regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. 

«L’approvazione dell’articolo che prevede la stabilizzazione del personale Asu, avvenuta la scorsa notte all’Ars, supera il termine del 31 dicembre che prevedeva la scadenza dei progetti di pubblica utilità. Per cui – aggiunge l’assessore – gli enti utilizzatori potranno continuare ad assicurare le attività rese dal personale Asu senza alcuna interruzione.

Il dirigente del Dipartimento del lavoro, a seguito di mia direttiva, ha già inviato una disposizione a tutti gli enti utilizzatori affinché non vengano interrotte le attività rese da questi lavoratori, evitando di creare disservizi e assicurando continuità lavorativa».

Immigrazione,l’assessore alle Famiglie Regione Sicilia Nuccia Albano: «I poli sociali integrati un modello vincente di inclusione»

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Palermo,

Una giornata di confronto sui servizi offerti dai 9 poli sociali integrati della Regione Siciliana per l’inclusione dei cittadini stranieri si è svolta, oggi, all’hotel Federico II di Enna. Presenti l’assessore regionale alla Famiglia e politiche sociali, Nuccia Albano, la referente della direzione generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Stefania Congia, il presidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta.

«Sono 1.200 i cittadini stranieri accolti e accompagnati dai Poli sociali integrati nelle 9 province siciliane da maggio a settembre 2023 – afferma l’assessore Albano -. Si tratta di un modello d’intervento territoriale ormai radicato e consolidato grazie al lavoro costante di professionisti che seguono i cittadini stranieri nell’orientamento ai servizi, nell’inserimento lavorativo, nella ricerca di un’abitazione e nel supporto contro lo sfruttamento lavorativo. Questo è l’emblema dell’inclusione. Chi arriva nella nostra terra deve essere accompagnato attraverso un percorso che possa permettere al soggetto di vivere dignitosamente».

I poli, finanziati dall’assessorato della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, all’interno del programma P.I.U. Su.pr.Eme. (percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento), hanno l’obiettivo di migliorare la qualità e l’accessibilità al sistema dei servizi territoriali (sociali, sanitari, abitativi, lavorativi) e di sviluppare strategie in grado di strutturare un’offerta di servizi utili a prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo, accompagnando i cittadini stranieri verso l’autonomia. 

Durante l’incontro, i referenti dei 9 poli, partendo da 7 diversi hashtag (Orientamento e prevenzione; Inserimento socio-lavorativo; Inclusione abitativa; Rete territoriale; Servizi di prossimità; Lavoro stagionale regolare; Intermediazione legale), hanno messo in evidenza le peculiarità di ogni intervento svolto sul territorio nella presa in carico e nel supporto ai cittadini stranieri. 

Nel corso della giornata sono intervenuti anche Michela Bongiorno, dirigente del Servizio 3 del dipartimento regionale Famiglia; Francesco Di Venti, assessore alle Politiche sociali del Comune di Enna; Gianpietro Losapio, direttore Consorzio Nova; Salvatore Cappellano, Iblea Servizi territoriali; Matteo Biffoni, delegato Anci Politiche immigrazione e integrazione; Saverino Richiusa, funzionario del Servizio 3 del dipartimento Famiglia.

Nasce in Sicilia l’Osservatorio regionale del mercato del lavoro. “Servirà a programmare una formazione specifica”

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Nella foto, l’assessore regionale al Lavoro  Nuccia Albano

 

Analizzare le tendenze e i fenomeni relativi al mercato del lavoro in Sicilia e fornire supporto nella programmazione delle politiche occupazionali della Regione. Con questi obiettivi è stato istituito l’Osservatorio del mercato del lavoro, presso l’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. Ne fanno parte l’assessore, i dirigenti dei dipartimenti del Lavoro, della Famiglia e delle politiche sociali, della Formazione professionale, il presidente del Ciapi, oltre ai rappresentanti regionali del mondo sindacale, datoriale e universitario.

«Per la prima volta – ha detto l’assessore Nuccia Albano – l’attività di studio e di pianificazione delle politiche formative e l’analisi delle richieste delle imprese in Sicilia avranno una reale sede di confronto. L’Osservatorio determinerà, in sinergia con l’assessorato della Formazione, un salto di qualità orientando così i corsi verso ciò che chiede realmente il mercato del lavoro. Soltanto avendo contezza delle esigenze delle imprese, quindi dell’offerta di lavoro, si può programmare una formazione specifica e, conseguentemente, riuscire a incrociarla con la domanda. Attraverso una programmazione mirata può essere annullato il divario sociale ed economico della Sicilia con le aree più avanzate del Paese nel settore dell’occupazione, e abbattere il gap di competitività che penalizza le nostre aziende nel libero mercato internazionale. I nostri giovani devono essere adeguatamente formati per poter cogliere le nuove opportunità che il mercato del lavoro offre».

Tra gli obiettivi dell’Osservatorio, l’attività di rilevazione statistica, la documentazione, la ricerca e lo studio in materia di lavoro. Il nuovo organismo si occuperà anche di mettere a disposizione dei Centri per l’impiego informazioni essenziali per facilitare l’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro, quali, ad esempio, l’evoluzione delle strutture occupazionali, l’analisi delle professionalità più ricercate, gli esiti degli inserimenti lavorativi.