Pronto soccorso Ospedale Civico di Palermo, giovane donna in stato di arresto per aggressione del personale

 

Foto sopra, Pronto soccorso d’emergenza Ospedale civico Palermo- ( Archivi -Sud Libertà)

Palermo
I Carabinieri della Stazione Palermo Oreto hanno arrestato una 36enne, palermitana, con l’accusa d’interruzione di pubblico servizio, danneggiamento, lesioni, minaccia e violenza a pubblico ufficiale. I militari sono intervenuti presso il pronto soccorso dell’ospedale Civico dove la donna, dopo il danneggiamento di alcune attrezzature mediche, avrebbe minacciato ed aggredito il personale sanitario di turno poiché, a suo dire, troppo lento nel garantire le cure necessarie al padre 63enne, lì ricoverato.
Nel corso dell’aggressione un’operatrice socio sanitaria ha riportato lesioni al volto giudicate guaribili in pochi giorni. La donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida con rito direttissimo. Il Giudice per le Indagini Preliminari di Palermo ha convalidato l’arresto.

IL CONFLITTO TRA PARENTI E L’OMICIDIO NELLA NOTTE A S.GREGORIO DI CATANIA

 

Conflitti tra parenti. Un 44enne è stato ucciso con colpi di pistola a San Gregorio di Catania, comune del capoluogo etneo. La vittima si chiamava Davide Vitale, nullafacente, pregiudicato e tossicodipendente, in passato già colpito da TSO. I Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania,  hanno arrestato il fratello Rosario, catanese di 50 anni, cuoco, pregiudicato. 

Le indagini hanno messo in luce che, nella notte, la vittima si sia presentata all’esterno dell’ingresso dell’abitazione del fratello,  in via Masaccio, minacciandolo con un coltello. E’ nata una violenta lite,da ricondurre a conflitti e litigi di natura familiare, alla presenza anche del nipote ventenne, figlio del presunto omicida. Rosario Vitale avrebbe esploso 3 o 4 colpi di arma da fuoco in punti vitali del corpo del congiunto, 

Il cadavere ,secondo gli investigatori, si trovava in altro punto all’interno del cortile dell’abitazione     I militari dell’Arma,  hanno quindi fermato e tratto in arresto il Vitale.
La Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Catania, ha verificato pure, si apprende, che l’arma del delitto,,  una Beretta cal. 9×21 con matricola punzonata, era detenuta illegalmente. L’arma è stata sequestrata per gli accertamenti tecnici del RIS di Messina, insieme al coltello che avrebbe portato con sé la vittima.

Incredibile ma vero: ad Augusta rapina lo zio disabile e gli sferra pugni al viso Arrestato con il complice

 

 

Cosa fare ad Augusta, in Sicilia: viaggio nella città imperiale

Archivi -Sud Libertà –

 

Augusta,

Non si è fermato neanche davanti al proprio anziano zio disabile, il 46enne megarese arrestato in flagranza, con un complice coetaneo, dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Augusta. L’anziano vedovo dopo aver pranzato si era disteso a letto per riposare, ma davanti a lui si è presentato un uomo che, minacciandolo con un coltello da cucina, ha chiesto di consegnargli i soldi che erano custoditi all’interno di un borsello. Al rifiuto della vittima, il rapinatore lo ha aggredito sferrandogli dei pugni al viso e impossessandosi del borsello e fuggito insieme al complice che faceva da palo, risultato poi essere il nipote della vittima.

La Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Augusta, avvisata da alcuni vicini di casa del malcapitato, ha fatto tempestivamente intervenire i militari dell’Aliquota Radiomobile che, dopo aver raccolto le informazioni necessarie, hanno rintracciato e arrestato i due rapinatori non molto distanti dall’abitazione dell’uomo. L’anziano è stato trasportato all’ospedale Muscatello di Augusta dove è stato giudicato guaribile in 10 giorni. Il borsello con circa mille euro gli è stato restituito, mentre gli arrestati sono stati associati al Carcere di Cavadonna come disposto dall’Autorità Giudiziaria aretusea.

Prosegue, inoltre, l’attività di sensibilizzazione e prossimità da parte delle Compagnia, Tenenza e Stazioni dei Carabinieri di Siracusa, sul tema della prevenzione dei reati in danno degli anziani e delle fasce deboli, svolti presso enti, associazioni e parrocchie, nella considerazione che anche un solo reato sventato costituisce un buon motivo per non demordere mai dalla lotta contro chi, privo di morale e di senso della vergogna, approfitta della buona fede delle persone per impadronirsi senza scrupoli anche solo dei pochi averi custoditi gelosamente per una

Marsala, armato di coltello tenta di rapinare un’attività commerciale

 

rapina

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Trapani – Marsala 
I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Marsala, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno arrestato un cittadino straniero di 27 anni, presunto responsabile di aver tentato, armato di coltello, di rapinare un commerciante. I Carabinieri sono intervenuti a seguito di una richiesta da parte delle vittime minacciate di morte dal 27enne intento a farsi consegnare merce dai dipendenti dell’attività commerciale presa di mira.
All’arrivo dei militari dell’Arma, il presunto autore del reato era ancora davanti al locale grazie al tempestivo allarme dato dal commerciante. Le speditive indagini del reparto operante hanno evidenziato gravi indizi di colpevolezza a carico del 27enne oltre che sull’episodio della tentata rapina anche su altri reati dallo stesso presumibilmente commessi nell’ultimo mese. Recuperato il coltello, che teneva ancora tra le mani, i Carabinieri lo hanno tratto in arresto. L’arresto è stato convalidato in attesa del processo nel corso del quale si valuterà a pieno se ci sono eventuali responsabilità a carico dell’indagato.

 

 

Truffe agli anziani: telefonare subito al 112

 

A seguito di alcune telefonate giunte al 112 dei Carabinieri da parte di anziani che segnalavano tentativi di truffe nei loro confronti, venivano inviate pattuglie in abiti civili sulle zone interessate. Una pattuglia del nucleo investigativo individuava un possibile truffatore in zona Voltri, seguendolo. L’uomo, italiano 30enne, si recava effettivamente presso un condominio dove una signora anziana 83enne gli consegnava un pacco.

I militari intervenivano bloccando l’uomo che si era fatto consegnare 1650 euro in contanti più monili in oro. L’anziana veniva chiamata da un fantomatico giudice che la avvisava che il figlio si era reso responsabile di un incidente stradale per cui doveva immediatamente pagare una cauzione.

Siracusa, baracca artigianale nascosta tra la vegetazione per lo spaccio di stupefacenti

 

Archivi -Sud Libertà

 

Siracusa,
Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Siracusa, costantemente impegnati nei servizi di contrasto alla droga, hanno arrestato un 25enne del luogo per detenzione e spaccio di stupefacenti.
L’uomo è stato sorpreso dai militari a spacciare nei pressi di una baracca artigianale situata nella periferia della città aretusea. L’attività fa seguito ad un rinvenimento di stupefacenti nella medesima zona degli scorsi giorni infatti, all’interno della baracca, nascosta tra la fitta vegetazione, sono state rinvenute oltre 100 grammi, tra cocaina, crack, hashish e marijuana, sottoposti a sequestro.
Al 25enne, in seguito alla convalida dell’arresto, è stato applicato l’obbligo di dimora nel comune di Siracusa con la prescrizione di non allontanarsi dalla propria abitazione durante l’orario notturno.

Catanzaro, I Carabinieri arrestano, con l’aiuto delle telecamere, l’autore di una tentata rapina ad un negozio

Sorpresa: 'boom' di furti e rapine in casa prima delle 21

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Catanzaro
I Carabinieri della Stazione di Catanzaro Santa Maria hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale degli arresti domiciliari emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura, nei confronti di un soggetto che in data 15 aprile 2023 si è reso responsabile del reato di tentata rapina previsto dagli artt. 56 e 628 c.p. Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria scaturisce dalla denuncia presentata da una dipendente di un negozio di abbigliamento nella zona sud del capoluogo, che, nella serata del 15 aprile 2023, mentre si trovava all’interno del negozio, veniva avvicinata da un uomo che, mantenendo una mano nella tasca del giubbino e lasciando intendere che disponesse di un’arma, le intimava di consegnargli tutto l’incasso.
La rapina non veniva portata a termine per la veemente opposizione della vittima e l’arrivo di ulteriori avventori. La solerte attività info investigativa nonché l’analisi dei sistemi di videosorveglianza, consentiva ai militari della compagnia carabinieri di Catanzaro di ricostruire l’intera dinamica criminale, addivenendo all’individuazione dell’autore del reato, circoscrivendo specifiche responsabilità penali nei confronti dello stesso. Così come disposto, l’uomo è stato tratto in arresto e sottoposto a regime degli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante. Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari.

Rapina una tabaccheria: riconosciuto con la videosorveglianza ed arrestato

Telecamere di videosorveglianza e Smart City • Lumi

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 Catania – Ramacca 
I Carabinieri della Stazione di Ramacca hanno arrestato un pregiudicato 35enne del posto, ritenuto responsabile del reato di rapina aggravata. Nella serata i Carabinieri della locale Stazione hanno ricevuto la segnalazione telefonica del titolare di una tabaccheria, sita in pieno centro cittadino, il quale informava il comandante di una rapina appena commessa presso il proprio esercizio commerciale. L’immediato intervento dei militari ha consentito di assumere le informazioni necessarie all’accertamento dei fatti, nonché dell’identificazione dell’autore del reato che, invero, è risultato essere del posto e da loro conosciuto per sue pregresse vicende.
La disamina delle immagini dell’impianto di videosorveglianza dell’attività commerciale ha riscontrato l’allarmato racconto della dipendente della tabaccheria. Il rapinatore si è poi rapidamente dileguato ma è stato riconosciuto dai militari che hanno attivato subito le ricerche presso la sua abitazione sino a quando, previ anche alcuni contatti telefonici tra lui ed il comandante della Stazione, i militari lo hanno localizzato e fermato mentre si trovava a bordo della propria auto.
L’uomo è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto, disponendo nei suoi confronti la misura cautelare restrittiva a seguito della quale è stato associato alla Casa Circondariale di Caltagirone.

Eseguita ordinanza cautelare per tentata estorsione Roma – Sequestrati 660 mila euro in contanti, 5 pistole, munizioni, reperti archeologici e 15 orologi di lusso

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Foto G. di Finanza (Meta)

 

 

Coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da essa abitualmente frequentati, emessa dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Roma.

Il provvedimento è stato adottato all’esito di indagini, delegate dalla Procura capitolina ai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un soggetto di 59 anni, nato e residente a Portici (NA), per il reato di tentata estorsione.

Il predetto soggetto, già gravato da una condanna definitiva per associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di più reati di truffa e falso, avrebbe posto in essere atti di violenza e minaccia nei confronti del direttore commerciale di un consorzio di Roma a seguito di un investimento di oltre 1,5 milioni di euro in un’operazione immobiliare nella provincia di Messina che prevedeva la costruzione di 5 villette.

A seguito dell’infruttuoso investimento, l’indagato avrebbe richiesto, in più occasioni, alla persona offesa, la restituzione di una somma (7 milioni di euro) di gran lunga superiore a quella investita, con minacce proferite in presenza di altre persone e anche con l’uso di una pistola all’interno di un bar della Capitale.

Contestualmente all’esecuzione della misura, militari del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli hanno eseguito perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Roma in due abitazioni e in un’autovettura di proprietà dell’indagato, che non risulta aver presentato dichiarazioni dei redditi dal 2006.

Nel corso delle perquisizioni sono state sequestrate 2 pistole semiautomatiche modificate, comprensive di caricatore con cartucce, 3 pistole revolver comprensive di cartucce, di cui una con matricola abrasa e una modificata, e circa 200 munizioni di vario calibro per arma corta. Conseguentemente, l’indagato è stato tratto in arresto (poi convalidato) per detenzione abusiva di armi clandestine e ricettazione e tradotto nel carcere di Poggioreale.

Si è proceduto, altresì, a sequestrare 660.000 euro in contanti, assegni post-datati per 130.000 euro, 3 reperti archeologici, 15 orologi di lusso di note marche e 2 telefoni cellulari.

Sono in corso ulteriori approfondimenti e analisi di tipo balistico sulle armi sequestrate e sulla documentazione di interesse investigativo reperita nel corso delle perquisizioni.

Sequestrate 12 tonnellate di sigarette di contrabbando destinate al mercato palermitano –

 

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Palermo,

I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno sequestrato 12 tonnellate di tabacchi lavorati esteri, rinvenuti all’interno di un autoarticolato con targa bulgara, sottoposto a controllo nei pressi del casello autostradale di Buonfornello, in direzione Palermo. In particolare, nel pomeriggio del 24 gennaio u.s., nel corso di controlli anticontrabbando e anticontraffazione, una pattuglia del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo sottoponeva a controllo il predetto mezzo di trasporto, procedendo all’identificazione del conduttore che si mostrava particolarmente agitato e insofferente. I militari operanti effettuavano, pertanto, un’accurata ispezione del mezzo, con l’ausilio del cane anticontrabbando “Arca” che segnalava la presenza di possibile materiale illecito.

La successiva accurata ispezione del mezzo operata dai finanzieri permetteva di rinvenire, occultate da un carico di copertura, 45.000 stecche di sigarette di contrabbando riportanti il marchio “Merit” che, nonostante riproducessero quasi fedelmente le caratteristiche delle confezioni originali, risultavano essere contraffatte. I tabacchi lavorati esteri, per un peso complessivo di 12.150 kg, venivano prontamente sottoposti a sequestro, impedendone l’immissione sul mercato nero della città che avrebbe fruttato, al dettaglio, ricavi per oltre 1,8 milioni di euro. Il corriere, di nazionalità bulgara, è stato tratto in arresto in flagranza di reato per i delitti di contrabbando e introduzione nello Stato di prodotti contraffatti e condotto presso la Casa Circondariale Pagliarelli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Palermo.

L’arresto è stato convalidato dal Tribunale di Palermo sabato scorso, disponendo l’applicazione per l’indagato della misura cautelare della custodia in carcere. Continua senza sosta l’attività della Guardia di Finanza a contrasto dei traffici illeciti, per la tutela della sicurezza economico – finanziaria dei cittadini e della concorrenza, mantenendo costantemente alta la guardia rispetto ai fenomeni illeciti utilizzati anche per finanziare le associazioni criminali locali.

La costante azione di contrasto al fenomeno del contrabbando di sigarette, che ancora oggi rappresenta un crimine diffuso e ben organizzato, contribuisce altresì a difendere la salute dei consumatori rispetto ai rischi che derivano dalla totale mancanza di controlli sulla qualità dei prodotti. Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.