Sorpresi dai Carabinieri mentre due pregiudicati rubano carburante dalle auto in sosta

Umbertide, le telecamere riprendono il furto di gasolio in ...

Archivi -Sud Libertà –
 Trapani –
I Carabinieri della Compagnia di Trapani hanno arrestato in flagranza, per il reato di furto aggravato, due giovani pregiudicati trapanese di 25 e 20 anni. I militari dell’Arma, durante lo svolgimento di un servizio perlustrativo notturno, venivano allertati da un passante che aveva notato i due giovani aggirarsi con fare sospetto a bordo di un autoveicolo.
Fermati nei pressi del porto i due venivano sottoposti a perquisizione personale e veicolare e trovati in possesso di arnesi da scasso e due recipienti di carburante risultato asportato poco prima da un furgone in sosta nel centro storico. A seguito dell’udienza di convalida, venivano sottoposti al divieto di dimora nei comuni di Trapani e Erice e l’obbligo di permane nelle rispettive abitazioni durante l’arco notturno.

 

In stato di fermo il deputato regionale Dario Safina per aver turbato la procedura di gara sull’illuminazione ed aver informato prima un imprenditore

 

Dario Safina

 

Trapani,

Turbativa d’asta, corruzione e rivelazione di notizie d’ufficio. Nei guai il deputato regionale del Pd, Dario Safina (nella foto)in stato di fermo. Applicate misure cautelari nei confronti di dirigenti della Trapani servizi spa e dell’energy manager per la Sicilia di una società che opera nel settore dell’illuminazione.

Terremoto nel mondo della politica trapanese. Ai domiciliari da stamane il deputato regionale del Partito Democratico, già assessore ai Lavori pubblici del Comune di Trapani. Il provvedimento emesso dal Gip del tribunale del capoluogo è stato notificato dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Trapani.

Misure cautelari anche nei confronti di Carlo Guarnotta e Giuseppe Ullo, rispettivamente direttore generale e direttore amministrativo di Trapani servizi spa (che si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti a Trapani), entrambi destinatari del divieto di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice. Divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale o uffici direttivi per un anno per Christian Valerio, l’energy manager per la Sicilia una società operante nel settore dell’illuminazione pubblica.

Al centro dell’indagine, condotta dai carabinieri sotto la direzione della Procura di Trapani,  l’attività di dirigenti e collaboratori della Trapani Servizi  che -comunicano gli investigatori – «accordatisi preventivamente fra loro, avrebbero turbato le due procedure concorsuali ad evidenza pubblica del 2020 e 2021 per la selezione e designazione del direttore generale della citata società (inserendovi requisiti strettamente correlati ai titoli e alle esperienze professionali dell’amministratore unico uscente, condizionandone l’esito in suo favore) e avrebbero adottato atti contrari ai doveri d’ufficio nelle nomine di collaboratore esterno e direttore tecnico della medesima società».

Per quanto riguarda il ruolo di Safina, da assessore ai lavori pubblici del Comune di Trapani, «accordatosi preventivamente con un imprenditore 45enne di Messina (manager ed energy manager per la Sicilia di una importante società operante nel settore della pubblica illuminazione), avrebbe turbato la procedura ad evidenza pubblica di project financing per la manutenzione dell’illuminazione pubblica, informandolo preventivamente sulle tempistiche di pubblicazione, sui contenuti e l’importo di base del bando, consentendo quindi alla citata società di ottenere l’aggiudicazione della procedura con la presentazione di una offerta congrua rispetto a quelle degli altri concorrenti. Avrebbe promesso l’affidamento alla citata società, al di fuori di ogni procedura concorsuale ad evidenza pubblica, dei lavori di rifacimento dell’illuminazione degli impianti sportivi denominati Campo Aula e Campo Coni».

 

 

Agrigento: inscena teatralmente un’aggressione con acido,per incastrare l’ex marito. La donna arrestata per i reati di calunnia e lesioni permanenti

 

 

Volante di Agrigento

 

Agrigento,

Stavolta è un uomo a subire la violenza familiare di una donna.  Si voleva far credere il contrario. E una donna teatralmente inscena un’aggressione con l’acido per incastrare l’ex marito.     I poliziotti svolgono indagini  ,la Squadra mobile di Agrigento e quelli del commissariato di Palma di Montechiaro (Agrigento) sotto la direzione della Procura, e il quadro accusatorio che inizialmente si prospettava a carico dell’uomo viene completamente ribaltato 

Nei confronti della donna è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di calunnia e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.

Si apprende che lo scorso 5 dicembre, la 50enne aveva accusato l’ex marito di una aggressione brutale con una sostanza corrosiva da cui era uscita miracolosamente illesa se non per alcune gocce di acido che l’avevano raggiunta in volto. In quella circostanza l’ex marito venne arrestato immediatamente e trasferito in ospedale perché gravemente ustionato.

Palermo, omicidio di Rosolino Celesia: il Procuratore della Repubblica, dott. Maurizio De Lucia dispone l’arresto per due fratelli

Archivi-Sud Libertà

Palermo

La Procura di Palermo, insieme con quella dei minori, ha disposto nella tarda serata di ieri lo stato di arresto  per due fratelli, di 17 e 22 anni, per l’omicidio di Rosolino Celesia, il 22 enne ucciso nella notte tra mercoledì e giovedì davanti a una discoteca nel centro di Palermo.

Rosolino Celesia, -ricorderemo-  raggiunto da colpi di pistola nella notte davanti alla discoteca Notr3 in via Pasquale Calvi a Palermo e deceduto all’ospedale Civico poche ore dopo, era un ex calciatore. Due anni fa, a soli vent’anni, aveva deciso di abbandonare l’attività agonistica, ma il classe 2001, di ruolo attaccante centrale, ha un passato nelle giovanili del Palermo e del Torino. Con il club granata ha giocato sei partite con la formazione U17, quindi il prestito al Palermo, sempre con l’Under 17, con cui nel 2018 ha disputato dieci incontri segnando un gol. Tornato in Piemonte nei quadri dell’U19, nel 2019-2020 ha giocato in Serie D con la maglia del Troina prima, del Marsala poi, mettendo insieme otto partite e subentrando negli ultimi undici minuti di gioco proprio con la formazione del trapanese contro il Palermo, all’epoca in D dopo il fallimento. L’ultima esperienza, nel 2021, alla Parmonval in Eccellenza.
Ora la giustizia presenta il conto ai due fratelli.  Il minorenne è accusato dell’omicidio, mentre il fratello maggiore di detenzione illegale di arma da fuoco. Ieri pomeriggio era stato il minore a chiamare il 112 per dire di avere ucciso il ragazzo dopo una lite in discoteca. Ieri sera il fermo disposto dal Procuratore Maurizio de Lucia. Il  magistrato ha disposto l’autopsia.

Fiaccolata a Palermo, in centro, contro la violenza   . Partecipa anche l’Arcivescovo Lorefice

Fiaccolata in pieno centro, ieri sera a Palermo, contro la violenza che da mesi attanaglia la movida. Un corteo, a cui hanno partecipato centinaia di persone, che era stato organizzato ben prima dell’omicidio di Celesia. Ha partecipato anche l’arcivescovo Corrado Lorefice.  Questo il suo pensiero:”Abbiamo bisogno di ritrovarci, di pensare e di capire, leggere che cosa sta accadendo. Ci sono ferite molto gravi che dobbiamo toccare e riconoscere, per trovare via radicali. E per questo è importante ritrovarsi e che sia la città stessa che prende in mano una ferita che ci appartiene

Non si ferma all’ALT dei Carabinieri ed esplode due colpi di “arma da fuoco” (a salve) contro una pattuglia

Litiga con la compagna e spara un colpo di pistola contro il muro: nei guai 62enne – Il Meridiano News

Trapani,

I Carabinieri della Stazione di Salaparuta hanno arrestato un giovane 19enne per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e porto di armi od oggetti atti ad offendere. I militari dell’Arma, durante un posto di blocco alla circolazione stradale intimavano l’ALT ad un Ducato che procedeva nella loro direzione.
Il ragazzo alla guida del mezzo non solo non si fermava ma, senza alcuna apparente motivazione, esplodeva al loro indirizzo due colpi di “arma da fuoco”. Ne scaturiva un immediato inseguimento per le vie del centro abitato fino a che il 19enne non veniva fermato dai militari che, in quel momento, accertavano che l’arma utilizzata fosse di libera vendita (ma priva del tappo rosso).
Il giovane veniva tratto in arresto e collocato agli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo del giorno successivo. Tuttavia la mattina seguente, allorquando doveva essere condotto al cospetto dell’Autorità Giudiziaria non si faceva trovare in casa e veniva rintracciato dopo qualche ora per le vie del centro, a piedi, in violazione rispetto a quanto imposto dal Giudice. Veniva quindi nuovamente in arresto per il reato di evasione e, a seguito di udienza di convalida, sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Carabinieri Catania: controlli straordinari, perquisizioni, droga, arresto, allacci abusivi all’Enel di 8 famiglie, ispezionati 21 veicoli

Cercano armi ma trovano allaccio abusivo all'Enel: un arresto - Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia
Archivi -Sud Libertà
 Catania –
Zona nord di Catania sotto il controllo massiccio dei Carabinieri. Non si arresta l’azione preventiva e repressiva dell’Arma dei Carabinieri in tale zona  della città, nel territorio che ricade sotto la giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Catania Fontanarossa, con l’obiettivo specifico di contrastare ogni forma d’illegalità diffusa, dai reati predatori allo smercio di droga, per aumentare la sicurezza, reale e percepita, di cittadini e turisti.
In tale contesto, i Carabinieri della Stazione di Catania “Nesima” e quelli della Tenenza di Misterbianco, unitamente ai colleghi della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Reggimento “Sicilia” e con il fattivo contributo degli addetti dell’Enel, hanno eseguito d’iniziativa un ampio servizio coordinato a largo raggio, in cui sono stati impegnate più di 50 unità, sia in uniforme che in borghese, che ha portato nel complesso ad importanti risultati operativi.
I militari dell’Arma hanno infatti proceduto ad un arresto in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di droga e a 10 denunce a piede libero, a carico rispettivamente di un ladro che ha tentato un furto su un’automobile, 8 capifamiglia per furto di energia elettrica e di un giovane trovato con un coltello a serramanico.
In particolare, alcuni equipaggi, nel pattugliare le strade del quartiere San Nullo, che fa da raccordo tra Misterbianco e Catania, hanno rivolto la loro attenzione verso un uomo fermo dinanzi alla porta di un’abitazione che, alla loro vista, entrava repentinamente in casa. Insospettiti dal gesto, quanto mai ingiustificato, i militari hanno deciso di effettuare una perquisizione domiciliare a casa del 40enne. Effettivamente i loro sospetti si sono rivelati subito fondati perché, sul tavolo della cucina, sono stati trovati 300 grammi circa di marijuana e materiale idoneo al suo confezionamento. Sul davanzale di una finestra interna dell’appartamento, inoltre, è stata recuperata una piantina di cannabis indica.
L’uomo è stato quindi arrestato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto. Il dispositivo di prevenzione si è, poi, spostato all’interno del parcheggio di un centro commerciale, presso il quale erano stati segnalati in precedenza dei furti di auto. Qui appunto i Carabinieri, senza essere notati, hanno “beccato” sul fatto un 24enne catanese, che dopo aver forzato la serratura di un camper, aveva rubato dall’interno un borsone contenente documenti e oggetti personali del proprietario del mezzo.
Il giovane è stato pertanto denunciato a piede libero alle autorità competenti. Le pattuglie, che hanno appunto operato lungo diverse direttrici operative, hanno poi orientato la loro azione in via Capo Passero, dove i Carabinieri e il personale Enel hanno accertato che 8 famiglie avevano effettuato l’allaccio abusivo diretto alla rete Enel, causando ammanchi per oltre 50.000 € alla società elettrica, mettendo inoltre a repentaglio la sicurezza pubblica, visto che la manomissione dei contatori, attraverso l’introduzione di un cavo elettrico per realizzare l’allaccio abusivo, esclude tutti i dispositivi antinfortunistici, con grave rischio di corto circuiti responsabili, talvolta, di vere e proprie esplosioni.
Per quanto concerne infine i controlli alla circolazione stradale, sono stati ispezionati 21 veicoli con a bordo 37 persone, nonchè contestate 15 violazioni al Codice della Strada (mancata copertura assicurativa, mancata revisione periodica, mancato uso del casco), per un totale di 11.500€ circa, col ritiro di 2 patenti guida e il sequestro di 5 mezzi.
In questo caso i militari, mediante numerosi posti di controllo lungo i principali snodi viari, hanno soprattutto contrastato quelle condotte irresponsabili di guida che possono seriamente mettere a repentaglio la sicurezza di tutti gli utenti della strada. In quei momenti, durante gli accertamenti a carico di un automobilista 23enne residente a Misterbianco, i Carabinieri si sono accorti dello stato di nervosismo del ragazzo, ciò nonostante la sua auto avesse tutti i documenti in regola. Per tale ragione, gli operanti hanno voluto approfondire e lo hanno trovato in possesso di un coltello a serramanico a scatto. Naturalmente il coltello è stato sequestrato e il giovane denunciato per “possesso ingiustificato di armi o strumenti atti ad offendere”.

 

 

Palermo,spacciatore colto in flagrante ,arrestato ..

Che cosa sono il Captagon e le altre droghe usate in guerra o dai  terroristi? - Focus.it
Archivi -Sud Libertà
 Palermo –
I Carabinieri della Compagnia San Lorenzo hanno arrestato un 30enne, palermitano, già noto alle forze dell’ordine con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente.
In particolare, i militari della Stazione di San Filippo Neri, impegnati in un servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto dell’illegalità diffusa nel quartiere “Zen”, hanno colto in flagranza lo spacciatore mentre stava cedendo la sostanza stupefacente ad un acquirente.
L’uomo infatti, è stato sorpreso intento a recuperare la dose nascosta sotto una mattonella, ricevendone in cambio il denaro; immediato è scattato il controllo degli uomini dell’Arma che sono quindi intervenuti bloccando sia il pusher che il cliente. La perquisizione ha consentito di rinvenire oltre 50 dosi di hashish più diversi involucri contenenti marjuana già suddivisi e destinati alla vendita al dettaglio, nonché 100 euro in banconote di vario taglio, ritenuti provento dell’attività illecita. Il compratore è stato segnalato quale assuntore alla locale Prefettura.
La droga è stata sequestrata e verrà trasmessa al competente Laboratorio di Analisi per le Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo. L’uomo, su disposizione del Pubblico Ministero, è stato posto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
L’arresto è stato convalidato e il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. È doveroso rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.

Arraffa monili in oro ed argento mentre l’anziana signora guarda la televisione. Bloccato dai Carabinieri il giovane 39enne, ex autista licenziato

 

Anziana nobile lascia 5 milioni di euro a un 40enne, la denuncia: «L'ha  sedotta e raggirata»

Archivi -Sud Libertà

Catania,
Colpo non riuscito per un 39enne pregiudicato catanese che, sorpreso dai Carabinieri, ha cercato di darsi alla fuga calandosi dal balcone della villetta che aveva appena svaligiato. Verso ora di pranzo i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania sono intervenuti in un plesso residenziale di via Sebastiano Catania dove alcuni residenti avevano segnalato, tramite il 112 NUE, di avere udito forti rumori provenire da una villetta. L’abitazione, inaccessibile dal piano terra per la presenza di una porta blindata chiusa, è stata ispezionata esternamente dai militari dell’Arma che, improvvisamente, hanno visto uscire dalla porta finestra del primo piano un uomo. Quest’ultimo, non appena ha “avvistato” i Carabinieri, ha tentato un’infruttuosa fuga calandosi dal balcone fino al pianerottolo inferiore dove ad attenderlo vi erano i Carabinieri che lo hanno bloccato ed identificato per il 39enne il quale, al momento del controllo, aveva uno zainetto sulle spalle contenente arnesi atti allo scasso, nonché la refurtiva.
Unitamente al proprietario della villetta, un 55enne catanese, i Carabinieri hanno quindi effettuato un sopralluogo all’interno della casa, scoprendo che il ladro aveva avuto accesso all’abitazione dopo aver segato le inferriate di un balcone e, quindi, forzato una porta finestra. Dalla camera da letto aveva arraffato monili in oro e argento, per un valore stimato complessivamente in circa 1.500 euro. Presente in casa, proprio al momento della commissione del furto, anche l’84enne madre del proprietario che, ignara di quanto stesse accadendo, si trovava in un’altra stanza intenta a guardare la televisione ad alto volume. Gli arnesi da scasso sono stati sottoposti a sequestro dai militari dell’Arma mentre la refurtiva è stata successivamente restituita ai legittimi proprietari, che in sede di denuncia presso i Carabinieri hanno di sfuggita visto la persona fermata, riconoscendolo come il loro autista licenziato qualche anno addietro. Il 39enne, arrestato dai Carabinieri per “furto con scasso in abitazione”, è stato sottoposto agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato l’arresto, all’esito dell’udienza di convalida.

Intercettati dai Carabinieri con le telecamere di sorveglianza, presi due uomini che rubavano motocicli nei pressi del Tribunale

Busto, furto di moto alla Ducati: il bottino ritrovato in un campo Sinti -  MALPENSA24

Immagine d’Archivio- Sud Libertà

 Palermo –
I Carabinieri della Stazione Palermo Centro hanno arrestato, a vario titolo, due palermitani di 39 e 44 anni, già noti alle forze dell’ordine, per furto aggravato e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
I due uomini, tramite sistema di video sorveglianza, venivano notati dai Carabinieri in servizio al Tribunale, mentre nei pressi del nuovo Palazzo di Giustizia manomettevano e rubavano due motocicli. I militari dell’Arma attivandosi repentinamente intercettavano entrambi a poca distanza.
Durante l’attività di identificazione, il 39enne, interessato da una misura di prevenzione in corso, nel tentativo di sottrarsi all’arresto si dimenava e colpiva ripetutamente i Carabinieri, azzardando poi di darsi alla fuga.
Gli indagati, in attesa dell’udienza di convalida sono stati associati alla casa circondariale Lorusso-Pagliarelli; i motocicli sono stati restituiti ai proprietari.
Gli arresti sono stati convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo che ha applicato la custodia cautelare in carcere per il più giovane e l’obbligo quotidiano di presentazione alla Polizia Giudiziaria per l’altro. 
In una diversa circostanza, i militari della Stazione Resuttana Colli hanno arrestato un 55enne, palermitano, che in un negozio nei pressi di Viale Lazio aveva rubato diversi capi di abbigliamento del valore di circa 500 euro.
Anche in questa circostanza, l’arresto è stato convalidato e l’indagato è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione. 

 

 

Termini Imerese : autotrasportatore simula una rapina per appropriarsi dell’incasso

 

Trasporti - Provincia di Latina

Archivi  Sud Libertà

 

 

 Palermo –
I Carabinieri della Compagnia di Termini Imerese, hanno arrestato un autotrasportatore 34enne palermitano per i reati di appropriazione indebita e simulazione di reato. L’uomo aveva denunciato, che mentre effettuava delle consegne, in contrada Molara di Termini Imerese, con un autocarro della ditta per cui lavorava, due soggetti a bordo di uno scooter, travisati e armati di coltello, lo avevano costretto a fermarsi rapinandolo dell’incasso e dandosi immediatamente alla fuga.
I militari dopo aver esaminato i diversi impianti di video sorveglianza presenti nella zona, rilevato le sue numerose dichiarazioni incongruenti, e dopo aver effettuato una perquisizione sullo stesso automezzo condotto dal corriere, riuscivano a ricostruire i fatti realmente accaduti; ossia che lui stesso si era impossessato di parte dell’incasso giornaliero della società per cui lavorava, occultando la somma di oltre 700 euro.
L’arresto è stato convalidato dal Giudice del Dibattimento del Tribunale di Termini Imerese. È doveroso rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.