Palermo,spacciatore colto in flagrante ,arrestato ..

Che cosa sono il Captagon e le altre droghe usate in guerra o dai  terroristi? - Focus.it
Archivi -Sud Libertà
 Palermo –
I Carabinieri della Compagnia San Lorenzo hanno arrestato un 30enne, palermitano, già noto alle forze dell’ordine con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente.
In particolare, i militari della Stazione di San Filippo Neri, impegnati in un servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto dell’illegalità diffusa nel quartiere “Zen”, hanno colto in flagranza lo spacciatore mentre stava cedendo la sostanza stupefacente ad un acquirente.
L’uomo infatti, è stato sorpreso intento a recuperare la dose nascosta sotto una mattonella, ricevendone in cambio il denaro; immediato è scattato il controllo degli uomini dell’Arma che sono quindi intervenuti bloccando sia il pusher che il cliente. La perquisizione ha consentito di rinvenire oltre 50 dosi di hashish più diversi involucri contenenti marjuana già suddivisi e destinati alla vendita al dettaglio, nonché 100 euro in banconote di vario taglio, ritenuti provento dell’attività illecita. Il compratore è stato segnalato quale assuntore alla locale Prefettura.
La droga è stata sequestrata e verrà trasmessa al competente Laboratorio di Analisi per le Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo. L’uomo, su disposizione del Pubblico Ministero, è stato posto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
L’arresto è stato convalidato e il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. È doveroso rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.

Arraffa monili in oro ed argento mentre l’anziana signora guarda la televisione. Bloccato dai Carabinieri il giovane 39enne, ex autista licenziato

 

Anziana nobile lascia 5 milioni di euro a un 40enne, la denuncia: «L'ha  sedotta e raggirata»

Archivi -Sud Libertà

Catania,
Colpo non riuscito per un 39enne pregiudicato catanese che, sorpreso dai Carabinieri, ha cercato di darsi alla fuga calandosi dal balcone della villetta che aveva appena svaligiato. Verso ora di pranzo i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania sono intervenuti in un plesso residenziale di via Sebastiano Catania dove alcuni residenti avevano segnalato, tramite il 112 NUE, di avere udito forti rumori provenire da una villetta. L’abitazione, inaccessibile dal piano terra per la presenza di una porta blindata chiusa, è stata ispezionata esternamente dai militari dell’Arma che, improvvisamente, hanno visto uscire dalla porta finestra del primo piano un uomo. Quest’ultimo, non appena ha “avvistato” i Carabinieri, ha tentato un’infruttuosa fuga calandosi dal balcone fino al pianerottolo inferiore dove ad attenderlo vi erano i Carabinieri che lo hanno bloccato ed identificato per il 39enne il quale, al momento del controllo, aveva uno zainetto sulle spalle contenente arnesi atti allo scasso, nonché la refurtiva.
Unitamente al proprietario della villetta, un 55enne catanese, i Carabinieri hanno quindi effettuato un sopralluogo all’interno della casa, scoprendo che il ladro aveva avuto accesso all’abitazione dopo aver segato le inferriate di un balcone e, quindi, forzato una porta finestra. Dalla camera da letto aveva arraffato monili in oro e argento, per un valore stimato complessivamente in circa 1.500 euro. Presente in casa, proprio al momento della commissione del furto, anche l’84enne madre del proprietario che, ignara di quanto stesse accadendo, si trovava in un’altra stanza intenta a guardare la televisione ad alto volume. Gli arnesi da scasso sono stati sottoposti a sequestro dai militari dell’Arma mentre la refurtiva è stata successivamente restituita ai legittimi proprietari, che in sede di denuncia presso i Carabinieri hanno di sfuggita visto la persona fermata, riconoscendolo come il loro autista licenziato qualche anno addietro. Il 39enne, arrestato dai Carabinieri per “furto con scasso in abitazione”, è stato sottoposto agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato l’arresto, all’esito dell’udienza di convalida.

Intercettati dai Carabinieri con le telecamere di sorveglianza, presi due uomini che rubavano motocicli nei pressi del Tribunale

Busto, furto di moto alla Ducati: il bottino ritrovato in un campo Sinti -  MALPENSA24

Immagine d’Archivio- Sud Libertà

 Palermo –
I Carabinieri della Stazione Palermo Centro hanno arrestato, a vario titolo, due palermitani di 39 e 44 anni, già noti alle forze dell’ordine, per furto aggravato e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
I due uomini, tramite sistema di video sorveglianza, venivano notati dai Carabinieri in servizio al Tribunale, mentre nei pressi del nuovo Palazzo di Giustizia manomettevano e rubavano due motocicli. I militari dell’Arma attivandosi repentinamente intercettavano entrambi a poca distanza.
Durante l’attività di identificazione, il 39enne, interessato da una misura di prevenzione in corso, nel tentativo di sottrarsi all’arresto si dimenava e colpiva ripetutamente i Carabinieri, azzardando poi di darsi alla fuga.
Gli indagati, in attesa dell’udienza di convalida sono stati associati alla casa circondariale Lorusso-Pagliarelli; i motocicli sono stati restituiti ai proprietari.
Gli arresti sono stati convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo che ha applicato la custodia cautelare in carcere per il più giovane e l’obbligo quotidiano di presentazione alla Polizia Giudiziaria per l’altro. 
In una diversa circostanza, i militari della Stazione Resuttana Colli hanno arrestato un 55enne, palermitano, che in un negozio nei pressi di Viale Lazio aveva rubato diversi capi di abbigliamento del valore di circa 500 euro.
Anche in questa circostanza, l’arresto è stato convalidato e l’indagato è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione. 

 

 

Termini Imerese : autotrasportatore simula una rapina per appropriarsi dell’incasso

 

Trasporti - Provincia di Latina

Archivi  Sud Libertà

 

 

 Palermo –
I Carabinieri della Compagnia di Termini Imerese, hanno arrestato un autotrasportatore 34enne palermitano per i reati di appropriazione indebita e simulazione di reato. L’uomo aveva denunciato, che mentre effettuava delle consegne, in contrada Molara di Termini Imerese, con un autocarro della ditta per cui lavorava, due soggetti a bordo di uno scooter, travisati e armati di coltello, lo avevano costretto a fermarsi rapinandolo dell’incasso e dandosi immediatamente alla fuga.
I militari dopo aver esaminato i diversi impianti di video sorveglianza presenti nella zona, rilevato le sue numerose dichiarazioni incongruenti, e dopo aver effettuato una perquisizione sullo stesso automezzo condotto dal corriere, riuscivano a ricostruire i fatti realmente accaduti; ossia che lui stesso si era impossessato di parte dell’incasso giornaliero della società per cui lavorava, occultando la somma di oltre 700 euro.
L’arresto è stato convalidato dal Giudice del Dibattimento del Tribunale di Termini Imerese. È doveroso rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.

Quando l’Istituto di pena non è finalizzato al recupero: pregiudicato esce e ricomincia la malavita

Immagini di Drugs legalization, foto e fotografie stock di ...

 

Catania – Biancavilla
I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Paternò hanno arrestato un pregiudicato ragusano di 28 anni, sorpreso nella flagranza di reato di detenzione illegale di armi e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
In particolare il giovane, che solo 7 mesi fa era uscito dal carcere dove aveva scontato una pena di 10 anni di reclusione proprio per reati connessi agli stupefacenti, si era trasferito da qualche settimana a casa della cugina, a Biancavilla.
Il volto nuovo non è chiaramente passato inosservato ai Carabinieri che hanno avviato nei suoi confronti una mirata attività info-investigativa. I militari dell’Arma, dopo aver tra l’altro monitorato i suoi spostamenti per alcuni giorni, hanno quindi sospettato che il soggetto non era arrivato in zona per motivi “turistici”, ma piuttosto per porre in essere probabilmente delle condotte delinquenziali. I Carabinieri, all’esito di un servizio d’osservazione “discreto”, lo hanno perciò raggiunto nell’abitazione della parente e lì, nel garage di pertinenza della casa, hanno trovato due bilancini e materiale per il confezionamento di droga.
Questo riscontro ha quindi confermato la tesi investigativa dei Carabinieri, per cui la perquisizione è stata estesa anche alle autovetture di proprietà della zia e della cugina dell’uomo, parcheggiate nel cortile condominiale, proprio davanti a quell’autorimessa.
Nel frangente all’interno di una Alfa Romeo, tra l’altro confiscata, sotto il sedile passeggero, i militari hanno rinvenuto una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa, con caricatore inserito e all’interno 8 colpi. Altre 12 cartucce dello stesso calibro sono state, poi, recuperate dentro una busta di plastica, occultata nel vano laterale di uno sportello.
Dentro il portabagagli una Fiat Bravo, invece, è stata scoperta una scatola contenente 60 grammi di cocaina e 550 grammi di marijuana, impacchettata sottovuoto. Il 28enne, dopo tutto quello che è stato sequestrato, ha ammesso di aver portato lui la droga e la pistola a Biancavilla, venendo pertanto arrestato. l’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto, ha successivamente disposto la misura della custodia cautelare in carcere. L’arma è stata inviata al Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina per essere sottoposta agli opportuni accertamenti balistici al fine di verificare se sia stata utilizzata in occasione di eventi delittuosi.

 

 

ATTENTI AI “LUPI”, MONITORANO I PUSHER POI BLOCCANO UN CONGEGNATO SISTEMA DI CONSEGNA A DOMICILIO

Branchi di lupi, attacchi fra Fermo e Porto San Giorgio. La Federcaccia:  «Non girate in campagna con i cani»

Archivi  -Sud Libertà  (foto metafora di lupo cacciatore’)

Catania

 I carabinieri dalla squadra “Lupi” hanno arrestato un pregiudicato 28enne catanese per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare i militari, all’esito di una mirata attività info investigativa su un possibile smercio di droga che il giovane avrebbe allestito nel popoloso quartiere di San Cristoforo, mediante un congegnato sistema di consegna a domicilio, hanno predisposto un servizio di monitoraggio dell’area “servita” dal pusher, monitorandola per diverse ore.

 

Consapevoli dell’informazione che il giovane effettuasse il “servizio” alla guida di un motorino SH di colore blu e indossando un casco di colore rosso, gli investigatori lo hanno individuato e pedinato per alcune ore, fino a che non si è fermato all’esterno di un bar dove è entrato in un bar per ordinare un panino.

Gli uomini dei Lupi non lo hanno perso di vista per tutto il tempo in cui il giovane si è intrattenuto nel bar a consumare il panino ed una volta uscito lo hanno fermato. Il 28enne, evidentemente sorpreso dal controllo dei militari, ha subito mostrato segni di insofferenza e nervosismo e pertanto è stato subito perquisito. Durante l’attività, i militari hanno rinvenuto 130,00 € in contanti divisi in banconote da vario taglio che teneva nella tasca dei pantaloni. Il fiuto investigativo di uno dei Lupi, lo ha spinto inoltre a cercare sotto la sella del motorino, dove ha rinvenuto un marsupio di colore nero, al cui interno erano nascosti 93 involucri di cellophane termosaldati di colore bianco contenenti cocaina per un peso complessivo di 72 grammi, 2 involucri di cellophane trasparente contenenti hashish per un peso complessivo di 10 grammi, 2 bustine di cellophane trasparente con chiusura a binario contenenti sostanza stupefacente in polvere color sabbia del tipo marijuana per un peso di 10 grammi, 26 bustine con chiusura a binario contenenti marijuana per un peso complessivo di 228 grammi.

Al termine delle operazioni, sia la droga che il denaro, provento dell’illecita attività di spaccio, sono stati sequestrati, mentre il pusher è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere.

Reggio Calabria, con una spintonata sottrae il veicolo alla vittima

Notizie dalla zona di La Loggia a Torino

 

 Reggio Calabria,
A Reggio Calabria, i Carabinieri hanno arrestato per rapina ai danni di una donna, un 21enne originario di Trebisacce, disoccupato, già noto alle Forze dell’Ordine. L’episodio è avvenuto verso le 08:00 quando la vittima, 62enne di Saline Joniche, mentre era intenta a parcheggiare la propria autovettura, è stata avvicinata dal giovane che dopo averla spintonata è riuscito a sottrarle il veicolo, dandosi poi alla fuga.
Fondamentali si sono rivelate le immediate le ricerche diramate dai militari della Centrale Operativa, che hanno consentito poco dopo, a due pattuglie della Stazione Carabinieri di Reggio Calabria – Rione Modena di individuare e fermare l’uomo, sorpreso nel percorrere la via contromano proprio a bordo del mezzo rubato poco prima alla donna.
Per il giovane è scattato subito l’arresto in flagranza, convalidato dall’Autorità Giudiziaria, sottoponendo lo stesso alla misura dell’obbligo di presentazione alla P.G.. 

Trapani, minaccia il figlio con una pistola( a salve) e tenta di investire i Carabinieri con l’auto. Arresto disposto dal Giudice

Archivi -Sud Libertà

Trapani,

Scattano le manette            alla madre che con una pistola minaccia il figlio e poi tenta di investire i carabinieri con l’auto. I militari della stazione di Favignana (Trapani) hanno posto la donna (pregiudicata) di 45 anni  in stato di fermo per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e minaccia aggravata.

 L’intervento dei Carabinieri è scaturito dalla richiesta di un giovane che diceva di essere stato minacciato con un’arma di fuoco dalla madre convivente che, in stato di agitazione, aveva danneggiato già tutto il mobilio presente in casa. I Carabinieri sono intervenuti tempestivamente sul luogo e, alla vista degli operanti, la 45enne si è barricata all’interno della propria autovettura, non ottemperando ai ripetuti inviti dei militari a scendere dal mezzo. Anzi la donna, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe innestato anche la marcia dell’auto minacciando di investirli.

Solo la prontezza dei Carabinieri intervenuti ha consentito di evitare che la situazione degenerasse ulteriormente e, dopo un estenuante colloquio con la donna, i militari sono riuscita a calmarla. La stessa ha deciso così di scendere dal veicolo. Nell’auto aveva con sé una pistola, risultata a salve, presumibilmente l’arma utilizzata per minacciare il figlio. Alla luce degli elementi raccolti, i Carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica di Trapani, hanno dichiarato la donna in stato di arresto. A seguito di udienza di convalida, il Giudice ha disposto a carico dell’indagata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. una volta a settimana.

Biancavilla, nascondeva a casa armi e droga a fini di spaccio

Archivi -Sud  Libertà

Catania – Biancavilla 
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò, in Biancavilla, supportati dai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di “Sicilia”, hanno arrestato in flagranza di reato un 25enne del posto, incensurato, perché responsabile di detenzione di armi clandestine, detenzione abusiva di armi e munizioni, nonché di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Al riguardo, nel quadro delle azioni di contrasto disposte dal Comando Provinciale di Catania, volte a reprimere il fenomeno del traffico di armi clandestine, per sottrarle alla disponibilità delle organizzazioni mafiose, il Comando Compagnia di Paternò ha avviato nel proprio territorio di competenza una serie di battute di ricerca e servizi coordinati a largo raggio controlli per la ricerca di materiale d’armamento. In tale contesto operativo, i militari dell’Arma, nel corso di una di queste attività sul campo a largo raggio, hanno svolto una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del giovane biancavillese, recuperando, ben nascosta sul solaio del terrazzo, una sacca con all’interno un vero e proprio arsenale. Si tratta infatti di una mitragliatrice e 2 pistole, tutte armi clandestine con matricola abrasa, perfettamente funzionanti ed estremamente letali, nonché numerosi proiettili.
In particolare sono state trovate: una pistola mitragliatrice “Skorpion” cal. 7,65 con e 3 serbatoi; un revolver cal. 357 magnum, con 12 cartucce, di cui 6 già nel tamburo; una pistola cal. 7,65 con colpo in canna e 6 cartucce nel caricatore; 89 cartucce cal. 7,65 e 22. Sempre durante i controlli, è stata inoltre rinvenuta dai Carabinieri anche una busta di plastica termosaldata, con all’interno circa 300 grammi di marijuana, un bilancino di precisione ed il materiale necessario al confezionamento dello stupefacente.
Tutto il materiale d’armamento è stato sequestrato e inviato al RIS di Messina per gli accertamenti balistici e dattiloscopici, al fine anche di verificare se le stesse siano state già utilizzate in precedenti fatti delittuosi. Il 25enne arrestato è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che nell’immediatezza ne ha disposto la traduzione presso il carcere di Catania-Piazza Lanza, ove tuttora permane all’esito della successiva convalida del Gip.

Truffa all’anziana: si finge carabiniere e si fa dare oro e gioielli- Arrestato da “vero carabiniere”

 

Sembrava persona per bene, anziana truffata a Perugia

Archivi -Sud Liber

 

 

La truffa del “finto Carabiniere” e la somma da pagare per evitare l’arresto del proprio nipote. Una piaga sociale che miete vittime quotidianamente nonostante l’impegno delle diverse istituzioni, non da meno l’Arma dei Carabinieri che da sempre effettua campagne di sensibilizzazione in tal senso. Gli obiettivi sono quasi sempre gli anziani e questa volta la storia si conclude positivamente.

Ci troviamo a Piano di Sorrento e un Carabiniere della stazione di Vico Equense, libero dal servizio, sta passeggiando quando nota una persona. E’ un uomo ed è appena uscito da un parco residenziale, c’è però un particolare che stimola la curiosità del militare che per istinto o per ragione non perde l’attenzione su quell’individuo e decide di seguirlo. L’uomo sta parlando contemporaneamente con 2 telefoni cellulari e per questo motivo il Carabiniere lo segue e contatta i colleghi della locale stazione. Pochi minuti e la pattuglia – in contatto con il collega – arriva.

Scatta il controllo e la perquisizione dell’uomo, 36enne già noto alle forze dell’ordine, che viene trovato in possesso di 150 euro in contanti e diversi gioielli e non è in grado di giustificare la propria presenza lì. Spetta ai militari di ricostruire il percorso del 36enne. Si citofona alle diverse abitazioni presenti fino a quando una signora afferma di aver appena ceduto tutto ciò di cui era in possesso a un “carabiniere”: suo nipote doveva essere liberato. I Carabinieri – quelli veri – comprendono cosa sia appena avvenuto e restituiscono quanto trovato alla donna.

La vittima – 88enne – era stata contattata da una persona che diceva di essere suo nipote. C’era da pagare una multa di 6mila euro altrimenti lo avrebbero arrestato. La nonna non aveva esitato a consegnare allo pseudo-carabiniere i soldi in contanti, i monili in oro e tutti i gioielli conservati da una vita. La vicenda fortunatamente si è conclusa bene e ad essere arrestato è il 36enne che è in attesa di giudizio.