Si è appena conclusa ad Ischia un’importante operazione mirata al contrasto del fenomeno del bracconaggio che ha visto protagonisti, oltre che i militari del Raggruppamento CITES di Roma (SOARDA) ed i carabinieri forestali del Nucleo di Casamicciola, anche l’Unità Cinofila Antiveleno e Antibracconaggio di Frosolone (IS), dipendente dal Gruppo CC di Isernia.
L’operazione ha portato all’arresto di due persone, già note alle Forze dell’Ordine e particolarmente attive da anni nella pratica dell’uccisione illecita di specie di avifauna migratoria tutelata dalla normativa in materia. L’importante risultato è stato raggiunto, per il secondo anno consecutivo, anche grazie all’impiego del cane “Africa” dell’Unità Cinofila Antiveleno e Antibracconaggio – che ha sede presso il Nucleo cc Forestale di Frosolone (IS) – addestrata non solo al rinvenimento di esche e bocconi avvelenati pericolosi per gli animali domestici e selvatici, ma anche per la ricerca di armi e munizioni.
Determinante, quindi, nell’ambito di operazioni antibracconaggio come questa appena conclusa, è l’ausilio fornito dai cani antiveleno ed antibracconaggio dell’Arma essendo in grado di rinvenire armi e cartucce anche se occultate sottoterra. L’Unità Cinofila Antiveleno e Antibracconaggio di Frosolone (IS) opera a supporto degli altri Reparti dell’Arma in tutta Italia per contrastare i fenomeni criminosi del bracconaggio e dell’avvelenamento degli animali, rendendosi protagonista di importanti risultati nel contrasto di queste attività illecite e dannose per la tutela della biodiversità e dell’ambiente e della collettività in generale.
Catania,
Gli agenti delle Volanti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Catania hanno arrestato un uomo per rapina impropria, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e porto di oggetti atti ad offendere. L’uomo stava cercando di fuggire dopo che aveva tentato di rubare alcuni prodotti in un supermercato del quartiere Nesima, ma era stato fermato dai dipendenti del negozio.
Resosi conto che era stata chiamata la Polizia, il ladro si è dato alla fuga disfacendosi della refurtiva.
In quel momento passava un poliziotto della questura di Catania che, libero dal servizio, si è accorto di quanto stava accadendo. Il ladro era salito su un’auto e si stava dileguando, ma il poliziotto, che nel frattempo si era qualificato, si è fermato davanti al veicolo. Nonostante questo, l’uomo non ha fermato la sua marcia, investendo il poliziotto che, benché ferito, è riuscito ad annotare il numero di targa che ha permesso di ritrovare l’auto che nel frattempo si era allontanata.
Il veicolo, risultato intestato ad una società di autonoleggio, è stato rintracciato dagli investigatori delle Volanti che lo hanno localizzato e bloccato. A bordo del mezzo i poliziotti hanno trovato due grossi coltelli.
L’analisi delle immagini del sistema di videosorveglianza del supermercato ha permesso di ricostruire le diverse fasi del ferimento. A quel punto gli operatori delle Volanti, insieme al poliziotto ferito, hanno eseguito l’arresto dell’uomo, un 39enne di Catania.
La Polizia ha arrestato questa mattina I. S., 32 anni, cittadino del Tagikistan colpito da mandato di arresto internazionale a fini estradizionali “per essersi arruolato nelle fila dello stato islamico ed essere andato in Siria a combattere nel 2014”.
Secondo le ricerche della Polizia il 32enne risulta essere membro attivo dell’organizzazione terroristica Isis. Il latitante, caratterizzato da numerosi alias con nazionalità e date di nascita diverse, in particolare degli stati Uzbekistan, Kirghizistan e Ucraina, è atterrato all’aeroporto di Fiumicino con volo proveniente da Eindhoven (Paesi Bassi) alle ore 11.4
“L’arresto di un cittadino del Tagikistan avvenuto oggi grazie all’attività della Polizia di Stato rappresenta un risultato molto importante, il frutto dell’efficace attività di prevenzione svolta dai nostri apparati sul territorio nazionale per contrastare la minaccia terroristica”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha aggiunto: “Questo arresto conferma la proficua cooperazione con le Forze di polizia di altri Paesi. Con i nostri partner internazionali, infatti, esiste una costante condivisione sia del patrimonio informativo sia delle strategie operative per fronteggiare efficacemente i profili di rischio”.
Archivi-Sud Libertà
Tentata rapina con ferocia a Catania. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia Piazza Dante di Catania hanno arrestato un pregiudicato straniero di 39 anni senza fissa dimora, per tentata rapina aggravata ai danni di un pensionato di 82 anni.
L’aggressione all’anziano è avvenuta verso le ore 5.30 del mattino, mentre lo stesso stava percorrendo via Don Luigi Sturzo, a Catania, per rincasare, dopo avere accompagnato alla vicina fermata dell’autobus la moglie, che doveva andare in aeroporto. In quel momento la persona anziana è stato improvvisamente raggiunto alle spalle dal trentanovenne, che con una pietra di grosse dimensioni, con decisione e viltà lo ha colpito alla nuca, facendolo cadere al suolo.
Una volta a terra, il criminale lo ha colpito o con calci e pugni al volto, per poi rovistare nelle tasche dei pantaloni e del giubbotto, fermandosi solamente quando ha capito che non aveva denaro al seguito. Le telecamere della zona hanno ripreso la scena del crimine e il malvivente è stato individuato e arrestato dai militari dell’Arma in meno di 24 ore Adesso per lui si aprono le porte del carcere e poi,inevitabilmente, l’espulsione dall’Italia.
La donna, che pensava di passarla liscia, si difende col dire di aver dato le cure di cui l’anziana aveva bisogno e il cibo spezzettato come le veniva somministrato nella casa di cura ma…… c’era nell’aria il nuovo testamento
Icapitano Domenico Rana, comandante della compagnia dell’Arma di Acireale, AFFERMA: “Le indagini dei Carabinieri della stazione di Aci Castello hanno permesso di fare piena luce sulla morte dell’80enne per cui è stata arrestata una pronipote di 58 anni, accusata di averne causato il decesso per ottenere la sua eredità”. “Fondamentali sono state le dichiarazioni della donna, acquisite dai Carabinieri in punto di morte, il giorno prima del decesso. Ci hanno permesso – aggiunge il capitano Rana- di ricostruire che lei era stata portata fuori a pranzo dalla pronipote e che aveva mangiato un piatto di spaghetti e un dolce, che ne avrebbero poi provocato la morte”. Il “decesso dell’80enne è stato l’epilogo di un disegno criminale più ampio ordito dall’indagata che si era fatta prima nominare procuratrice speciale e poi testamentaria universale, in modo da impadronirsi della cospicua eredità della donna”
Altavilla Milicia, alle porte della città, dove è avvenuta la tragedia. Arrestato 54enne: sembra che in piena notte abbia parlato di “presenze demoniache”.
Strage ad Altavilla Milicia, alle porte di Palermo, dove un uomo ha ucciso la moglie e due figli di 5 e 15 anni e poi ha chiamato il 112. Una terza figlia di 17 anni è riuscita a fuggire. L’uomo si è fatto trovare dai carabinieri nella vicina Casteldaccia dove è stato arrestato.
Si apprende che l’assassino aveva una fissazione sulla presenza di demoni”, anche durante la notte del triplice omicidio, e accusava la moglie e i figli di essere “posseduti da Satana”. . Sembra che la strage sia avvenuta almeno 36 ore fa, come emerge da un primo esame medico legale dei due corpi dei ragazzi.
La ragazza rimasta viva che viene ascoltata in queste ore collabora con i Carabinieri. La 17enne era in stato confusionale, quando è stata trovata dal personale del 118 che l’ha soccorsa. Non si sa se la ragazza si sia nascosta e per questo sia stata risparmiata dalla volontà folle del padre oppure sia stata lasciata volutamente viva.
Particolari del delitto agghiaccianti .Il 54enne ha strangolato il figlio più grande con una catena, secondo la ricostruzione dei militari che indagano. Le vittime sono Kevin di 16 anni e il fratellino Emanuel di 5 anni. Anche il più piccolo è stato strangolato ma per il grande è stata usata una catena, poi trovata accanto al cadavere del 16enne.
Kevin ed Emanuel erano morti da “almeno 36 ore”, secondo quanto emerge da primi esami medico legali eseguiti sui due cadaveri. La figlia di 17 anni, unica superstite, sarebbe dunque rimasta in casa con il padre per le ultime 36 ore. Gli inquirenti stanno cercando di capire se sia stata drogata.
Il corpo della donna, carbonizzato, è stato trovato nel giardino della villetta dove si è consumata la strage .
” Salvini Licata ed Elisabetta Cassano, zia e nonna di Antonella Salamone affermano : “da anni si era fissato da qualche tempo con la religione, ma noi non sentivamo Antonella da almeno una settimana”. . Le due donne, che sono arrivate nella villetta della strage, sono ancora incredule la tragedia : La moglie di Barreca lavorava come badante. Ora saranno i consulenti specialisti in neurologia ad accertare se l’assassino era sano di mente o assalito da follie o cause – come sembra dire l’incredibile scenario- di instabilità mentale