GIP TRIBUNALE DI CATANZARO, ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE PER 14 PERSONE ARRESTATE IN CALABRIA PER MAFIA..

indicando il criminale - mafia foto e immagini stock

 

 Catanzaro – Territorio Nazionale

Nella mattinata odierna, 21 giugno 2024, i Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Vibo Valentia con il supporto in fase esecutiva dei militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Reggio Calabria, Pescara, Chieti e Torino, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 14 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, rispettivamente ipotizzati nei loro confronti, di associazione di tipo mafioso armata, omicidio plurimo, concorso esterno in associazione mafiosa, e altri gravi reati, aggravati dalle  modalità e finalità mafiose, quali estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti, rapina, reati in materia di armi.

In particolare, dei 14 indagati, n. 13 sono raggiunti dalla misura di custodia cautelare in carcere e n. 1 è destinatario della misura degli arresti domiciliari.

L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e condotta dai Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Vibo Valentia, si è sviluppata mediante attività tecnica, servizi di OCP per i riscontri “sul campo”, acquisizioni e analisi di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, corroborate dai relativi riscontri, e anche con l’attivazione degli strumenti della cooperazione internazionale, tra cui la Squadra Investigativa Comune con le autorità elvetiche, e con il coordinamento di EUROJUST e quello di EUROPOL.

Gli elementi indiziari acquisiti hanno consentito di delineare (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) il protrarsi, nonostante precedenti provvedimenti giudiziari, dell’operatività, nell’area delle “Preserre” vibonesi, della cosca di ‘ndrangheta ricompresa nel “locale dell’Ariola”, con proiezioni economico-criminali in Piemonte, Abruzzo, Svizzera e Germania.

La gravità indiziaria ha riguardato l’attuale assetto del sodalizio, determinatosi all’esito di un cruento scontro con altro gruppo, nell’alternanza degli equilibri criminali, anche con riti di affiliazione avvenuti durante lo stato di detenzione, dimostrando in tal modo la perseverante capacità di penetrazione della ‘ndrina all’interno degli istituti carcerari.

In tale contesto, la gravità indiziaria conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato anche il triplice omicidio di mafia, commesso il 25 ottobre 2003 a Gerocarne (VV) e noto come “Strage dell’Ariola”, inserito all’interno di una lunga faida sanguinosa tra famiglie rivali che si contendevano l’egemonia criminale sul territorio.

Nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati, attinti dalle misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, con riferimento, rispettivamente, a plurime condotte illecite di estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti, rapina, reati in materia di armi, aggravati dalle modalità e finalità mafiose.

Contestualmente all’esecuzione della ordinanza cautelare, si è dato esecuzione a plurimi decreti di perquisizione nei confronti di ulteriori soggetti per i quali si è ipotizzato il coinvolgimento nelle vicende illecite investigate, alcuni dei quali dimoranti in altre regioni del territorio nazionale (Abruzzo e Piemonte) e taluni anche in Svizzera, procedendosi per questi ad attivare gli strumenti della cooperazione internazionale.

 

Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

In ginocchio i clan mafiosi che dominavano tra le province di Ragusa e Catania: arrestate 16 persone

68.100+ Mafia Foto stock, immagini e fotografie royalty-free ...

 

I  finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia Economico e Finanziaria della Guardia di Finanza di Catania e dei carabinieri del Comando provinciale di Ragusa hanno posto in stato di fermo sedici persone nell’ambito di una inchiesta sui clan attivi sul territorio tra le provincia di Ragusa e Catania. Tutti sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, tentato omicidio, illecita concorrenza con minaccia o violenza. L’inchiesta è stata coordinata dalla Dda di Catania e i provvedimenti cautelari sono stati firmati dal Gip del Tribunale etneo.

Palermo, arresto di un uomo di 35 anni per rapina

arrestato - arresto foto e immagini stock

 Palermo – Altavilla Milicia 

I Carabinieri della Compagnia di Bagheria hanno arrestato un uomo di 35 anni, di origini Palermitane ma da tempo residente in provincia, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di rapina. In particolare, il 35enne, mentre si trovava su una delle vie principali di Altavilla Milicia, dopo aver strattonato la sua ex convivente 23enne le asportava il telefono cellulare danneggiando, altresì, i tergicristalli dell’autovettura di una donna in transito che, avendo assistito alla scena, accorreva in aiuto della vittima.

Da qui l’immediato intervento dei Carabinieri della locale Stazione che hanno arrestato l’uomo, il quale, durante il tragitto verso gli uffici della Compagnia di Bagheria, con un calcio, sfondava il finestrino posteriore dell’autovettura di servizio. L’arrestato, pertanto, è stato anche denunciato in stato di libertà anche per il reato di danneggiamento aggravato.

L’arresto è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese che ha disposto per l’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. È doveroso rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione- informa il Comando –  verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.

Roma, al semaforo uno straniero vagabondo si introduce nell’auto di una donna, l’afferra per il collo e la minaccia. Intervento di un Carabiniere libero dal servizio , arresto e custodia in carcere

Come&Dove » Blog ArchiveAttenzione ai rapinatori al semaforo - Come&Dove

Archivi -Sud Libertà 

 Roma –
I Carabinieri della Stazione di Roma Eur hanno arrestato uno straniero di 49 anni, senza fissa dimora, gravemente indiziato del reato di tentata rapina.
Nello specifico, in via Rhodesia, una donna alla guida della propria autovettura e con a bordo un uomo che la stava minacciando, si è diretta verso un gruppo di persone, chiedendo loro aiuto. Ragion per cui, un Carabiniere libero dal servizio e in borghese, facente parte del gruppetto di persone, appurata sin da subito la gravità della situazione, dovuta dalla forte agitazione della donna, ha immediatamente bloccato l’uomo, per poi chiedere i rinforzi ai colleghi dell’Eur.
I Carabinieri sono così riusciti ad accertare, anche dalla denuncia presentata dalla vittima che, il 49enne, poco prima si era allontanato dal pronto soccorso dell’Ospedale Sant’Eugenio” e una volta giunto all’esterno della struttura ospedaliera si era introdotto all’interno dell’auto della donna che era ferma al semaforo, per poi afferrarla per il collo, intimandole di proseguire la marcia, impossessandosi successivamente della borsa.   
Per questo motivo, l’indagato è stato arrestato e condotto presso le aule di piazzale Clodio, dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto per lui la misura della custodia cautelare in carcere.

Ragusa: nuovo scacco allo spaccio di droga. Carabinieri arrestano altre 9 persone

Foto gratuita vittoria morta dell'edulcorante xilitol

 

Ragusa,
 È scattata alle prime ore di questa mattina, lunedì 6 maggio, la nuova operazione dei Carabinieri della Compagnia di Ragusa che, a pochi giorni di distanza dalla precedente che lo scorso 19 aprile che aveva portato all’arresto di 5 persone, stamane ha disarticolato un’altra rete di spacciatori operanti tanto nel capoluogo quanto nella provincia iblea. Il GIP del Tribunale di Ragusa su proposta della Procura Iblea ha emesso ordinanza di custodia cautelare nei confronti di altre 9 persone, eseguite questa mattina dai militari dell’Arma con il supporto del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi. Per 2 cittadini è scattata la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Gli indagati dovranno tutti rispondere, a vario titolo, del reato di “detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti” e uno di essi anche dell’ipotesi di reato di “estorsione”. Inoltre, alcuni di essi dovranno rispondere anche delle aggravanti dello spaccio nei confronti di minorenni e nei pressi di istituti scolastici, nonché del concorso e della recidiva specifica infra-quinquennale.
Durante le indagini, che si sono sviluppate parallelamente a quelle che hanno portato agli arresti scattati lo scorso aprile, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ragusa hanno potuto documentare numerose cessioni di sostanza stupefacente, di tipo marijuana, hashish e cocaina, avvenute tutte nel centro storico del capoluogo ibleo. Anche in questo caso l’attività info-operativa corroborata da indagini di natura tecnica ha consentito la ricostruzione dei movimenti e del modus operandi adottato dai pusher, analoghe rispetto alle ultime ricostruzioni investigative, con cessioni a domicilio od in località isolate, lontane da occhi indiscreti. A conferma ulteriore della fiorente attività di spaccio da parte della consolidata rete costituita dagli indagati ed in virtù delle numerose perquisizioni che i militari dell’Arma hanno cristallizzato, nel corso degli ultimi mesi, il contesto criminale, sono stati eseguiti tre arresti in flagranza di reato, nonché diversi sequestri di stupefacenti e materiale atto al confezionamento della sostanza, per un valore stimato oltre 30 mila €.
La Procura della Repubblica Iblea, condividendone appieno le risultanze investigative prodotte dai Carabinieri, ha richiesto al Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa l’emissione delle misure cautelari personali eseguite stamane dai Carabinieri di Ragusa. L’articolata attività d’investigazione ha consentito altresì di deferire in stato di libertà ulteriori 5 persone per i medesimi reati, appurando un totale di oltre 330 cessioni di sostanza stupefacente, e di identificare più di 68 acquirenti.

 

 

Operazione antibracconaggio con impiego del cane “Africa” dell’Unità cinofila antiveleno – Due arresti

Un capriolo © ANSA

 

Si è appena conclusa ad Ischia un’importante operazione mirata al contrasto del fenomeno del bracconaggio che ha visto protagonisti, oltre che i militari del Raggruppamento CITES di Roma (SOARDA) ed i carabinieri forestali del Nucleo di Casamicciola, anche l’Unità Cinofila Antiveleno e Antibracconaggio di Frosolone (IS), dipendente dal Gruppo CC  di Isernia.

L’operazione ha portato all’arresto di due persone, già note alle Forze dell’Ordine e particolarmente attive da anni nella pratica dell’uccisione illecita di specie di avifauna migratoria tutelata dalla normativa in materia. L’importante risultato è stato raggiunto, per il secondo anno consecutivo, anche grazie all’impiego del cane “Africa” dell’Unità Cinofila Antiveleno e Antibracconaggio – che ha sede presso il Nucleo cc Forestale di Frosolone (IS) – addestrata non solo al rinvenimento di esche e bocconi avvelenati pericolosi per gli animali domestici e selvatici, ma anche per la ricerca di armi e munizioni.

Determinante, quindi, nell’ambito di operazioni antibracconaggio come questa appena conclusa, è l’ausilio fornito dai cani antiveleno ed antibracconaggio dell’Arma essendo in grado di rinvenire armi e cartucce anche se occultate sottoterra. L’Unità Cinofila Antiveleno e Antibracconaggio di Frosolone (IS) opera a supporto degli altri Reparti dell’Arma in tutta Italia per contrastare i fenomeni criminosi del bracconaggio e dell’avvelenamento degli animali, rendendosi protagonista di importanti risultati nel contrasto di queste attività illecite e dannose per la tutela della biodiversità e dell’ambiente e della collettività in generale.

Catania: fermato un 39enne per rapina impropria, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni

 

 

Catania,

Gli agenti delle Volanti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Catania hanno arrestato un uomo per rapina impropria, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e porto di oggetti atti ad offendere. L’uomo stava cercando di fuggire dopo che aveva tentato di rubare alcuni prodotti in un supermercato del quartiere Nesima, ma era stato fermato dai dipendenti del negozio.

Resosi conto che era stata chiamata la Polizia, il ladro si è dato alla fuga disfacendosi della refurtiva.

In quel momento passava un poliziotto della questura di Catania che, libero dal servizio, si è accorto di quanto stava accadendo. Il ladro era salito su un’auto e si stava dileguando, ma il poliziotto, che nel frattempo si era qualificato, si è fermato davanti al veicolo. Nonostante questo, l’uomo non ha fermato la sua marcia, investendo il poliziotto che, benché ferito, è riuscito ad annotare il numero di targa che ha permesso di ritrovare l’auto che nel frattempo si era allontanata.

Il veicolo, risultato intestato ad una società di autonoleggio, è stato rintracciato dagli investigatori delle Volanti che lo hanno localizzato e bloccato. A bordo del mezzo i poliziotti hanno trovato due grossi coltelli.

L’analisi delle immagini del sistema di videosorveglianza del supermercato ha permesso di ricostruire le diverse fasi del ferimento. A quel punto gli operatori delle Volanti, insieme al poliziotto ferito, hanno eseguito l’arresto dell’uomo, un 39enne di Catania.

 

 

Arrestato -questa mattina a Roma – un membro dell’Isis con nazionalità diverse

La Polizia ha arrestato questa mattina I. S., 32 anni, cittadino del Tagikistan colpito da mandato di arresto internazionale a fini estradizionali “per essersi arruolato nelle fila dello stato islamico ed essere andato in Siria a combattere nel 2014”.

Secondo le ricerche della Polizia il 32enne risulta essere membro attivo dell’organizzazione terroristica Isis. Il latitante, caratterizzato da numerosi alias con nazionalità e date di nascita diverse, in particolare degli stati Uzbekistan, Kirghizistan e Ucraina, è atterrato all’aeroporto di Fiumicino con volo proveniente da Eindhoven (Paesi Bassi) alle ore 11.4

L’operazione, svolta dalla Digos capitolina con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e il contributo della Polizia di Frontiera di Fiumicino, si inquadra in un più ampio scenario di attività preventive a largo raggio condotte dalla Polizia e dalla Digos di Roma, in considerazione della estrema delicatezza dell’attuale scenario internazionale.

L’arresto di un cittadino del Tagikistan avvenuto oggi grazie all’attività della Polizia di Stato rappresenta un risultato molto importante, il frutto dell’efficace attività di prevenzione svolta dai nostri apparati sul territorio nazionale per contrastare la minaccia terroristica”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha aggiunto: “Questo arresto conferma la proficua cooperazione con le Forze di polizia di altri Paesi. Con i nostri partner internazionali, infatti, esiste una costante condivisione sia del patrimonio informativo sia delle strategie operative per fronteggiare efficacemente i profili di rischio”.

 

Crack capitale; arrestate 11 persone e sequestrate numerose dosi di potente droga

 

giovane uomo cocaina dipendenza - droga foto e immagini stock

Archivi-Sud Libertà

 – Roma,
I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nella costante lotta al traffico delle sostanze stupefacenti, hanno eseguito una serie di controlli nei quartieri centrali e periferici della Città che hanno portato all’arresto, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, di 11 persone gravemente indiziate di essere dedite al traffico di crack, uno stupefacente altamente pericoloso, ricavato tramite processi chimici dalla cocaina, in grado di indurre elevata dipendenza e rapida assuefazione psicologica e fisica, inoltre è in grado di aumentare gli istinti violenti e alterare il sistema nervoso centrale, portando all’alienazione sociale e a forme di psicosi. 
Nel quartiere Quarticciolo, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Tre Teste, unitamente ai colleghi della Compagnia Roma Casilina, sono riusciti a scoprire una serie di cessioni di droga, bloccando, in flagranza di reato, 4 uomini tutti senza fissa dimora e con precedenti, e sequestrando 54 dosi tra crack e cocaina e 1.415 euro, ritenuti provento dell’attività illecita. 
Altri due cittadini stranieri, invece, ad esito di un servizio di osservazione in una nota piazza di spaccio, sempre in zona Quarticciolo, sono stati sorpresi mentre prelevavano le dosi da un nascondiglio ricavato all’interno di un’aiuola, ai margini della carreggiata stradale. I Carabinieri hanno recuperato e sequestrato 16 dosi di crack e 320 euro. In manette è finito anche un 25enne egiziano, senza fissa dimora, fermato per un controllo e trovato in possesso di 19 dosi tra crack e cocaina.
I Carabinieri della Stazione di Roma Città Giardino, in via Goffredo Bellonci, hanno intercettato un’utilitaria con a bordo un 32enne di Roma, trovato in possesso di sconcertanti quantità di stupefacente: 18 involucri di crack e 29 di cocaina, mentre i Carabinieri della Stazione di Roma Quirinale hanno arrestato un uomo di 40 anni, che, alla vista dei militari ha tentato di disfarsi di una bustina contenente 15 involucri termosaldati di crack. Nel quartiere Quarticciolo, i Carabinieri di Roma Tor Tre Teste hanno arrestato in flagranza uno straniero colto sul fatto mentre cedeva stupefacenti ad acquirenti che si sono allontananti. Dalla successiva perquisizione sono stati rinvenuti oltre 7,6 grammi di crack, 5,8 grammi di cocaina e 260 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita.
In un altro episodio, i Carabinieri della stazione Roma Centocelle hanno arrestato una 19enne notata mentre gettava degli involucri di stupefacenti alla vista di una pattuglia dei Carabinieri. In seguito a una perquisizione sono stati trovati ulteriori 6 dosi di cocaina e crack. Tutti gli arresti sono stati convalidati.
Si precisa che i procedimenti versano nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

Catania, aggredito con violenza un pensionato di 82 anni per rapina ma il criminale straniero viene individuato ed arrestato

 

 

Tentata rapina con ferocia a Catania. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia Piazza Dante di Catania hanno arrestato un pregiudicato straniero di 39 anni senza fissa dimora, per tentata rapina aggravata ai danni di un pensionato di 82 anni.

L’aggressione all’anziano è avvenuta verso le ore 5.30 del mattino, mentre lo stesso stava percorrendo via Don Luigi Sturzo, a Catania, per rincasare, dopo avere accompagnato alla vicina fermata dell’autobus la moglie, che doveva andare in aeroporto. In quel momento    la persona  anziana è stato improvvisamente raggiunto alle spalle dal trentanovenne, che con  una pietra di grosse dimensioni, con decisione e viltà lo ha colpito alla nuca, facendolo cadere al suolo.

Una volta a terra, il criminale  lo  ha colpito o con calci e pugni al volto, per poi rovistare nelle tasche dei pantaloni e del giubbotto, fermandosi solamente quando ha capito che  non aveva denaro al seguito.   Le telecamere della zona hanno ripreso la scena del crimine e il malvivente è stato individuato e  arrestato dai militari dell’Arma in meno di 24 ore    Adesso per lui si aprono le porte del carcere e poi,inevitabilmente, l’espulsione dall’Italia.