Ragusa,controllo a tappeto del territorio dai Carabinieri, un arresto e una denuncia in stato di libertà.

 

Risultato immagini per immagine di carabinieri

Archivi- Sud Libertà
RAGUSA
Proseguono i controlli a tappeto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa nel territorio di comuni di Vittoria e Chiaramonte Gulfi. I Carabinieri della Compagnia Vittoria hanno svolto mirati servizi, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Carabinieri “Sicilia”, finalizzati al contrasto del traffico di armi clandestine e sostanze stupefacenti, nonché alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio con particolare attenzione ai furti nelle abitazioni.
Numerose le pattuglie impegnate sull’intero territorio, attraverso l’allestimento di molteplici posti di controllo sia diurni che notturni, con servizi di perlustrazione estesi nelle aree rurali del Comune di Vittoria e Chiaramonte. 
All’esito di serrati controlli e rastrellamenti effettuati dai Reparti operanti, durante i quali sono state effettuate 14 perquisizioni di abitazioni e casali nonché il controllo di 83 persone a bordo di 41 veicoli, sono stati conseguiti i seguenti risultati, i Carabinieri della Stazione di Chiaramonte Gulfi, congiuntamente a personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” Squadra Falco 11, hanno denunciato in stato di libertà un pensionato incensurato di anni 70 per omessa custodia di armi e munizioni che teneva appeso al muro nella camera da letto senza alcuna cautela.
Il fucile e le cartucce venivano sottoposte a sequestro e custodite presso i locali del comando stazione procedente; i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Vittoria, congiuntamente a personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” a seguito di una perquisizione domiciliare, in Vittoria hanno tratto in arresto nella flagranza del reato un pensionato, incensurato, di anni 76 per la detenzione di un fucile sovrapposto con matricola abrasa e di oltre complessivamente 40 cartucce caricate a pallettoni e di varie tipologie di cui non ha saputo dire la provenienza, rinvenuti, occultati all’ interno del suo garage. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro e custodito presso il reparto procedente.   Vista  l’ età anagrafica, del pensionato, è stato collocato agli arresti domiciliari su direttiva del magistrato competente.

Coltivava marjuana a casa: scoperto ed arrestato dai Carabinieri

Risultato immagini per immagine di coltivazione droga

Archivi Sud Libertà

Stop alla coltivazione casalinga di droga.Ieri, nel corso dei servizi di prevenzione e controllo del territorio, i Carabinieri della Compagnia Messina Sud hanno arrestato in flagranza di reato il 30enne messinese A.S., già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile dei reati di coltivazione e detenzione di stupefacenti e furto aggravato di energia elettrica.
Nell’ambito delle attività di controllo e prevenzione sul territorio, finalizzate al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, i Carabinieri della Stazione di Messina Bordonaro, hanno effettuato una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di A.S., riscontrando che l’uomo aveva adibito una stanza alla coltivazione di piante di cannabis.

L’uomo aveva allestito un impianto di illuminazione con lampade in grado di riprodurre gli effetti di calore e luminosità della luce solare e collocato i vasi per coltivare le piante di canapa che si trovavano ancora in una fase inziale del loro sviluppo.  
I Carabinieri hanno sequestrato complessivamente 7 piante di canapa indiana e 58 grammi di marijuana già essiccata, pronta per essere ceduta, nonché l’attrezzattura completa per la coltivazione, tra cui le lampade solari. Lo stupefacente è stato trasmesso al Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina per le analisi di laboratorio. 
Inoltre, nel corso della perquisizione i Carabinieri hanno constatato che l’uomo aveva rotto i sigilli posti sul contatore di energia elettrica dell’abitazione, il cui contratto era stato dismesso da diverso tempo, per usufruire illegalmente della fornitura. 
A.S. è stato pertanto arrestato in flagranza di reato per coltivazione e detenzione di stupefacente e furto aggravato di energia e questa mattina è comparso davanti al Giudice del Tribunale di Messina che ha convalidato l’arresto effettuato dai Carabinieri ed ha applicato all’uomo la misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

 

Ragusa: arrestato giovane estortore, lievitava la cifra pretesa

Risultato immagini per IMMAGINI CARABINIERI

Archivi Sud Libertà

 

RAGUSA,

La vicenda dell’arresto di un uomo di 26 anni , ieri l’altro, per estorsione ai danni di un altro giovane concittadino, trae origine dalla denuncia che la vittima dell’estorsione ha formalizzato alle Forze dell’Ordine iblee quando la pressione del suo aguzzino non gli  lasciava più scampo visto il continuo lievitare dall’ammontare della cifra pretesa che, inizialmente fissata a 5mila euro, nel giro di pochi giorni è salita all’irraggiungibile ammontare di 10mila euro complessivi. Anche le continue minacce che continuavano a provenire dall’aguzzino, che prometteva violenze fisiche in caso di ulteriori inadempimenti, hanno convinto il giovane a chiedere aiuto alle Istituzioni.
Il ragazzo ha descritto agli inquirenti un quadro sufficientemente preciso e dettagliato della vicenda, nata nel torbido contesto dello spaccio di stupefacenti sulla piazza ragusana, e sulla base delle informazioni ricevute i Carabinieri hanno potuto sviluppare un’approfondita attività d’indagine. L’operazione che ha permesso la cattura del soggetto, noto pregiudicato per reati in materia di stupefacenti, è scattata nel primo pomeriggio di mercoledì scorso allorquando i militari hanno cinturato la zona dell’appuntamento e fermato il soggetto subito dopo aver ricevuto il denaro dalla propria vittima.
Al momento dell’arresto infatti la cifra indebitamente incassata era bene in vista sul sedile dell’autovettura dell’uomo che, sicuro di aver agito con la massima scaltrezza si stava allontanando noncurante in direzione del centro città. Poco convincenti, e comunque in contrasto con il quadro probatorio raccolto dai militari dell’Arma, le giustificazioni addotte dall’arrestato secondo cui la cifra sarebbe servita per la riparazione del motore di una delle proprie auto per cui l’estortore è stato ammanettato e condotto presso la caserma di piazza caduti di Nassirya. La perquisizione condotta nell’immediatezza delle operazioni ha permesso inoltre di rinvenire presso l’abitazione dell’uomo modesti quantitativi di cocaina e marijuana. Dopo la redazione dei verbali e le operazioni di fotosegnalamento la Procura della Repubblica di Ragusa ha disposto per l’uomo gli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

Controlli del territorio: quattro arresti, a Comiso e a Vittoria

 

Risultato immagini per immagini dei carabinieri

Archivi-Sud Libertà
Comiso,
Nel corso di un servizio di pattuglia i Carabinieri della Stazione di Comiso,  hanno tratto in arresto in flagranza del reato di tentato furto aggravato in concorso tre persone originarie della provincia di Catania. Li hanno sorpresi mentre tentavano di asportare un cartellone pubblicitario in ferro, della lunghezza di 6 metri e un’altezza di 3.
I militari si sono insospettiti dall’insolito orario, le 22.00 circa, in cui i tre “operai” stavano fingendo di effettuare lavori di manutenzione ad un cartellone pubblicitario, muniti di tutti gli strumenti idonei – smerigliatrice, una mazza in ferro, due scale telescopiche, coni stradali in gomma con banda catarifrangente, una prolunga elettrica, una saldatrice e un martello demolitore – custoditi anche nel bagagliaio di un furgone parcheggiato a pochi metri di distanza.
Il veicolo e tutto il materiale rinvenuto sono stati sottoposti a sequestro. Gli arrestati, dopo formalità di rito sono stati tradotti presso le proprie abitazioni su disposizione dell’Autorità   giudiziaria.    Non sono da meno i Carabinieri  del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vittoria che  in flagranza del reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, hanno arrestato  un 45enne pregiudicato.
L’uomo è stato sorpreso mentre cedeva 2,60 grammi di marijuana a un ragazzo di 21 anni. A seguito della successiva perquisizione domiciliare effettuata presso la sua abitazione, sono stati rinvenuti altri 3 grammi di marijuana, suddivisi in quattro dosi, ed un bilancino di precisione.  L’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Ragusa.

Messina: arrestato un forestale stagionale, appiccava il fuoco nei boschi di Longi-area protetta

Risultato immagini per immagine di piromani che incendiono il bosco

Foto Archivi Sud Libertà
 Arrestato dai Carabinieri della Stazione di Longi, in flagranza di reato, P.A., 61enne, operaio forestale stagionale originario di Longi, ritenuto responsabile del reato di incendio boschivo in area protetta.
Nella mattinata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Longi sono intervenuti in località Ferrante di Portella Gazzana nel Comune di Longi ove si era sviluppato un incendio. Sul posto i militari dell’Arma hanno sorpreso un 61enne intento ad incendiare un’area boschiva della macchia mediterranea in prossimità del Parco dei Nebrodi, luogo di particolare interesse naturalistico. L’uomo è stato bloccato e, sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso di vario materiale atto alla combustione. Contestualmente i militari hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno domato le fiamme, evitando così il propagarsi delle stesse. 
Il materiale rinvenuto è stato sequestrato ed il piromane è stato arrestato, in flagranza di reato, per incendio boschivo in un’area protetta. Al termine delle formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

Palermo, “omicidio aggravato” per l’assassino Baglione della cantante Piera Napoli

 

L’assassino, Salvatore Baglione, sconvolto  si è presentato alla stazione dei carabinieri di Uditore affermando di avere ucciso la moglie. I militari hanno trovato Piera Napoli, 32 anni, nel bagno dell’appartamento della coppia, al piano terra di uno stabile di via Vanvitelli, zona Cruillas. La donna, che era molto nota nel quartiere, è una cantante neomelodica: era ormai senza vita, stroncata da una decina di coltellate.

L’uomo di anni  37 anni, ha confermato la sua confessione davanti al Sostituto Procuratore  dottssa  Federica Paiola. Immediato l’arresto per il reato di  omicidio aggravato.Sconterà gran parte della sua vita in carcere per questo efferato delitto. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto  dottssa  Laura Vaccaro. In via Vanvitelli, i carabinieri della Compagnia di San Lorenzo e i colleghi della sezione investigazioni scientifiche.

Carabinieri sul posto dell’assassinio della donna

I carabinieri hanno sequestrato un grosso coltello da cucina nell’appartamento, ipotizzando possa essere l’arma del delitto.

Nove arresti e sequestri di imbarcazione , tabacchi di contrabbando proveniente dal Nord Africa

 

Militari della Guardia di Finanza di Palermo e della componente aeronavale del Corpo, nell’ambito di un articolato dispositivo di contrasto ai traffici illeciti via mare, sono i protagonisti di  una rilevante operazione di servizio che si è conclusa con l’arresto di 9 soggetti – italiani, tunisini, libici ed egiziani – e il sequestro di 2 imbarcazioni, 2,2 tonnellate di tabacchi lavorati esteri (T.L.E.) di contrabbando provenienti dal Nord Africa e 60.000 euro in contanti. L’intervento, condotto con l’impiego di numerosi mezzi aerei e navali – costieri e alturieri – del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare (RM) e del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo, in coordinamento con gli investigatori del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Palermo, ha interessato il tratto di mare prospiciente le coste del trapanese.

In particolare, nella serata di venerdì scorso – su segnalazione del Comando Generale della Guardia di Finanza – un elicottero del Comando Operativo Aeronavale, in servizio di ricognizione nel canale di Sicilia, rilevava e documentava la rotta di un peschereccio di circa 20 metri al largo di Lampedusa che si dirigeva verso Mazara del Vallo (TP). Veniva quindi predisposto uno strutturato dispositivo di polizia, con l’impiego di ulteriori mezzi aerei e navali in forza al Gruppo Aeronavale di Messina, al Gruppo Esplorazione Aeromarittima e al Reparto Operativo Aeronavale di Palermo e con il supporto investigativo degli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di polizia economico-finanziario di Palermo. In esito a tale azione di coordinamento, era così possibile avvistare un secondo natante (un motoscafo di 9 metri) che, nonostante le condizioni meteo avverse, era diretto in maniera sospetta verso il peschereccio.

Lo sviluppo dello scenario operativo portava ad accertare che la “nave madre” stazionava ai limiti delle acque territoriali ove aspettava il motoscafo proveniente dalla costa, verosimilmente per un trasbordo illecito. Il dispositivo di intervento si attivava nel momento in cui il motoscafo faceva rientro all’interno delle acque territoriali (12 miglia), ove veniva fermato dalle imbarcazioni del Corpo che, rilevata la presenza a bordo del natante di t.l.e., si ponevano prontamente all’inseguimento del peschereccio che nel frattempo stava cercando, senza successo, di riprendere il largo in direzione Nord Africa. Le imbarcazioni contrabbandiere abbordate venivano quindi condotte nel porto di Mazara del Vallo (TP).

L’operazione si è conclusa con l’arresto dei 6 membri dell’equipaggio (di nazionalità egiziana, tunisina e libica) dell’imbarcazione nordafricana e di 3 italiani, acquirenti del TLE di contrabbando, originari della provincia di Palermo, che si trovavano a bordo del motoscafo ove erano stati trasbordati i t.l.e. di contrabbando. Uno dei tre cittadini italiani è risultato percepire da marzo 2020 il reddito di cittadinanza per un ammontare di 900 euro mensili, beneficio che verrà immediatamente sospeso, così come previsto dalla normativa vigente.

La perquisizione effettuata a bordo del peschereccio libico ha poi consentito di rivenire, abilmente occultati dietro un pannello della sala macchine, 60.000 euro in contanti, sottoposti a sequestro in quanto ritenuti il provento illecito dell’avvenuta cessione del TLE. Le oltre 2 tonnellate di sigarette sequestrate, destinate a rifornire i mercati siciliani e in particolare la piazza di Palermo, avrebbero fruttato all’organizzazione criminale introiti per circa 300.000 euro. I soggetti tratti in arresto sono stati tradotti presso le case circondariali di Trapani e Palermo, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, competente per territorio in considerazione dell’area in cui si sono svolte le operazioni di servizio.

Il Mar Mediterraneo si conferma, in definitiva, uno dei bacini mondiali maggiormente interessati dai traffici illeciti. In questo scenario, la Guardia di Finanza svolge il suo ruolo esclusivo di “polizia del mare”, potendo sfruttare le potenzialità di un dispositivo integrato tra la componente investigativa territoriale e quella aeronavale, costiera e di proiezione, tanto per il controllo delle frontiere esterne, quanto per la difesa degli interessi economico-finanziari del Paese e dell’Unione Europea.

Sanzionato per violazione delle norme antiCovid, giovane lancia bottiglie incendiarie contro la stazione dei militari

 

Costa molto caro ad un  giovane di 21 anni , sanzionato dai Carabinieri per violazione norme antivirus, pensare di vendicarsi con la fabbricazione di ordigni incendiari.       Il giovane incensurato è stato fermato a Campofiorito con l’accusa di avere lanciato tre bottiglie incendiarie contro la locale stazione dei carabinieri. E’ successo ieri notte. I militari lo hanno incastrato al termine di accurate indagini, scoprendo che era stato verbalizzato a Brancaccio per inosservanza delle norme in vigore contro la pandemia

. Il 21enne (D.C. le sue iniziali) residente a Campofiorito, è stato tratto in arresto  perché ritenuto “responsabile della fabbricazione e del lancio delle bottiglie”. 

“Il riconoscimento del giovane – comunicano i Carabinieri – è avvenuto attraverso la visione dei filmati, dopo la quale è scattata una perquisizione in casa. Sono stati acquisiti ulteriori elementi utili a configiruare a suo carico reati di fabbricazione e porti di armi da guerra e danneggiamento aggravato seguito da incendio”.

Il ragazzo, sottoposto “a fermo di indiziato delitto della polizia giudiziaria”, è stato portato in carcere a Termini Imerese in attesa dell’udienza di convalida del Gip. Sono in corso indagini per accertare l’eventuale coinvolgimento del giovane in altri episodi simili avvenuti a Campofiorito negli ultimi giorni. Il 21enne – si tratta di un disoccupato che risulta incensurato – lo scorso novembre era stato fermato dai carabinieri a Brancaccio ed era stato multato per la violazione delle norme anti Covid.

 

Operazione G.di Finanza- “Capodanno sicuro”- sequestrati botti pirotecnici illegali

Ordinanza sui botti, Casamenti chiarisce «Vietati solo quelli che esplodono»  - IlGiunco.net

Immagini- Archivi Sud Libertà

NAPOLI

Scoperta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito dell’intensificazione dell’attività di controllo economico del territorio in vista dell’approssimarsi del Capodanno, l’ennesima attività di commercio di botti pirotecnici illegali.

I finanzieri della Compagnia di Giugliano in Campania hanno tratto in arresto ad Afragola un 44enne di Napoli sottoponendo a sequestro oltre 800 kg di botti illegali e altamente pericolosi.

In particolare, le Fiamme Gialle hanno individuato l’ingente carico di fuochi pirotecnici all’interno di un vivaio, 300 pezzi classificati “F2” e con massa attiva pari a 114 kg., detenuti senza licenza e autorizzazione.

Localizzato anche un secondo deposito riconducibile al responsabile, all’interno del quale sono stati rinvenuti anche 244 kg di sigarette di contrabbando.

Il responsabile è stato tratto in arresto per detenzione ed omessa denuncia di materiale esplodente, oltre che per contrabbando, e posto ai domiciliari.

 

Botti di Capodanno. Il decalogo Oipa per proteggere cani e gatti - Agenpress

 

Anche l’operazione odierna si inquadra nell’ambito del dispositivo di prevenzione e repressione del commercio illecito di prodotti pericolosi, predisposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli.

Tratto in arresto dalle Fiamme gialle boss estortore che minacciava la ” gambizzazione” dei debitori

Palermo, la Guardia di Finanza arresta i fratelli Tuttolomondo, ex  proprietari della squadra rosanero - AMnotizie.it - Quotidiano di  informazione

 

Nell’ambito di attività d’indagine a contrasto della criminalità organizzata, delegate dalla Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, i finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il locale Tribunale, un noto pregiudicato, appartenente ad un clan di Calatabiano, articolazione territoriale di un altro noto clan .

L’attività investigativa, condotta dai militari del G.I.C.O. del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catania, ha consentito di accertare che, a fronte del mancato pagamento di una somma di denaro, l’esponente del clan ha compiuto gravissimi atti di intimidazione e violenza a danni di un suo debitore.

In particolare, in un primo momento, il soggetto tratto in arresto unitamente ad altri due sodali, ha più volte minacciato ritorsioni nei confronti del debitore, fino a prospettargli la “gambizzazione” nel caso in cui non avesse onorato il pagamento.

In un secondo episodio di aggressione, avvenuto a luglio del 2019, l’appartenente al clan ha prima investito con l’auto e ha poi violentemente percosso il debitore, causando significative lesioni personali, tra cui un trauma cranico-facciale e un altro trauma al torace e all’addome.

Nel terzo episodio, avvenuto a luglio di quest’anno, sempre il soggetto tratto in arresto ha compiuto, con altri due sodali, un’aggressione con spranga di ferro a danni del debitore, inseguito fino a casa per minacciarlo.

In esito alla complessa attività d’indagine, che ha coinvolto esponenti del clan di Calatabiano, su richiesta di questo Ufficio, il GIP presso il Tribunale di Catania ha emesso nei confronti dell’appartenente al clan un’ordinanza di custodia cautelare.