Indagine “Ivan” dei ROS, lotta ai mercenari: arrestato italiano che combatteva in Ucraina

Sicurezza: italiano combatteva come mercenario nel Donbass (Ucraina),

I mercenari 3, il film con Stallone: trama, cast, trailer e streaming
Foto d’Archivio: Il film  “I  Mercenari”  con il noto attore americano Stallone (a destra)
Indagine “Ivan” dei Carabinieri del ROS: da Messina al Donbass (Ucraina orientale) per combattere come “mercenario”.  
I carabinieri del ROS, con il supporto dei Comandi Provinciali territorialmente competenti, all’alba di oggi hanno avviato le procedure per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Messina a carico di G.R., messinese di 28 anni, gravemente indiziato della violazione dell’art.3 l.n.210/1995 che ha ratificato la Convenzione internazionale di New York del 4 dicembre 1989 sul contrasto al fenomeno dei “mercenari”.
Le ricerche si sono svolte a Messina e Lodi, ultimi domicili del nucleo familiare del ricercato, e contestualmente sono state attivati i canali di cooperazione internazionale per l’esecuzione del provvedimento all’estero, ove il destinatario si sarebbe trasferito dal 2016 per svolgere quella che la Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 definisce attività di ”combattente illegittimo”.
Il giovane, dopo essere stato reclutato in Italia, combatteva – in cambio di un corrispettivo economico –  al fianco delle milizie filo-russe nel conflitto armato che, a partire dal 2014, si è sviluppato nel Donbass (Ucraina orientale), tra l’esercito ucraino e truppe filorusse, senza essere cittadino di quello Stato, né stabilmente residente. Gli viene, pertanto, contestata anche l’aggravante della transnazionalità, poiché le condotte si inquadrano in un gruppo organizzato, impegnato in attività criminali in più di uno Stato.
I militari dell’Arma hanno eseguito anche perquisizioni finalizzate alla ricerca di materiale probatorio che potrebbe definire il ruolo di eventuali facilitatori che avrebbero agevolato e sostenuto, anche finanziariamente, le attività dei mercenari nel Donbass.
Le indagini, avviate nel 2019 e coordinate dalla D.D.A. di Messina, diretta dal Procuratore, dr. Maurizio de Lucia, si sono avvalse anche dell’analisi dei flussi finanziari internazionali e dei dati forniti da Facebook sulla base di una commissione rogatoria con gli Stati Uniti avviata dalla Procura peloritana. È stato, in tal modo, possibile documentare che G.R. operava come combattente mercenario nella regione del Donbass, ove si era stabilito dal 2016, condividendo mediante i social network le proprie attività militari con congiunti e amici, alcuni dei quali gli chiedevano consigli e indicazioni per intraprendere la medesima attività.  
Ha trovato, inoltre, conferma l’esistenza e l’operatività di una struttura organizzata attiva nell’area Italia – Ucraina e dedita al reclutamento e al finanziamento di mercenari destinati ad integrare le fila delle milizie separatiste filorusse nella regione del Donbass, già emersa da un’analoga attività condotta dal R.O.S. nel 2018.
Il circuito coinvolge soggetti provenienti da diverse regioni d’Italia che hanno intrapreso l’attività di “combattenti”, schierati a fianco delle milizie filorusse e contro l’esercito regolare ucraino nei territori contesi delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk e, in tale contesto, particolarmente allarmanti sono risultati i rapporti dell’indagato messinese con altri mercenari e, in particolare, con PALMERI Andrea, livornese, detto “il generalissimo”, già destinatario di un mandato di arresto europeo in quanto ritenuto responsabile di arruolamento/reclutamento di mercenari a scopo terroristico/eversivo ed associazione per delinquere. 
Il fenomeno dei mercenari nella regione del Donbass è stato ripreso anche da alcune trasmissioni televisive nazionali e si inserisce nella complessa vicenda diplomatica e geopolitica che recentemente ha fatto registrare una presa di posizione del Parlamento Europeo. 

 

 

Estorsione,arrestato un esattore del “pizzo” a Palermo

Estorsione, in carcere un sodale dell'esattore del "pizzo"

Su delega della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – Sezione Palermo, coordinata dal Procuratore Aggiunto Salvatore De Luca, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo nei confronti di un soggetto per il reato di concorso in estorsione aggravata dal metodo mafioso, per aver chiesto il “pizzo” ad un giovane imprenditore edile che gestiva un cantiere nel quartiere palermitano della Vucciria.

L’attività costituisce lo sviluppo delle indagini che hanno portato, lo scorso 11 marzo, all’arresto in flagranza di reato di un uomo, bloccato dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo mentre riceveva 300 euro a titolo di “messa a posto”. Sulla base di quanto emerso allo stato delle indagini, la vittima, che aveva da poco avviato lavori di ristrutturazione, è stata “avvicinata” dai due indagati che hanno avanzato richieste estorsive sempre più esplicite. Grazie alla coraggiosa denuncia presentata dall’imprenditore, costantemente supportato da un’associazione antiracket, in pochi giorni gli investigatori del Nucleo di polizia economico-finanziaria sono riusciti ad acquisire gli elementi di riscontro che hanno consentito di pervenire all’arresto dell’esattore del “pizzo” in flagranza di reato.

Lo sviluppo delle indagini ha consentito di far emergere ipotesi di responsabilità nei confronti dell’odierno arrestato, che è risultato colui che ha “presentato” la vittima al sodale e che nel tempo ha partecipato attivamente alla condotta illecita. Parallelamente alle indagini, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo, in stretto coordinamento con la locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno proceduto a valorizzare in chiave patrimoniale gli elementi acquisiti, attraverso l’esame, il confronto e l’incrocio di informazioni estratte dalle diverse banche dati in uso alla Guardia di Finanza, accertando l’assoluta sproporzione tra i beni disponibili e la capacità economica degli indagati.

Nello specifico, gli accertamenti – condotti anche con il noto applicativo “MOLECOLA” in dotazione ai Reparti investigativi della Guardia di Finanza – hanno portato a dimostrare che gli indagati e i rispettivi nuclei familiari, negli anni, non avevano dichiarato redditi leciti o altre forme di finanziamento capaci di “giustificare” le spese e gli acquisti nel tempo sostenuti. La Procura della Repubblica – DDA ha quindi emesso un provvedimento ablativo d’urgenza, in corso di esecuzione, che ha consentito di sottoporre a sequestro disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per un valore complessivo stimato di circa 200.000 euro, tra cui figura un’impresa che gestisce un noto pub del quartiere della Vucciria, risultato nella disponibilità di fatto dell’arrestato.

L’odierna operazione testimonia il perdurante impegno della Guardia di Finanza di Palermo, con il costante coordinamento della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a tutela della legalità e della libera iniziativa commerciale dei cittadini, a salvaguardia della legalità del sistema imprenditoriale.

Agrigento, sorpreso dai Carabinieri con numerose dosi di droga

 

Droghe da stupro e sostanze stupefacenti: perché creano dipendenza?

Arrestato un  30enne pregiudicato del posto, G.B.sorpreso con  numerose dosi di droga pronte per essere spacciate.
È accaduto la mattina 9 marzo, quando i Carabinieri della Stazione di Sant’Angelo Muxaro, impegnati nell’assiduo servizio di controllo del territorio, mentre pattugliavano il piccolo centro abitato di Sant’Angelo, hanno notato l’atteggiamento sospetto di quel giovane che, resosi conto di avere attirato l’attenzione dei Carabinieri, ha tentato immediatamente di dileguarsi per le viuzze del paese.
Gli operanti, capeggiati dal Comandante della Stazione, lo hanno però raggiunto e sottoposto a perquisizione, trovandogli in tasca 10 dosi di marijuana confezionate e pronte per essere vendute.
La perquisizione estesa all’abitazione del fermato ha permesso di scovare altra sostanza stupefacente dello stesso tipo, il materiale per il confezionamento in dosi della droga e 1.000 euro in banconote di piccolo taglio, realistico provento dell’attività delittuosa.
Condotto in Caserma, il pregiudicato G.B. è stato dichiarato in arresto e, su ordine della Procura della Repubblica di Agrigento, posto agli arresti domiciliari fino alla sua comparizione davanti al Tribunale del capoluogo, che ne ha convalidato l’arresto, rimandandolo per il giudizio al 15 marzo prossimo.
L’arresto di G.B. da parte dei Carabinieri della Stazione di Sant’Angelo Muxaro conferma l’efficacia del servizio di controllo del territorio che, svolto dai militari anche nei luoghi più ameni e reconditi e reso ancor più stringente dalla necessità di contenere il propagarsi della pandemia, dimostra stavolta come anche nel piccolo centro pedemontano di Sant’Angelo Muxaro sia necessario procedere al contrasto vigoroso della diffusione degli stupefacenti.

Vittoria: scoperte due serre di marijuana . Arrestato il titolare

 

carabinieri Archivi - Lecco FM
Proseguono i controlli a tappeto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa nel territorio del comune di Vittoria e nelle campagne circostanti. I Carabinieri della Compagnia Vittoria hanno svolto specifici servizi, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Carabinieri “Sicilia”, finalizzati al contrasto del traffico di armi clandestine e sostanze stupefacenti, nonché alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio con particolare attenzione ai furti nelle abitazioni. All’esito di serrati controlli e rastrellamenti effettuati dalla Compagnia dei Carabinieri di Vittoria, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno tratto in arresto un disoccupato vittoriese di 22 anni per aver coltivato e detenuto – per finalità di spaccio – sostanze stupefacenti.
In particolare, nel pomeriggio di lunedì 22 febbraio u.s., i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno eseguito una perquisizione domiciliare a casa del ragazzo ventiduenne, in Contrada Fossa di Lupo di Vittoria, rinvenendo all’interno di una stanza di una villa ubicata in aperta campagna, a lui in uso, due impianti “indoor” di coltivazione della marijuana.
Gli impianti di coltivazione rinvenuti, entrambi di ultima generazione, costruiti con strutture in metallo ricoperte da tende termiche marca hydroshoot, alimentati da deumidificatori, ventilatori, aspiratori, aeratori e alcune lampade alogene e riscaldanti, consentivano al giovane pusher di coltivare quindici piantine di marijuana. Inoltre, all’interno della sua camera da letto, i Carabinieri hanno trovato 0,5 grammi di hashish e un bilancino di precisione.
Gli impianti di coltivazione, le piantine di marijuana e l’hashish sono stati sottoposti a sequestro. 
Alla luce di quanto rinvenuto, e considerati gli elementi raccolti fino a quel momento, il giovane di 22 anni è stato tratto in arresto e sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Ragusa

Ragusa,controllo a tappeto del territorio dai Carabinieri, un arresto e una denuncia in stato di libertà.

 

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RAGUSA
Proseguono i controlli a tappeto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa nel territorio di comuni di Vittoria e Chiaramonte Gulfi. I Carabinieri della Compagnia Vittoria hanno svolto mirati servizi, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Carabinieri “Sicilia”, finalizzati al contrasto del traffico di armi clandestine e sostanze stupefacenti, nonché alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio con particolare attenzione ai furti nelle abitazioni.
Numerose le pattuglie impegnate sull’intero territorio, attraverso l’allestimento di molteplici posti di controllo sia diurni che notturni, con servizi di perlustrazione estesi nelle aree rurali del Comune di Vittoria e Chiaramonte. 
All’esito di serrati controlli e rastrellamenti effettuati dai Reparti operanti, durante i quali sono state effettuate 14 perquisizioni di abitazioni e casali nonché il controllo di 83 persone a bordo di 41 veicoli, sono stati conseguiti i seguenti risultati, i Carabinieri della Stazione di Chiaramonte Gulfi, congiuntamente a personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” Squadra Falco 11, hanno denunciato in stato di libertà un pensionato incensurato di anni 70 per omessa custodia di armi e munizioni che teneva appeso al muro nella camera da letto senza alcuna cautela.
Il fucile e le cartucce venivano sottoposte a sequestro e custodite presso i locali del comando stazione procedente; i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Vittoria, congiuntamente a personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” a seguito di una perquisizione domiciliare, in Vittoria hanno tratto in arresto nella flagranza del reato un pensionato, incensurato, di anni 76 per la detenzione di un fucile sovrapposto con matricola abrasa e di oltre complessivamente 40 cartucce caricate a pallettoni e di varie tipologie di cui non ha saputo dire la provenienza, rinvenuti, occultati all’ interno del suo garage. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro e custodito presso il reparto procedente.   Vista  l’ età anagrafica, del pensionato, è stato collocato agli arresti domiciliari su direttiva del magistrato competente.

Coltivava marjuana a casa: scoperto ed arrestato dai Carabinieri

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Stop alla coltivazione casalinga di droga.Ieri, nel corso dei servizi di prevenzione e controllo del territorio, i Carabinieri della Compagnia Messina Sud hanno arrestato in flagranza di reato il 30enne messinese A.S., già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile dei reati di coltivazione e detenzione di stupefacenti e furto aggravato di energia elettrica.
Nell’ambito delle attività di controllo e prevenzione sul territorio, finalizzate al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, i Carabinieri della Stazione di Messina Bordonaro, hanno effettuato una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di A.S., riscontrando che l’uomo aveva adibito una stanza alla coltivazione di piante di cannabis.

L’uomo aveva allestito un impianto di illuminazione con lampade in grado di riprodurre gli effetti di calore e luminosità della luce solare e collocato i vasi per coltivare le piante di canapa che si trovavano ancora in una fase inziale del loro sviluppo.  
I Carabinieri hanno sequestrato complessivamente 7 piante di canapa indiana e 58 grammi di marijuana già essiccata, pronta per essere ceduta, nonché l’attrezzattura completa per la coltivazione, tra cui le lampade solari. Lo stupefacente è stato trasmesso al Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina per le analisi di laboratorio. 
Inoltre, nel corso della perquisizione i Carabinieri hanno constatato che l’uomo aveva rotto i sigilli posti sul contatore di energia elettrica dell’abitazione, il cui contratto era stato dismesso da diverso tempo, per usufruire illegalmente della fornitura. 
A.S. è stato pertanto arrestato in flagranza di reato per coltivazione e detenzione di stupefacente e furto aggravato di energia e questa mattina è comparso davanti al Giudice del Tribunale di Messina che ha convalidato l’arresto effettuato dai Carabinieri ed ha applicato all’uomo la misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

 

Ragusa: arrestato giovane estortore, lievitava la cifra pretesa

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RAGUSA,

La vicenda dell’arresto di un uomo di 26 anni , ieri l’altro, per estorsione ai danni di un altro giovane concittadino, trae origine dalla denuncia che la vittima dell’estorsione ha formalizzato alle Forze dell’Ordine iblee quando la pressione del suo aguzzino non gli  lasciava più scampo visto il continuo lievitare dall’ammontare della cifra pretesa che, inizialmente fissata a 5mila euro, nel giro di pochi giorni è salita all’irraggiungibile ammontare di 10mila euro complessivi. Anche le continue minacce che continuavano a provenire dall’aguzzino, che prometteva violenze fisiche in caso di ulteriori inadempimenti, hanno convinto il giovane a chiedere aiuto alle Istituzioni.
Il ragazzo ha descritto agli inquirenti un quadro sufficientemente preciso e dettagliato della vicenda, nata nel torbido contesto dello spaccio di stupefacenti sulla piazza ragusana, e sulla base delle informazioni ricevute i Carabinieri hanno potuto sviluppare un’approfondita attività d’indagine. L’operazione che ha permesso la cattura del soggetto, noto pregiudicato per reati in materia di stupefacenti, è scattata nel primo pomeriggio di mercoledì scorso allorquando i militari hanno cinturato la zona dell’appuntamento e fermato il soggetto subito dopo aver ricevuto il denaro dalla propria vittima.
Al momento dell’arresto infatti la cifra indebitamente incassata era bene in vista sul sedile dell’autovettura dell’uomo che, sicuro di aver agito con la massima scaltrezza si stava allontanando noncurante in direzione del centro città. Poco convincenti, e comunque in contrasto con il quadro probatorio raccolto dai militari dell’Arma, le giustificazioni addotte dall’arrestato secondo cui la cifra sarebbe servita per la riparazione del motore di una delle proprie auto per cui l’estortore è stato ammanettato e condotto presso la caserma di piazza caduti di Nassirya. La perquisizione condotta nell’immediatezza delle operazioni ha permesso inoltre di rinvenire presso l’abitazione dell’uomo modesti quantitativi di cocaina e marijuana. Dopo la redazione dei verbali e le operazioni di fotosegnalamento la Procura della Repubblica di Ragusa ha disposto per l’uomo gli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

Controlli del territorio: quattro arresti, a Comiso e a Vittoria

 

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Comiso,
Nel corso di un servizio di pattuglia i Carabinieri della Stazione di Comiso,  hanno tratto in arresto in flagranza del reato di tentato furto aggravato in concorso tre persone originarie della provincia di Catania. Li hanno sorpresi mentre tentavano di asportare un cartellone pubblicitario in ferro, della lunghezza di 6 metri e un’altezza di 3.
I militari si sono insospettiti dall’insolito orario, le 22.00 circa, in cui i tre “operai” stavano fingendo di effettuare lavori di manutenzione ad un cartellone pubblicitario, muniti di tutti gli strumenti idonei – smerigliatrice, una mazza in ferro, due scale telescopiche, coni stradali in gomma con banda catarifrangente, una prolunga elettrica, una saldatrice e un martello demolitore – custoditi anche nel bagagliaio di un furgone parcheggiato a pochi metri di distanza.
Il veicolo e tutto il materiale rinvenuto sono stati sottoposti a sequestro. Gli arrestati, dopo formalità di rito sono stati tradotti presso le proprie abitazioni su disposizione dell’Autorità   giudiziaria.    Non sono da meno i Carabinieri  del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vittoria che  in flagranza del reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, hanno arrestato  un 45enne pregiudicato.
L’uomo è stato sorpreso mentre cedeva 2,60 grammi di marijuana a un ragazzo di 21 anni. A seguito della successiva perquisizione domiciliare effettuata presso la sua abitazione, sono stati rinvenuti altri 3 grammi di marijuana, suddivisi in quattro dosi, ed un bilancino di precisione.  L’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Ragusa.

Messina: arrestato un forestale stagionale, appiccava il fuoco nei boschi di Longi-area protetta

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Foto Archivi Sud Libertà
 Arrestato dai Carabinieri della Stazione di Longi, in flagranza di reato, P.A., 61enne, operaio forestale stagionale originario di Longi, ritenuto responsabile del reato di incendio boschivo in area protetta.
Nella mattinata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Longi sono intervenuti in località Ferrante di Portella Gazzana nel Comune di Longi ove si era sviluppato un incendio. Sul posto i militari dell’Arma hanno sorpreso un 61enne intento ad incendiare un’area boschiva della macchia mediterranea in prossimità del Parco dei Nebrodi, luogo di particolare interesse naturalistico. L’uomo è stato bloccato e, sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso di vario materiale atto alla combustione. Contestualmente i militari hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno domato le fiamme, evitando così il propagarsi delle stesse. 
Il materiale rinvenuto è stato sequestrato ed il piromane è stato arrestato, in flagranza di reato, per incendio boschivo in un’area protetta. Al termine delle formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

Palermo, “omicidio aggravato” per l’assassino Baglione della cantante Piera Napoli

 

L’assassino, Salvatore Baglione, sconvolto  si è presentato alla stazione dei carabinieri di Uditore affermando di avere ucciso la moglie. I militari hanno trovato Piera Napoli, 32 anni, nel bagno dell’appartamento della coppia, al piano terra di uno stabile di via Vanvitelli, zona Cruillas. La donna, che era molto nota nel quartiere, è una cantante neomelodica: era ormai senza vita, stroncata da una decina di coltellate.

L’uomo di anni  37 anni, ha confermato la sua confessione davanti al Sostituto Procuratore  dottssa  Federica Paiola. Immediato l’arresto per il reato di  omicidio aggravato.Sconterà gran parte della sua vita in carcere per questo efferato delitto. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto  dottssa  Laura Vaccaro. In via Vanvitelli, i carabinieri della Compagnia di San Lorenzo e i colleghi della sezione investigazioni scientifiche.

Carabinieri sul posto dell’assassinio della donna

I carabinieri hanno sequestrato un grosso coltello da cucina nell’appartamento, ipotizzando possa essere l’arma del delitto.