Reggio Calabria, smantellato un “take away” della droga. 4 arresti per spaccio di sostanze stupefacenti

 

Eroina, il ritorno low cost tra «micro dosi» e super sconti - La Gazzetta  del Mezzogiorno

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 – Reggio Calabria,
Operazione anti-droga nel quartiere CEP di Archi: con un blitz mirato e una strategia investigativa accurata, i Carabinieri di Reggio Calabria hanno smantellato una rete di spaccio a conduzione familiare che serviva decine di clienti ogni giorno. All’alba di oggi, i militari hanno eseguito quattro misure cautelari, con arresti domiciliari e braccialetto elettronico, nei confronti di una famiglia – nonni, figli e nipoti – accusata di gestire un punto di vendita di cocaina organizzato con metodo e rapidità.
Le indagini, avviate nel giugno 2022, sono partite dalle segnalazioni di residenti preoccupati e stanchi dell’intensa attività di spaccio che rendeva il quartiere insicuro. I Carabinieri della Stazione di Archi hanno risposto avviando un monitoraggio serrato del quartiere CEP, durato tre mesi, durante il quale sono stati pianificati servizi di appostamento, controlli mirati e analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza.
I militari dell’Arma hanno subito individuato un insolito modus operandi degli indagati, permettendo così di affinare le tecniche di controllo e di raccolta delle prove.

Palermo, Guardia di Finanza, il Gip dispone arresti domiciliari e il sequestro di crediti per oltre un milione e seicentomila euro-Lavori Sismabonus, fatture false..

 

primo piano dell'uomo d'affari che consegna la busta all'uomo. - corruzione foto e immagini stock

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Palermo,

Su delega della locale Procura della Repubblica, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, con la quale è stata disposta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 1 soggetto.

I reati contestati a vario titolo sono quelli di truffa ai danni dello stato, false asseverazioni rilasciate dal tecnico abilitato, emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione di crediti di imposta inesistenti.

Con il medesimo provvedimento, il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo di crediti per un ammontare di € 1.660.537 e il sequestro per equivalente pari a € 1.022.117.

Le indagini condotte dalle fiamme gialle della Tenenza di Carini, hanno preso le mosse da una denuncia di un cittadino che aveva incaricato il professionista – oggi oggetto della misura cautelare – per la realizzazione di lavori dei cc.dd. Sismabonus e Superbonus usufruendo dell’agevolazione 110%.

In realtà le opere commissionate sono state solo avviate per poi essere bruscamente sospese, così come accertato dai militari della Guardia di Finanza per almeno altri 7 immobili ubicati in località – anche turistiche – tra le provincie di Palermo e Trapani, i cui lavori erano stati affidati al medesimo professionista.

Pertanto, i finanzieri hanno ricostruito il disegno criminale attraverso l’esame della documentazione acquista presso uffici pubblici, banche e i privati, mettendo in luce il modus operandi del professionista-imprenditore il quale ha rivestito personalmente e attraverso le sue società la qualifica di ingegnere progettista, direttore dei lavori, general contractor per acquisire crediti e ottenere pagamenti.

Infatti, una volta ottenuto da privati o condomini l’incarico, l’indagato ha affidato i lavori a una ditta di costruzioni a lui stesso riconducibile e proposto ai clienti di avvalersi delle misure agevolative volute dal legislatore per l’efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico.

Dopo aver avviato le “ristrutturazioni” e presentato presso gli uffici competenti tutta la documentazione necessaria, il professionista ha attestato, mediante false asseverazioni degli stati di avanzamento lavori, all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e agli uffici fiscali, di aver maturato un credito d’imposta che ha poi incassato presso gli istituti bancari.

Per generare i crediti di imposta ha emesso, tramite le ditte di costruzioni a lui riconducibili e come professionista, fatture per operazione insistenti artatamente redatte con il fine di creare la documentazione necessaria a evadere esso stesso le imposte, indirizzate agli ignari clienti.

Infine, ha utilizzato i crediti inesistenti per compensare debiti di imposta da lui stesso maturati nell’ambito delle attività di impresa, mediante l’artificiosa compilazione dei modelli di pagamento delle imposte.

Con il provvedimento in esecuzione all’indagato vengono sequestrate 7 unità immobiliari, 7 automezzi, quote societarie e altre disponibilità finanziarie a lui riconducibili.

L’attività eseguita dalla Guardia di Finanza di Palermo, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica, è finalizzata a impedire la monetizzazione (ovvero la compensazione) di crediti fittizi e la dispersione delle risorse per garantire la corretta destinazione degli stanziamenti pubblici, soprattutto laddove finanziati dal PNRR, a sostegno delle famiglie e delle imprese

Sorpreso a sparare in giardino con pistola illegale. Agli arresti domiciliari

Insieme di vettore di coppia spia. Illustrazione di detective uomo e donna, arma e pistola

 

Castellaneta (TA),
I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Castellaneta, impegnati h24 in servizi preventivi di controllo del territorio, anche nelle zone più impervie, in particolar modo in questo periodo estivo, caratterizzato dalla presenza in zona di numerosi turisti provenienti da ogni parte d’Italia, nel corso di un servizio perlustrativo, hanno arrestato un turista 56enne dell’hinterland milanese, presunto responsabile di “detenzione abusiva di un’arma da fuoco” ed “esplosioni pericolose”.
I militari dell’Arma, transitando vicino all’abitazione presa in affitto dall’arrestato per trascorrere le vacanze in Puglia, hanno sentito degli spari. Avvicinatisi alla villetta, i Carabinieri si sono resi conto di quanto stesse verosimilmente accadendo: l’uomo avrebbe esploso almeno 3 colpi da una pistola cal. 7,65, all’interno del giardino dell’abitazione, mirando presumibilmente ad un albero. All’arrivo dei militari, lo stesso avrebbe tentato di nascondere l’arma, che è stata, poi, subito trovata e messa in sicurezza dai Carabinieri, che l’hanno, successivamente, sottoposta a sequestro.
Nel giardino sono stati, poi, rinvenuti tre bossoli, relativi ad altrettanti colpi appena esplosi. Il luogo dove sarebbero avvenuti gli spari è distante poche decine di metri da una strada molto trafficata, soprattutto per il transito dei bagnanti, che in questo periodo affollano le località turistiche. La successiva ed accurata perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire ulteriori 85 cartucce dello stesso calibro.
In uno dei due pacchi contenenti le stesse, ne mancavano 15. Sia l’arma che le munizioni erano detenuti senza nessun titolo autorizzativo. L’arma trovata sarà inviata al Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma per accertamenti tecnico-balistici, finalizzati ad accertare anche l’eventuale utilizzo in pregresse azioni delittuose. Il 56enne, fatta salva la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato condotto presso la sua abitazione agli arresti domiciliari.

Salerno, Incendi: individuati e denunciati i responsabili di 5 roghi boschivi, ora agli arresti domiciliari

 

Stato di massima pericolosità per incendi boschivi | Regione ...

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Salerno,
Nella provincia di Salerno, come del resto in tutta l’area geografica a sud del Mediterraneo, il fenomeno degli incendi boschivi sta assumendo, a causa dei cambiamenti climatici, nuove connotazioni che impongono un deciso cambiamento di paradigma.
 La virulenza e la frequenza degli eventi evidenziano l’importanza della azione di prevenzione, nella quale deve essere profuso il maggiore sforzo conoscitivo, impiegato il maggior numero di risorse umane e la maggiore quantità di quelle strumentali disponibili, coinvolgendo società civile e cittadinanza in un disegno di sicurezza partecipata. In quest’ottica, il Gruppo Carabinieri Forestale di Salerno ha implementato fin dai mesi primaverili una attività di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini ed agli operatori economici che svolgono le loro attività a contatto e/o nelle aree rurali, anche richiamando prescrizioni, sollecitazioni, procedure e consigli riportati nella “Dichiarazione dello stato di grave pericolosità degli incendi boschivi” della Regione Campania e delle discendenti ordinanze Comunali.
Tale attività preventiva si è anche sostanziata, nel corso di detto periodo di “grave pericolosità” in una rilevante attività sanzionatoria, 21 sanzioni per un importo di 3.140 euro, nei confronti di chi pur dovendo provvedere a mettere in atto le semplici cautele previste da detti provvedimenti non vi dava corso, o addirittura accendeva fuochi in assenza di qualsiasi accortezza, in aree suscettibili ad espandersi in aree boscate.
Inoltre, a seguito di eventi ripetuti o particolarmente rilevanti, vengono messi in campo attività di indagine specialistiche quali il M.E.F. –metodo delle evidenze fisiche- che si basa sulle tracce lasciate dalle fiamme e dal calore sulla vegetazione e sul materiale inorganico giacente sul terreno, al fine di individuare il punto o un’area circoscritta da cui è iniziato l’evento e da qui, risalire ad altri indizi che possono ricondurre all’autore dell’incendio.
Le indagini hanno consentito di individuare i responsabili di cinque incendi boschivi in diversi areali della provincia: Costiera Amalfitana, Valle dell’Irno, Monti Picentini, Vallo di Diano, Cava de’ Tirreni. Gli autori individuati sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di incendio boschivo previsto dall’art.423 bis del codice penale; in quattro dei casi riportati si tratta di incendi boschivi colposi cagionati per imprudenza e/o negligenza, mentre in un caso si tratta di incendio boschivo doloso il cui autore è sottoposto a misura degli arresti domiciliari.

Violenta rissa ad Agrigento: quattro giovani extracomunitari arrestati Uno dei quattro ha riportato ferite da armi da taglio

due uomini di essere affrontati da uomo con coltello - rissa foto e immagini stock

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 – Agrigento,
I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Agrigento hanno arrestato in flagranza di reato per il reato di rissa e lesioni personali 4 giovani extracomunitari domiciliati ad Agrigento e di età compresa tra i 36 e 23 anni. L’evento è accaduto nella tarda serata di ieri in piazzale Aldo Moro di Agrigento. I quattro individui, a causa di futili motivi, hanno dato luogo a una violenta rissa, nella quale si sono provocati lesioni personali.
Inoltre, uno dei quattro ha riportato ferite da arma da taglio, causate dall’uso di un coltello. Grazie all’immediato intervento dei Carabinieri, che hanno faticato non poco a tranquillizzare gli animi, sono state evitate ulteriori gravi conseguenze. Al termine delle formalità di rito, tutti e quattro sono stati tratti in arresto con l’accusa di “rissa aggravata e lesioni personali”. Attualmente, 2 degli arrestati sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, mentre altri 2 sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza della Stazione CC di Villaggio Mosè, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Individuati i rapinatori della gioielleria di Menfi (Agrigento) -Agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico

Foto: Uccide ex moglie: verifiche sul braccialetto ...

Archivi -Sud Libertà-  (nella foto il braccialetto elettronico)
Agrigento – Menfi 
I Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale di Sciacca su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due palermitani, un 26enne pregiudicato e un 24enne incensurato, ritenuti responsabili della rapina aggravata e del sequestro di persona commessi il 26 luglio 2023 presso una gioielleria di Menfi.
Durante la rapina, i due soggetti armati di pistola e travisati, dopo aver fatto irruzione nella gioielleria, minacciavano il titolare, i dipendenti e un cliente, asportando dalla cassaforte e dal bancone espositivo 25 rotoli contenenti gioielli e preziosi di ingente valore. Inoltre, per assicurarsi una fuga indisturbata, avevano anche rinchiuso a chiave i presenti in uno stanzino, legandoli mani e piedi con delle fascette in plastica. L’attività investigativa dei militari, coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca, ha consentito di individuare e identificare i due uomini, ritenuti gli autori del fatto delittuoso, grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, dei tabulati telefonici e dei riscontri testimoniali. I due arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari nelle loro rispettive abitazioni con applicazione del braccialetto elettronico.

Taormina, Carabinieri controllano il territorio, scattano numerose denunce, ordini di carcerazione, violazioni di un commerciante

Controlli costanti dei Carabinieri e tante denunce di illeciti e violazioni
Messina,
Nell’ultimo week end i Carabinieri della Compagnia di Taormina, con il supporto dei colleghi della Compagnia d’Intervento Operativo del 12º Reggimento Sicilia, giunti da Palermo per le esigenze di controllo del territorio connesse all’incremento esponenziale del numero di avventori durante il periodo estivo, nonché dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Catania per quanto concerne ai controlli delle attività di somministrazione alimenti e bevande, finalizzati a verificare il rispetto della normativa in materia di igiene e sanità alimentare, hanno intensificato i controlli nelle zone della c.d. movida, al fine di contrastare i reati in genere, soprattutto quelli di tipo predatorio e quelli connessi al traffico di sostanze stupefacenti.

Nel corso dei servizi, i Carabinieri hanno dato esecuzione a due distinti ordini di carcerazione nei confronti di un 38enne condannato in via definitiva ad espiare la pena residua di 8 mesi di reclusione in regime degli arresti domiciliari e di un 60enne colpito da un ordine di carcerazione, poiché condannato espiare la pena definitiva di quasi 4 anni per il reato di rapina commesso nel 2014, motivo per il quale, al termine delle formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.

Durante l’attività di controllo a largo raggio, che ha interessato contemporaneamente il territorio dei comuni della fascia ionica e dell’Alcantara, i Carabinieri della Compagnia di Taormina e della Compagnia d’Intervento Operativo del 12° Regimento Sicilia hanno anche denunciato un 42enne per il reato di evasione, due giovani per porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere, un 30enne della provincia di Catania per inosservanza del divieto di ritorno nel comune di Giardini Naxos, un 34enne alla guida di un motociclo per non essersi fermato all’alt poiché sprovvisto di copertura assicurativa, una 30enne catanese per falsa dichiarazione a pubblico ufficiale sull’identità durante la stesura del verbale ed una 27enne catanese per guida sotto l’influenza di alcol.

Inoltre, nell’ambito del medesimo servizio, i Carabinieri della Compagnia di Taormina, con il supporto specialistico dei militari del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Catania, hanno controllato un esercizio commerciale di Giardini Naxos. All’esito dell’attività ispettiva i militari dell’Arma hanno accertato che il titolare dell’attività commerciale aveva apportato delle modifiche nell’ambito del processo di produzione e somministrazione degli alimenti omettendo di inoltrare la prevista comunicazione alla competente Azienda Sanitaria Provinciale motivo per il quale a carico del responsabile è stata contestata una violazione amministrativa per l’ammontare di 9.000 euro. Inoltre, il titolare, diffidato a regolarizzare nei termini prescritti la posizione, è stato anche deferito, in stato di libertà, per occupazione abusiva di circa 30 mq di area demaniale marittima sottoposta a sequestro dai militari dell’Arma.

Infine, nel corso dell’attività finalizzata al contrasto all’uso e al traffico di sostanze stupefacenti, i Carabinieri hanno segnalato 3 persone alla locale Prefettura perché trovate in possesso di modica quantità di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Nel corso del servizio sono stati controllati 50 veicoli ed oltre 80 persone e e sono state elevate 7 contestazioni al codice della strada.

 

 

Comando Carabinieri: identificate 685 persone, controllate 422 veicoli e 32 persone sottoposte ai domiciliari, eseguite 6 perquisizioni

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Catanzaro,

Vasta operazione di controllo nel fine settimana di Pasqua dei carabinieri della Compagnia di Soverato, tesa a prevenire i reati connessi durante la movida e a vigilare sulla corretta attuazione della normativa sul Green pass e sulle misure di contenimento del Covid-19. Alle attività hanno preso parte pattuglie delle Sezioni Radiomobile ed Operativa, integrata dei comandi Stazioni, che hanno rivolto massima attenzione alle principali arterie stradali ed ai locali pubblici di tutto il litorale jonico di competenza, da Copanello a Guardavalle, passando per Soverato, con il centro affollato da centinaia di giovani del luogo e dei paesi limitrofi.

Nel corso di una fitta rete di predisposti posti di controllo stradali, i Carabinieri hanno poi sanzionato 26 conducenti per infrazioni varie al Codice della Strada, tra cui guida senza far uso delle cinture di sicurezza e con telefono cellulare senza far uso di auricolari, per un importo complessivo di quasi tremila mila euro – decurtando un totale di 50 punti dalle patenti.

I controlli hanno consentito di identificare 685 persone, controllare 422 veicoli e 32 persone sottoposte agli arresti domiciliari, eseguire 6 perquisizioni, ritirare una patente di guida, 20 esercizi pubblici ispezionati al fine di verificare anche il rispetto delle norme di contenimento del Covid-19.

Nell’ambito di tali attività:

  • la Sezione Radiomobile del NOR a Montepaone (CZ) ha controllato alla guida un 25enne che è stato trovato in possesso di 2 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana; in altra circostanza, la Sezione Operativa del NOR a Soverato (CZ) ha controllato a piedi un 17enne trovato in possesso di 1,5 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish; ad entrambi i giovani è stato contestato l’illecito amministrativo previsto dall’art. 75 DPR 309/90;
  • in Satriano marina, località Ravaschiera, militari della locale Stazione Carabinieri hanno controllato alla guida un 24enne risultato positivo alla verifica con etilometro in dotazione alla pattuglia. Nello specifico l’automobilista è stato accertato con un tasso alcolico pari a 1,47 g/l, quindi è stato sanzionato ai sensi dell’art. 186 del Codice della Strada (guida sotto l’influenza dell’alcool) per cui è prevista l’ammenda da euro 800 a euro 3.200 e l’arresto fino a sei mesi, nonché la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno;
  • in Montauro (Cz), i Carabinieri di Chiaravalle Centrale hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura, nei confronti di un 45enne indagato per il reato di atti persecutori. Il procedimento penale pende nella fase delle indagini preliminari;
  • militari del dipendente N.O.R. hanno controllato un 20enne della zona alla guida di un veicolo e sottoposto a perquisizione personale e veicolare è stato trovato in possesso di 1,58 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, celati negli slip indossati, nonché di due involucri in cellophane contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso complessivo di 645 grammi, occultati in un doppiofondo ricavato sotto il sedile anteriore lato passeggero ed al di sotto del supporto in plastica copri tergicristallo. Nell’ambito dei controlli, i suddetti militari, anche con il supporto dei Carabinieri di Serra San Bruno, hanno effettuato una perquisizione locale di un fabbricato, ove sono stati rinvenuti nella disponibilità di due giovani 21enni, sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso lordo complessivo di 143 chilogrammi, oltre a 2,8 chilogrammi di polvere di hashish, una pressa meccanica per il confezionamento dello stupefacente, vario materiale per il confezionamento, tutto sequestrato.

Su disposizione della Procura della Repubblica, i giovani sono stati tradotti rispettivamente in carcere ed agli arresti domiciliari, in attesa del giudizio di convalida, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

 

Evade dai domiciliari. Rintracciato a bordo di un monopattino per le vie del centro cittadino

 

Rimini, in autostrada per 10 chilometri sul monopattino elettrico: "Sono in  ritardo, ho un colloquio a Cesena" - Il Fatto Quotidiano

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Agrigento
Nella serata di ieri, 25 agosto i Carabinieri della Tenenza di Ribera hanno arrestato un 42 enne del posto, celibe, disoccupato che, nonostante fosse sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, presso la propria abitazione di Ribera, è stato rintracciato per le vie del centro a bordo di un monopattino. I militari verso le ore 17.00 dopo aver effettuato il controllo presso l’abitazione dell’uomo hanno accertato che non era presente in casa per cui sono scattate immediatamente le ricerche.
Successivamente l’uomo è stato rintracciato per le vie del centro mentre circolava a bordo di un monopattino. Non avendo fornito alcuna giustificazione valida, per cui si era assentato dalla propria residenza, il soggetto è stato arrestato per il reato di evasione. Su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca è stato ricollocato agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. L’uomo era stato sottoposto alla detenzione domiciliare in esecuzione dell’Ordinanza emessa dal Tribunale di Torino per reati contro il patrimonio commessi nel capoluogo piemontese tra il 2019 ed il 2020.

Condannato per tentata rapina aggravata, arrestato 46enne

Tentata rapina, denunciato un ragazzo di 15 anni dai carabinieri |  BlogSicilia - Ultime notizie dalla Sicilia
Messina\,

I Carabinieri della Stazione di Gioiosa Marea hanno arrestato il 46enne messinese P.A., già noto alle forze dell’ordine, destinatario di un ordine per la carcerazione, emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Messina, in quanto condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione per il reato di tentata rapina aggravata in concorso, commessa in Brolo (ME) nell’anno 2006.

Il provvedimento cautelare scaturisce dagli esiti dell’attività d’indagine sviluppata dai Carabinieri della Compagnia di Patti che hanno consentito di risalire al 46enne P.A. quale responsabile della tentata rapina in concorso commessa a Brolo nell’anno 2006, quando l’uomo, unitamente ad altri due complici, durante la notte, si era introdotto all’interno di un’abitazione minacciando il proprietario con un coltello al fine di farsi consegnare del denaro, ma a seguito dell’improvvisa reazione della vittima, dopo una colluttazione, i rapinatori si diedero alla fuga.

Dagli approfonditi accertamenti effettuati nell’immediatezza dei fatti, i Carabinieri il giorno successivo hanno rintracciato il 46enne P.A. e lo arrestavano, poiché gravemente indiziato del reato di tentata rapina aggravata in concorso.

Ultimate le formalità di rito, l’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari.