La Sicilia ha celebrato la beatificazione di uno dei suoi più luminosi testimoni: Rosario Livatino, il giovane giudice assassinato dalla mafia a 38 anni , che la Chiesa oggi ha proclamato beato e che commemorerà ogni 29 ottobre.
Il Papa: “Martire della giustizia e della fede”
Papa Francesco ha reso omaggio a questo “martire della giustizia e della fede”: “Nel suo servizio alla collettività come giudice integerrimo, che non si è lasciato mai corrompere, si è sforzato di giudicare non per condannare ma per redimere”, ha detto il Pontefice, affacciato dalla finestra del Palazzo Apostolico. “Il suo lavoro lo poneva sempre sotto la tutela di Dio, per questo è diventato testimone del Vangelo fino alla morte eroica. Il suo esempio sia per tutti, specialmente per i magistrati, stimolo ad essere leali difensori della legalità e della libertà. Un applauso al nuovo beato!”
Prima della conclusione, ha preso la parola il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, che ha ringraziato il Papa per aver iscritto nel registro dei martiri questo figlio della terra di Sicilia: “È il primo giudice proclamato martire a motivo della fede professata e testimoniata fino all’effusione del sangue”. “Quanto abbiamo vissuto ci responsabilizza a testimoniare con coraggio il Vangelo con una vita di fede semplice e credibile come quella del giudice Livatino”, ha aggiunto il porporato, esprimendo il concreto auspicio “che questa nostra terra di Sicilia, che purtroppo ancora soffre a motivo della mentalità mafiosa, faccia tesoro di questa lezione“.
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