Miniere, via al recupero in Sicilia della “Bosco-San Cataldo”. Il governatore Schifani: «Partenariato virtuoso»

 

Miniera di carbone. Estrazione sotterranea del carbone. - 161218087

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La Regione avvia la riconversione del sito minerario “Bosco-San Cataldo”, in provincia di Caltanissetta, a quasi 30 anni dalla sua dismissione. La società G.M.R.I. Srl avrà in concessione l’area per un periodo non inferiore a vent’anni e grazie all’approvazione di un progetto di finanza investirà 10 milioni di euro per valorizzare l’ammasso salino prodotto per decenni nel corso dell’attività del sito minerario, riconvertendolo, ad esempio, in prodotto da utilizzare contro il gelo nelle strade. L’iter autorizzativo è stato seguito dall’assessorato dell’Energia. Sul fronte ambientale, il progetto prevede la sistemazione idrogeologica dell’area, la realizzazione di un campo fotovoltaico e la piantumazione di essenze arboree resistenti ai terreni salini. Per le casse della Regione è previsto un incremento del gettito fiscale e il versamento del canone di produzione mineraria.
«Grazie alla virtuosa collaborazione tra pubblico e privato – afferma il presidente della Regione Renato Schifani – risolviamo una criticità che aveva pesanti ripercussioni sul fronte ambientale e trasformiamo ciò che per anni è stato ritenuto un rifiuto da smaltire in una preziosa risorsa economica. Mi piace sottolineare che l’iniziativa è assolutamente a costo zero per l’amministrazione regionale e ci consentirà anzi di avere maggiori entrate e di creare nuova occupazione. Saranno, infatti, una ventina le persone impiegate direttamente nel sito e circa altre trenta quelle nell’indotto. L’intervento del settore privato, quando è competente e professionale, può rivelarsi un forte acceleratore per lo sviluppo della nostra economia, e concorrere con il sistema pubblico a migliorare la qualità dei servizi erogati ai cittadini».
«Si tratta di un bell’esempio di economia circolare – aggiunge l’assessore Di Mauro – che ci permette di assicurare una risposta positiva a un territorio che attendeva quest’intervento da più di trent’anni. Ringrazio gli uffici del dipartimento dell’Energia che con il loro lavoro hanno reso possibile in tempi rapidi il raggiungimento di questo traguardo».
Nel 2021 la società G.M.R.I. Srl aveva presentato al dipartimento dell’Energia il progetto di fattibilità, con la richiesta di ottenere la concessione allo sfruttamento dell’ammasso salino presente nel sito minerario “Bosco-San Cataldo”. Ottenuta la valutazione favorevole del Nucleo tecnico per la finanza di progetto della Regione, a settembre 2022 il dipartimento aveva chiesto di elaborare la versione definitiva del progetto, inserendo alcune modifiche. Contestualmente, era stato sottoscritto un accordo di collaborazione con l’Enea per il supporto tecnico-scientifico, mentre il dipartimento regionale Acque e rifiuti aveva dato il via alle procedure per la bonifica dell’amianto presente in alcune parti limitrofe all’area. Per l’affidamento della concessione, infine, è stata pubblicata una gara a evidenza pubblica e la G.M.R.I. Srl, in qualità di promotrice, ha goduto del diritto di prelazione, come previsto dalla normativa. A giugno, il progetto è stato inserito nel piano triennale delle opere di interesse regionale e la scorsa settimana è stata avviata la verifica ambientale, propedeutica all’approvazione in concessione dell’area. Concluso l’iter burocratico, potrà partire adesso la riconversione e riqualificazione del sito minerario.

Energia, approvato finalmente il progetto di esportazione gas italiano, da parte di Mite e Regione al gasdotto tra Sicilia e Malta

 

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foto Comunicato Reg.Sicilia

 

Palermo,

Via libera dalla Regione Siciliana al progetto “Melita Transgas Pipeline” tra la Sicilia e Malta. Il governatore Renato Schifani ha firmato il decreto di intesa all’autorizzazione unica di competenza del ministero della Transizione ecologica (Mite) alla Interconnect Malta Ltd per la costruzione del gasdotto sottomarino.

«In una situazione in cui sta cambiando radicalmente il panorama delle forniture energetiche – sottolinea il presidente della Regione – abbiamo espresso il nostro consenso, nella forma sancita dalla Conferenza Stato-Regioni, alla procedura in capo al Ministero per la realizzazione di una infrastruttura strategica per l’interconnessione tra l’Italia e Malta e la resilienza del sistema energetico europeo. In questa prospettiva la nostra Isola ricopre e ricoprirà sempre più il ruolo di piattaforma energetica e logistica fondamentale».
L’opera, finalizzata all’esportazione di gas dalla rete nazionale italiana, è lunga complessivamente 159 chilometri e si compone di quattro sezioni principali: una prima onshore (a terra) in Sicilia, lunga circa 7 chilometri, dal Terminale di Gela, in località “Piana del Signore” all’interno del territorio gelese, fino alla linea di costa; una seconda sezione offshore (a mare) dalla costa fino al limite delle acque territoriali italiane, lunga circa 57 chilometri; un’altra ancora in mare, lunga circa 94 chilometri, dal limite delle acque italiane fino alla costa nord-occidentale di Malta (penisola di Delimara); infine, un’ultima sezione a terra, lunga circa 700 metri, sul territorio maltese fino al Terminale di Malta. L’autorizzazione unica dell’opera da parte del Mite compendia il parere di conformità urbanistica, l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, l’approvazione del progetto e la dichiarazione di pubblica utilità.