Problema Carceri e suicidi detenuti, la Camera approva il disegno di legge di Nordio. Ma i problemi vitali restano ancora sul tappeto

 

Disco verde della  Camera dei deputati al decreto legge sulle carceri con 153 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto. Essendo già stato approvato dal Senato è definitivamente convertito in legge. Oggi pomeriggio a Palazzo Chigi si è tenuta una riunione presieduta dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla presenza del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Oggetto dell’incontro, fare il punto sul sistema carcerario che rappresenta un tema molto sensibile per il Governo.
Il Ministro Nordio  afferma :“Ho prospettato al Presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario. Su questo tema chiederò un incontro al Presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo. Del pari proporrò al Consiglio Superiore della Magistratura di considerare la copertura di organico per la magistratura di sorveglianza, garantendo da parte del Ministero agili e veloci procedure per il completamento della pianta organica degli amministrativi presso i Tribunali di sorveglianza”, 

Circa l’elevato numero di detenuti stranieri, il Ministro Nordio ha confermato “l’impegno a moltiplicare gli sforzi per rendere operativi in tempi celeri gli accordi con gli Stati interessati, al fine di garantire l’esecuzione della pena nei Paesi d’origine”. “Auspico che l’opposizione, invece di polemizzare su posizioni sedimentate nei decenni, possa collaborare fattivamente per rendere più veloce questo percorso che riguarda, sia a livello normativo che organizzativo, la modifica della custodia cautelare necessaria per evitare la carcerazione ingiustificata, ma soprattutto per affermare la detenzione differenziata dei tossicodipendenti presso le comunità di recupero”, ha concluso il Ministro

Cancellato l’abuso d’ufficio, rafforzati amministratori e sindaci, cittadini e magistrati antimafia indeboliti, senza strumenti di difesa dal malaffare

 

Approvato in via definitiva il ddl Nordio con 199 voti a favore, 102 voti contrari e nessun astenuto. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio   ha affermato : .”L’approvazione di questo ddl rappresenta una svolta nel rafforzamento delle garanzie per gli indagati e una mano tesa a tutti i pubblici amministratori, che non avranno più paura di firmare. Di questo importante risultato desidero ringraziare tutti i parlamentari, i colleghi di Governo e l’intero staff del Ministero”…

Nordio: "digitalizzazione e assunzioni per più efficienza"
Il ministro  Carlo Nordio
La passione dei Cinque stelle per i magistrati antimafia
Federico Cafiero De Raho  : “Il governo indebolisce le intercettazioni e la lotta alla corruzione”

Dichiara Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera di Fdi : “La giustizia compie un passo importante verso la tutela dei diritti e delle garanzie dei cittadini. Si tratta di una riforma che rappresenta l’avvio di una stagione che si completerà con la separazione delle carriere dei magistrati. I valori, le idee di Silvio Berlusconi sono quelle contenute negli articoli di questo disegno di legge che rappresenta il primo traguardo di una serie di battaglie condotte da Forza Italia negli anni. Con lo spirito di chi vuole una giustizia veramente giusta, andremo avanti con le prossime riforme“….

Anche per il deputato di Forza Italia e Sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante, “l’approvazione del ddl Nordio rappresenta una svolta storica con la quale si pone un argine alle distorsioni del sistema giudiziario che per troppi anni hanno inquinato la vita del Paese, dei cittadini e delle istituzioni, introducendo principi basilari di civiltà giuridica. Come Forza Italia siamo orgogliosi di questo traguardo e continueremo a batterci per varare le riforme sulla giustizia, con l’obiettivo di garantire finalmente il diritto al giusto processo”..

Il commento del ministro Nordio

Nordio ha inoltre commentato : “Avremo una velocizzazione della giustizia penale, i nostri tribunali sono intasati in buona parte di indagini assolutamente inutili, costose e dannose e la depenalizzazione di questi tipi di reato che non servono a nessuno e sono anzi un intralcio alla corretta amministrazione della giustizia, avranno anche un effetto benefico sull’efficienza”…

Infine sulla misura che prevede che “un tribunale collegiale deve esprimersi sull’emissione dell’ordinanza cautelare”, Nordio ammette che “tutto questo può provocare alcune ragioni di incompatibilità nei tribunali piccoli dove ci sono pochi giudici, ma a questo abbiamo posto provvedimento con la soluzione di 250 magistrati nuovi”.

Quanto alle intercettazioni, “la disciplina radicalmente non cambia, cambierà quando avremo fatto la riforma organica e completa delle intercettazioni”. Nordio aggiunge che “l’Italia 10 giorni fa, con la sentenza Contrada, è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”. “Da noi l’articolo 15 della costituzione che tutela la riservatezza delle comunicazioni è stato stracciato e alcuni magistrati hanno intercettato persone che non erano indagate: su questo l’Europa ha fatto una sentenza umiliante per noi e la magistratura”…

Rispondendo a una domanda sull’emendamento relativo allo stop al rinvio della detenzione per le donne incinte o con figli fino a un anno, il ministro spiega che “si tratta di coniugare la presunzione di innocenza, l’umanità della pena, con l’allarme sociale creato da certi tipi di reati. Questo allarme sociale è così diffuso perché tutti vedono le situazioni in cui si trovano le stazioni e certe persone dedite al delitto, soprattutto per reati contro il patrimonio come scippi e rapine, che non espiano la pena perché si tratta di donne incinte. Vi è da parte della donna uno sfruttamento della maternità quasi blasfermo perché diventa uno strumento per evitare una punizione”. “Concordo in linea di massima, ma teniamo sempre presente che è il magistrato che decide volta per volta le misure da adottare”,…

 

 

 

Economia in Sicilia, approvato dalla giunta Defr 2025/27 che traccia le linee guida e gli obiettivi della crescita dell’Isola.Nel programma anche “assunzioni”

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Palermo,

La conferma del trend di crescita del pil della Sicilia anche per il prossimo triennio, seppur a un ritmo attenuato per via delle difficoltà del quadro economico e politico internazionale, ma comunque in linea con il dato del Paese. È lo scenario delineato nel Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2025-2027 approvato questa mattina a Palazzo d’Orlèans dalla giunta Schifani, che traccia  le linee guida e gli obiettivi da perseguire nell’azione di governo per lo sviluppo dell’Isola. 

Secondo le stime, da una crescita dello 0,7% del pil siciliano per il 2024, si dovrebbe passare all’1,1% nel 2025, allo 0,9% nel 2026 e allo 0,8% nel 2027. Si prospetta un miglioramento di tutti i principali indicatori economici, grazie ai cospicui investimenti programmati con fondi regionali, nazionali ed europei e alle politiche del governo siciliano per il sostegno alle imprese e l’accelerazione della spesa. 

«Il Defr – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – parte da un dato molto confortante certificato nei giorni scorsi da Svimez, secondo il quale la Sicilia è la Regione che ha registrato la crescita maggiore nel 2023 con un incremento del Pil pari al 2,2%. Il mio governo intende proseguire nell’azione di sviluppo del contesto economico attraverso un utilizzo ottimale di tutte le risorse disponibili. Il potenziamento delle infrastrutture, oltre a consentirci di impegnare le risorse europee, quelle del Pnrr e dei Fondi di sviluppo e coesione, pone le basi per l’ulteriore crescita del nostro territorio. Sosterremo – aggiunge il presidente – il settore dell’agricoltura, oggi in grosse difficoltà, ma che rappresenta una voce fondamentale della nostra economia, così come proseguiremo il percorso al fianco delle imprese, grazie alla velocizzazione della spesa e dei pagamenti. Continueremo, inoltre, l’azione di risanamento dei conti della Regione. Abbiamo già ridotto il disavanzo grazie all’aumento dell’entrate tributarie, dati che sono la diretta conseguenza della ripresa economica e delle imponenti iniezioni di liquidità che abbiamo realizzato nel mondo produttivo dell’isola. Siamo sulla strada giusta per invertire definitivamente la rotta e puntare, finalmente, allo sviluppo della nostra Sicilia». 

Tra gli obiettivi contenuti nel documento, c’è anche il riassetto organizzativo dell’amministrazione regionale attraverso piani assunzionali per la copertura delle carenze di organico e di competenze specifiche. Un processo già in corso grazie alla revisione delle regole sul turn over contenuta nell’accordo con lo Stato firmato dal governo Schifani del 16 ottobre 2023. Il risultato atteso è il rafforzamento della capacità amministrativa, coniugando il ricambio generazionale con la valorizzazione delle risorse interne, unitamente all’attuazione di processi di semplificazione delle procedure. 

 

L’Autonomia differenziata è legge, anche la Camera approva la riforma con 172 voti a favore e 99 contrari

 

 

 

Roma,

L’assemblea di Montecitorio, dopo una serata fiume durata tutta la notte l’ha approvato con 172 voti a favore, 99 contrari e un astenuto. Il Ddl era già stato approvato dal Senato. “Più autonomia, più coesione, più sussidiarietà. Ecco i tre cardini del disegno di legge sull’autonomia differenziata approvato alla Camera.Giorgia Meloni esprime così la sua soddisfazione: “Un passo avanti per costruire un’Italia più forte e più giusta, superare le differenze che esistono oggi tra i diversi territori della Nazione e garantire gli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni sull’intero territorio. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini” .

Matteo Salvini comunica: “Per un’Italia più efficiente e più moderna, con meno sprechi e più servizi a tutti i cittadini, da Nord a Sud: dopo tanti anni di battaglie e di impegno, nonostante le bugie e gli attacchi della sinistra, grazie alla Lega ed al governo l’Autonomia richiesta da milioni di Italiani è stata approvata questa mattina anche alla Camera ed è finalmente legge. Una vittoria di tutti gli italiani: GRAZIE a tutti!”. 

Roberto Calderoli, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie. ““A dirlo mi tremano le gambe per l’emozione… c’è il VIA LIBERA DEFINITIVO della Camera all’Autonomia differenziata! L’approvazione di oggi è il coronamento di anni e anni di battaglie politiche della Lega, all’interno delle istituzioni e nelle piazze insieme ai militanti, con un voto che scrive una pagina di storia per tutto il Paese. Un percorso che mi rende particolarmente orgoglioso, quando penso al mio caro nonno Guido e al suo progetto del Movimento Autonomista Bergamasco. Nel mio cuore scorre un sangue autonomista fin da prima che io nascessi, è bello pensare di aver coronato anche il suo sogno”.

Da questo momento in avanti c’è un iter tracciato e ben definito, che permetterà alle Regioni di valorizzare le proprie eccellenze e garantire servizi sempre migliori ai cittadini, nel segno della responsabilità e della trasparenza”.
“Sbaglia chi dice che questo provvedimento spaccherà l’Italia, perchè farà l’esatto contrario. L’obiettivo è permettere a tutte le Regioni di correre sempre più veloce, riducendo i divari territoriali e realizzando quell’unità che c’è solo sulla carta.
L’orizzonte è davanti a noi e la via da intraprendere è definita, ora non resta che avere il coraggio di percorrerla. Si apre una fase nuova, il Governo sarà al fianco di chi vorrà cogliere questa storica sfida” conclude Calderoli.

La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.“Ci hanno tenuto tutta la notte in Parlamento pur di approvare l’Autonomia Differenziata e brandire lo scalpo del Sud prima dei ballottaggi. E così Fratelli d’Italia si piega all’antico sogno secessionista della Lega. Suggerirei che a questo punto cambiassero il nome in Brandelli d’Italia. O Fratelli di mezza Italia, visto che la stanno spaccando in due. Continueremo a batterci contro l’autonomia differenziata e il premierato insieme alle altre opposizioni, come abbiamo fatto ieri sera in una piazza unitaria e pienissima”….

Giuseppe Conte, leader dei 5stell“Sono le 7.39: da ieri e per tutta questa notte stiamo contrastando la maggioranza decisa ad approvare, in questa seduta fiume alla Camera, il disegno di legge Spacca-Italia, che condanna il Sud e le aree più in difficoltà del Paese al peggioramento delle proprie condizioni riguardanti la sanità, l’istruzione, i trasporti. Continueremo a contrastarli in tutti i modi: in Parlamento e nelle piazze”. 

La Manovra della vergogna

 

 

Manovra contestata ma approvata. Adesso passa al Senato Queste le principali misure.

FISCO: FLAT TAX PIU’ AMPIA E TAGLIO. Si allarga la platea di professionisti e partite Iva beneficiari del regime forfettario al 15%: sale infatti da 65 mila a 85 mila euro la soglia dei ricavi o compensi per avere diritto all’agevolazione. Inoltre fino a 100 mila euro viene applicata la flat tax incrementale del 15% sulla differenza tra l’incremento e il reddito più alto dell’ultimo triennio. La Legge di Bilancio conferma il taglio contributivo del 2% per redditi fino a 35mila euro e allarga la platea per il taglio del cuneo fiscale al 3% estendendola ai redditi fino a 25mila euro dai precedenti 20mila. Inoltre nel pacchetto lavoro anche l’estensione da 6mila a 8mila euro del tetto per le decontribuzioni dei giovani, dei percettori di Rdc e delle donne fragili.

LAVORO: RDC, DECONTRIBUZIONI E SMARTWORKING. Prossima all’abolizione il  reddito di cittadinanza: la manovra stabilisce che perderà il beneficio se verrà rifiutata la prima offerta di lavoro, anche se questa non verrà considerata ‘congrua’. Con la modifica, invece, la prima proposta potrà essere localizzata in qualsiasi località sul territorio nazionale o potrà non essere compatibile con le proprie capacità, ma se non accettata porterà al termine della percezione del reddito di cittadinanza. Un’altra novità sul Rdc è che a decorrere dal 1 gennaio 2023 l’erogazione del reddito di cittadinanza ai giovani tra i 18 e i 29 anni sarà condizionata al completamento del percorso della scuola dell’obbligo. Novità in arrivo anche sull smartworking: fino al 31 marzo 2023 è prorogato anche il regime di smart working per i lavoratori fragili, sia nel settore pubblico che in quello privato. Esclusi i genitori di figli sotto i 14 anni.

PENSIONI: MINIME, RIVALUTAZIONE E OPZIONE DONNA. Pensioni minime rialzate a 600 euro nel 2023 per gli over 75. Viene rivista invece per due anni la rivalutazione automatica che sale dall’80 all’85% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, mentre per gli assegni più alti ci sarà una riduzione della percentuale dello scaglione. Nel dettaglio, l’indicizzazione passa dal 55al 53% per le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo, dal 50 al 47% tra 6 e 8 volte il minimo, da 40 a 37% da 8 a 10, da 35 a 32% negli assegni superiori a 10 volte il minimo. Opzione Donna: le lavoratrici potranno quindi andare in pensione anticipatamente a 60 anni soltanto nel caso in cui si tratti di caregiver, invalide almeno al 74% oppure licenziate o dipendenti di aziende con tavolo di crisi aperto.

CASA: SUPERBONUS, IVA E MUTUI. Esteso al 31 dicembre il termine per presentare la Cilas e poter fruire del superbonus al 110% sulle ristrutturazioni edilizie. La manovra introduce anche una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’Irpef del 50% dell’importo corrisposto per il pagamento dell’Iva in relazione all’acquisto entro il 31 dicembre 2023 di unità immobiliari a destinazione residenziale di classe energetica A o B. Sul versante dei mutui invece sarà possibile rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al fisso per quelli fino 200mila euro con Isee non superiore a 35mila euro e senza ritardi nei pagamenti.

FAMIGLIA: CONGEDO PAPA’ E ASSEGNO UNICO. Il congedo parentale sale dal 30 all’80% e potranno beneficiarne anche i padri. Aumenta l’assegno familiare per i nuclei con quattro o più figli.

POVERTA’: ARRIVA IL REDDITO ALIMENTARE. Al via la sperimentazione del ‘reddito alimentare’ per chi è in povertà assoluta: la manovra stanzia un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 per distribuire pacchi alimentari con i prodotti invenduti.

CARO-ENERGIA: PROROGHE BONUS SOCIALE E SCONTI IMPRESE. La manovra destina la gran parte delle risorse (21 miliardi) alle misure contro il caro-bolletta, innanzitutto prorogando fino al 31 marzo le misure dei decreti Aiuti: il bonus sociale con lo sconto automatico per le utenze di gas e luce dei nuclei familiari con Isee fino a 15 mila euro annui; l’azzeramento degli oneri di sistema in bolletta; il rifinanziamento del credito d’imposta sulle bollette elettriche e alle utenze gas per le imprese salirà dal 30 al 35%, per le energivore e gasivore dal 40 al 45%. Passa inoltre dal 22% al 5% l’aliquota Iva per le fatture dei consumi nel primo trimestre del 2023 dei servizi di teleriscaldamento e dal 22% al 10% quella del pellet per tutto il 2023. La tassa sugli extraprofitti verrà applicata solamente solo alle società il cui 75% dei ricavi è generato da attività nei settori della produzione e rivendita di energia, gas e prodotti petroliferi. Il contributo è dovuto se almeno il 75% dei ricavi del periodo d’imposta antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2023 deriva dalle attività indicate.

Disco verde dell’Ars al completamento e alla sanatoria delle costruzioni realizzate in Sicilia senza autorizzazioni

Abusi edilizi ed i loro effetti

 

Disco verde dell’ assemblea regionale siciliana ad un  emendamento che promuove (solo in Sicilia per intenderci) una sanatoria edilizia per le costruzioni realizzate  senza chiedere-per qualsiasi motivo, spesso anche economico – l’autorizzazione agli enti di governo e controllo del territorio e dove esiste un vincolo di inedificabilità relativa (e non assoluta). Il testo ha avuto l’approvazione con un solo voto di scarto 19 favorevoli e 18 contrari, nonostante una spaccatura nella maggioranza con diversi deputati che non hanno votato e con due voti arrivati dagli ex grillini di Attiva Sicilia Angela Foti e Sergio Tancredi.

La sinistra coalizzata con il M5S  hanno espresso parere contrario       basato sul principio di non edificare nell’isola, si sono invece astenuti la presidente della commissione Ambiente, Giusi Savarino di Diventerà bellissima e Danilo Lo Giudice (Gruppo misto). Prima, a Sala d’Ercole erano state votate altre due “leggine”: una concede la proroga fino al 30 luglio per la possibilità di chiedere il rinnovo fino al 2033 delle concessioni balneari, l’altra modifica la legge sul gioco d’azzardo.

 

“Riaccendiamo Messina: approvato il progetto di illuminazione del lungomare

 

L’Assessorato alla Pianificazione Energetica e il Servizio comunale di Politiche Energetiche comunica di aver approvato nei giorni scorsi il progetto di realizzazione dell’impianto di illuminazione del lungomare di Santa Margherita, un’opera fortemente voluta per una migliore fruibilità di uno splendido tratto della costa jonica del Comune di Messina, sottratto negli anni scorsi all’erosione costiera. 

Il Comune  aggiunge “Il lungomare, che ha uno sviluppo di quasi un chilometro, fronteggia una zona di intenso sviluppo abitativo con caratteristiche di residenza sia stagionale che stabile. L’impianto, finanziato con investimenti reperiti dall’Amministrazione comunale, si comporrà di 41 punti luce equipaggiati con corpi illuminati a Led della tipologia adottata per tali ambiti nel più generale progetto di relamping della città ed avrà un costo di € 83.500 per lavori. Il rendering dà contezza della realizzazione prevista che completerà l’intervento di relamping già posto in essere lungo la SS114. Prosegue così, sotto le direttive dell’Assessore al ramo Francesco Caminiti, in sinergia con gli uffici comunali, il programma ‘Riaccendiamo Messina’. Al momento sono in fase di avvio le procedure di gara”.

UFFICIO STAMPA PRESIDENZA REGIONE SICILIA: ESCE LA GRADUATORIA DEI “GIORNALISTI ISTRUTTORI DIRETTIVI”- COSA FARANNO L’ORDINE GIORNALISTI E L’ASSOSTAMPA?

Ufficio Stampa Presidenza Regione Sicilia: la Funzione Pubblica della Regione Siciliana ha reso noto e pubblicato sulla Gazzetta la graduatoria finale dei giornalisti vincitori.    Vista la delicatezza della problematica e che l’Ordine dei Giornalisti – e l’Assostampa- contestano la qualifica di istruttore direttivo ai giornalisti nell’osservanza di un Contratto regionale dei dipendenti approvato dai sindacati rappresentativi della Regione con esclusione della rappresentanza giornalistica della Categoria specifica sindacale e dell’Ordine Giornalisti – che non riconosce lecita l’intera operazione della Regione- così come prevede la legge 150/2000, riportiamo il contenuto del provvedimento regionale (decreto del 17 Settembre scorso). Probabile i ricorsi al Tar entro 60 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ,avverso questo decreto ….Eccolo:

Palazzo d'Orleans, a Palermo, è sede della presidenza della Regione (foto  Live Sicilia)

 

ASSESSORATO DELLE AUTONOMIE LOCALI E DELLA FUNZIONE PUBBLICA
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Concorso, per titoli ed esami, a n. 6 posti di istruttore direttivo categoria professionale C – settore informazione – ufficio
stampa e documentazione della Regione siciliana – Approvazione graduatoria finale dei vincitori.
IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA FUNZIONE PUBBLICA E DEL PERSONALE
Visto lo Statuto della Regione; Vista la legge regionale 15 maggio 2000 n. 10; Visto il D.Lgs. 30 marzo 2001 n. 165;
Visto il vigente CCRL del comparto non dirigenziale della Regione siciliana e degli enti di cui all’art. 1 della legge regionale 15 maggio 2000 n. 10 – triennio giuridico/economico 2016-2018; Vista la legge regionale 21 maggio 2019, n. 7; Visti i decreti del Presidente della Regione siciliana n. 9189 del
20/12/2018 e n. 531 del 28/02/2019 concernenti l’adozione del “Piano triennale dei fabbisogni dell’Amministrazione regionale siciliana
anni 2018/2020” e la successiva “Modifica integrativa al Piano delle assunzioni per l’anno 2019” adottata a seguito delle deliberazioni
della Giunta regionale n. 519 del 12 dicembre 2018 e n. 536 del 20 dicembre 2018; Visto il D.P.Reg. n. 8913 del 23 dicembre 2019 con cui, a seguito
della deliberazione della Giunta regionale n. 422 del 28 novembre 2019, è stato adottato il “Piano triennale dei fabbisogni di personale
2019/2021 dell’Amministrazione regionale” ed è stato approvato il Piano delle assunzioni, confermando, tra l’altro, ai sensi dell’art. 12
della legge regionale 11 agosto 2017 n. 16, il reclutamento di 6 istruttori di categoria C settore informazione, presso l’ufficio stampa e
documentazione della Regione siciliana, a seguito del bando emanato nel 2019; Visto il bando di concorso pubblico indetto per la copertura di n.
6 posti di istruttore direttivo categoria professionale “C” – settore informazione – ufficio stampa e documentazione della Regione siciliana approvato con D.D.G n. 2447 del 26 aprile 2019, pubblicato per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana serie speciale
concorsi n. 4 del 26 aprile 2019 ed integralmente, con i relativi allegati,nel sito ufficiale della Regione siciliana – Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale;
Considerato che la citata deliberazione della Giunta regionale n.519 del 12 dicembre 2018 prevede relativamente ai bandi di concorso
per l’ufficio stampa e documentazione della Regione Sicilia, che “per il personale da assumere dall’esterno, il bando dovrà prevedere una
riserva pari al 50 per cento dei posti, a favore di quei soggetti….che abbiano prestato servizio all’ufficio di cui in trattazione, per almeno
tre anni anche non continuativi, negli ultimi otto a far data dall’entrata in vigore della legge regionale n. 16/2017, così come previsto dal 2°
comma del precitato articolo 12 della predetta legge regionale”; Visto l’art. 3 “Riserva dei posti” del suddetto bando di concorso
approvato con D.D.G n. 2447 del 26 aprile 2019, in cui viene previsto che “il 50 per cento dei posti messi a bando, pari a n. 3 (6 x 50 % = 3)
è riservato ai sensi dell’art. 12, comma 2 della legge regionale 11 agosto 2017 n. 16, ai soggetti che abbiano prestato servizio all’ufficio
stampa e documentazione della Regione siciliana per almeno tre anni, anche non continuativi, negli ultimi otto”;
Visto il D.D.G. n. 5283 del 4 settembre 2019, di approvazione degli elenchi degli ammessi, degli ammessi con riserva e dei non
ammessi, al bando di concorso pubblico per 6 istruttori – cat. C – settore informazione – ufficio stampa e documentazione della Regione
siciliana e successiva integrazione di cui al D.D.G. n. 5930 del 25 settembre 2019 pubblicati per estratto rispettivamente nella Gazzetta
Ufficiale della Regione siciliana serie speciale concorsi n. 10 del 27 settembre 2019 e n. 12 del 25 ottobre 2019, nonché integralmente, nel
sito ufficiale del Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale;
Visto il D.D.G. n. 5291 del 5 settembre 2019, di nomina dei componenti effettivi e del segretario della commissione esaminatrice
bando di concorso per 6 istruttori, cat. c – settore informazione – ufficio stampa e documentazione della Regione siciliana, pubblicato per
estratto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana serie speciale concorsi n. 10 del 27 settembre 2019 ed integralmente, nel sito del
Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale;
Visto il D.D.G. n. 7082 del 25 ottobre 2019, di nomina dei componenti supplenti della commissione esaminatrice del bando di concorso pubblico per 6 istruttori, cat. c – settore informazione – ufficio stampa e documentazione della Regione siciliana, pubblicato per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana serie speciale concorsi n. 13 del 29 novembre 2019 ed integralmente, nel sito del Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale;
Vista la convocazione dei candidati per l’espletamento in data 29 ottobre 2019, della prima prova scritta sotto forma di quiz a risposta
multipla predefinito, bando di concorso pubblico per 6 istruttori, cat. C – settore informazione – ufficio stampa e documentazione Regione
siciliana, pubblicata per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana serie speciale concorsi n. 10 del 27 settembre 2019 ed
integralmente, nel sito del Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale
Visto il D.D.G. n. 8388 del 5 dicembre 2019, di approvazione dell’elenco dei candidati ammessi e non ammessi alla seconda prova
scritta, del bando di concorso pubblico per 6 istruttori, categoria C –
settore informazione – ufficio stampa e documentazione della Regione siciliana, pubblicato per estratto nella Gazzetta Ufficiale della
Regione siciliana serie speciale concorsi n. 14 del 27 dicembre 2019 ed integralmente, nel sito ufficiale del Dipartimento regionale della
funzione pubblica e del personale;
Visto il D.D.G. n. 587 del 18 febbraio 2020, di nomina dei componenti esperti in lingua inglese e in informatica della commissione
esaminatrice del bando di concorso pubblico per 6 istruttori, cat. c -settore informazione – ufficio stampa e documentazione della Regione siciliana; pubblicato per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana serie speciale concorsi n. 3 del 28 febbraio 2020 ed
integralmente, nel sito ufficiale del Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale;
Visto il comunicato prot. n. 19719 del 17 febbraio 2020 a firma del dirigente generale del Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale, con cui ai sensi dell’art. 7 del bando, preliminarmente alla correzione della seconda prova scritta espletata il 23
gennaio 2020, è stato pubblicato nel sito del Dipartimento funzione AMMINISTRAZIONE REGIONALE

pubblica e personale, l’esito della valutazione dei titoli da parte della commissione esaminatrice, dei 22 candidati categoria C bando ufficio stampa e documentazione;
Visto il comunicato prot. n. 54502 del 22 giugno 2020 a firma del dirigente generale del Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale, con cui ai sensi dell’art. 7 del bando, preliminarmente alla correzione della seconda prova scritta suppletiva espletata il 18 giugno 2020 da tre candidate ammesse con riserva in esecuzione di ordinanze del Consiglio di Giustizia amministrativa, è stato pubblicato nel sito dipartimentale della Funzione pubblica e del personale, l’esito della valutazione dei titoli;
Visto il D.D.G. n. 1652 del 17 aprile 2020, di approvazione, sulla base del verbale n. 13 del 2 marzo 2020 della commissione esaminatrice, degli elenchi e del relativo punteggio in esito alla correzione della seconda prova scritta, dei candidati ammessi e non ammessi
alla prova orale del bando di concorso per 6 istruttori – categoria C -settore informazione – ufficio stampa e documentazione della Regione Siciliana, pubblicato per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana serie speciale concorsi n. 5 del 24 aprile 2020 ed
integralmente nel sito del Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale;
Considerato che a causa dell’epidemia Covid 19, con l’art. 2 punto “g” del D.L. 17 marzo 2020 n. 18 in Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana n. 70 di pari data, è stata disposta, nell’ambito delle misure di contrasto all’ emergenza epidemiologica da Covid 19,
la sospensione per 60 giorni dell’espletamento delle procedure concorsuali e che pertanto nell’ambito del suddetto D.D.G. n. 1652 del 17
aprile 2020, nelle more dell’evoluzione del Covid, ci si è riservati una successiva comunicazione delle date di espletamento degli orali;
Visti i comunicati prot. n. 65321 e 65324 del 21 luglio 2020 a firma del dirigente generale del Dipartimento regionale della Funzione pubblica e del personale, con cui ai sensi dell’art. 10 del bando, è stato reso noto l’esito della prova orale individuale svoltasi in data 20
e 21 luglio 2020 a seguito di convocazione tramite comunicato prot.n. 55898 del 25/06/2020, su sito del Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale;
Visti i verbali n. 20 del 20 luglio 2020 e n. 21 del 21 luglio 2020,dei lavori della commissione esaminatrice del bando di concorso per
6 istruttori direttivi – categoria C – settore informazione, sullo svolgimento delle prove orali e sulla valutazione dei candidati, con indicazione della media della votazione delle tre prove sostenute e della valutazione dei titoli, sulla base di quanto previsto dall’art. 12 del bando;
Preso atto che la riserva del 50 % dei posti prevista dal comma 1 art. 3 del bando approvato con D.D.G n. 2447 del 26 aprile 2019 viene
soddisfatta sulla base degli esiti delle prove concorsuali, in relazione ad un solo candidato facente parte dei “riservatari” di cui all’art. 12,
c. 2 della legge regionale 11 agosto 2017 n. 16, e che i restanti posti vadano assegnati, ai sensi dell’art. 12 del bando, ai candidati utilmente collocatisi nella citata graduatoria di merito approvata dalla commissione esaminatrice il 21 luglio 2020;
Preso atto che non sono pervenute istanze da parte di candidati riservatari di cui al comma 2 art. 3 del bando ai sensi dell’art. 1014,
comma 1 e dell’art. 678, comma 9 del D.Lgs. n. 66/2010 (volontari in ferma breve e ferma prefissata delle Forze armate);
Preso atto sulla base dei punteggi della citata graduatoria di merito approvata dalla commissione esaminatrice il 21 luglio 2020,
che non ci si trova in presenza della necessità di applicare il principio della preferenza a parità di merito e di titoli, prevista dall’art. 8
del bando, ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. n. 487/1994; Ritenuto pertanto, di dover approvare la graduatoria finale dei
vincitori del bando di concorso pubblico per 6 istruttori direttivi -categoria C – settore informazione – ufficio stampa e documentazione della Regione siciliana;
Per le motivazioni in premessa che qui si intendono integralmente riportate e trascritte;
Decreta:
Art. 1
È approvata ai sensi del disposto combinato degli articoli 3, 7, 10, 12 del bando di concorso pubblico per 6 istruttori direttivi – categoria C – settore informazione – ufficio stampa e documentazione della Regione siciliana emanato con D.D.G n. 2447 del 26 aprile 2019,
la seguente graduatoria finale dei vincitori formata secondo l’ordine del punteggio complessivo risultante dalla media della valutazione
delle tre prove sostenute da ciascun candidato e dalla valutazione dei titoli:  Carmela Vella, Luca Salerno, Alessandra Torrisi, Fabio De Pasquale (riservatario), Gianluca Maria Reale,Maria Rosa Pavia    (vedasi nel decreto le relative votazioni  n.d.r.)

Art. 2
All’assunzione dei sei suddetti vincitori si provvederà attraverso la sottoscrizione di apposito contratto individuale di lavoro a tempo
pieno e indeterminato in categoria C livello 1, sulla base di quanto previsto dall’art. 13 del bando di concorso per 6 istruttori direttivi –
categoria C – settore informazione – ufficio stampa e documentazione della Regione siciliana, approvato con D.D.G n. 2447 del 26 aprile
2019. I singoli decreti di approvazione dei contratti individuali,avranno effetto a fronte della copertura finanziaria presente nei pertinenti capitoli di spesa.
Art. 3
Avverso il presente provvedimento è proponibile ricorso giurisdizionale al competente Tribunale amministrativo regionale, da presentarsi entro il termine perentorio di 60 giorni dalla sua pubblicazione, o, altresì, ricorso straordinario al Presidente della Regione da
presentarsi entro il termine perentorio di 120 giorni dalla sua pubblicazione.
Art. 4
Il presente decreto verrà pubblicato integralmente, con effetto di notifica a tutti gli interessati, nella sezione “Avvisi e comunicazioni”
del sito web istituzionale del Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale, anche ai sensi dell’art. 68, c. 5, della legge
regionale 12 agosto 2014 n. 21, nonché nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana – serie speciale concorsi.

Madonia

Approvato il bilancio di previsione: un miglior futuro attende Aci Sant’Antonio

Caruso: “Impegnati oltre tremilioni e mezzo di euro rispettando i tempi: un guadagno per la comunità

Vandalizzata l'area giochi di Aci Sant'Antonio, il sindaco: "Atto deprecabile" - Giornale di Sicilia

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Approvato il bilancio di previsione del Comune di Aci Sant’Antonio.

È stata una seduta di Consiglio particolarmente importante quella che si è tenuta nel corso della mattinata di ieri presso Palazzo Cantarella: tra gli argomenti all’ordine del giorno, infatti, oltre alle tariffe Tari per l’anno 2020 (che rimarranno invariate tranne che per i commercianti, per i quali verrà ridotta alla luce dei minori introiti legati all’attuale periodo storico, con una riduzione maggiore per chi ha dovuto tenere chiusa l’attività per un periodo maggiore) e al Documento Unico di Programmazione 2020/2022, spiccava quello inerente il Bilancio di previsione del 2020 e il Bilancio pluriennale 2020/2022… La relativa votazione ha dato esito favorevole al documento finanziario.
Fra le voci dei capitoli di spesa, infatti, appaiono importanti interventi che in alcuni casi contribuiranno a modificare l’aspetto di Aci Sant’Antonio, migliorandolo, oltre che a portare vantaggi decisi alla comunità: da quello inerente la sistemazione del centro storico all’arredo urbano, fino agli attesissimi lavori all’interno del Parco di Casalotto, passando poi per gli interventi al cimitero comunale e a quelli su diversi immobili e nelle scuole (e fra questi vanno evidenziati quelli per la palestra nella frazione di Santa Maria La Stella).

 

Immagine di Lucia Daniela Rapisarda

Lucia Rapisarda (Presidente Consiglio comunale)

È stata una seduta di grande importanza – ha dichiarato il  Presidente del Consiglio locale, Lucia Rapisarda – e sono lieta del fatto che i lavori si siano svolti in maniera lineare, pacata, con interventi equilibrati e ragionati. Sono state prese decisioni importanti, e di tutto questo trae vantaggio l’intera comunità”.

Il Sindaco, Santo Caruso (nella foto ), spiega il significato  dell’approvazione del bilancio: “Sono stati impegnati oltre tremilioni e mezzo di euro, e lo abbiamo fatto rispettando i tempi. Si tratta di decisioni importanti che testimoniano il buon lavoro svolto da tutti: dalla Giunta, dal Consiglio, dalle Commissioni, dagli Uffici. Sono particolarmente contento per il Parco di Casalotto, che dopo decenni di dibattiti, di errori, di battaglie vedrà finalmente un intervento che gli restituirà l’aspetto che merita”.
Si apprende che alla  fine della seduta il primo cittadino ha  evidenziato, insieme al Responsabile del Settore Finanziario, la possibilità di apportare modifiche al bilancio fino a novembre (ad esempio chiamando in causa le Consulte),  rilevando  le difficoltà legate al drammatico momento storico, difficoltà legate soprattutto al reperimento di fondi per interventi volti al sociale, avendo attualmente a che fare,ad esempio, con i ritardi della Regione in merito ai fondi legati ai buoni spesa.

 

RIPARTE LA GIUSTIZIA CON LE MODIFICHE ALLA RIFORMA SULLA PRESCRIZIONE

Risultato immagini per immagine sulla giustizia e bilancia

Proposta di legge delega sul processo penale approvata ieri dal governo Conte   Nel testo è stato alla fine inserito anche il Lodo Conte bis, con le modifiche alla riforma della prescrizione, che prevede lo stop dopo della prescrizione solo dopo la sentenza di primo grado di condanna e una ‘prescrizione lunga’ per gli assolti. Ma se il condannato viene assolto in secondo grado potrà ‘recuperare’ la prescrizione bloccata.

Risultato immagini per immagine di riunione governo conte

– Cambio di velocità causa il dissidio creato da Renzi   – che si è imposto all’attenzione dei mass-media. Come annunciato Italia Viva non ha partecipato con i suoi ministri alla riunione del Consiglio dei ministri.”Si minaccia la crisi di governo e poi si accusa gli altri di fare ricatti, si crea instabilità e si vota ormai quotidianamente con le opposizioni. Le iniziative di Iv si commentano da sole. Ma gli italiani li prendiamo in giro? Ma gli italiani sanno ragionare…” ha detto il presidente del Consiglio in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

– La durata delle indagini preliminari varia a seconda dei reati, e va da sei a 18 mesi. Se entro tre mesi dalla scadenza dei tempi il pm non notifica l’avviso di conclusione delle indagini o non chiede l’archiviazione deve depositare gli atti e avvisare l’indagato e la difesa, che possono prenderne visione e averne copia. Il mancato rispetto di questo obbligo, se dovuto a negligenza inescusabile, costituisce un illecito disciplinare. Saranno i procuratori a stabilire quali notizie di reato hanno la precedenza in base a criteri stabiliti nei progetti organizzativi dell’ufficio. Dopo la prima udienza il giudice, se non si esaurisce il dibattimento, deve comunicare alle parti il calendario delle udienze.

Riduzione dei tempi dei processi fino a una durata di 4-5 anni per i tre gradi di giudizio, ma nessun limite per i reati di mafia e terrorismo e per quelli più gravi di corruzione. Ma il Consiglio superiore della magistratura può modificare la previsione dei tempi secondo le situazioni degli uffici, con cadenza biennale e sentito il ministro della Giustizia. Nel nuovo testo è stata ‘ammorbidita’ la parte relativa alle sanzioni per i magistrati. I tempi previsti sono un anno per il primo grado, due per il secondo, uno per la Cassazione, quindi 4 anni, per i processi davanti al giudice monocratico, due anni per il primo grado, due per il secondo e uno per la Cassazione, in tutto 5 anni, per i processi davanti al giudice collegiale. Il “dirigente dell’ufficio” è tenuto a “vigilare sul rispetto delle previsioni e segnalare all’organo titolare dell’azione disciplinare la mancata adozione delle misure organizzative quando imputabile a negligenza”.

Nuove regole riguardano i riti alternativi e sono fissati paletti per la possibilità di ricorrere in appello. Il deposito degli atti in tutti i processi può essere fatto per via telematica. Sulla digitalizzazione c’è l’impegno di investimenti così come sull’assunzione di magistrati e personale amministrativo.

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