ASSENTEISMO ALLA BNL E DIPENDENTI, QUASI TUTTI, SENZA MASCHERINA . PREFETTO SAMMARTINO INTERVENGA CON UNA ISPEZIONE

Assenteismo lavoro, il 30% sta a casa il lunedì per malattia. Alla ...

Assenteismo e lavoro che si accumula
di    R.Lanza

Si sa del nuovo scontro tra Vittorio Sgarbi, contrario ad indossare la mascherina in Aula, e la presidenza della Camera, che lo ha richiamato a farlo correttamente. “Non è che ci sono 629 imbecilli e una persona saggia, è una questione di rispetto per i colleghi”, ha riferito  Mara Carfagna, presidente di turno dell’Assemblea. Dopo due richiami e l’intervento dei deputati questori, la situazione è tornata alla calma.  

Fin qui, lo “spettacolo” di Vittorio Sgarbi ,personalità estrosa con tante idee strane in testa,  raddrizzato nell’Aula parlamentare, ma l’episodio costituisce  un triste esempio di imitazione/indifferenza anche da chi, come la popolazione bancaria, ha il dovere di indossare l’apposita mascherina,per proteggere se stessi e , soprattutto gli altri che attendono risposte.    Dovere ancora non revocato da alcuna disposizione governativa e/o regionale. Ci ha sorpresi dunque vedere ieri flotte di dipendenti della Banca Nazionale del Lavoro di Corso Sicilia a Catania che ,anzichè restare nei propri uffici ad onorare l’incarico assegnato loro dai vertici si assentono per ore- alla pari di un Ufficio pubblico dove è notorio il fenomeno assenteista- e rientrano,impeccabili nei loro vestiti monocolore e rituale cravatta, privi dell’apposita mascherina anti-Covid-19.

Il Prefetto Claudio Sammartino

Il Prefetto di Catania, dr Claudio Sammartino, nominato
dal Consiglio dei Ministri nel 2018

La situazione non cambia all’interno degli uffici e sportelli della Bnl  protagonista del disagio di numerosi utenti , tutti in fila,uno dopo l’altro, a raggiungere la corsia stradale.     Sportelli bancari  e scrivanie tutte vuote e un solo dipendente seduto a ricevere l’utenza disorientata.  Gli altri dipendenti che rientravano dal “Caffe”  ( naturalmente “lungo”)  a dialogare fra di loro senza mettersi la mascherina.       Le regole-abbiamo detto- dobbiamo osservarle, soprattutto quando diversi studiosi nutrono timori di una seconda ondata della pandemia.      Ci rivolgiamo al Prefetto di Catania, dr. Claudio Sammartino, che sappiamo  autore di numerose pubblicazioni fra cui “dialogo sulla corruzione,legalità e Giustizia, impegno per il bene comune”:  intervenga allora presso la Banca Bnl con una ispezione di Polizia idonea a verificare l’osservanza della legge AntiCovid. Se è il caso si diano sanzioni esemplari . Dobbiamo finirla con questa indifferenza verso gli altri. Siamo in attesa..

«SUGAR E PLASTIC TAX, : VOGLIAMO SOSTEGNI E SISTEMI DI GARANZIA»

Luca Busi, Ad Sibeg, azienda che imbottiglia Coca-Cola in Sicilia: «319 dipendenti in cassa integrazione dal 23 marzo: chiediamo al premier Conte abolizione delle due tasse, le uniche ancora in piedi, per un settore che sta soffocando»

 

Foto Press

CATANIA –

«Lockdown e blocco di bar, ristoranti, pub e attività commerciali; crollo della domanda con stima del -40% di fatturato nel prossimo trimestre; 319 lavoratori in cassa integrazione dal 23 marzo; sfiducia e perdita di liquidità: come tutti in questo momento stiamo pagando un prezzo davvero alto a causa dell’emergenza sanitaria in atto, non possiamo rischiare una vera e propria condanna a morte con l’applicazione di Sugar e Plastic Tax».

Luca Busi – (nella foto) amministratore delegato di Sibeg, azienda che imbottiglia Coca-Cola per la Sicilia – che nei mesi scorsi ha più volte lanciato l’allarme rosso legato alle imposte sui consumi delle bevande analcoliche, avviando un’interlocuzione con il ministero dell’Economia e delle Finanze, lancia un nuovo appello al premier Conte alla luce dell’emergenza Covid-19.

 

 

«Stamattina Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta la nostra filiera, ha chiesto al governo un’assunzione di responsabilità – continua Busi – già in una situazione di “normalità” questa stangata avrebbe influito negativamente su tutti i fronti, mettendo a rischio produzione e livelli occupazionali, oggi sarebbe davvero un controsenso, nonché un ulteriore schiaffo per l’economia, vessare le imprese anziché trovare misure fiscali e sistemi di garanzia per risollevarne il destino».

L’imprenditore ripercorre le tappe che hanno segnato un lungo cammino, fatto di richieste e proteste, accompagnato da studi di settore e documenti economici, avallato dai sindacati e perfino dalla Regione Siciliana.

«Siamo rimasti a lungo in attesa di un tavolo tecnico, che è stato annunciato dal Mef ma non è mai arrivato – conclude Luca Busi – abbiamo denunciato evidenti errori di stima sui gettiti e di calcolo sugli impatti delle tasse dichiarati dal Governo in fase di approvazione della Finanziaria; è stata avviata un’azione legale da parte del Governo Musumeci – su proposta dell’assessore all’Economia Gaetano Armao – per profili di illegittimità costituzionale della legge; siamo scesi in piazza con i lavoratori senza essere ricevuti né ascoltati; ci siamo battuti per evitare la delocalizzazione; abbiamo assistito a promesse non mantenute, aperture poi improvvisamente ritrattate. Adesso tutti i ragionamenti fatti decadono: c’è un’emergenza inderogabile da affrontare. Per il nostro Paese, per le nostre famiglie, per le nostre realtà economiche e produttive. Ci aspettiamo un segnale forte e chiaro da parte del Premier. La soppressione di plastic e sugar tax, in un contesto di grave crisi generalizzata, è un atto dovuto. Adesso attendiamo risposte concrete con la speranza di poter ripartire presto. Riconquistando quella fiducia oggi negata».

 

Appello del Santo Padre per la tragedia in Siria: “Taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto dei piccoli ed indifesi”

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Il Santo Padre lancia un appello in favore della Siria, oltre 900 mila persone in tre mesi costrette a lasciare le loro case, nella provincia di Idlib, in seguito alla battaglia tra forze governative siriane sostenute dalla Russia contro gruppi di ribelli appoggiati dalla Turchia.

Essere vicini a questo popolo perchè il pianto dei piccoli – afferma Papa Francdesco-sia finalmente ascoltato dalla comunità internazionale e dalle parti coinvolte nel conflitto.

Cari fratelli e sorelle, mentre siamo riuniti qui a pregare e a riflettere sulla pace e sulle sorti dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo, sull’altra sponda di questo mare, in particolare nel nord-ovest della Siria, si consuma un’immane tragedia. Dai nostri cuori di pastori si eleva un forte appello agli attori coinvolti e alla comunità internazionale, perché taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto dei piccoli e degli indifesi; perché si mettano da parte i calcoli e gli interessi per salvaguardare le vite dei civili e dei tanti bambini innocenti che ne pagano le conseguenze.

Preghiamo il Signore affinché muova i cuori e tutti possano superare la logica dello scontro, dell’odio e della vendetta per riscoprirsi fratelli, figli di un solo Padre, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi . Invochiamo lo Spirito Santo perché ognuno di noi, a partire dai gesti di amore quotidiani, contribuisca a costruire relazioni nuove, ispirate alla comprensione, all’accoglienza, alla pazienza, ponendo così le condizioni per sperimentare la gioia del Vangelo e diffonderla in ogni ambiente di vita. La Vergine Maria, la “Stella del mare” [Santa Madre di Dio] alla quale guardiamo come esempio più alto di fedeltà a Gesù e alla sua parola, ci aiuti a camminare su questa strada.

Prima di recitare la preghiera mariana dell’Angelus, Francesco ha ringraziato “di cuore tutti i vescovi e quanti hanno partecipato” all’incontro sul Mediterraneo come frontiera di pace. “Come pure coloro, e sono tanti, che in diversi modi – ha aggiunto il Santo Padre – hanno lavorato per la sua buona riuscita”. “Grazie a tutti! Avete contribuito – ha concluso il Papa – a far crescere la cultura dell’incontro e del dialogo in questa regione così importante per la pace nel mondo”.

Conte: “Per il bene dell’Italia non è necessario essere supereroi ma persone responsabili”

 

Conte: Grande chance con Di Maio e Zingaretti Di Maio: Non c'è più problema vicepremier

Il premier incaricato è vicino oramai alla conclusione .Domani dopo la presa d’atto del voto Rousseau scioglierà la riserva e comunicherà la nuova squadra. “Con Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti, con le altre forze politiche che hanno espresso il proprio sostegno al governo, abbiamo oggi una grande opportunità: migliorare l’Italia, fare il bene del paese”. E’ un passo  del messaggio che Giuseppe Conte, premier incaricato, ha diffuso con un videocomunicato stampa . “Serve un governo forte stabile e io sarò il primo responsabile di questa nuova esperienza governo” .

Secondo il premier incaricato, “per fare questo non servono i supereroi, che tanto piacciono a mio figlio, basta essere persone normali ma responsabili e determinate, persone che amano davvero il proprio Paese sopra ogni cosa”. Serve una “giusta amalgama per avere una squadra di governo autorevole e efficiente”.

Durante la diretta, Conte affronta poi il capitolo del taglio parlamentari: “Dobbiamo continuare nell’azione di eliminazione dei privilegi perché chi è chiamato a svolgere una funzione pubblica deve farlo con disciplina e onore senza indebiti vantaggi. Senza dimenticarci del progetto costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari che necessita di un ulteriore passaggio in Parlamento” dice.

E sulla squadra di governo, “sto lavorando in queste ore per essere affiancato da persone che abbiano elevata competenza, buona capacità organizzativa, un’adeguata qualificazione politica” spiega Conte. “I cittadini ci chiedono di non distrarci, di non far finta di perseguire interessi generali mentre si coltivano interessi particolari. Abbiamo l’occasione per una nuova stagione riformatrice. Siamo in una fase cruciale, se la affrontiamo con consapevolezza e determinazione potremo disegnare una società diversa, migliore, dove il mercato del lavoro, i rapporti sociali, culturali e l’intero sistema economico ci saranno invidiati in tutto il mondo” sottolinea ancora.

“Abbiamo grandi e buone idee da realizzare per questo Paese. Nelle consultazioni con le varie forze politiche che ho avuto in questi giorni ho registrato una consonanza tra M5S, Pd e altre forze di centrosinistra sugli obiettivi da raggiungere, sulla volontà di far bene, a partire da una manovra economica che avrà al centro le ragioni del lavoro e dello sviluppo sociale con obiettivi chiari”, dice Conte.

Quanto alla manovra, spiega Conte: “avrà al centro le regioni del lavoro dello sviluppo sociale con obiettivi chiari: stop all’aumento dell’Iva, salario minimo orario, taglio del cuneo fiscale, maggiore potere d’acquisto per i lavoratori, una pubblica amministrazione più trasparente e efficiente, sostegno alle famiglie, incentivazione delle nascite, sostegno alle persone con disabilità, interventi per l’emergenza abitativa”.

“L’Italia – osserva Conte – a testa alta sta tornando ad essere protagonista nel mondo. In Europa saremo in prima fila per contribuire ad adeguare il patto di stabilità e il patto di crescita al nuovo ciclo economico. In Europa non sono mai andato con tono dimesso. Avvieremo un dialogo franco, critico e deciso per superare le politiche di austerità e modificare le regole vigenti flettendole verso una crescita duratura, verso uno sviluppo sostenibile”.

Sul tema migranti Conte ribadisce che “occorre riprendere e sviluppare i negoziati con l’Unione europea per superare la convenzione di Dublino perché si affermi una gestione finalmente europea del problema dell’immigrazione continuando a contrastare i traffici illegali e l’immigrazione clandestina”.

Quindi lancia un appello agli attivisti pentastellati: “Gli elettori dei 5 Stelle sono chiamati al voto sulla piattaforma Rousseau. A voi ricordo che il Movimento ha sempre detto in modo molto chiaro prima delle elezioni che se non avesse avuto la maggioranza assoluta in Parlamento, avrebbe realizzato il programma con le forze disponibili a farlo. Il Movimento ha sempre posto in primo piano il programma per cambiare il Paese senza farne una questione di schieramenti politici. A voi dico di non tenere in un cassetto questi sogni. Questo è il momento di tirarli fuori. Oggi più che mai ne abbiamo bisogno per realizzare il Paese che vogliamo”.

CHE INDECENZA: NELLA PALUDE POLITICA IL PARLAMENTO PENSA DI BOICOTTARE-A SETTEMBRE- IL TAGLIO DEPUTATI

 

Tagliamo il numero dei parlamentari subito“- La Sicilia un esempio vergognoso che sviluppa solo la Mafia e privilegi di pochi

 

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Il governo cade? Si sappi che della poltrona non ci interessa nulla e non ci è mai interessato nulla, ma una cosa è certa: quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro. Prima o poi ne paghi le conseguenze. Ad ogni modo, c’è una riforma a settembre, fondamentale, che riguarda il taglio definitivo di 345 parlamentari. E’ una riforma epocale, tagliamo 345 poltrone e facciamo risparmiare agli italiani mezzo miliardo in 5 anni. Soldi che possono essere usati per le scuole, gli ospedali, le strade e non per gli stipendi dei politici. 

Per tornare al voto bisogna comunque passare per il Parlamento. Una volta che si passa per il Parlamento e si riaprono le camere, cogliamo anche l’opportunità per fare subito questa riforma, senza aspettare settembre.
Domani scadono i tre mesi necessari dall’ultimo voto già espresso alla Camera dei Deputati, quindi ogni finestra è buona per approvare la legge e rendere il Parlamento più efficiente e meno affollato. Poi ridiamo subito la parola agli italiani. 

Il mio è un appello a tutte le forze politiche: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto.
Noi non abbiamo paura. Noi pensiamo a fare quello che la politica non ha mai avuto il coraggio di fare! “

Il comandante “Alfa” (SuperCarabiniere) lancia un accorato appello: dateci la possibilità di combattere la delinquenza

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Non riesco a dormire, quel sangue mi raffredda il cuore di sofferenza e rabbia. Non trattengo l’adrenalina, quasi non mi riconosco”. Si apre così la lettera del Comandante Alfa, nome in codice per nascondere la sua vera identità, fondatore dei gruppi speciali del Gis (le teste di cuoio dei carabinieri), dopo la morte del vicebrigadiere Mario Cerciello. Una lettera amara e durissima che sta facendo il giro delle chat delle forze dell’ordine. Eccola testuale: 

“40 anni nel G.I.S 45 al servizio dell’Arma che ho contribuito ad onorare, pare quasi non siano serviti a chiudere gli occhi sulle troppe ingiustizie. Caro Mario, non posso chiudere le palpebre perché rivedo il tuo sorriso, spento improvvisamente da chi a te si è avvicinato per uccidere, non era difesa, No, non ha buttato il coltello dopo la prima ferita che ti ha inferto. No, ha continuato finché dopo 8 (ottoooo) fendenti non ti vedeva soccombere sotto la sua spietata sete di morte”, scrive Alfa.

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Il  Comandante “Alfa” che qui rappresentiamo, per l’anonimato, con il ricordo del giustiziere “Zorro”

Non è più tollerabile tutta questa carneficina. Al Generale dell’Arma dei Carabinieri – continua – rivolgo l’appello più accorato, affinché, come massimo rappresentante di tutti i fedeli servitori dello Stato ma soprattutto del popolo italiano, faccia sentire la sua voce nelle sedi politiche e ministeriali di riferimento, per far sì che chi lavora rischiando per l’altrui incolumità sia messo in condizioni di per difendere e di potersi difendere. Siano cambiate le regole d’ingaggio degli operatori di tutte le Forze di Polizia! Ora basta, non si è più carne da macello, non si è più in un contesto dove chi indossa la divisa viene deriso e vilipeso da coloro che la legalità la infrangono più volte al giorno . Non è questione di colore di pelle, né di nazionalità, colore politico o religioso. La delinquenza – insiste il fondatore dei Già – ha tutta lo stesso colore e odore… quello della morte!! L’Arma è stata ferita al cuore, tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine lo sono”.

“La politica -scrive- la smetta di usarci come palloni ad una partita di calcio, di calci non ne possiamo più. Ora i calci vorremmo restituirli, poterli ridare indietro a coloro che offendono anche con parole denigratorie nei nostri confronti. Ai ministri dell’interno e della difesa chiedo: “accelerate le leggi opportune”, “una persona può difendere la propria casa e noi che lo facciamo per mestiere e per amore non possiamo? L’Italia è la nostra casa, il suo popolo è la nostra famiglia, vogliamo avere tutti i mezzi per difenderla, provvedete velocemente. Questo Paese è allo sbando dal punto di vista della certezza della pena”! Non esiste al mondo un paese più bello e fiero del nostro, ma nemmeno più deriso e quasi vilipeso. Non lo meritiamo. Vogliamo continuare a credere in quello che facciamo senza essere derisi da chi il giorno o dopo è già libero e ci denigra”. La chiusa e’ in difesa dell’Arma. “Non vogliamo sempre essere accusati e violentati nell’animo per aver fatto il nostro dovere. Come fedele servitore dello Stato, ho vergogna e non posso starmene seduto ad aspettare che qualcosa si muova senza che io faccia nulla, e mi domando:”ma tutti i telefonini che riprendono le rare volte in cui siamo costretti ad usare la forza tacciandoci per criminali dov’erano quella triste notte in cui Mario ed il suo collega venivano aggrediti”? Non raccontiamoci la storia che era notte e buio , non la beve più nessuno”!.

Poi il comandante si rivolge anche a Roberto Saviano: “A Saviano rispondo “Vergognati”! Ho dato mandato alla casa editrice di rimuovere la fascetta con la sua prefazione dai miei libri (peraltro la sua prefazione non è stata una mia scelta)!”. “Ed infine un ultimo pensiero a Mario ed alla sua famiglia. Quante volte ho provato il vostro dolore, troppe,ma ogni volta e’ diverso e la ferita più profonda. Che Dio ti accolga caro Mario tra le sue braccia, la tua misericordia nei confronti del prossimo era i finita da quello che apprendo. Ora tocca a te prendere la tua parte. Da lassù veglia e prega per la tua giovane sposa , per la tua famiglia di sangue e per quella di cuore che tutti ci accomuna….l’ Arma! “Che la terra ti sia lieve!”, conclude.

PAPA FRANCESCO: VIA L’ECCESSO DI BUROCRAZIA E LA “CORRUZIONE” PER LE ADOZIONI,UNICA ESPRESSIONE D’AMORE PER I BIMBI SENZA FAMIGLIA

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 Papa Francesco  è sceso in campo in favore delle adozioni, troppo spesso rese difficoltose dall’eccesso di burocrazia quando di mezzo non ci si mette, afferma  Bergoglio, la”corruzione”. La delicata problematica è stata messa a fuoco dal  Pontefice  in occasione dell’ udienza ai dirigenti, agli operatori e ai bambini dell’Istituto Ospedale degli Innocenti di Firenze…..

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Oggi nel mondo ci sono tanti bambini che idealmente hanno la metà della medaglia. Sono soli. Le vittime delle guerre, le vittime delle migrazioni, i bambini non accompagnati, le vittime della fame. Bambini con metà medaglia. E chi ha l’altra metà? La Madre Chiesa. Noi abbiamo l’altra metà. Bisogna riflettere e far capire alla gente che noi siamo responsabili di quest’altra metà e aiutare a fare oggi un’altra ‘casa degli innocenti’, più mondiale, con l’atteggiamento dell’adozione”.

Osserviamo che oggi vi sono alcune associazioni – come apprendiamo – che hanno dato ai bambini senza famiglia i un’opportunità per un futuro migliore.

 L’adozione internazionale diventa una possibile via concreta d’espressione d’amore per questi bimbi e per le loro storie di vita.

Come accade in Lituania da oltre un decennio, dove sono attive  collaborazioni per portare in Italia bambini rimasti senza genitori.

“Tante volte – ha detto il Papa – c’è gente che vuole adottare bambini, ma c’è una burocrazia così grande – quando non c’è la corruzione di mezzo, che tu paghi e… Ma aiutatemi in questo: a seminare coscienza che noi abbiamo l’altra metà della medaglia di quel bambino. Tante, tante famiglie che non hanno figli e avrebbero sicuramente il desiderio di averne uno con l’adozione: andare avanti, creare una cultura di adozione perché i bambini abbandonati, soli, vittime di guerre e altro sono tanti; che la gente impari a guardare quella metà e dire: ‘Anch’io ne ho un’altra’. Vi chiedo di lavorare su questo. E grazie!”.

Ucciso per errore dalla camorra,udienza a Luglio per il boss Marco Di Lauro

           (Archivi Sud Libertà)
Udienza fissata al  primo luglio prossimo a Napoli il processo d’appello bis nei confronti del superboss Marco Di Lauro, arrestato a inizio marzo dopo una latitanza di 14 anni, per l’omicidio di Attilio Romanò, vittima innocente di camorra, ucciso il 24 gennaio 2005, in un negozio di telefonia di Capodimonte, a Napoli…
Era il periodo della  cosiddetta prima faida di Scampia. Lo afferma la sorella di Romanò, Maria, che ha partecipato a una iniziativa di Libera nel giorno della Memoria per le vittime innocenti di mafia.

Di Lauro, accusato di essere il mandante della spedizione in cui poi venne uccisa  la persona sbagliata, era stato condannato all’ergastolo in primo e secondo grado ma, nel 2015, la Cassazione aveva annullato la sentenza d’appello, rinviando a un nuovo collegio della Corte di Napoli per rifare il processo. Contestualmente la Suprema Corte aveva confermato invece l’ergastolo all’esecutore materiale del delitto Mario Buono. «Noi come familiari – ha osservato Maria Romanò, che ha dato l’annuncio davanti a circa tremila persone – approfittiamo di questo abbraccio che ci dà la carica per continuare a impegnarci a dire di no alle mafie, per fare sempre meglio la nostra parte…….”

 

SIRACUSA: I GIUDICI NON CREDONO A CHRISTIAN LEONARDI, COLPEVOLE DI OMICIDIO DELLA MOGLIE E DELLA PICCOLA CHE AVEVA IN GREMBO

SIRACUSA-

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Ergastolo per Christian Leonardi, (nella foto a sinistra) riconosciuto colpevole del reato di omicidio della moglie Eligia Ardita( nella foto a dx), infermiera, e della piccola Giulia che portava in grembo. La donna fu assassinata il 19 gennaio del 2015 

Poi il marito confessò, passarono diversi mesi di indagini,  – ma Christian Leonardi subito dopo ritrattò affermando  di essere stato convinto dal precedente avvocato e dal fratello  di  confessare l’omicidio per avere ridotta sensibilmente la pena 

Ricorderemo che sul maglione di Eligia Ardita,  il 19 gennaio scorso, la cui salma venne riesumata ,i magistrati sospettarono  che la sera del delitto, vi fossero tracce organiche riconducibili ai complici del presunto assassino, il marito della donna…..

 attualmente detenuto nel carcere di Siracusa. La famiglia della donna era sicurissima che quel maglione fosse all’interno della bara, ma non c’era. Durante le operazioni erano presenti i carabinieri del Ris di Messina e il medico legale incaricato dalla Procura, Orazio Cascio. Nella bara gli inquirenti trovarono  altri indumenti e due foto del marito…

Secondo la Procura e gli inquirenti  l’aggressione è avvenuta al culmine di un litigio per futili motivi: Leonardi avrebbe chiuso la bocca alla moglie, facendola soffocare con il suo rigurgito. Nelle udienze  l’imputato si difendeva attribuendo il decesso della moglie all’incapacità dei sanitari del 118 avvertiti per un malessere della moglie.  Versione ritenuta non credibile dai Giudici.

Bilancio, la Regione siciliana ci riprova e revoca la delibera disapprovata dalla Corte dei conti

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Revocata la delibera di ottobre sul rendiconto generale della Regione per il 2017 tanto contestata dall’Organo contabile della Regione siciliana.Il Presidente Musumeci esprime il suo malumore anche nei confronti degli esperti economici della Regione    autori del documento contabile disapprovato dai giudici

La Corte dei conti aveva rilevato che con quella delibera era stato stravolto sostanzialmente  il rendiconto esaminato  nel luglio scorso, innestato in un disegno di legge comprendente  il bilancio consolidato e già pronto per la discussione in Assemblea regionale.

Ora l’assessore all’Economia, Gaetano Armao,comunica che  presto la Giunta regionale  trasmetterà all’Assemblea un nuovo provvedimento legislativo con il  rendiconto parificato dalla Corte dei conti.

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