Imparzialità ? Il Tar non condivide e boccia cinque nomine. I politici non ci stanno e invece di star zitti attaccano consapevoli che il Tar non ha un Ufficio Stampa
Il Tar del Lazio boccia le nomine di cinque superdirigenti e i politici -coerenti con il detto “le sentenze si rispettano”, non ci stanno e delegittimano la decisione della magistratura.
“Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani e ora il Tar Lazio annulla le nomine di 5 direttori. Non ho parole, ed è meglio…”. Così il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, commenta la sentenza del Tar del Lazio che ha bocciato le nomine di cinque dei venti direttori dei supermusei.
“Oggi stesso faremo appello al Consiglio di Stato” ha detto poi il ministro in merito alla bocciatura, parlando in occasione della presentazione al Mibact del programma di Migrarti.
Anche Renzi difende l’operato di Franceschini e affonda: “Il fatto che il Tar del Lazio annulli la nostra decisione merita il rispetto istituzionale che si deve alla giustizia amministrativa ma conferma – una volta di più – che non possiamo più essere una repubblica fondata sul cavillo e sul ricorso” . E ,poi Renzi vuol far valere la superiorità politica : “Non abbiamo sbagliato perché abbiamo provato a cambiare i musei: abbiamo sbagliato perché non abbiamo provato a cambiare i Tar”, spiega ancora il segretario del Pd.
A proposito del suo governo dice: “Una delle scelte di cui sono e resterò più orgoglioso è aver dato ai più bravi la possibilità di concorrere per la direzione dei musei italiani, patrimonio mondiale dell’umanità. E i risultati già si vedono, a tutti i livelli. Perché abbiamo smesso di tagliare sulla cultura e abbiamo investito in questo settore come nessuno aveva mai fatto prima”.
Lupi è d’accordo con Renzi : “Allora facciamo così, aboliamo Parlamento, governo, ministeri e affidiamo tutto al Tar del Lazio che tanto già governa di suo sancendo l’immobilismo più assoluto e il divieto di qualsiasi riforma. Anche quelle che hanno dimostrato di funzionare, come la riforma dei musei italiani voluta dal ministro Franceschini con tanto di apertura internazionale dei concorsi per direttore”. Lo dice Maurizio Lupi, presidente dei deputati di Alternativa popolare.