La misericordia di Papa Francesco, nomina mons Georg (che lo aveva “criticato”) Nunzio Apostolico in Lituania, Estonia e Lettonia

 

 

Il Vaticano comunica che il Papa ha nominato Nunzio Apostolico in Lituania, Estonia e Lettonia mons. Georg Gänswein, Arcivescovo titolare di Urbisaglia, Prefetto emerito della Casa Pontificia.  Il  caso dell’ex segretario particolare di Ratzinger si trascinava da oltre un anno dopo che il Pontefice aveva deciso il suo allontanamento dal Vaticano rimandandolo in Germania, nella sua diocesi di Friburgo, senza un incarico.

Padre Georg - Fotogramma
Mons Georg si sa è molto amato dalla popolazione italiana e non solo per la sua prestanza fisica e simpatia nella parte femminile ma anche per le sue osservazioni ed opinioni che hanno rivelato saggezza ed acutezza di  pensiero   Ma con Papa Francesco
qualcosa non è andata per il verso giusto…

Il presule tedesco aveva fatto conoscere il suo disappunto ma sembrava una vicenda  chiuso.

Don Georg aveva reso le “cose difficili a Papa Francesco”

Quest’anno, però, Papa Francesco è tornato su quell’episodio con un libro-intervista che ha fatto clamore, “El  Sucesor”, dedicato a Benedetto XVI (pubblicato in spagnolo con il giornalista Javier-Martinez Brocal, con traduzione italiana  con Marsilio). Nel volume, Bergoglio  dicendo apertamente che don Georg gli aveva reso “le cose difficili” l’operazione editoriale con la quale Gaenswein aveva dato la sua lettura della coabitazione tra i due Papi quando Benedetto XVI non era ancora stato seppellito. Ad un primo sguardo, il giudizio di Francesco sembrava la parola definitiva sui destini dell’arcivescovo tedesco. Ma non era così.

Il gesto di misericordia di Papa Francesco

Il Papa aveva deciso di dare a Gaenswein un incarico di nunzio apostolico. Segno che la misericordia, per il Pontefice argentino, non è solo una parola. In realtà, già quando a fine anno tornò a Roma per commemorare il primo anniversario della morte di Benedetto XVI, l’arcivescovo tedesco, 67 anni, fece presente al Papa, nell’udienza che Francesco gli concesse, il suo desiderio di non restare con le mani in mano. Da lì a poco il Pontefice gli avrebbe prospettato la possibilità di inviarlo quale suo rappresentante diplomatico in una di tre nunziature collocate in tre punti molto diversi del mappamondo.

Un’operazione verità voluta per preservare l’istituzione stessa del papato dai conflitti neppure tanto latenti tra conservatori e progressisti che attraversano la Chiesa cattolica.  Bergoglio ha deciso di non tenere per sé alcuni giudizi  nei confronti di don Georg: per puntiglio istituzionale. Altro è il presente e il futuro: archiviato il passato, per Francesco si possono lasciare alle spalle i dissapori del passato, e Gänswein può ben diventare il suo nunzio apostolico ai confini dell’Unione europea.

rapporti tra Papa Francesco e padre Georg sono sempre stati problematici. Nel libro intervista El Sucesor, Bergoglio, parlando di don Georg, ha detto che “c’è stata una mancanza di nobiltà e di umanità” riferendosi all’avere deciso di pubblicare dopo la morte di Benedetto XVI un libro di memorie nel quale don Georg criticava Francesco .

Mi hanno provocato un grande dolore: che il giorno del funerale venisse pubblicato un libro che mi ha messo sottosopra, raccontando cose che non sono vere, e’ molto triste. Mi ha fatto male che Benedetto sia stato usato”, disse Bergoglio nel libro intervista.

Dopo la decisione del Papa di allontanare don Georg – già da tempo congelato dal ruolo di prefetto della Casa Pontificia – dal Vaticano, l’ex segretario di Ratzinger, in un incontro con il pontefice, aveva fatto presente che per lui era umiliante non fare più nulla. Quindi, la decisione del Papa di usare misericordia nei confronti di padre Georg. Oggi la ufficializzazione della nomina come suo ambasciatore in Lituania.

Agrigento- Uomo violento aggredisce la moglie davanti ai figli. Denunciato ed allontanato dalla casa familiare

 

Boom violenza su donne, Sapienza lancia corso di formazione contro abusi

Archivi -Sud Libertà
AGRIGENTO
I Carabinieri della Tenenza di Ribera – comunica il Comando -sono intervenuti presso l’abitazione di una casalinga di 32 anni a seguito dell’ennesima lite violenta con il marito. I militari giunti sul posto hanno ricostruito l’episodio accertando che poco prima l’uomo, un autista 30enne, con precedenti di polizia, aveva tentato di aggredire la donna. I due figli minori della coppia non hanno esitato a frapporsi tra i due litiganti a difesa della madre, evitando che la lite degenerasse.
La donna, nella denuncia proposta nei confronti del marito, descriveva una situazione vessatoria che si protraeva dal 2012, costretta a subire minacce e aggressioni da parte del marito particolarmente violento. L’uomo è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica del Tribunale di Agrigento ed allontanato  in via precauzionale dalla casa familiare.

Il Gip libera Carola, ha salvato vite umane,(soddisfazione dell’Ue), gli imbecilli invece vogliono allontanarla dall’Italia

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Fibrillazione al Viminale dopo la decisione del Gip di Agrigento, Alessandra Vella, di non convalidare  l’arresto della comandante della Sea Watche escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra. Secondo il Gip il reato di resistenza a pubblico ufficiale sarebbe stato giustificato da una “scriminante” legata all’avere agito “all’adempimento di un dovere”, quello di salvare vite umane in mare. Da stasera la donna tornerà quindi libera perché cessa, anzi risulterebbe arbitraria la misura degli arresti domiciliari.
La decisione di attraccare a Lampedusa -avverte la magistratura -non sarebbe stata “strumentale, ma obbligatoria” perché i porti della Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri. Di altro avviso la Procura secondo cui non c’era “lo stato di necessità”. Inoltre, per la Procura l’impatto tra la nave Sea watch e la vedetta della Gdf è stato “volontario”, come rivelato i dal Procuratore Luigi Patronaggio al termine dell’udienza di convalida. “E’ stata valutata negativamente, in maniera volontaria, la manovra effettuata con i motori laterali della Sea Watch che ha prodotto lo schiacciamento della motovedetta della Guardia di finanza verso la banchina.

Questo atto è stato ritenuto, da noi, fatto con coscienza e volontà”, ha detto. Carol Rackete è libera ma accusata per i reati 1100 del codice della navigazione, cioè resistenza a nave da guerra, e l’articolo 337 del codice penale, cioè resistenza a pubblico ufficiale. .La motivazione del Gip è comunque prevalente: Carola ha agito per salvare vite umane. Va rispettata dunque. Tutto il resto che si sta confezionando contro questa guerriera è roba da imbecilli. Il prefetto di Agrigento ha disposto nei confronti di Rackete un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera. Il provvedimento dovrà essere convalidato dall’autorità giudiziaria. Anche qui sussistono dubbi e perplessità sulla liceità del provvedimento prefettizio. Senza dubbio fuori luogo e non più pertinente. Che indecenza…!

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