Agrigento: sequestrate trenta tonnellate di marijuana e arrestate tre persone,uno dipendente comunale

 

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Sequestro  record  nelle campagne agrigentine: oltre 30 tonnellate di marijuana coltivate in una piantagione di Naro.

Le due maxi coltivazioni scoperte a Partinico, provincia di Palermo, avevano già sorpreso per il quantitativo di droga (circa sei tonnellate), ma l’operazione portata a termine nella serata di ieri dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento ha portato alla luce più di 30 tonnellate di marijuana sequestrata, decine di sacchi già confezionati, con dentro la droga già essiccata e pronta per essere smerciata per un peso complessivo di oltre 135 chili.Vi erano  anche più di 10mila piante coltivate.

L’operazione nasce da controlli preliminari dei Carabinieri  su tre  persone, apparentemente  imprenditori agricoli, perchè avevano notato delle strane coltivazioni in un appezzamento di terreno nel territorio di Naro. L’irruzione nel fondo agricolo ha consentito alle forze dell’ordine gli illeciti compiuti e, quindi di procedere all’arresto dei tre, uno dei quali un dipendente comunale. Sono accusati di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Al dipendente comunale contestato anche il reato di illegale detenzione di arma da guerra, scoperta nel corso della  perquisizione e sulla quale sono in corso le verifiche del Ris per valutare se sia stata recentemente utilizzata.

VIDEO DELLA DROGA SCOPERTA

 

Da un’ulteriore ispezione è saltata fuori un’altra piantagione in un fondo agricolo poco distante da lì e nascosta tra i filari di una coltivazione di alberi di cachi: altre 10.000 piante di quasi due metri di altezza. Secondo una stima, tutta la droga sequestrata, una volta messa in commercio, avrebbe potuto fruttare almeno quindici milioni di euro.

 

Guida di Feltrinelli: “Agrigento ha atteggiamenti mafiosi……”-La Confcommercio, con l’avv. Russello, querela per diffamazione

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l presidente della Confcommercio Sicilia Francesco Picarella ha promosso formale esposto-querela nei confronti della Casa Editrice “Feltrinelli”, appartenente al gruppo “Giangiacomo Feltrinelli Editore”, nonche’ nei confronti della Rough Guides e della Autrice Ros Belford, con l’accusa di diffamazione aggravata a mezzo stampa e riserva di richiesta di un risarcimento di giustizia per la lesione all’immagine, prestigio e decoro, per causa delle espressioni usate all’interno della guida turistica su Agrigento e sui ristoratori.

Picarella, che ha dato formale mandato all’avvocato Ornella Russello, del Foro di Agrigento, ha ritenuto che i contenuti della guida facenti riferimento alla Citta’ dei templi “siano un’offesa ad una Comunita’ di eccellenti tradizioni storiche e valori, ai commercianti onesti, a coloro che credono nel lavoro, a quelli che si sono battuti per anni affinche’ il buon nome della Sicilia e di Agrigento in specie, non venisse necessariamente affiancato alla parola mafia”.

La rabbia e’ tanta anche da parte dei Cittadini, perche’ la guida, sempre secondo l’esponente di Confcommercio usa “un linguaggio offensivo, figlio di stereotipi razzisti. In questo modo vengono penalizzate la Citta’, le sue potenzialita’ turistiche, le aziende, i ristoranti e gli alberghi del territorio”.
Palazzo di Giustizia
Tribunale di Agrigento
La guida Turistica non ha usato parole lodevoli nei confronti della citta’ di Agrigento, come gia’ fatto per Caserta dove analoghe iniziative giudiziarie sono state promosse per una vicenda simile, informando i turisti che “le statistiche del governo indicano che Agrigento e’ una delle citta’ piu’ povere d’Italia e non risulta una sorpresa apprendere che qui gli atteggiamenti di tipo mafioso siano ben radicati”. Non proprio un incentivo a visitarla, perche’ dulcis in fundo un’altra frase mette in allarme i turisti: “Nessun pericolo, solo una maggiore tendenza tra i ristoratori, rispetto al resto della Sicilia, a perpetrare piccole truffe”. La questione si trasferisce adesso all’attenzione della Procura Agrigentina per le indagini e iniziative giudiziarie opportune, a condanna della grave condotta diffamatoria. 

Registrazione all’anagrafe di Agrigento di un figlio nato da coppia omogenitoriale

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Il comunicato è eclatante non fosse altro per la peculiarità d’unione della coppia.Il sindaco di Agrigento Lillo Firetto (nella foto) ha registrato  all’anagrafe il figlio nato da una coppia omogenitoriale di Agrigento. Firetto ha firmato l’Atto di  riconoscimento del bambino, partorito da una delle due giovani donne  presso l’ospedale di Agrigento attraverso la tecnica della  procreazione medicalmente assistita.

L’Atto è stato firmato personalmente dal sindaco a seguito di un  indirizzo politico espresso da tutta la Giunta comunale che ha  condiviso le valutazioni poste alla base di questa scelta “-  La registrazione è avvenuta al primo piano del palazzo di  piazza Gallo sede del servizio Anagrafe e Stato Civile, dopo che gli  uffici si erano rifiutati di sottoscrivere l’atto pubblico. 

Agrigento: giorno 20 ricordo del giudice Rosario Livatino ucciso dalla mafia

 

Alla cerimonia sarà presente il Giudice Luigi Patronaggio

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Agrigento-

Evento antimafia giovedì 20 settembre alle ore 10.00 nel cortile dell’Accademia di Belle Arti di Agrigento (via Bac Bac)  a ricordo del giudice Rosario Livatino ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990. 

 La figura del giudice verrà ricordata dall’ex presidente di Corte d’Appello, Salvatore Cardinale che lavorò fianco a fianco del giovane magistrato Livatino alla Procura della Repubblica di Agrigento, da padre Giuseppe Livatino, postulatore della causa di canonizzazione oltre che dal sindaco Lillo Firetto, dal Presidente del Tribunale, Pietro Maria Falcone e dal Procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio balzato agli onori della cronaca per la vicenda della “nave Diciotti”.

Agrigento: i rituali funerari nella preistoria , impegno dei Beni culturali ma non c’è comunicazione alle Soprintendenze nè al Dipartimento

 

di    Raffaele Lanza

Una tappa che è parte vitale di un viaggio lungo 40 giorni e che si concluderà il 3 settembre al castello della Roccella di Campofelice, con “100 lanterne per ricordare Carlo Alberto Dalla Chiesa”.

Una lunga serie di eventi – ricorderemo – che sono partiti con la  visita guidata alla “Palermo Misterica”, per ritrovare i simboli occulti fra le strade e i monumenti del centro storico, alla passeggiata notturna a Messina alla scoperta “di streghe, sirene e cavalieri”. Particolari percorsi per ritrovare le opere di Giuseppe Salerno ospitate nelle chiese di Gangi, o le sculture del Serpotta negli oratori di Carini.

Un viaggio che proseguiva dal castello al palazzo comunale per conoscere la storia di Collesano,  per sapere delle opere dei Brugnone nelle chiese di Ciminna o le passeggiate alla scoperta della presenza araba nel territorio di Misilmeri o per essere guidati alla Caccamo medievale.

Non è stata trascurata una Loggia massonica, la “Giordano Bruno” di Termini Imerese. e la Notte alle Terme segestane a Castellammare del Golfo, l’iniziativa al Cinema Odeon di Catania, cantata notturna per Mitistrato a Marianopoli, l’assaggio del vino del Duca D’Aumale alla Real Cantina Borbonica a Partinico, la Notte di S. Lorenzo alla Torre di Isola delle Femmine, il ballo del Gattopardo a Palazzo Butera a Bagheria, la suggestiva Lectura Dantis alle Grotte della Gurfa di Alia, e “Tutto per te diletta luna…” osservazioni dell’eclissi, poesie e racconti a Mussomeli.

Al via “Le Notti di BCsicilia”.  50 iniziative per conoscere e valorizzare il territorio

Domani tocca ad Agrigento con le conversazioni sui rituali funerari nella preistoria, poi il confronto, a Cefalù, sul futuro dei beni culturali in Sicilia con Sebastiano Tusa, assessore regionale ai beni culturali e all’identità siciliana.

L’evento Interessa il concetto della morte da capire nell’archeologia e che potrà avere interpretazioni diverse fra gli studiosi.”La concezione della morte e il modo per affrontarla hanno subito nel corso del tempo dei cambiamenti sostanziali- avvertono i responsabili – in cui sono comunque riconoscibili delle costanti di fondo, che attraversano immutate tempi e religioni, espressione di una psicologia collettiva fondamentalmente atemporale.
La morte ha da sempre stimolato nell’uomo la creazione di un insieme di credenze su un mondo altro, soprannaturale, con cui l’essere umano ha stabilito delle “relazioni”.
Dai resti archeologici è possibile leggere quei gesti rituali che disvelano la credenza in una qualche forma di essenza vitale oltre la morte, e che ha da sempre motivato il comportamento dei viventi al cospetto della morte.

Si svolgerà di sera, alle ore 21,30 nella Sala conferenze del Parco della Valle dei Templi di Agrigento la conversazione “I rituali funerari nella Preistoria”. Dopo l’introduzione di Giuseppe Parello, Direttore del Parco della Valle dei Templi e di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia seguirà l’intervento di Nuccia Gullì, archeologa, della Soprintendenza BB.CC di Agrigento. La manifestazione è promossa da BCsicilia, per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, in collaborazione con il Parco della Valle dei Templi di Agrigento e con il patrocinio dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

Il  programma dei beni culturali  prevede successivamente  visite guidate al museo archeologico virtuale di Bompietro, a quello dell’orologio di Bisacquino, al museo diocesano di Mazara del Vallo, a quello di S. Maria Maggiore di Geraci Siculo e all’originale museo delle spartenze dell’area di Rocca Busambra a Villafrati.

Infine si potrà prendere parte alla proiezione del Film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti a Torretta o al “Premio corto” a Castelbuono, ascoltare la giovane fisarmonicista vietnamita  Quyen Nguyen Tue a Roccapalumba o partecipare al suggestivo concerto tra le gole a Cinisi.   

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L’assessore regionale ai Beni culturali “(“segnalato”-ricorderemo da Vittorio Sgarbi) Sebastiano Tusa

Dirigente generale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana

Il direttore generale ai beni culturali della Regione Sicilia Sergio Alessandro

        Sud    Libertà rileva un neo all’assessore ai beni culturali S.Tusa e al direttore generale S. Alessandro: la Comunicazione stampa è inesistente sia nelle Soprintendenze siciliane che al Dipartimento a Palermo dei Beni culturali e dell’Identità siciliana. Gli Urp non sono Uffici Stampa, non hanno personale abilitato , i loro comunicati sono assolutamente abusivi e peccano di incompetenza. I Soprintendenti siciliani e i dirigenti non possono detenere- come finoggi hanno tutti fatto arbitrariamente – un potere sostitutivo che non appartiene alla loro professionalità e deontologia.

Cancrena Assenteismo pubblico: timbrare il cartellino e via dall’ufficio

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Rinviati a giudizio venti funzionari

Venti funzionari del Comune di Palma di Montechiaro sono accusati di assenteismo e sono stati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Agrigento dr. Stefano Zammuto.  Il fenomeno presente in molti uffici siciliani e del resto del Paese non è debellato. Anzi si è incancrenito.

.La prima udienza del  processo iniziera’ il 29 ottobre davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale. L’indagine e’ stata svolta dai carabinieri che , come prova, hanno collocato una micro telecamera nascosta davanti al lettore dei badge, confermando la “prassi”  diffusa di timbrare il cartellino e allontanarsi.dall’ufficio- L’inchiesta ha coinvolto altre sei persone con procedimenti penali diversi.       Scatterà per tutti gli interessati anche il procedimento disciplinare con la probabile sospensione fino all’esito del processo

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