Sono accusati anche di accesso abusivo a sistema informatico. Per gli investigatori esisteva un rodato sistema corruttivo attraverso cui i dipendenti asservivano la propria pubblica funzione agli interessi di alcuni professionisti del settore contabile, dietro compensi in denaro o pagamento di pranzi al ristorante
Tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate agli arresti domiciliari e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un dipendente dell’Agenzia in pensione e per due professionisti. I poliziotti della Squadra mobile della Questura di Roma hanno notificato all’alba un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal Gip su richiesta della Procura, per i reati di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico.
Per gli investigatori , autori di approfondite indagini, esisteva un rodato sistema corruttivo attraverso cui i tre dipendenti – impiegati presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Roma 3 e Roma 4 – asservivano la propria pubblica funzione agli interessi di alcuni professionisti del settore contabile, dietro compensi in denaro o pagamento di pranzi al ristorante.
I tre funzionari si sarebbero avvalsi anche abusivamente dei sistemi informatici e telematici dell’Anagrafe tributaria in dotazione all’Agenzia delle Entrate per consultare le informazioni necessarie a ottenere gli elementi utili alla conclusione delle pratiche relative ad accertamenti fiscali o a contratti di comodato o successioni per ottenere l’abbattimento totale o la sensibile riduzione delle somme di denaro richieste dal fisco. Le cifre richieste dai pubblici ufficiali variavano a seconda dell’importo dell’avviso o della cartella e in base alla complessità della pratica e spaziavano dai 100 euro alle migliaia di euro.
CASO GIOVANNI MUNI DELL’AGENZIA DI RISCOSSIONE DI CATANIA : OMESSA TRASPARENZA E UNA….”QUALIFICA SUPERIORE”
– IL DIRETTORE DELL’UFFICIO SONO IO !!! –
Catania,
A Catania negli Uffici di viale porto Ulisse, riceviamo una segnalazione dettagliata, la struttura non sa cosa sia la normativa sulla trasparenza. E’ una struttura composta da elementi operatori di sportello di cui uno- il sig Giovanni Muni- all’ingresso dell’Ufficio “informa” il pubblico cosa deve fare Dice a tutti : E’ obbligo prenotarsi. Ma non dice l’operatore che “possono sussistere casi” meritevoli di attenzione e di studio SENZA NECESSITA’ DI PRENOTAZIONE dentro l’Ufficio” o di chi è stato prenotato erroneamente dal Caf e/o commercialista all’Agenzia delle entrate anzichè all’Agenzia della riscossione e ha già perduto diverse ore la mattina L’uomo, un pò burbero nelle sue risposte, rimanda i cittadini indietro con l’obbligo della prenotazione on line e la presentazione della tessera sanitaria A chi chiede di parlare con il direttore dell’Ufficio candidatamente risponde : IL direttore sono io !”
SUD LIBERTA’ HA SVOLTO UNA SUA INDAGINE E SCOPRIAMO NON SOLO CHE IL SIG MUNI GIOVANNI, CON DISPOSIZIONE N.II7 DELL’ AGENZIA E’ INSERITO NELL’UFFICIO DI SPORTELLO -SE NE VEDONO SOLO DUE – MA NON PUO’ DICHIARARE FALSAMENTE AL PUBBLICO O A CHI CHIEDE UN COLLOQUIO CON IL DIRETTORE DI ESSERE LUI IL “CAPOUFFICIO DIRETTORE” PER IL SEMPLICE MOTIVO CHE LUI HA UNA SOLA RESPONSABILITA’: QUELLA DELLO SPORTELLO DOVE DOVREBBE STARE INSIEME AI DUE OPERATORI PRESENTI ANZICHE’ DARE “INFORMAZIONI” ALL’INGRESSO QUASI FOSSE REFERENTE URP O, IN POSSESSO DI ADEGUATA PROFESSIONALITA’,ALLE PERSONE
Noi sappiamo che può qualificarsi direttore solo chi coordina la gestione delle attività accentrate a livello locale-regionale e quelle di programmazione, indirizzo coordinamento e controllo delle attività allocate presso una Area territoriale . IL SIG MUNI E’ DIRETTORE DI QUESTO? MA “CI FACCIA IL PIACERE”……
CI SORPRENDE CHE L’AGENZIA DELLA RISCOSSIONE DI CATANIA APPARTENENTE ALLE STRUTTURE REGIONALI, ORGANIZZATE CON LOGICA DI PRESIDIO TERRITORIALE -GEOGRAFICO E CON FUNZIONI DI GESTIONE E COORDINAMENTO DELLE RELATIVE ATTIVITA’ OPERATIVE CORRELATE ALLA RISCOSSIONE, NON SE NE SIA ACCORTA FINORA O NON ABBIA FATTO ATTENTA ISPEZIONE DAGLI UFFICI DI ROMA, PER CORREGGERE QUESTO IMPROPRIO MODUS VIVENDI DEL DIPENDENTE SIG MUNI CHE , SENZA TIMORE DI ESSERE SOSPESO O POSTO IN STATO DI FERMO PER IL SUO COMPORTAMENTO INUSITATO, DICE A TUTTI DI ESSERE IL DIRETTORE DELL’UFFICIO E CERTAMENTE LUI, CON IL SUO LINGUAGGIO E LA SUA IGNORANZA SULLA TRASPARENZA ,NON FORNISCE UNA BUONA IMMAGINE DI QUESTO UFFICIO COSI’ -LEGITTIMAMENTE – INDESIDERATO..
Il direttore