“Sfruttare l’Ecobonus al 110%” per rilanciare il SUD

COVID-19, lo stato dei cantieri: un anno dopo

 

Risultato immagini per IMMAGINI CANTIERI EDILI

 

Il RILANCIO DEL SETTORE EDILE PASSA ANCHE  DALLA SICUREZZA DEI CANTIERI
«RESPONSABILITÀ E COLLABORAZIONE INDISPENSABILI PER RIPARTIRE»

Incontro tra Ente Scuola Edile, Ordine e Fondazione Architetti, Ordine e Fondazione Ingegneri e Collegio dei Geometri di Catania

CATANIA –

 È passato quasi un anno dall’inizio della pandemia: quali sono state le ricadute del Coronavirus e del blocco delle attività sulla filiera edile? Cosa si è verificato a livello epidemiologico? Come ha influito l’emergenza sulle attività e qual è stata l’efficacia delle misure adottate per fronteggiarla? Sono queste le domande che si sono posti imprenditori e professionisti durante l’incontro “Sicurezza cantieri: un primo bilancio delle ricadute del COVID-19 nei mesi dopo il lockdown”.

«Dopo il caos e lo spaesamento iniziale, attraverso norme e protocolli si è fatta sempre più chiarezza sui comportamenti da adottare nei luoghi di lavoro – ha spiegato il presidente dell’Ente Scuola Edile di Catania Giuseppe Alì – Lo abbiamo fatto attraverso corsi di formazione, mettendo a disposizione dell’utenza modulistiche, modus operandi e processi aziendali necessari a integrare i piani di sicurezza con tutte le precauzioni previste dalla legge: autocertificazioni, misurazione della temperatura, consulenze per le imprese e corsi per gli addetti alla sanificazione. E vogliamo continuare a percorrere questa strada, lavorando sinergicamente con tutte le parti coinvolte».Sicurezza” è stata la parola-chiave utilizzata per contrastare il virus: «Sono molteplici gli Enti – tra cui l’Asp e l’Inail – che si sono adoperati fin da subito per far fronte alle criticità emerse a causa della pandemia, divulgando la cultura della sicurezza nei cantieri e sensibilizzando tutti gli addetti ai lavori – ha continuato il vicepresidente Esec Antonino Potenza – è questa la chiave di tutto: oltre le normative, oltre i Dpcm, ci dev’essere il buon senso, l’educazione, la cultura».

Un’attenzione che secondo il presidente degli Architetti di Catania Alessandro Amaro, dev’essere riposta in ogni aspetto lavorativo. «Per raggiungere i risultati attesi, occorre la collaborazione di tutti. Facendo questo e sfruttando al meglio il Superbonus 110% si potrà puntare al vero rilancio del settore edile. Specie al Sud, che ha mostrato, anche in questa occasione il suo gap con il Nord…”

Altri interventi a sostegno degli operatori del settore sono stati promossi dall’Ordine degli Ingegneri: «Nel calderone delle norme – ha evidenziato il presidente Giuseppe Platania – abbiamo riscontrato tre incongruenze nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento del Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Nello specifico, il Protocollo del 20 aprile 2020, ha modificato il ruolo e la funzione del coordinatore della sicurezza, su cui graverebbero responsabilità con attribuzioni che il “Testo Unico della Sicurezza” pone in capo ad altri soggetti, contravvenendo con le disposizioni del D.Lgs. 81/2008. Altra segnalazione è stata fatta alle stazioni appaltanti della Provincia Catania in merito ai compensi da riconoscere ai coordinatori della sicurezza per l’adeguamento del PSC e del fascicolo, inerenti le misure anticontagio e le attività propedeutiche che, in analogia a quanto previsto dal D.M. 143/2016, sono da compensarsi nella misura del 25% dell’onorario contrattualizzato per il CSE». Il presidente Platania ha aggiunto che «occorre ripensare la cornice normativa della regolamentazione urbanistica ed edilizia, oltre all’organizzazione produttiva, scolastica e dei luoghi di lavoro e del tempo libero».

Una serie di considerazioni per il rilancio della filiera e delle professioni a cui si aggiunge quella legata agli investimenti: «Il nuovo governo potrebbe portare nuove risorse al settore per le grandi opere, ma occorre necessariamente pensare anche alle piccole e medie opere per non lasciare fuori le PMI, che rappresentano la maggior parte del tessuto sociale ed economico territoriale – ha sottolineato il presidente della Fondazione degli Ingegneri di Catania Mauro Scaccianoce – Ulteriore slancio, inoltre, deve essere dato dallo snellimento burocratico: se il sistema si inceppa, i bonus non servono a nulla. Dunque, sarebbe ora che si apportassero le dovute modifiche al Codice degli appalti. Sono tutti elementi indispensabili se si vuole ripartire, tenendo conto che, nell’ultimo anno, i contratti di ingegneri e architetti hanno subito una flessione di quasi il 50% e che adesso ci sono sul tavolo gli strumenti per riattivare i cantieri».

«Mi auguro – ha concluso il presidente del Collegio dei Geometri di Catania Agatino Spoto – che quanto accaduto in questo anno possa far elaborare un piano che ci consenta di non essere impreparati in futuro. Quello del 2006, infatti, non è bastato alle maestranze per gestire la situazione attuale. La parola chiave resta sempre la “sicurezza”».

 

Il Commissario Scalia del “Terremoto S.Stefano”: ” la ricostruzione può partire veloce con risparmio di risorse”

 

 

Anteprima allegato

«TERREMOTO S. STEFANO, LA RICOSTRUZIONE PUÒ FINALMENTE PARTIRE»

Il commissario straordinario Salvatore Scalia: “Una grande opportunità per tutti”

 

 

CATANIA –

 Ricostruire e ripartire: questo l’obiettivo comune annunciato da Architetti, Ingegneri e Geometri catanesi. Frutto dell’analisi dell’ordinanza “Danni lievi” nel corso dell’incontro “Ricostruzione Terremoto Santo Stefano”.

«Un progetto che ha preso vita lo scorso gennaio grazie all’importante coinvolgimento del commissario straordinario Salvatore Scalia  incaricato per la ricostruzione dell’area etnea dopo il terremoto che il 26 dicembre 2018 ha colpito le aree dei comuni alle pendici del Vulcano – e che consentirebbe una ricostruzione veloce e un risparmio considerevole di risorse destinate al patrimonio edilizio privato», hanno commentato Alessandro Amaro (Architetti), Giuseppe Platania (Ingegneri), Mauro Scaccianoce (Fondazione Ingegneri) e Agatino Spoto (Geometri).

 Il provvedimento offre infatti l’opportunità di procedere prioritariamente all’esecuzione di interventi di riparazione in immobili destinati ad abitazione principale, che hanno subito danni lievi, al fine di consentire nei tempi più brevi e nel maggior numero di casi possibile il rapido rientro dei residenti nelle proprie abitazioni, ricostituendo così il tessuto sociale della zona terremotata e riducendo la spesa relativa ai contributi per l’autonoma sistemazione.

I lavori sono stati aperti dal  rappresentante degli Architetti: «L’ordinanza rappresenta un’occasione importante per consentire ai cittadini di tornare nelle proprie case – ha spiegato Amaro -snellendo gli iter burocratici. A patto che tutti abbiano chiari i passaggi da seguire, anche e soprattutto nella presentazione dei progetti, per evitare inutili rallentamenti derivanti dalle eventuali integrazioni alla documentazione».

 «Abbiamo raggiunto un ottimo risultato – ha proseguito il presidente degli Ingegneri Giuseppe Platania – Un ringraziamento particolare va al commissario straordinario Scalia. È in virtù della  sua tenacia e interessamento che finalmente possiamo iniziare questo percorso, seppur limitato nel numero di interventi. Il nostro Ordine e quello degli Architetti subito dopo il sisma si sono mobilitati recandosi all’Unità di crisi, dove è scattata una gara di solidarietà che ha visto attivi i professionisti dell’area etnea e della Sicilia. Abbiamo effettuato continui sopralluoghi e mappato ogni edificio, tentando di avviare quel procedimento che oggi trova terreno fertile grazie all’Ordinanza».

CATANIA: PIÙ GARANZIE NEI TRASFERIMENTI IMMOBILIARI

 

Protocollo d’intesa tra Notai, Architetti, Geometri e Ingegneri

 

 

Il documento siglato prevede la relazione tecnica di un professionista con dati catastali a norma e l’esame di titoli edilizi e urbanistici

CATANIA –

 A Catania la prima iniziativa regionale che vede le tre categorie tecniche professionali di architetti, ingegneri e geometri, riunite con i notai per dar vita a un protocollo d’intesa volto a garantire trasferimenti immobiliari più sicuri, anche in termini di regolarità urbanistica, catastale, edile e di agibilità. Questo il fulcro dell’accordo firmato ieri (25 febbraio) dal Consiglio Notarile dei distretti riuniti di Catania e Caltagirone, dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati etnei e dagli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Catania.

Si tratta di uno strumento che agisce nell’interesse della collettività su due fronti: da una parte, assicurando ai soggetti privati un trasferimento sicuro sotto il profilo non solo della commerciabilità ma anche degli aspetti catastali; dall’altra, rispetto all’attività dello Stato, per garantire un minore ricorso a contenziosi e a procedure di sanatoria.
«Questo protocollo – ha sottolineato il presidente del Consiglio Notarile Andrea Grasso – è frutto di un percorso virtuoso verso un’iniziativa sinergica e unica nel suo genere, perché abbraccia trasversalmente tutte le categorie professionali superando l’unico documento simile recentemente stipulato in ambito regionale a Palermo tra notai e soli ingegneri. La convenzione prevede l’utilizzo di una Relazione Tecnica Integrata, redatta da un professionista abilitato secondo uno standard concordato, contenente la descrizione degli immobili con i relativi confini e dati catastali e l’esame dei titoli edilizi e urbanistici. Il prossimo passo sarà promuovere l’utilizzo di questo strumento attraverso appuntamenti formativi per i professionisti, coinvolgendo anche le associazioni di categoria per diffondere l’importanza culturale del protocollo, anche nel solco della funzione anti processuale della figura del notaio. Significa evitare future cause risolvendo preventivamente eventuali difformità che spesso possono causare contenziosi».

«La sottoscrizione del protocollo d’intesa tra le professioni tecniche e i notai della provincia etnea si pone a tutela degli interessi di tutte le parti coinvolte, il venditore e l’acquirente, ma anche dello Stato – ha sottolineato il presidente dell’Ordine Ingegneri di Catania Giuseppe Platania – dando a ciascuna parte certezza del proprio diritto e ribadendo la funzione e la responsabilità pubblica delle professioni. Sono fiero che dalla Sicilia sia partita questa iniziativa in sintonia con quanto accade a livello nazionale, dove esistono reti tecniche tra le professioni che collaborano insieme a garanzia della legalità».

«Le ricadute positive di questo protocollo – ha aggiunto Agatino Spoto, presidente del Collegio Geometri di Catania – sono anche di tipo economiche per i nostri iscritti. Superiamo il gap culturale di molte committenze che potranno finalmente usufruire di un’ulteriore analisi visiva e documentale dell’immobile. Così facendo aumenta la tutela del committente che potrà sanare e cristallizzare, al momento della stipula dell’atto, la condizione dell’immobile. Quando infatti il notaio stipula un atto traslativo, lo fa senza conoscere i luoghi, verificando i documenti che vengono prodotti dalla parte venditrice. Nel momento in cui invece la committenza incarica un professionista, quest’ultimo è obbligato a fare un sopralluogo con un relativo documento tecnico che ne assevera la regolarità, consentendo di evitare problemi a monte e risolvendo eventuali difformità riscontrate». «Questa firma testimonia la grande collaborazione tra le categorie professionali etnee per un’attività sinergica a beneficio dei cittadini – ha aggiunto il segretario dell’Ordine degli degli Architetti di Catania Maurizio Mannanici, in rappresentanza del presidente Alessandro Amaro – attraverso l’iniziativa si potrà avere un quadro chiaro durante un trasferimento immobiliare, con maggiori certezze per i cittadini fornite dalle competenze degli esperti coinvolti».