CATANIA,OPERAZIONE “BORDERLESS”. INDAGATE 24 PERSONE CHE SMALTIVANO RIFIUTI DALL’ATTIVITA’ DI SALVATAGGIO

 

Traffico illecito di rifiuti pericolosi :   sequestro preventivo della nave Acquarius attualmente ormeggiata a Marsiglia, e di 460 mila euro. La Guardia di Finanza ha  notificato avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 24 indagati.

l’operazione viene chiamata dagli inquirenti  ‘Borderless’. “Tra gli indagati destinatari del provvedimento cautelare di sequestro”, comunica la Procura di Catania, ci sono due agenti marittimi e “l’Ong ‘Medici senza frontiere’ (Msf), quale produttrice dei rifiuti oggetto del traffico illecito, con riferimento: al centro operativo di Amsterdam (O.C.A.) per quanto concerne l’operatività della nave Aquarius; al centro operativo di Bruxelles (O.C.B.) – Missione Italia, che ha gestito e finanziato le attività di soccorso prestate dalla nave Vos Prudence sino al mese di ottobre 2017

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Il presunto smaltimento illecito di rifiuti pericolosi verte su “37 sbarchi dell’Aquarius e 7 sbarchi della nave Vos Prudence, per un quantitativo complessivo di circa 24mila chilogrammi di rifiuti pericolosi, con il conseguimento di un indebito risparmio di costi per la Ong pari al profitto sequestrato di circa 460 mila euro”. Un importo che secondo la Procura di Catania sarebbe corrispondente al presunto profitto per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, nei confronti sia di due agenti marittimi sia delle Ong ‘Medici senza frontiere – Operational Centre Belgium – Missione Italia’, ‘Medici senza frontiere – Operational Centre Amsterdam’, sia infine di appartenenti a vario titolo a tali enti.

“Il decreto di sequestro preventivo d’urgenza delle somme di denaro, che era stato disposto d’urgenza dalla procura ed eseguito su somme in contanti rinvenute nei conti correnti di alcuni indagati incluse le due Ong – fa sapere la procura – è stato convalidato dal Gip di Catania, che ha anche disposto il sequestro preventivo della nave Ong ‘Aquarius’, attualmente ormeggiata a Marsiglia in Francia”. Nel corso delle indagini, sono state effettuate “intercettazioni telefoniche, telematiche, ambientali e video” ed è stata fatta “l’analisi di documentazione marittima, sanitaria e commerciale relativa ai citati sbarchi e gli scali tecnici delle navi Ong produttrici di rifiuti“.

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La nave Acquarius ormeggiata nel porto di Marsiglia

Secondo la Procura di Catania gli indagati nell’ambito dell’operazione ‘Borderless’ avrebbero “sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo delle navi Ong Vos Prudence, da marzo 2017 a luglio 2017, e Aquarius, dal gennaio 2017 al maggio 2018”. I rifiuti pericolosi sarebbero stati “conferiti in modo indifferenziato, insieme ai rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e sbarco di migranti nei porti di Catania, Augusta (Siracusa), Pozzallo (Ragusa), Trapani, Messina, Palermo nonché in altri porti italiani”.

Gli indagati “qualificavano, conferivano e smaltivano fraudolentemente, in modo indifferenziato, i rifiuti derivati dall’attività di salvataggio in mare” come “gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari, gli scarti degli alimenti somministrati agli stessi, nonché, i rifiuti sanitari infettivi utilizzati a bordo per l’assistenza medica, eludendo i rigidi trattamenti imposti dalla loro natura infettiva, in ragione della quale gli stessi andavano classificati come pericolosi, sanitari e non, ad alto rischio infettivo“.

E’ emersa la “consapevolezza da parte degli indagati della pericolosità degli indumenti indossati dai migranti,  fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio, come emergeva tra l’altro anche dai S.A.R. Report Rescues in relazione alle condizioni sanitarie dei migranti assistiti a bordo dell’Aquarius, dove si segnalano frequenti casi di scabbia, Hiv, infezioni del tratto respiratorio quali tubercolosi, meningite, altre malattie  rilevate dai sanitari“.

Aquarius: fermo il soccorso nel Mediterraneo. Accusa: pressioni delle autorità italiane

 

La nave Aquarius è stata costretta a revocare la propria iscrizione dal  registro navale” sotto l’evidente pressione economica e politica delle autorità italiane.Così denunciano le principali organizzazioni Sos M  e Msf . Questo provvedimento condanna centinaia di uomini, donne e bambini, che sono alla disperata ricerca di sicurezza – denunciano le Ong in un comunicato congiunto – ad annegare in mare e infligge un duro colpo alla missione umanitaria dell’Aquarius, unica nave gestita da una Ong rimasta per la ricerca e il soccorso nel Mediterraneo centrale“.

La richiesta comune adesso “ai governi europei è  di consentire all’Aquarius di continuare la sua missione, perchè le minacce del governo italiano sono infondate o garantendo immediatamente una nuova bandiera per poter continuare a navigare”.

‘. Questo messaggio – spiegano – è arrivato nonostante l’Aquarius abbia completato con successo tutte le procedure di registrazione, essendo conforme agli standard elevati previsti dai regolamenti marittimi di Panama”.

Sos Méditerranée e Msf denunciano “fortemente queste azioni che dimostrano fin dove il governo italiano voglia spingersi, mentre la sola conseguenza è che le persone continueranno a morire in mare e che nessun testimone sarà presente per contare i morti”.

I leader europei sembrano non avere scrupoli nell’attuare tattiche sempre più offensive e crudeli che servono i propri interessi politici a scapito delle vite umane” dichiara Karline Kleijer, responsabile delle emergenze per Msf. “Negli ultimi due anni, i leader europei hanno affermato che le persone non dovrebbero morire in mare, ma allo stesso tempo hanno perseguito politiche pericolose e male informate che hanno portato a nuovi minimi la crisi umanitaria nel Mediterraneo centrale e in Libia. Questa tragedia deve finire, ma ciò può accadere solo se i governi dell’Ue permetteranno all’Aquarius e alle altre navi di ricerca e soccorso di continuare a fornire assistenza salva-vita e a testimoniare dove è così disperatamente necessario“.

Le notizie dell’Autorità marittima di Panama sono arrivate mentre le équipe a bordo dell’Aquarius erano impegnate in un’operazione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo Centrale. Nelle ultime 72 ore, Aquarius – riconrdano le Ong – ha aiutato due imbarcazioni in difficoltà e ora ha 58 persone a bordo, molte delle quali sono psicologicamente provate e affaticate dalla traversata in mare e dalle esperienze in Libia e per questo hanno bisogno urgentemente di sbarcare in un luogo sicuro come richiede il diritto internazionale marittimo. L’Aquarius ha sempre agito in piena trasparenza operando sotto il coordinamento di tutti i centri marittimi competenti e nel rispetto delle leggi marittime e delle convenzioni internazionali”.