RACC.TA A.R. –Prot.n……..
Alla c.a. Facebook Inc. Willow Road, 1602, Menlo Park California, 94025, Stati Uniti d’America
Facebook Ireland Ltd Grand Canal Harbour, Grand Canal Square, 4 Dublino, 2, 216410, Irlanda
Facebook Italy S.r.l. Via Giuseppe Missori, 2 Milano, 20122
,
Italia Facebook @legalmail.it
E p.c. Garante per la protezione dei dati personali Piazza di Monte Citorio, 121 Roma, 00186, Italia protocollo@pec.gdp.it Milano
p.c. Alla ECC.MA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI CATANIA
Oggetto: DIFFIDA DIREZIONE FACEBOOK – ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA
REPUBBLICA SULLA CONDOTTA DI FACEBOOK CHE DISATTIVA
DAL 2016 TUTTI I POST DEL QUOTIDIANO ON LINE SUD LIBERTA
Facebook Inc. è una società statunitense fondata nel 2004 che detiene il controllo e la gestione del celebre servizio di rete sociale e media (c.d. social network e social media) denominato Facebook, e che, in qualità di capogruppo, opera a livello europeo con l’impresa Facebook Ireland Ltd e in Italia con la società controllata Facebook Italy s.r.l. – Facebook, lanciato da Facebook Inc. nel febbraio 2004 e disponibile attualmente in 100 lingue (in italiano dal 2008), si basa su una piattaforma che, adoperando una serie di linguaggi di programmazione in continua evoluzione, consente su scala globale la socializzazione e l’interazione multilivello, dal piano privato a quello commerciale, mediante accesso ad essa da dispositivi mobili (smartphone e tablet) o fissi. – Il sito web di Facebook, che a oggi annovera circa 2 miliardi di utenti attivi, è il terzo più visitato al mondo dopo Google e YouTube, e il primo social network per numero di utenti registrati.
Il sottoscritto Dr.Raffaele Lanza residente in Catania, nella qualità di Direttore Responsabile della Testata giornalistica “SUD LIBERTA’ –QUOTIDIANO ANTIMAFIA” , REGOLARMENTE REGISTRATA AL TRIBUNALE DI CATANIA N.8/2018, nonché sociocomproprietario del giornale preriferito, in relazione ad “blocco visione di tutti i post/articoli/servizi pubblicati su SUD LIBERTA’ e condivisi sull’omonima Pagina del Social Sud Libertà di Facebook –account di Raffaele Lanza -per una presunta “Violazione ai nostri standard della comunità” – e sottoespressione ad ogni Post:” I post vengono rimossi per contenuto offensivo segnalato da alcuni utenti..”
Precisiamo che non è più possibile condividere qualsiasi tipo di articolo su Facebook perché esce la seguente finestra: “Non è possibile inviare e condividere il messaggio ( ARTICOLO )per il contenuto offensivo del Post segnalato da alcuni utenti”
Risultano censurate numerose pagine di SUD LIBERTA’, alcune di esse non abbiamo più la disponibilità pur essendo gli autori intellettuali, Facebook preferisce il silenzio alle nostre richieste di segnalare quale sia eventualmente il post o i post che, a loro dire “violino gli stardard della comunità..”.
Poiché a riguardo Voi, Facebooh, non avete finora risposto alla Segnalazione dello scrivente né il team di assistenza ,né i revisori, ma avete attuato il black.out del giornale SUD LIBERTA’ DAL 2016 addirittura senza spiegare le ragioni né avete attivato un logico contradditorio, chi scrive , il Giornale e la Redazione
CONTESTANO
Tale condotta perché costituisce un grave pregiudizio che impedisce senza alcuna ragione o giustificazione l’esercizio dei diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione italiana
Questo comportamento arbitrario di Facebook, omissivo pure nel dare risposte, persino a rispondere telefonicamente ,integra una violazione della privacy e della proprietà intellettuale visto che diversi contenuti dei post – e dati personali -non sono più nella disponibilità degli autori del Quotidiano antimafia SUD LIBERTA’. Post che, fra l’altro sono anche condivisi da lettori ed utenti di Facebook che adesso non potranno più visualizzare ciò che hanno condiviso o è loro “piaciuto” sin dal 2016, anno –paradossalmente – in cui sono stati disattivati indistintamente tutti i post di SUD LIBERTA’
RICHIEDE
alla direzione Facebook di voler rimuovere la “cancellazione delle pagine” del Quotidiano preriferito sul profilo dello scrivente e sulla Pagina gestita sul medesimo Social nella consapevolezza di non aver violato le normative vigenti in materia di Stampa né di aver usato un linguaggio offensivo nei confronti di chicchessia.
Vi segnaliamo che, a mente di recenti Ordinanze del Tribunale “nessun post di giornali può essere rimosso o cancellato dal Social sia perché i giornali on line hanno eguale garanzia costituzionale sia perché la decisione spetta unicamente ad un Tribunale, non a Facebook” coerentemente ad alcune Sentenze già emesse da Tribunali italiani (Roma ad es.)…
Ricordo pure che l’autore della presente , in possesso di Laurea Specialistica in Cultura e linguaggi della comunicazione nonché di Specializzazione In Giornalismo e 38 anni di Iscrizione all’Albo prof.Giornalisti di Sicilia, è Specializzato pure in Materia di “Diffamazione a mezzo Stampa, segreto istruttorio e Libertà di Stampa” già Docente(T.) all’Ist.Superiore di Giornalismo-Università di Palermo- Sez Acireale
E’ un fatto normale poi che i destinatari dei nostri servizi giornalistici ,con immagini rese dalle Agenzie e pubbliche, tipicamente critici -e non offensivi- provino fastidio dalle nostre denunce nate esclusivamente per migliorare la società e l’Italia.
INTERVENTO DEL SIG.PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
AL SIG.PROCURATORE DELLA REPUBBLICA , IN INDIRIZZO, SI RICHIEDE LA VERIFICA DI EVENTUALI REATI DA PARTE DELL’AZIENDA AMERICANA FACEBOOK CHE NON HA RISCONTRATO LA NOSTRA RICHIESTA DI CHIARIMENTI NELLA CONSAPEVOLEZZA DI AVER UTILIZZATO QUESTO SOCIAL NELL’ASSOLUTO RISPETTO DELLE CONDIZIONI D’USO E DELLE LEGGI VIGENTI IN MATERIA SENZA PORRE IN ESSERE ALCUNA AZIONE LESIVA DEI PRINCIPI CHE TALI PREVISIONI INTENDONO TUTELARE. L’UNICA CERTEZZA E’ AL MOMENTO- NELL’OSSERVANZA DELLE NORMATIVE E GIURISPRUDENZA CONSOLIDATA DEL SETTORE – IL REATO DI OMISSIONE DI RISCONTRO INFORMATIVO DELLA DIREZIONE DI FACEBOOK CON SEDE IN ITALIA FACEBOOK , QUESTO SOGGETTO STATUNITENSE POICHE’ E’ SEGUITO DA UN PUBBLICO IMMENSO, ANCHE ISTITUZIONI PUBBLICHE, NON PUO’ FARE QUELLO CHE VUOLE OD INTIMIDIRE I GIORNALI ANTIMAFIA A RICHIESTA ,PROBABILMENTE, POLITICA O DI AFFINE CLASSE DIRIGENZIALE.
SI RICHIEDE AL SIG PROCURATORE UN INTERVENTO TRAMITE L’AZIONE PENALE DEL PUBBLICO MINISTERO. Una certezza: Facebook non può operare- a nostro avviso – neppure una censura in via preventiva come fa con SUD LIBERTA’ quando un nostro redattore clicca su Facebook per la condivisione di un articolo. Ma la mancanza di una comunicazione chiara sul metodo solleva dubbi sulla democraticità delle decisioni del social in chi conosce bene i meccanismi della comunicazione digitale. “E’ importante a nostro avviso non sottovalutare il fenomeno anche sotto l’aspetto penale perché la cancellazione dei post di SUD LIBERTA’ non può avvenire indistintamente per tutti gli articoli, sia religiosi che sportivi o d’attualità .Le regole devono essere chiare perché vi sono riflessi e conseguenze sociali sulla società italiana e sui lettori che seguono e visualizzano il Quotidiano in esame
-. Ci fidiamo delle segnalazioni di una piattaforma di attivisti e delle decisioni di una società da 40 miliardi di dollari di fatturato? Questa è una questione di democrazia e di intervento della Magistratura su una Azienda che adesso sta esagerando con i suoi metodi inusitati nel nostro Paese“. Che dovrebbe essere entrare nelle aule parlamentari e non essere competenza di Facebook. Il problema da valutare ai fini della comprensione della violazione degli articoli della Costituzione …..nonchè se in tale condotta il Pubblico Ministero possa ravvisare reati è del metodo usato.Non c’è una nota metodologica, che spieghi come e perché è stata condotta questa assurda censura nei confronti di un giornale on line che ha la peculiarità di indagare incisivamente sulle vicende politiche e dirigenziali della società italiana.
Il giornale SUD LIBERTA’ non ha ancora risorse economiche, non viviamo di contributi,ma di autofinanziamento , ci spinge l’amore verso il giusto ;pare oramai chiaro, che si tratta in realtà di una vera e propria minaccia in puro stile mafioso. Di quella mafia che solo i democratici ne fanno ottimo utilizzo. Perché non è solo un fatto di una gravità inaudita ma qualcosa di più; una premessa per future azioni ancora più pesanti e censorie.
Né si può obiettare che la scelta di Facebook – sia autonoma,fatta da piattaforma privata. Ma, la questione qui è diversa. Questi non sono solo strumenti che ci permettono di scambiare informazioni o alimentare un dozzinale gossip, parlare di calcio , di cinema., di cronaca nera, giudiziaria, di religione . E se Zuckerberg e compagni sono fortemente e legittimamente attivi nel dibattito pubblico delineando una propria strategia ideale e di valori, possiamo altresì ritenere che Facebook e loro creature social non possano più essere identificate come ‘’luogo terzo’’, ma come piattaforme in cui è segreto il meccanismo di oscuramento dei revisori dei Post , è automatico o quasi l’accoglimento delle segnalazioni anche false di interessati ai post e comunque non si può esondare da una cornice generale ben delineata e circoscritta che cozza con le normative di legge e costituzionali a garanzia dei quotidiani italiani.
– DIFFIDA DIREZIONE AZIENDA FACEBOOK-
Chiediamo inoltre – e diffidiamo la direzione Facebook di rivelare, ai sensi della normativa vigente in Italia in materia di trasparenza, l’identità,il nome o i nomi con estremi della “segnalazione” eventualmente inviata al fine di interloquire con gli stessi e comprendere le vere motivazioni che hanno indotto gli autori ,probabilmente ,a segnalare il falso per frenare od oscurare le denunce di SUD LIBERTA’.. Ricordiamo anche –segnaliamo doverosamente all’Ecc.mo Sig Procuratore della Repubblica di Catania- l’obbligo per Facebook di fornire una risposta precisa –non elusiva come nei suoi moduli (del Centro Assistenza) usati FUORVIANTI –E NON PERTINENTI agli utenti e che l’omissione costituisce,si ribadisce, secondo una consolidata Giurisprudenza di Cassazione italiana , reato penale – come il Pubblico Ministero- potrà con propria indagine valutare e, pensiamo accertare, visto che Facebook coinvolge oltre due miliardi di utenti compresi En ti pubblici ed Istituzioni Statali compresi governanti italiani e del mondo intero
.La presente pertanto ha valore anche di diffida – entro sette giorni dal ricevimento della presente -.
Lo scrivente resta, in ogni caso, disponibile all’apertura di una mediazione /i confronto per il ripristino dei Post congelati e finora perduti..
Si resta in attesa
IL DIRETTORE RESPONSABILE
Dr. Raffaele Lanza
Salve, com’è andata a finire? Vorrei denunciare Facebook per lo stesso motivo. MI ha rovinato un solido business bloccando tutti i miei siti senza spiegazioni valide.
Zuckerberg e compagni non hanno ancora contattato la direzione del nostro Giornale nè i legali delegati ma è certo che Facebook proseguendo in questo modo con metodi oscuri e non trasparenti e con l’accoglimento delle segnalazioni anche false di interessati agli articoli contrasta vibratamente sempre più con le normative di legge e costituzionali dell’UE a garanzia della libera informazione. Attendiamo gli sviluppi giudiziari e le decisioni -eventuali- del Tribunale competente.