Salvatore Orlando, presidente del Consiglio Comunale di Palermo, è stato rinviato a giudizio dal Pm Nicola Aiello per tentativo di concussione, e Antonino Rera, dirigente comunale, per favoreggiamento personale.
Fissata la data del processo :5 marzo del prossimo anno davanti alla terza sezione collegiale del Tribunale di Palermo.
Il Pubblico ministero, Claudia Bevilacqua, contesta ad Orlando, in qualità di presidente del Consiglio comunale, il reato di abuso d’ufficio perchè la posizione dominante e il ruolo, costituivano efficaci mezzi di pressione e condizionamento su Serafino Di Peri e Dario Gristina, componenti della commissione per il conferimento dell’incarico di responsabile dell’ufficio consulenza giuridico amministrativa del Consiglio, a puntare sulla scelta del suo dirigente preferito Antonino Rera.
Risultano agli atti una serie di e-mail ed organizzazione di incontri da parte del presidente del consiglio comunale palermitano. Successivamente la scelta ricadde su Nicolò Giuffrida incarico ufficializzato con determinazione dirigenziale del Comune.
La difesa del presidente del consiglio comunale con l’avvocato Nino Caleca, spiega che non vi è stata alcuna costrizione e che l’imputato aveva solo espresso una preferenza su Antonino Rera anzichè di Nicolò Giuffrida..
Il legale di Orlando spiega pure che “sarà sufficiente una breve istruzione dibattimentale per fugare ogni dubbio sull’innocenza del presidente del Consiglio comunale”.
Il sindaco Leoluca Orlando intanto assume posizione – è il classico rito – a favore dell’accusa: “Il Presidente del Consiglio Comunale mi ha informato del suo rinvio a giudizio per una indagine condotta dalla Procura di Palermo – nel ribadire fiducia nel fatto che il Presidente Orlando potrà dimostrare la correttezza del proprio operato, non posso che confermare che l’Amministrazione comunale, come sempre fatto nei procedimenti giudiziari che coinvolgono Amministratori e dipendenti, si costituirà Parte civile nel procedimento”.