I silenzi della Soprintendente Maria Grazia Patanè denunciati alla Procura per omissione e danni

Il silenzio della Soprintendenza e l’omissione del Comune di Catania

 

La Soprintendenza di Catania da oltre un anno ha aperto sulla questione del pozzo facente parte dell’antico acquedotto di Cibali un procedimento per la revoca o annullamento in autotutela di un provvedimento con cui nel febbraio del 2015 era stato rilasciato il nulla osta ad una richiesta di autorizzazione per la realizzazione di un edificio      per civile abitazione.         Un decreto del 15 dicembre del 2005 aveva infatti dichiarato l’acquedotto sotterraneo come bene di particolare interesse etno-antropologico e imponeva una fascia di rispetto di metri sei per ogni direzione verticale ed orizzontale dal predetto acquedotto.

Con i lavori di realizzazione della metropolitana della ferrovia Circumetnea la Soprintendenza ha avuto l’autorizzazione di derogare al decreto di vincolo          e oggi non pensa più- di definire il procedimento avviato impedendo ai cittadini interessati la possibilità di esercitare un proprio diritto e- secondo le accuse legali depositate alla Procura etnea- determinando rilevanti danni”.

La Soprintendente Maria Grazia Patanè, sollecitata ,per di più non esegue le indagini  espressamente richieste dalla ditta incaricata Afedil dirette ad accertare che l’acquedotto sostanzialmente non esiste e , quindi insensibile od incapace alla revoca del decreto predetto che ha dichiarato l’acquedotto sotterraneo ormai inesistente, come bene di particolare interesse etno-antropologico.

Anche il Comune di Catania è latitante, non risponde come la Soprintendenza pensando che l’avviso di avvio del procedimento abbia una sorta di effetto sospensivo –non previsto dalla legge – del nulla osta rilasciato dalla Soprintenmdenza.

La problematica è stata rimessa dall’avv. Salvatore Cittadino alla Procura della Repubblica per verificare se da parte della Soprintendenza – e del Comune – si sono messi in atto gravi omissioni generativi di rilevanti danni lamentati dai cittadini e dalle ditte interessate.

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