Ancora un altro braccio di ferro dell’instancabile presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, contro il virus che sta inginocchiando il mondo quasi una punizione divina. Conte, dopo il successo dell’Ue che gli apre senza esitazioni, la porta dei finanziamenti necessari all’Italia per risollevare le imprese danneggiate e le famiglie, afferma che “la correttezza dell’operato del governo è fuori discussione e fino a quando non firmo il decreto definitivo può nascere incertezza e confusione tra i cittadini Adesso il decreto è stato elaborato nella versione definitiva, sono pervenute le osservazioni delle regioni e “abbiamo creato due aree, una riguarda la regione Lombardia e alcune province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. A questo territorio applichiamo un regime e misure restrittive più rigorose: vincolo di evitare ogni spostamento in entrata e in uscita anche all’interno del territorio. Ci si muoverà solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, spostamenti per motivi di salute. E’ consentito il rientro verso il proprio domicilio per necessità”, afferma.
“Non possiamo più permetterci aggregazioni“. “Sono sospese attività didattiche nelle scuole e nelle università, sono sospese le cerimonie. Sono chiusi i musei e i luoghi di cultura. Sono consentite attività di ristorazione nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro”, afferma, annunciando sanzioni per i gestori “che non faranno rispettare le norme“.
“Stiamo affrontando un’emergenza nazionale senza sottovalutarla, abbiamo scelto il criterio della trasparenza. Ci stiamo muovendo con determinazione e coraggio, abbiamo due obiettivi: contenere la diffusione del contagio ed evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere. Non possiamo dedicarci ad una sola modalità, servono entrambe”, prosegue. “Alcune strutture ospedaliere sono già in difficoltà, abbiamo già predisposto il vincolo obbligatorio della solidarietà interregionale, c’è la possibilità di redistribuire pazienti tra le varie regioni. Posso annunciare che è stato sottoscritto un contratto per dar vita ad una linea di apparecchiature tutta italiana per terapia intensiva e subintensiva, abbiamo già 320 nuove apparecchiature, avremo 500 nuove apparecchiature al mesee ci stiamo adoperando per aumentare il numero”. “Ci rendiamo conto che tutte queste misure imporranno sacrifici, a volte piccoli e a volte molto grandi. Dobbiamo aderire tutti, non dobbiamo pensare di essere furbi. Dobbiamo tutelare la salute, dei nostri cari e soprattutto dei nostri nonni. Ci assumiamo la responsabilità politica di queste decisioni: state tranquilli, ce la faremo, saremo insieme, marceremo uniti e compatti. Speriamo che questa emergenza presto verrà superata”, dice prima di tornare sulle misure economiche previste dall’altro apposito decreto. “E’ il momento del rispetto dei ruoli. Vogliamo che tutti siano partecipi in questo impegno, ho molto apprezzato la volontà dell’opposizione di discutere. Sarà fatto. Invito i cittadini ad essere fiduciosi, ce la faremo. Non si ferma tutto, ma dobbiamo entrare nell’ottica che ci sono regole da rispettare, servono comportamenti responsabili. Lo dico a tutti, anche ai nostri figli”.
In una nota la presidente della Regione Calabria Jole Santelli, (nella foto sotto) rivolgendosi ai calabresi, afferma: . Siamo preoccupati dell’esodo verso il Sud ed al lavoro senza sosta per preservare la nostra terra da chi non ha ben compreso la gravità del rientro senza controllo. Ritornare dal Nord in modo incontrollato mette in pericolo la nostra terra e gli affetti di tutti. Non fatelo. Fermatevi”.
“Seguite le regole – aggiunge – proteggetevi e proteggeteci come prescritto. L’esodo incontrollato porterà all’aumento esponenziale del contagio anche da noi. E’ evidente che una sanità come quella calabrese, vessata da anni da tagli selvaggi, non è in grado di reggere una situazione di totale emergenza. Occorrono provvedimenti urgenti e seri di contenimento e sicurezza che non è nel potere della Regione emanare. Chiedo con forza un’assunzione seria di responsabilità da parte del governo nella gestione delle partenze”. “Il governo blocchi l’esodo verso la Calabria che rischia di innescare una bomba emergenziale, scrive allora aggiungendo: “Chiediamo immediati ed urgenti controlli sui treni e nelle stazioni dei pullman”.
“Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento”. A imporlo un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci (nella foto sotto). Ordinanza in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell’Isola, in cui il governatore richiama le competenze comuni a tutte le regioni
italiane e quelle previste dal comma 2 dell’articolo 31 dello Statuto siciliano che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessità. ”Se tutti manteniamo la calma e il senso di responsabilità, riusciremo a gestire e superare anche questo particolare momento. Noi siciliani abbiamo affrontato ben altre calamità e non ci arrendiamo. Ma ognuno faccia la propria parte”, ha esortato Musumeci dal suo isolamento domiciliare dove si trova da ieri per precauzione dopo il contatto avuto mercoledì a Roma con il collega Zingaretti. Al primo tampone negativo di ieri sera ne seguirà un altro tra due giorni.
“D’intesa con Regione Campania, Prefettura, Questura, Asl e Protezione Civile è stato attivato un immediato servizio di presidio all’arrivo di bus e treni provenienti dalla zona rossa. Tutti i passeggeri sono sottoposti ad identificazione, controlli sanitari e quarantena obbligatoria”. Disposizioni del sindaco di Salerno Vincenzo Napoli (nella foto sotto).