Timbrare per gli altri :Una pratica diffusissima in Sicilia e a Catania in particolare nella classe dirigenziale della Regione siciliana
Ancora caos nei pubblici uffici per l’abitudine , dura a morire, di timbrare il cartellino del collega. Dodici dipendenti dell’Agenzia delle Dogane Roma 1 sono indagati per il reato di truffa aggravata e falsa attestazione. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma – Eur e della Stazione Garbatella stanno eseguendo altrettante ordinanze di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione emessa dal Tribunale della Capitale.
Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte anche attraverso l’installazione di un sistema di videoriprese all’interno dell’Ufficio Pubblico e diversi pedinamenti , i “furbetti del cartellino” timbravano sul posto di lavoro per poi abbandonarlo subito dopo senza segnalare l’uscita con l’apposito codice di permesso previsto dal “badge” elettronico oppure, in alcuni casi, lasciavano l’Agenzia cedendo il badge ad un altro collega che lo timbrava più tardi attestando la fine del turno di lavoro. Una indecenza che prosegue con disinvoltura in quasi tutti gli uffici pubblici. Dalla Lombardia alla Campania, dalla Campania alla Sicilia.
La pratica, frequente e diffusa, consentiva agli impiegati di svolgere mansioni private e di intrattenersi in esercizi pubblici risultando comunque in servizio e continuando pertanto a percepire il compenso previsto dal contratto di lavoro. Osserviamo che tale fenomeno è esteso anche in Sicilia ed in particolare a Catania nella classe dirigenziale della Regione siciliana.