Regno Unito: indagini sull'esplosione che ha ucciso anche bambini

Il terrorismo coinvolge anche i bambini. Almeno 22 persone sono morte e circa 60 sono rimaste ferite nell’esplosione avvenuta ieri sera a Manchester alla fine di un concerto di Ariana Grande. L’attacco è avvenuto poco dopo le 22.30 alla Manchester Arena, dove la cantante si era appena esibita davanti a una folla composta per lo più da adolescenti. Alcuni media hanno parlato di una “bomba farcita di chiodi” usata come ordigno. Il capo della polizia di Manchester, Ian Hopkins, ha confermato che si è trattato di una singola esplosione provocata da un attentatore kamikaze che aveva un “ordigno rudimentale che ha fatto detonare provocando questa atrocità”.

 Secondo la polizia, che sta investigando, si tratterebbe di un atto di terrorismo. Il capo della polizia della città britannica ha precisato che si sta seguendo la pista “dell’attacco terroristico fino a quando non avremo indicazioni contrarie”. “Stiamo lavorando a stretto contatto con l’anti terrorismo nazionale – ha detto Hopkins – e con l’intelligence dei partner britannici”. Tra le vittime, ha spiegato il capo della polizia, ci sono bambini. Al momento gli inquirenti ritengono che l’uomo abbia agito da solo nell’attacco, ma si sta indagando per verificare se avesse alle spalle una rete di complici.

La polizia di Manchester non ha fornito il nome dell’uomo identificato come l’attentatore suicida, e non ha neanche confermato se fosse un cittadino britannico. Hopkins ha esortato la stampa a non “fare speculazioni sulla sua identità o fare circolare nomi“. “Questa è un’inchiesta complessa ed ampia ancora in corso”, ha aggiunto facendo capire che gli inquirenti non vogliono compromettere le indagini in corso diffondendo l’identità dell’attentatore.

“La nostra priorità è di lavorare insieme all’antiterrorismo nazionale e alle agenzie di intelligence per stabilire più dettagli sull’individuo che ha condotto l’attacco”, ha detto ancora il capo della polizia, sottolineando che la “priorità è anche stabilire se abbia agito da solo o collegato a una rete”.

La deflagrazione è avvenuta nel foyer, poco lontano dalla biglietteria, mentre gli spettatori stavano iniziando a lasciare l’area, tra le più grandi in Europa, che ha una capienza di circa 20mila persone. E ieri sera, per Ariana Grande, era affollata di giovanissimi. In pochi minuti è stato il panico, con centinaia di persone che urlavano, cercando una via di fuga, come mostrano i video pubblicati sui social. La folla si è subito riversata in strada, mentre arrivavano i primi soccorsi. Tante le testimonianze dei presenti, per lo più confuse. “Ariana aveva appena finito di cantare e stava lasciando il palco – ha raccontato un testimone alla Cnn – Mi sono guardando intorno perché ho sentito un boato, e poi tanta gente che urlava e piangeva e si riversava verso l’uscita, per allontanarsi dall’arena”.

(Agenzia)

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