Sud Libertà
Immagine Biblica
DI RAFFAELE LANZA
Palermo
Il governo centrale non ha lasciato correre. Una lunga e sproporzionata riflessione temporale e poi via a confezionare il ricorso contro la nota Ordinanza del governatore della Sicilia Nello Musumeci che aveva disposto lo sgombero degli hotspot e centri di accoglienza delll’isola
L’impugnativa è depositata al Tar della Sicilia. L’ordinanza, secondo il ricorso governativo, “interferisce direttamente e gravemente con la gestione del fenomeno migratorio che è materia di stretta ed esclusiva competenza dello Stato”. Inoltre nonostante sia stata motivata come misura anti Covid, sempre secondo il ricorso, “interferisce sul fenomeno migratorio e produce effetti diretti a carico di altre regioni”.
Un modo come un altro per fermare chi vagheggia un modello di società diversa in Sicilia Il vero nemico di Musumeci non è il governo centrale ma tutto quel coro di voci infamanti e pregiudizi anche giornalistici che come il venticello di rossiniana memoria finisce col botto di un colpo di cannone Quali cannoni dovrebbe contrapporre la Sicilia? Se l’obiettivo è la ripresa economica e la rinascita civile e morale di una regione come la Sicilia pensiamo che sia perfettamente inutile prendersela con Musumeci che vuole estirpare impietosamente con un’opera di bonifica radicale il “male oscuro” del fenomeno migratorio.
Diciamo la verità: il governatore della Sicilia in questo momento ricorda la leggenda biblica di Davide e Golia. Davide-ricorderemo quel racconto – era solo un piccolo ed esile pastore e si offrì al re Soul come avversario di Golia..
Il re gli fece notare quanto fosse magro e delicato in confronto al rivale, allora David gli raccontò di quando uccise il leone e l’orso, ritenendo di poter fare lo stesso con il gigante Golia. Saul si convinse e fece preparare David per il duello, ma siccome a stento camminava con il peso dell’armatura, prese con se solo il suo bastone e qualche ciottolo del vicino torrente. Si avvicinò Golia e appena lui si mosse David prese una pietra dalla sua casacca e con la fionda la lanciò contro il filisteo, che venne colpito alla fronte.
Golia cadde a terra e in un attimo David fu sopra di lui, prese sa la sua spada e gli tagliò la testa. Gli Israeliti si misero all’inseguimento dei Filistei e quando furono di ritorno saccheggiarono il loro campo portando la testa di Golia come trofeo.
Fin qui la leggenda. Ora in Sicilia la battaglia è molto impegnativa e deve coinvolgere, per avere successo, tutta la società siciliana. Non solo a Lampedusa e altri luoghi di sbarco. D’altro lato non vi sono segnali che qualcosa tenda a cambiare. Non crediamo neppure all’inerzia ed indifferenza del governo centrale rappresentato nella metafora biblica con il gigante Golia. Il “male oscuro” parte dall’Europa che all’inizio aveva promesso ed operato-secondo le intenzioni del premier Conte- una distribuzione di migranti fra i Paesi disponibili. Ora siamo ritornati all’indifferenza generale dei Paesi europei- e Conte ,riconosciamo, non può puntare loro il fucile -e la Sicilia è rimasta da tempo immersa in una sorta di limbo rinviando a tempi che ancora non si intravedono la possibilità di un autentico cambiamento. In queste conclusioni anche se il piccolo Davide con la sua fionda dovesse abbattere il gigante Golia, risultano mistificatori tutti i discorsi che la classe politica va intrecciando attorno alle prospettive di sviluppo dell’isola se non sarà attuata una radicale svolta sul fenomeno migranti.
Adesso se il Tar Sicilia guarda alla problematica sotto l’aspetto dell’emergenza sanitaria- come ha constatato con i suoi esperti il Musumeci – non c’è dubbio che la decisione giudiziale sarà spaccata in due: immigrazione, favorevole al governo centrale, e della Sanità, favorevole per competenza esclusiva alla Regione Sicilia. Una decisione del genere sarebbe equa e produttiva In caso contrario essa sarebbe litigiosa e non servirebbe alla comunità siciliana
Afferma il Presidente della Regione Sicilia:. “Il governo centrale vuole riaffermare la sua competenza sui migranti. Mi verrebbe da dire: bene, la eserciti pure e intervenga come non ha fatto in questi mesi” tuona Musumeci. “La Sicilia – aggiunge – difenderà la propria decisione davanti al giudice amministrativo. Ma nessuno pensi che un ricorso possa fermare la nostra doverosa azione di tutela sanitaria. Compete a noi e non ad altri. E su questa strada proseguiremo“.