PIPPO FAVA TORNA TRA I BANCHI DI SCUOLA CON IL CROWDFUNDING
PERCHÉ LA MAFIA SI COMBATTE ANCHE “DAL BASSO”
Grazie alle donazioni digitali, superato su Laboriusa.it l’obiettivo per finanziare la stampa di 500 copie della lezione del giornalista:
gli opuscoli verranno distribuiti gratuitamente negli istituti scolastici di Catania. La campagna rimarrà attiva per contribuire a costruire il futuro dei giovani siciliani
CATANIA – Spiegare il valore della legalità attraverso la forza della verità; raccontare la passione per la giustizia e il coraggio nella lotta alla mafia; irrompere in quel silenzio diffuso di paura per aprire un dialogo costruttivo ed educativo in grado di coinvolgere tutti. Erano questi gli obiettivi che risuonavano nella voce libera di Giuseppe Fava – giornalista in prima linea nelle scottanti inchieste contro gli intrecci tra politica, imprenditoria e criminalità organizzata – durante una sua lezione tenuta agli studenti di Palazzolo Acreide il 22 dicembre 1983, poco prima di essere messa a tacere con cinque colpi di pistola davanti all’ingresso del Teatro Stabile di Catania.
Un insegnamento forte e attuale capace di “smuovere” quel senso di ribellione nelle nuove generazioni e che riesce oggi a ritornare tra i banchi delle scuole di Catania, grazie a un opuscolo cartaceo finanziato attraverso la raccolta fondi online promossa dalla Fondazione Fava e avviata su Laboriusa, la piattaforma siciliana di crowdfunding nata per sostenere progetti etici, civici e solidali.
In meno di due settimane la Fondazione ha raggiunto con successo, superando il budget richiesto, il traguardo della campagna di 1.000 euro, utili per stampare 500 copie da distribuire gratuitamente negli istituti scolastici del capoluogo etneo.
Oltre trenta donatori digitali hanno deciso di supportare “dal basso” un nuovo modo di promuovere la cultura e l’educazione alla legalità tra i giovani, e con loro stessi di riportare in vita la straordinaria forza di quelle parole considerate all’epoca troppo “scomode” per costruire un presente diverso.
«Il raggiungimento dell’obiettivo in così poco tempo ci ha fatto capire che stiamo percorrendo la giusta direzione – spiega la vicepresidente della Fondazione Francesca Andreozzi – vuol dire che il progetto è condiviso dalle persone che credono realmente nell’esigenza di aprire gli occhi alle nuove generazioni affinché abbiano gli strumenti necessari per comprendere il fenomeno mafioso. Stampare e distribuire gratuitamente la lezione sulla mafia nelle scuole, significa dare l’opportunità agli studenti di oggi di imparare a guardare se stessi e il mondo che li circonda attraverso la saggezza e lo sguardo ironico di Pippo Fava».
«I meccanismi del crowdfunding, il sistema di raccolta fondi online, sono ancora molto difficili da trasferire ai donatori – sottolinea Assia La Rosa, ideatrice di Laboriusa – i risultati ottenuti con questo progetto ci fanno comprendere che l’azione di sensibilizzazione su temi così attuali e delicati è stata efficace, offrendo la fotografia di una Sicilia attiva e popolata da #gentelaboriusa. Continueremo con la campagna per moltiplicare le copie da distribuire e consentire ai donatori di dare un contributo alla crescita dei nostri giovani».
Un ricordo – quello legato a Pippo Fava – che diventa, attraverso l’innovazione e la partecipazione attiva della collettività, una pratica di vita per tutti i cittadini responsabili e un messaggio incisivo per sensibilizzare i piccoli lettori perché «tutto quello che vi capiterà nella vita dipenderà da come voi sarete capaci di stare con la mafia o di lottare contro la mafia». È possibile continuare a donare su www.laboriusa.it.
I DONATORI DEL PROGETTO: Andreozzi Venanzio, Arneri Silvia, Barbagallo Letizia, Barbieri Cesare, Collura Rosalia, Corridore Belinda, Fichera Maria Luisa, Fragalà Marilù, Frigerio Lorenzo, Gibilisco Nuccio, Gioia, Giunta Vito, GMA, Guido Raffaella, La Porta Antonio, Lo Giudice Dario, Lo Savio Stefano, Marchetti Monia, Mignemi Beppe, Parisi Maurizio, Perna Massimiliano, Prisco Francesco, Sciacca Valentina, Scordo Maria, Scuderi Giovanni, Tomasello Giuseppe.