E’ passato quasi un mese dall’inizio della guerra in Ucraina con l’invasione della Russia e non c’è ancora un accordo sul cessate il fuoco secondo le news che arrivano in tempo reale da Kiev e Mosca. Alla condizione fissata dalla Russia per far uscire le forze combattenti da Mariupol. il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha replicato che “l’Ucraina non potrà mai accettare un ultimatum.lLa resa non è un’opzione Dovremo essere tutti morti, solo così potremo rispettare l’ultimatum per Kharkiv, Mariupol o Kiev”.
Zelensky ha poi affermato che servirà un referendum in Ucraina sui temi di un possibile accordo con la Russia, in particolare sulle garanzie di sicurezza, sullo status delle repubbliche separatiste di Luhansk e Donetsk e quello della Crimea. Queste questioni di sicurezza riguarderanno cambiamenti nella Costituzione e le leggi ucraine, ha proseguito il presidente, riferendosi al fatto che l’aspirazione a entrare nella Nato è sancita dalla Costituzione del suo Paese. “L’ho spiegato ai gruppi di negoziatori: quando si parla di questi emendamenti, che possono essere storici, dovremo indire un referendum. La gente dovrà dire la sua su certi formati di compromesso. E questo sarà, ed è, parte della conversazione e le intese con la Russia”.
Zelensky insiste nel dire che solo “un incontro ” tra lui e Vladimir Putin potrà “fermare la guerra”. “Io credo che senza questo incontro sia impossibile comprendere pienamente se i russi sono pronti a fermare la guerra”, ha detto il presidente ucraino.
Ogni decisione su un accordo di pace potrà essere fatta solo dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello russo Vladimir Putin, ha detto alla Bbc il negoziatore ucraino Mykhaylo Podolyak, notando intanto che vi sono cambiamenti nei negoziati. La resilienza dell’Ucraina, ha sottolineato, ha costretto la Russia “a valutare la realtà in maniera più adeguata” e questo incoraggia “qualche forma di dialogo”. Podolyak non ha voluto fornire dettagli sui negoziati, ma ha sottolineato che Kiev non farà alcun compromesso sulla propria sovranità e integrità territoriale. E ancora una volta ha ribadito la frustrazione di Kiev per il rifiuto della Nato di imporre una no fly one sull’Ucraina.
Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha accettato l’invito di Zelensky a recarsi a Kiev, ma vi andrà solo se l’Ucraina avrà fatto sostanziali progressi sul cessate il fuoco nei colloqui con la Russia. Bennett è uno dei leader internazionali più impegnati nel tentativo di ottenere un accordo di pace con Ucraina e Russia. Ha incontrato Putin a Mosca e parlato più volte al telefono sia con lui che con Zelensky.
– Intanto la Russia ha convocato l’ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca John Sullivan. I commenti “offensivi” -Putin assassino criminale-del presidente degli Stati Uniti Joe Biden su Vladimir Putin stanno spingendo le relazioni russo-americane sul punto “di rottura” ha affermato il ministero degli Esteri russo, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti, riferendo che è stata consegnata una nota di protesta all’ambasciatore Sullivan. “Tali dichiarazioni del presidente americano, indegne di uno statista di così alto rango, hanno messo le relazioni russo-americane sull’orlo della rottura”…..
Sul capitolo delle armi il Parlamento italiano nel videocollegamento con Zelenski si presenterà diviso: un “No” è previsto dal gruppo “Alternativa” che comprende fuoriusciti dal gruppo pentastellato e leghisti. Alla guerra -afferma Alternativa- non si può rispondere con altra guerra. Per gli altri gruppi è previsto un Si a Zelenski per la fornitura di missili perchò non può lasciare impunita l’azione ingiustificata di Putin