Si indaga ancora sull’ omicidio-suicidio di .Marisa Leo, l’ennesima vittima di femminicidio, uccisa-com’è noto- mercoledì sera a colpi di fucile dall’ex compagno Angelo Reina a Marsala Sul luogo dove l’uomo si sarebbe tolto la vita, a ridosso del cavalcavia, sono state trovate due armi: il fucile dal quale sarebbe stato esploso il colpo che lo ha ucciso, trovato per terra e una pistola rinvenuta, invece, in auto. Pare che l’uomo con quel fucile si sia sparato e che poi sia volato giù dal cavalcavia dove, appunto, è stato ritrovato il suo corpo senza vita.
Vi è un’altra vittima in questa tragedia : la piccola di quattro anni che, in un attimo, è diventata orfana di entrambi i genitori. “Alla piccola ho detto che la mamma è fuori per lavoro. Una bugia, non vedrà mai più mia sorella”. Mauro Leo, unico fratello di Marisa, racconta il dramma che sta vivendo in famiglia : “Io mi considero già padre e madre della mia nipotina – aggiunge Mauro -. Non ho trovato le parole per dirle cos’è successo. È stato già faticoso trovarle per i miei genitori: mia madre, 68 anni; mio padre, 80. Entrambi col cuore a pezzi, incapaci di reagire, inebetiti dalla violenza che si è abbattuta su di noi”.
La bimba si trova nella casa dello zio a Salemi, dove gioca coi cuginetti ed è circondata pure dall’affetto dei nonni. “I familiari e la bambina di Marisa Leo verranno ora seguiti da un’equipe di assistenti sociali e psicologi del Centro per la famiglia”, assicura il sindaco di Salemi Domenico Venuti. Non sarà facile far sapere alla bambina che la mamma è stata uccisa dal papà.
Il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Angelo Giurdanella, in un messaggio rivolto alla famiglia Leo, alla comunità di Salemi e al parroco don Vito Saladino afferma: .“In quest’ora particolarmente buia mi rivolgo a voi con la discrezione e il garbo richiesti in momenti come quello che stiamo vivendo, per esprimere vicinanza e prossimità, animato dal sincero desiderio e dal profondo bisogno di partecipare, con autentico rispetto, del dolore di tutti”,.
“La piccola figlia di Marisa oggi, nella sua tenera età, conosce un dolore grande e incomprensibile, vedendo venir meno la presenza di riferimenti significativi per la sua crescita – prosegue monsignor Giurdanella – il dramma che si è appena consumato mi raggiunge profondamente, mi turba e mi ferisce. La vostra sofferenza è così intima e violenta che sento solo il desiderio di stringermi a voi come padre e come pastore per confermarmi con voi nella consapevolezza di quanto sia prezioso l’amore, di quanto siano necessari l’affetto sincero, la cura, la prossimità. Nessuno si senta lasciato solo”.