Oggi sciopero nazionale medici e infermieri , 50mila incrociano le braccia dalle 12 alle 14 a Roma contro la manovra governativa

 

Viaggio all'interno di un blocco operatorio

Archivi-SUD LIBERTA’

 

Sanità nel pieno caos . Le cure ai pazienti in dubbio .Oltre 15mila operazioni e 100mila visite a rischio rinvio ;  le urgenze- informano i sindacati-  saranno  garantite

Sciopero nazionale di 24 ore di medici, infermieri e personale sanitario oggi, 20 novembre, contro la manovra finanziaria 2025 e “per ridare dignità e valore al nostro lavoro”.

 

Protesta – con conseguente blocco a visite, interventi e esami , altro -dei sindacati di categoria Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up che hanno dato appuntamento oggi  per una manifestazione nazionale a Roma in Piazza Santi Apostoli dalle 12 alle 14.

Allo sciopero possono aderire, “nel rispetto delle rispettive norme di regolamentazione del diritto di sciopero”, tutti i medici, dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato presso le aziende ed enti del Ssn, compresi gli Irccs, Izs, Arpa, oppure dipendenti delle strutture di carattere privato e/o religioso che intrattengono un rapporto di convenzione e/o di accreditamento con il Ssn.

“Per l’ Anaao-Assomed – sono circa 50mila gli interessati allo sciopero in piazza, i servizi d’urgenza saranno garantiti ma le cure ordinarie no.Probabilmente 30mila medici, non potrànno scioperare anche se volessero”.

E’ inevitabile  alzare oggi la voce…..

Affermano i sindacati di categoria Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up :. “Astenersi per un giorno dal lavoro è a maggior ragione una decisione che non si prende a cuor leggero. Dinanzi allo stato in cui oggi versa non solo il Servizio Sanitario Nazionale ma anche la professione e lo status di medici, dirigenti sanitari, specializzandi, infermieri e altri professionisti sanitari, è inevitabile dover alzare la voce e pretendere di essere ascoltati, perché è da noi che dipende la tutela della salute dei cittadini, e senza di noi è la salute dei cittadini ad essere a rischio”, spiegano Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up in un nota.

Le motivazioni dello Sciopero nazionale

Ecco le motivazioni principali che hanno portato allo sciopero.

1) al finanziamento dei contratti di lavoro, compreso quello dei colleghi dell’ospedalità privata, vengono assegnate risorse assolutamente insufficienti; 2) mancata detassazione di una parte della retribuzione; 3)mancata attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario; 4) esiguo ed intempestivo incremento dell’indennità di specificità infermieristica, non viene prevista la sua estensione alle ostetriche; 5) assenza di risorse per l’immediata assunzione di personale;

6) mancata introduzione di norme che impegnino i ministeri competenti alla immediata attivazione di presidi di pubblica sicurezza negli ospedali italiani al fine di renderli luoghi sicuri per il personale che vi opera; 7) mancata riforma delle cure ospedaliere e territoriali; 8) mancata contrattualizzazione degli specializzandi di area medica e sanitaria, e mancata previsione di retribuzione anche per quelli di area non medica; 9) mancato inserimento delle professioni assistenziali tra quelle a carattere usurante, con relativa ammissione ai benefici di legge; 10) Mancata introduzione di norme atte a sospendere l’attuazione dell’Accordo Stato Regioni sulla figura dell’assistente infermiere; 11) Mancata introduzione di norme per il superamento delle disposizioni vigenti, e per la concreta abolizione del vincolo di esclusività per gli infermieri ed i professionisti sanitari ex legge 43 del 2006.

Messina, approvata dalla Giunta Basile la rimodulazione delle tariffe dello stadio Franco Scoglio e del PalaRescifina

 

Approvata dalla Giunta Basile la rimodulazione delle tariffe dello stadio Franco Scoglio e del PalaRescifina

 

L’assessore alle politiche sportive Finocchiaro: “Tariffe aggiornate per valorizzare gli impianti sportivi e culturali della città”.

 

Messina,

L’esecutivo del sindaco Federico Basile, riunitosi oggi pomeriggio a palazzo Zanca, nel corso dei lavori di Giunta ha approvato la delibera n. 584 del 19 novembre 2024, proponente l’assessore alle Politiche sportive Massimo Finocchiaro, avente ad oggetto l’aggiornamento delle tariffe per l’utilizzo dello stadio “Franco Scoglio” e del PalaRescifina, i due principali impianti sportivi cittadini, spesso teatro di eventi di grande rilevanza, non solo sportivi, ma anche musicali, culturali e di spettacolo.

“Si tratta di un adeguamento necessario – spiega l’assessore Finocchiaro – in quanto occorreva rimodulare l’attuale piano tariffario, fermo all’approvazione con delibera di Giunta del 2018,  e anche per rispondere alle esigenze attuali e alle opportunità che queste strutture offrono. Lo stadio F. Scoglio e il Palarescifina sono due risorse preziose per la nostra città, capaci di ospitare eventi di grande richiamo che non solo generano un ritorno economico sul tessuto cittadino, ma offrono anche visibilità e prestigio a Messina. Con il nuovo piano tariffario, calibrato sulle specifiche caratteristiche e potenzialità ricettive di ciascun impianto, intendiamo valorizzare al meglio questi spazi e garantire una gestione sostenibile ed efficiente”.

L’aggiornamento si basa sull’esperienza maturata negli ultimi anni, che ha visto un utilizzo sempre più frequente di queste strutture per grandi eventi musicali e culturali, differenti per modalità di fruizione rispetto ad altre strutture cittadine come le palestre. Inoltre, è stato colto anche l’input del presidente del Consiglio comunale, Nello Pergolizzi, che aveva evidenziato la necessità di rivedere le tariffe, ormai non più adeguate rispetto alle esigenze di gestione e valorizzazione degli impianti. “Ringrazio il presidente Pergolizzi per aver sollecitato questa revisione – aggiunge Finocchiaro – e per il contributo nel promuovere un dialogo costruttivo”. Il nuovo piano tariffario tiene conto del valore reale degli impianti, delle loro potenzialità e delle esigenze di manutenzione e miglioramento, così da garantire strutture adeguate agli standard richiesti per eventi di alto livello.

“L’obiettivo – conclude l’Assessore – è quello di fare dello Stadio Franco Scoglio e del Palarescifina due punti di riferimento non solo per lo sport, ma anche per la cultura e lo spettacolo, rafforzando il ruolo di Messina come polo attrattivo nel panorama regionale e nazionale”.

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Assemblea Nazionale Confesercenti “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e sicurezza dei territori”

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Patrizia De Luise, Presidente Nazionale Confesercenti, in occasione dell’Assemblea Annuale 2024 “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e sicurezza dei territori”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Patrizia De Luise, Presidente Nazionale Confesercenti, in occasione dell’Assemblea

Annuale 2024 “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e sicurezza dei territori

 

 

 

 

 Roma, 19/11/2024 (II mandato)

Rivolgo un saluto di grande cordialità al rappresentante della Camera dei deputati, ai Viceministri, ai Parlamentari presenti, a tutti i presenti, con un ringraziamento alla Presidente per la sua relazione, sottolineando che viviamo un cambiamento d’epoca.

Ne cogliamo le straordinarie potenzialità.

Dalle innovazioni, in ogni campo, scaturiscono opportunità inedite per le persone, per l’economia, per le comunità.

Al tempo stesso non sfuggono gli squilibri, i conflitti drammatici, i pericoli.

Accondiscendere al pensiero che si tratti di prezzi inevitabili da pagare per il cambiamento sarebbe già una resa.

Non è questo quel che ci indica la nostra Costituzione. Non sono queste le ragioni fondanti la Repubblica.

Avvertiamo i timori che attraversano le nostre società e, talvolta, oscurano il futuro. Ma siamo consapevoli anche di realtà solide e confortanti.

Il commercio, l’artigianato, l’imprenditoria che nasce e si sviluppa nelle piccole e medie dimensioni sono parte del tessuto vitale della comunità.

Ossatura di valori e connessioni che caratterizza il nostro modello economico e sociale e che rende sicuro il nostro cammino, affrontando le sfide nuove.

La qualità della vita di domani è in discussione, caratterizzato com’è questo periodo dalla sfrenata concentrazione delle ricchezze, che interferisce sulla struttura della società, sullo stesso accesso ai consumi. Ma non è affidata a scelte che siano per noi indisponibili.

Il domani sarà plasmato anche da noi, anche dalle vostre attività, dalle interrelazioni che svilupperete con le istituzioni e con il resto della società.

Il commercio è stato uno dei motori della civiltà europea. Lo è anche della cultura e dell’identità italiane, che cominciarono a maturare prima ancora di una piena coscienza nazionale.

Il commercio si è diffuso, sospinto da un vento di libertà e, insieme, dalla consapevolezza che sarebbe stato leva di benessere.

È facendo aggio sul binomio – libertà e sviluppo sociale – che si è costruito un nuovo contesto di diritti e sono progrediti prosperità, produzione, diffusione di beni.

Pensiamo a come la società delle disuguaglianze fosse – e sia quando si fa tuttora sentire – angustiante per le persone che vedono i loro diritti messi, di fatto, in discussione.

Utilità e valore sociale non riducono ma completano, integrano il principio di libertà. Ce lo ricorda l’intero Titolo Terzo della nostra Costituzione.

Il nostro ordinamento è qualcosa di più di un insieme di norme e di forme. La democrazia è sostanza.

Si invera in uno sviluppo sociale dove libertà, uguaglianza, equità rappresentano l’obiettivo e lo spirito di iniziativa è incoraggiato da istituzioni non invasive e da poteri non accentrati.

Con questo bagaglio prezioso andiamo incontro ai tempi nuovi.

E le articolazioni sociali e professionali che voi rappresentate rivestono grande rilievo per dar vita a una fase di sviluppo nuova, finalmente sostenibile, e per mantenere la coesione della società.

Abbiamo superato serie difficoltà, anche in stagioni recenti, grazie alla vitalità, al coraggio, al sacrificio delle tante nostre imprese, diffuse sul territorio.

Il mondo del commercio, le reti di piccole e medie imprese, sono state un presidio di resilienza per il nostro Paese.

Resilienza anche civile, non soltanto di valore economico.

Cosa sarebbe avvenuto, durante la fase più acuta della pandemia, senza i negozi di prossimità, i servizi, gli artigiani, nei grandi e nei piccoli centri?

Cosa potrebbe accadere oggi senza la rete delle attività commerciali, dei servizi, dell’artigianato, rete che contribuisce a stabilizzare la vita quotidiana delle comunità pur di fronte alle difficoltà della congiuntura?

La Repubblica vi è grata per il vostro impegno e per il lavoro dispiegato nel corso della vostra vita.

Lavoro che richiede, naturalmente, ogni giorno, come sempre, innovazione, creatività, coraggio.

Le politiche pubbliche, con lungimiranza, devono sostenere questi sforzi.

Devono porre attenzione alle riflessioni, alle proposte di questi mondi.

L’attività che svolgete vi rende anche un barometro significativo: il negozio è lo spazio in cui il rapporto con il cittadino-consumatore è quotidiano; le preoccupazioni, i bisogni, le aspettative delle persone riempiono necessariamente le vostre relazioni.

Non va mai dimenticato che il tessuto connettivo del commercio e dell’imprenditoria diffusa costituisce elemento di coesione della società.

Non va lacerato il tessuto dei piccoli esercizi, dei negozi storici delle città e dei paesi.

La pluralità è un bene prezioso.

C’è una biodiversità che ha grande valore anche sul piano economico e sociale.

Indebolirla sarebbe autolesionistico.

La vivibilità, la sicurezza, la socialità dei quartieri, dei centri più piccoli, dei borghi, dipende da questa rete di presenze.

I rischi più consistenti di chiusura dei negozi gravano in modo particolare proprio sulle aree interne e rurali, sui territori montani, sui paesi divenuti ora, con la rarefazione dei servizi, più lontani dalle reti infrastrutturali, dalle scuole, dagli ospedali.

Va interrotto il circolo vizioso che si realizza con declino demografico e desertificazione commerciale e dei servizi.

Il divario che penalizza le aree interne – e che assume non di rado il carattere di un vero e proprio spopolamento – è un freno allo sviluppo di tutto il Paese, non soltanto di alcune aree limitate.

La leva del commercio, la leva del turismo, sono preziose. Essenziali.

Una grande opportunità per il nostro Paese, e al tempo stesso una sfida ulteriore che sta conoscendo uno sviluppo poderoso: il turismo.

Nelle città più grandi, nelle mete tradizionali del turismo i flussi sono divenuti così imponenti da creare problemi non piccoli di gestione.

Ampliare i circuiti del turismo italiano, far conoscere altri luoghi e altri percorsi, offrire esperienze diverse ma anch’esse di alta qualità, consentirebbe inoltre di entrare in contatto con i tanti valori dell’Italia.

Il commercio crea lavoro.

Il terziario di mercato occupa una quota altamente significativa di lavoratori.

Il settore è anche palestra di imprenditorialità.

Tante start-up che nascono sono guidate da giovani e da donne.

Spesso sono, all’inizio, micro-imprese.

“Dalla bottega all’impresa” è stato un efficace slogan della vostra organizzazione, slogan che indicava con orgoglio il superamento della nozione di piccolo commercio come attività marginale, per conferirgli, invece, qualità e spessore.

Il rilancio dell’economia passa dalla consapevolezza del ruolo di ciascun singolo attore del nostro tessuto produttivo.

In questo ambito, sta crescendo anche la presenza di aziende guidate da cittadini immigrati. Dal commercio giunge pertanto anche un impulso all’integrazione, potente fattore di sicurezza.

Interesse del commercio – interesse vitale – è contrastare sempre l’illegalità: dalle contraffazioni e dalle forme di commercio abusivo fino alle infiltrazioni criminali. Le vostre battaglie contro l’usura e contro il pizzo hanno coinvolto persone, comunità, e hanno consentito di raggiungere importanti risultati.

Sono temi che appaiono oggi in minore evidenza.

Dubito che questo derivi da una sconfitta definitiva di quei fenomeni.

Non si deve mai abbassare la guardia.

Il confronto, la collaborazione tra i diversi livelli di governo e le associazioni di categoria sono sempre da ricercare.

Aiuta a definire interventi efficaci nei diversi contesti, a conciliare gli interessi in gioco, quelli degli operatori con quelli dei cittadini, dei residenti, dei turisti.

Il ruolo dei corpi intermedi, la concertazione tra parti sociali e istituzioni consentono di raggiungere punti di equilibrio e di costruire il futuro.

Il dialogo, l’ascolto, sono gli strumenti che hanno permesso all’Italia di progredire: mentre si colgono, talvolta, spinte a considerare un valore, invece, la rottura, lo scontro.

Quasi che il progresso non passi, al contrario – come lei ha sottolineato, Presidente – attraverso la coesione e la partecipazione.

L’interlocuzione non è un inciampo, un fastidio, un rito: è l’esplicarsi della democrazia di un Paese, della vita di una comunità non di sudditi ma di cittadini consapevoli.

Lei, Presidente, segnala, sulla base della riduzione, in termini reali, dei consumi delle famiglie nel primo semestre del corrente anno, la preoccupazione del diffondersi di un clima di sfiducia, quasi che i fondamentali positivi dell’economia non riescano a bilanciare gli effetti del clima di conflittualità sociale, politica, istituzionale.

I tempi facili sono un inganno.

Pensiamo, oggi, ai conflitti – come lei poc’anzi rammentava, Presidente – ai confini con l’Unione Europea, in Ucraina, in Medio Oriente.

L’Italia vi oppone la volontà di affermare i suoi principi di pace, di democrazia, di cooperazione, di sviluppo.

A questo modello, che il nostro Paese offre, viene fornito grande contributo dal mondo delle piccole e medie imprese, cui è ascrivibile il 99% delle imprese, il cui fatturato giunge al 70% di quello complessivo.

Appare evidente che stiamo parlando della spina dorsale del Sistema Italia, del nostro Paese.

La densità delle imprese – oggi gravata da una pesantissima denatalità, in parallelo con quella demografica – è sintomo della vitalità dei territori.

La crescita delle imprese dunque non è soltanto un affare privato del singolo imprenditore o investitore, ma è anche un impegno che rafforza la società, che fa progredire la nostra Repubblica.

In questi oltre cinquant’anni, Confesercenti ha corrisposto all’impegno assunto di concorrere a far crescere il nostro Paese.

Vi auguro di continuare su questa strada.

Finanza di Catania: Contrasto agli illeciti in materia di lavoro irregolare –

Catania – 24 attività commerciali irregolari e circa 1,6 milioni di euro di sanzioni irrogate

Istat, 192 mld di economia sommersa e illegale. Tre milioni di lavoratori in nero - Fortune Italia

 

Catania,

I militari del Comando Provinciale di Catania nell’ambito del dispositivo di contrasto al sommerso da lavoro, hanno sottoposto a controllo diversi esercizi commerciali dell’area ionico-etnea, rilevando diverse irregolarità.

In particolare le Fiamme Gialle della Compagnia di Riposto, hanno eseguito negli ultimi periodi oltre venti mirati interventi, individuando in diversi esercizi commerciali 34 lavoratori in nero e 9 lavoratori irregolari.

Nello specifico i controlli hanno coinvolto diverse forme di esercizi commerciali fra le quali ristoranti, bar, pasticcerie, negozi di abbigliamento e calzature, società di vendita di elettrodomestici e materiali per l’edilizia, proponendo per 14 di questi esercizi, anche la sospensione dell’attività imprenditoriale in ragione dell’elevato numero di personale che prestava attività lavorativa “in nero” al momento degli accessi effettuati dai militari.

Tra i numerosi lavoratori in nero vi era un minorenne che percepiva uno stipendio giornaliero pari a circa 14 euro, nonostante le numerose ore di lavoro prestate; oltre a due soggetti che sono risultati anche destinatari di un separato assegno di inclusione statale poiché ufficialmente non inquadrati come lavoratori dipendenti.

Di rilevante interesse è risultata essere l’attività posta in essere nei confronti di una società di “Coltivazione di Uva”. Ben 7 lavoratori “irregolari” erano pagati settimanalmente mediante l’utilizzo di mezzi di pagamento non tracciabili, inadempimento questo che ha comportato l’applicazione di sanzioni amministrative che possono arrivare per la singola società interessata ad un massimo di € 825.000,00.

Il crescente fenomeno della corresponsione degli stipendi con pagamenti in contanti ha riguardato altre attività commerciali fra le quali una macelleria, un’impresa edile ed un negozio al dettaglio, alle quali sono state contestate analoghe sanzioni amministrative per un ammontare totale di oltre € 280.000,00.

In 20 casi, è stata applicata la cosiddetta maxi-sanzione, a causa delle omesse comunicazione da parte dei singoli datori di lavoro, che ha consentito di contestare sanzioni pecuniarie per un ammontare complessivo di € 480.200,00.

La Guardia di Finanza – informa infine– è da sempre impegnata nella lotta al contrasto dell’economia sommersa, concentrandosi fortemente sul fenomeno del lavoro nero ed irregolare in quanto trattasi di una piaga dell’intero sistema economico che sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, compromettendo la sana concorrenza fra le imprese del tessuto produttivo italiano.

Elezioni: Vince il centrosinistra in Emilia Romagna con Michele De Pasquale e il Pd in Umbria con Stefania Proietti

 

Com’era presumibile il centrodestra in Emilia Romagna e Umbria non è riuscito ad imporsi. La prima Regione resta saldamente nelle mani del centrosinistra, grazie alla vittoria del sindaco di Ravenna Michele De Pascale su Elena Ugolini; la seconda ritorna ‘rossa’ con Stefania Proietti dopo la parentesi degli ultimi cinque anni targati Donatella Tesei, la candidata della Lega e del centrodestra che non è riuscita a bissare il successo del 2019.

Donatella Tesei e Elena Ugolini - Fotogramma
Il centrodestra era rappresentato da Donatella Tesei ed Elena Ugolini, sconfitte dal centro sinistra
Alle 19.09, quando il quadro emerso dalle proiezioni era ormai chiaro, la premier e leader di Fratelli d’Italia  Giorgia Meloni così si esprime: “Desidero rivolgere i miei auguri di buon lavoro ai nuovi presidenti della Regione Umbria, Stefania Proietti, e della Regione Emilia Romagna, Michele De Pascale. Al di là delle differenze politiche, auspico una collaborazione costruttiva per affrontare le sfide comuni e lavorare per il benessere e il futuro delle nostre comunità”, scrive su X la presidente del Consiglio, che rivolge un “ringraziamento sentito” a Donatella Tesei ed Elena Ugolini “per l’impegno, la dedizione e la passione dimostrati in questa competizione elettorale”.

Alle parole di Meloni si aggiungono quelle del segretario di Forza Italia Antonio Tajani, che sottolineava come la sua forza politica abbia “raddoppiato i consensi in entrambe le Regioni” promettendo “un’opposizione costruttiva”. Per il vicepremier e numero uno della Lega Matteo Salvini “gli elettori hanno sempre ragione. Già da domani – assicurava il ministro delle Infrastrutture – sono a disposizione dei nuovi amministratori per portare avanti tutte le opere pubbliche che servono a cittadini e territori”.

Oggi, 18 a palazzo Zanca -ore 10- presentazione dell’evento conclusivo del progetto WAY – Welfare Activity for Young Gran finale il 22, 23 e 25 novembre, a villa Dante, con una tre giorni di attività sportive e masterclass.

 

Lunedì 18 a palazzo Zanca conferenza stampa di presentazione dell’evento conclusivo del progetto WAY – Welfare Activity for Young

 

 

Messina,

Oggi, Lunedì 18 novembre, alle ore 10, nella sala Falcone Borsellino di palazzo Zanca si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’evento conclusivo del progetto WAY – Welfare Activity for Young, promosso dal Comune di Messina e dalla Messina Social City. Nel corso dell’incontro, l’Amministrazione comunale e la Messina Social City ripercorreranno le tappe fondamentali di un progetto che, in questi mesi, ha rappresentato un modello innovativo di educazione e inclusione sociale.

WAY, grazie alla collaborazione di 21 Associazioni Sportive, ha garantito percorsi formativi e sportivi capaci di coinvolgere giovani e famiglie in tutto il territorio. Tra i risultati concreti del progetto si evidenziano l’allestimento di n. 6 aree fitness per l’attività fisica all’aperto e l’installazione di n. 8 tennis tavolo in cemento, accessibili e duraturi, per promuovere il gioco e la socialità nei quartieri. La conferenza sarà anche occasione per condividere i risultati raggiunti e presentare i dettagli dell’evento conclusivo, che si svolgerà a villa Dante il 22, 23 e 25 novembre prossimi, con un programma ricco di attività sportive e masterclass formative guidate da campioni nazionali e internazionali di diverse discipline per celebrare la tappa finale di un percorso all’insegna di valori quali, il rispetto, la solidarietà e la partecipazione attiva.

 

Regione Sicilia, ai carabinieri due ex ospedali. Il governatore Schifani: «Sinergia con altre istituzioni»

immagine

 

 

Palermo,

Due ex presidi ospedalieri potranno diventare sedi dell’Arma. Il governo Schifani, su proposta dell’assessore regionale alla Salute, ha dato il via libera al trasferimento del diritto reale di godimento per 99 anni al Comando Legione carabinieri Sicilia di parte dell’ex Ospedale Civile di Ragusa e di due plessi dell’ex Ferrarotto di Catania.

Per tutti gli immobili individuati è stato necessario il cambio di destinazione d’uso deliberato dall’Asp di Ragusa in un caso e dall’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania nell’altro, rendendo esplicita la cessazione delle attività sanitarie. Nel capoluogo ragusano si tratta del piano terra e della prima elevazione dell’edificio in piazza Caduti di Nassiriya.

A Catania il provvedimento riguarda gli edifici A e B dell’ex complesso sanitario ormai dismesso da anni, in via Salvatore Citelli.

«Diamo attuazione – spiega il presidente Renato Schifani – a una collaborazione con altre istituzioni per mettere a disposizione beni immobili della Regione per finalità di pubblico interesse. Attraverso l’assessorato alla Salute, in sinergia con l’Azienda sanitaria di Ragusa e il Policlinico di Catania, abbiamo effettuato tutti i passaggi amministrativi necessari affinché le richieste dell’Arma possano essere effettivamente soddisfatte e gli immobili, non più utilizzati per erogare servizi sanitari, possano così essere adeguati alle necessità dei militari nella loro azione destinata a garantire la sicurezza dei cittadini».

Napoli, sgominata ‘centrale delle truffe’: era attiva in tutto il Sud Italia e raggirava gli anziani…

 

personaggio del film noir - mafia foto e immagini stock

 

Napoli,

Truffe continue . una maxi operazione dei carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia. L’operazione è stata avviata dai carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria.

In stato di fermo due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa. Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

Traditi’ dalla memoria dei residenti e analisi incrociata dei dati dei Carabinieri

Fatale per i due soggetti è stata una disattenzione durante la fuga: la loro auto, parcheggiata nelle vicinanze dell’abitazione della donna anziana truffata, è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza di un negozio locale. Nonostante il video mostrasse solo un parziale della targa, i carabinieri sono riusciti a risalire al veicolo grazie a un’analisi incrociata dei dati, verificando i movimenti nella zona e restringendo il campo ai possibili sospetti.

Ma di più, le investigazioni  dei militari hanno fatto leva pure  sulle testimonianze dei residenti, che avevano notato i due aggirarsi con fare sospetto nei giorni precedenti, cercando probabilmente altre potenziali vittime. L’errore fatale è stato quello di sottovalutare la memoria della comunità locale, dove i volti nuovi non passano inosservati: i testimoni sono riusciti a fornire dettagli utili che hanno contribuito all’identificazione dei truffatori, incastrandoli definitivamente. Sulla base delle prove raccolte, la Procura di Palmi, guidata dal procuratore Emanuele Crescenti, ha ottenuto misure cautelari per gli indagati.

Tuttavia, gli investigatori ritengono che l’attività criminale dei due possa essere solo la punta dell’iceberg di un’organizzazione più ampia, e stanno cercando di individuare altre persone coinvolte e ulteriori vittime. Durante l’operazione, sono state eseguite anche perquisizioni nei locali utilizzati dai truffatori, portando al sequestro di oltre 10 telefoni cellulari e numerose sim card intestate a identità fittizie, segno di una possibile rete più ampia.

Napoli, Insegnante aggredita da una trentina di genitori a Castellammare di Stabia: presidio carabinieri richiesto dalla dirigente scolasticaper riapertura della scuola

 

 

Auto carabinieri - (Fotogramma)

 

 

Napoli,

La scuola di Castellammare di Stabia (Napoli) dove giovedì una insegnante è stata aggredita da una trentina di genitori .sarà presidiata da una gazzella dei carabinieri, La richiesta era arrivata dalla dirigente scolastica, dopo l’episodio della scorsa settimana. Un’aggressione violenta che sarebbe legata ad una denuncia sporta da alcuni genitori, che lamentano presenti comportamenti a sfondo sessuale della donna nei confronti di alcuni alunni minorenni.

Alcune ferite ha riportato l’insegnante mentre è tuttora in ospedale il padre della donna che ha riportato la frattura di un braccio nel tentativo di difendere sua figlia.   Adesso sono in corso le indagini per capire meglio la problematica ed informare l’Autorità giudiziaria.

Affluenza sempre più bassa anche in Emilia Romagna ed Umbria oggi e domani al voto regionale

 

Comune di Bari - Elezioni 2024: pubblicati gli elenchi degli ...

 

 

 

Emilia-Romagna e Umbria al voto oggi 17 novembre e domani 18 novembre per le elezioni regionali 2024. In entrambe le Regioni le urne saranno aperte oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15.

Affluenza

Secondo i primi dati sull’affluenza, per l’Emilia Romagna , alle 12 si sono recati alle urne l’ 11,5% degli elettori, in calo dal 23,44% rispetto all’affluenza del 2020. Primo dato disponibile anche per l’Umbria: alle 12 l’affluenza registrata è del 9,48%, in calo rispetto al 2019, quando alle 12 si era fermata al 19,55%. Da non perdere di vista che le precedenti elezioni regionali si sono svolte in un’unica giornata.

Sono quattro i candidati alla presidenza dell’Emilia-Romagna: Michele De Pascale per la coalizione di centrosinistra, Elena Ugolini per la coalizione di centrodestra, Federico Serra per Potere al Popolo, Pci e Rifondazione Comunista, Luca Teodori per la lista civica ‘Lealtà Coerenza Verità’.

Le elezioni dell’Emilia-Romagna sono state anticipate di un anno rispetto alla naturale scadenza della legislatura, prevista nel 2025, per l’elezione del presidente uscente Stefano Bonaccini alle ultime elezioni europee.

nove candidati alla poltrona di governatore in Umbria sono Donatella Tesei (centrodestra, presidente uscente), Stefania Proietti (centrosinistra) e, in ordine alfabetico, Elia Francesco Fiorini (Alternativa per l’Umbria), Martina Leonardi (Insieme per un’Umbria resistente), Giuseppe Paolone (Forza del Popolo), Moreno Pasquinelli (Fronte del Dissenso), Fabrizio Pignalberi (Quinto Polo per l’Italia e Più Italia Sovrana), Marco Rizzo (Alternativa riformista e Democrazia Sovrana Popolare), Giuseppe Tritto (Umani Insieme Liberi).