Messina, uccide la madre con 15 coltellate Il figlio ha già confessato

 

Polizia e carabinieri (Fotogramma)

 

Messina,

Uccide la madre, al termine di una lite, con oltre 15 coltellate, dopo averla stordita con lo spray al peperoncino.

E’ accaduto a Messina. La vittima è Caterina Pappalardo, di 62 anni. L’omicidio è avvenuto nell’abitazione della donna in via Cesare Battisti. In carcere è finito il figlio Giosuè Fogliani di 26 anni, che avrebbe già confessato.

Ad allertare carabinieri e polizia sono stati i vicini di casa. Indaga la Procura che ha disposto per domani l’autopsia sul corpo della donna.

Fugge e getta la droga in mare

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Archivi -Sud Libertà

 Trapani –
I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Trapani hanno arrestato un 22enne del luogo per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma, durante un servizio di pattuglia nei pressi del porto peschereccio, notavano il 22enne che, vistosi scoperto in una presunta attività di spaccio, alla loro vista si dava a precipitosa fuga a piedi durante la quale cercava di disfarsi di involucri dalla tasca dei pantaloni, lanciandoli verso il mare.
Dopo averlo bloccato ed identificato, i Carabinieri provvedevano a recuperare quanto poco prima gettato in acqua, constatando che si trattava di hashish e crack. A seguito di perquisizione personale venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro anche circa 350 euro ritenuti probabile provento dell’attività di spaccio. Tratto in arresto, all’esito dell’udienza di convalida, il 22enne è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nei comuni di Trapani ed Erice.

SICILIA MAFIOSA: OGGI AD AGRIGENTO ALTRI 24 ARRESTI DELLE COSCHE DI FABRIZIO MESSINA E PIETRO CAPRARO NEL CIRCUITO CARCERARIO 48 MISURE CAUTELARI

 

 

Blitz antimafia in Sicilia, dove – oltre una retatai questa mattina a Messina , Barcellona Pozzo di Gotto – è scattata anche un’operazione antimafia dei carabinieri del nucleo Investigativo reparto Operativo di Agrigento che hanno eseguito e notificato 48 misure cautelari.

Fra Agrigento, Favara, Canicattì, Porto Empedocle e Gela – emesse le ordinanze di custodia cautelare a carico di altri 24 indagati che erano rimasti a piede libero lo scorso dicembre. A firmare i provvedimenti è stato il Gip del tribunale di Palermo, Antonella Consiglio su richiesta della Dda di Palermo.

 

L’inchiesta è quella che ha fatto luce sui presunti appartenenti a Cosa Nostra e un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Complessivamente 51 gli indagati, di cui 36 ristretti in carcere, mentre per i restanti 15 la misura cautelare degli arresti domiciliari. Durante la notte, i militari dell’Arma hanno eseguito nei confronti degli indagati a piede libero e notificato direttamente in carcere un totale di 48 misure cautelari. Per tre non si è potuto procedere perché, al momento, si trovano all’estero.

Dal dicembre del 2021 a oggi i carabinieri del nucleo Investigativo del reparto Operativo di Agrigento, diretti dalla Dda, hanno cercato di ricostruire l’organigramma e le attività criminali delle famiglie mafiose di Porto Empedocle e di Agrigento Villaseta, con a capo – stando alle accuse – rispettivamente Fabrizio Messina, 49 anni di Porto Empedocle, e Pietro Capraro, 39 anni, di Agrigento.

«Pur essendo stata sensibilmente intaccata nel corso degli anni da varie operazioni – ricostruiscono dal comando provinciale dei carabinieri di Agrigento – , Cosa nostra Agrigentina è tutt’oggi pienamente operante, dotata di ingenti disponibilità economiche e di numerose armi, per di più in un contesto caratterizzato da una instabilità degli equilibri mafiosi faticosamente raggiunti nel tempo, cui si aggiungono i sempre più pericolosi, persistenti e documentati collegamenti tra gli associati ristretti all’interno del circuito carcerario e gli ambienti criminali esterni. È stato riscontrato, infatti, un sistematico utilizzo di apparecchi telefonici da parte degli uomini d’onore, o di soggetti contigui al sodalizio, durante i rispettivi periodi di detenzione, lasciandone in tal modo inalterate le capacità di comando e consentendo loro di mantenere i contatti con i correi in libertà e di impartire ordini e direttive».

 

 

 

Sanità, il Presidente della Regione Sicilia Schifani: «Entro febbraio il bando per il polo di pediatrico di eccellenza di Palermo»

 

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Palermo,

Occhi puntati sul percorso di riqualificazione e di potenziamento della sanità a Palermo. Una riunione della cabina di regia sul programma straordinario di interventi nella Sanità, stamattina a Palazzo d’Orleans, ha ridefinito il perimetro entro il quale saranno attuati gli interventi già inseriti nell’intesa tra Stato e Regione firmata nei giorni scorsi, nella sede del Ministero della Salute a Roma, con la quale si autorizzava la spesa dei fondi ex art. 20 della legge 67/88 per l’edilizia sanitaria.

L’accordo di programma riguarda la realizzazione di quattro progetti: tre nuove strutture – il nuovo Polo pediatrico di eccellenza, il nuovo Policlinico e l’ospedale Palermo nord-Polo oncoematologico – e la ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’ospedale Ingrassia. L’intervento finanziario sarà di 828 milioni di euro circa, con un incremento delle risorse iniziali, di cui poco più di 712 milioni di euro di fondi ex art 20.

«Sono molto soddisfatto del lavoro fatto – ha detto il presidente della Regione Renato Schifani, che ha coordinato i lavori della cabina di regia – e ringrazio tutti per il grande impegno profuso. Abbiamo operato una scelta di fondo, investire in questa fase nella realizzazione di strutture sanitarie nella Sicilia occidentale, che necessita di un urgente rafforzamento della struttura ospedaliera pubblica. Ci siamo concentrati sul potenziamento degli ospedali Civico e Policlinico e su quello che considero un gioiello della mia azione di governo, la realizzazione del Polo pediatrico di eccellenza, struttura abbandonata da 14 anni e che potrà finalmente vedere la luce. Un risultato che si deve all’impegno dei tanti attori in campo e alla firma di una convenzione con Invitalia, che sarà centrale di committenza e struttura di supporto tecnico per la realizzazione di tutti gli interventi. Siamo pronti per partire, entro febbraio sarà bandita la gara per l’individuazione dell’affidatario del Polo pediatrico e contiamo si possa arrivare prima dell’estate all’aggiudicazione dei lavori. È una realtà strategica per tutta la regione, ci candidiamo ad essere riferimento anche per la cura dei piccoli pazienti del Sud Italia».

Hanno preso parte all’incontro di oggi, oltre al presidente della Regione Renato Schifani, l’assessore alla Salute Giovanna Volo e il dirigente generale della programmazione strategica Salvatore Iacolino; gli assessori regionali all’Ambiente e alle Infrastrutture e mobilità Giusy Savarino e Alessandro Aricò; il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il rettore dell’Ateneo Palermitano Massimo Midiri; i direttori generali di Policlinico, Maria Grazia Furnari, Civico, Walter Messina, e Villa Sofia-Cervello, Roberto Colletti.

«Finalmente anche la città di Palermo avrà realtà importanti – ha osservato l’assessore alla Salute Giovanna Volo – come un centro di eccellenza pediatrico che contribuirà a ridurre il flusso di mobilità sanitaria dei piccoli pazienti verso il Nord Italia. Il Policlinico andrà a garantire, oltre a un alto livello assistenziale, anche un’eccellente offerta formativa. È rilevante anche il potenziamento del centro di eccellenza oncoematologico, sempre per evitare le migrazioni passive, e infine la ristrutturazione dell’Ingrassia, un ospedale che necessita di un adeguamento per fornire un’assistenza sanitaria moderna e che rimane punto di riferimento delle zone limitrofe alla città». 

Accordo vicino sul rilascio degli ostaggi di Hamas

 

 

Adesso l’accordo  sugli ostaggi è vicino, in attesa dell’approvazione di Hamas.     In atto c’è un potenziale accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi  I dettagli di un potenziale accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi sono stati concordati, con i mediatori in attesa dell’approvazione finale dal gruppo terroristico palestinese.

I colloqui hanno ruotato in gran parte attorno a una proposta di accordo in tre fasi in cui i casi “umanitari”, tra cui donne, bambini, uomini over 50 e infermi, verrebbero rilasciati per primi.
Poi, il 16° giorno del cessate il fuoco, inizieranno i colloqui per garantire il rilascio degli uomini in età militare, seguiti da una terza fase che vedrà discussioni sulla governance e la ricostruzione della Striscia.
Il mediatore del Qatar ha consegnato a Israele e Hamas una bozza “definitiva” di un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi progettato per porre fine alla guerra a Gaza.

Una svolta è stata raggiunta a Doha dopo mezzanotte in seguito ai colloqui tra il team negoziale di Israele, l’inviato per il Medio Oriente del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro del Qatar Novantaquattro dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre rimangono a Gaza, compresi i corpi di almeno 34 morti confermati dall’IDF. Hamas ha rilasciato 105 civili durante una tregua di una settimana a fine novembre e quattro ostaggi sono stati rilasciati prima di allora.

Il gruppo palestinese di Hamas conferma che sono stati compiuti progressi verso un accordo per il cessate il fuoco con gli ostaggi. “Rinnoviamo il nostro impegno con il nostro popolo fermo e paziente e con i nostri eroici prigionieri nelle prigioni, e affermiamo che la loro libertà è vicina”, afferma il gruppo.

La dichiarazione arriva dopo che è stata apparentemente raggiunta una svolta nei colloqui a Doha durante la notte. . Si prevede che un potenziale accordo vedrà centinaia di prigionieri palestinesi, tra cui detenuti per terrorismo, rilasciati per garantire la libertà degli ostaggi detenuti nella Striscia.

Napoli, schiaffi al Pronto soccorso per una attesa troppo lunga Intervengono i Carabinieri

Ospedale San Paolo di Napoli, pronto soccorso senza medici ...

 

Napoli,

“Troppa attesa”, volano  schiaffi in un pronto soccorso al personale sanitario e parasanitario. E’ accaduto ieri sera a Napoli, all’ospedale San Paolo,nel quartiere Fuorigrotta, dove il personale in servizio ha telefonato al Nucleo Carabinieri per  un’aggressione al personale sanitario.

Poco prima una 57enne – verosimilmente per motivi legati al tempo di attesa – avrebbe aggredito un’infermiera con uno schiaffo al volto. I militari hanno denunciato la 57enne incensurata. Per l’infermiera, addetta al pronto soccorso, l’aggressione non ha causato alcuna  lesione.

COME SUD LIBERTA’ AVEVA PREVISTO LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA HA AVUTO ESITO POSITIVO PER LO SCAMBIO CON LO SCIENZIATO IRANIANO (NASCOSTO DALLA MELONI E RIVELATO SOLTANTO ORA DAL MINISTRO NORDIO CHE HA FIRMATO LA REVOCA ARRESTO)

QUANDO LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO G.MELONI E IL MINISTRO NORDIO PRENDONO IN GIRO GLI ITALIANI CON LA PATERNITA’ DELLA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA USATA COME “MEZZO UMANO DI SCAMBIO”

 

 

Abedini mai negli Usa e la scadenza del 20 gennaio: cosa c'è ...

 

 

Cecilia Sala

 

 

Come era facile intuire- e come SUD LIBERTA’ aveva previsto e visto giusto ,diversamente dalla gran parte dei quotidiani che hanno seguito le note formali del governo- la liberazione di Cecilia Sala  si è resa possibile per lo scambio con il cittadino iraniano scienziato arrestato in Italia a Malpensa.   La magistratura iraniana ha annunciato infatti soltanto adesso -probabilmente era alla base degli accordi con la Meloni e i servizi di intelligence d’Italia, che Mohammad Abedini, l’iraniano arrestato in Italia a dicembre su richiesta degli Stati Uniti e detenuto nel carcere di Opera, tornerà a Teheran “nelle prossime ore”.  Non sarà estradato negli Stati Uniti per quanto sia accusato di terrorismo perchè l’ing. iraniano pare sia considerato quel Von Braun tedesco esperto nella missilistica e realizzazione dei V2  tanto richiesti da Hitler .

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, rilasciando la Sala, ha concordato dunque con i servizi italiani che giravano attorno la Meloni, di non diffondere informazioni dello scambio con la reporter italiana Solo successivamente si sarebbero attivato gli uffici stampa istituzionali d’ambo i Paesi, in primis quello iraniano visto l’imminente ritorno in patria dello scienziato “terrorista”

 Mizan Online, l’ufficio stampa della magistratura iraniana ha infatti dichiarato a riguardo.”Grazie al monitoraggio del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran e ai negoziati tra i servizi di intelligence della Repubblica Islamica dell’Iran e i servizi di intelligence italiani, il problema è stato risolto e ha portato al suo rilascio e al suo ritorno“…..

Questa mattina il ministro della Giustizia Carlo Nordio, con i poteri del caso,che ha recitato bene -nei giorni scorsi, la parte che gli competeva con la presidente del Consiglio, (cioè di non parlare ai giornalisti)  aveva fatto sapere in una nota ufficiale il ministero della Giustizia, di aver “depositato alla Corte di Appello di Milano la richiesta di revoca degli arresti per il cittadino iraniano Mohammad Abedini Najafabadi   .

 

 

Marsala, correre con l’ambulanza e avere l’amara sorpresa che il ferito è il proprio figlio

 

Stato di agitazione al 118 Basilicata - Basilicata24

Archivi -Sud Libertà

Marsala,

Una corsa con  l’ambulanza, a seguito di una chiamata al 118, sul luogo di un’aggressione e la sorpresa amara che il ferito da trasportare è il proprio figlio. È accaduto, ieri sera, nel centro storico di Marsala. .

«Mentre si è in servizio 118, tutto ci si può aspettare –  afferma l’operatrice sanitaria – – non sicuramente di dover soccorrere il proprio figlio per una barbara aggressione alle spalle, in pieno centro storico, mentre tra amici si scambiano due chiacchiere. È deludente e sconcertante constatare che una cittadina così graziosa come Marsala possa essere invasa da gentaglia che circola con un macete in tasca. Colpito alla testa con una ferocia inaudita. Episodi del genere si verificano con una frequenza settimanale. È una situazione allarmante che non può lasciare indifferente amministratori locali e forze dell’ordine».

Alla prefettura di Trapani ricorderemo sono state promosse  riunioni dei vertici per la sicurezza per intensificare i controlli nella città..

La condanna di Trump Tra i poteri di un Presidente d’America non rientra quello -dice il giudice di New York- di cancellare un verdetto di colpevolezza”

 

Usa, rimandata la decisione sull'annullamento della condanna a Donald Trump  nel processo Stormy Daniels - Il Fatto Quotidiano

Ombre giudiziarie su Trump per la fiducia che viene meno del popolo americano

 

 

Trump non ci sta, si scaglia su Truth, il giudice di New York appellandosi alla “vera giuria, il popolo americano” e parlando del processo come di una “spregevole farsa” prima di annunciare l’appello.

Dopo aver speso decine di milioni di dollari, sprecato oltre 6 anni di lavoro ossessivo che avrebbero dovuto essere spesi per proteggere i cittadini di New York dalla criminalità violenta e dilagante che sta distruggendo la città e lo Stato, coordinandosi con il Dipartimento dell’Ingiustizia di Biden/Harris in un’opera di armamento senza legge e lanciando accuse completamente prive di fondamento, illegali e false contro il vostro 45° e 47° Presidente, mi è stato dato un proscioglimento incondizionato – ha detto Trump -. Questo risultato dimostra da solo che, come avevano detto tutti gli studiosi e gli esperti di diritto, non c’è un caso e non c’è mai stato un caso, e che l’intera truffa merita di essere annullata”.

La vera giuria, il popolo americano, ha parlato, rieleggendomi con un mandato schiacciante in una delle elezioni più importanti della storia. Come il popolo americano ha potuto constatare, questo “caso” non aveva nessun crimine, nessun danno, nessuna prova, nessun fatto, nessuna legge, ma solo un giudice altamente conflittuale, un testimone chiave che è stato radiato, caduto in disgrazia, spergiuro seriale e un’interferenza elettorale criminale –

. L’evento di oggi è stato una spregevole farsa e ora che è finito faremo appello a questa bufala, che non ha alcun merito, e ripristineremo la fiducia degli americani nel nostro sistema di giustizia, una volta grande”.

Il  giudice Merchan: “Un caso unico e straordinario”  Trump non ha il potere di cancellare un verdetto”

Trump è il primo presidente degli Stati Uniti pregiudicato dopo la sentenza che lo dichiara colpevole nel processo per il caso Stormy Daniels. Il prossimo 20 gennaio ritornerà quindi alla Casa Bianca con una condanna penale sulle spalle per aver falsificato documenti finanziari per coprire il pagamento illecito alla pornostar Stormy Daniels in cambio del suo silenzio sulla relazione.

Tra i poteri della presidenza degli Stati Uniti “non c’è il potere di cancellare il verdetto di una giuria”. Così il giudice Juan Merchan ha confermato ieri il verdetto di colpevolezza di Donald Trump nel processo, emettendo una sentenza di “rilascio incondizionato”, vale a dire nessuna imposizione di pena, per tutti i 34 capi di imputazione.

Nel suo intervento, il giudice Merchan ha detto che “mai prima di adesso questa corte ha dovuto affrontare una caso così unico e straordinario”. “

Droga nel centro storico di Caltanissetta, eseguite otto misure cautelari

 

 

squadra mobile

Caltanissetta,

Per consegnare la droga ai clienti si servivano anche di “fattorini” minorenni, che venivano ricompensati con soldi e dosi di stupefacente.

Al termine di un’indagine i poliziotti della Squadra mobile di Caltanissetta, in collaborazione con quelli delle Squadre mobili di Palermo e Siracusa, hanno eseguito otto misure cautelari personali nei confronti di altrettante persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

A quattro indagati, ai quali è stato riconosciuto il ruolo di capi e organizzatori dell’associazione, è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere, mentre agli altri è stato applicato il divieto di dimora nella provincia di Caltanissetta.

L’attività investigativa della Mobile, sviluppata da giugno a novembre 2022 e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha fatto luce sulla fitta rete di spaccio organizzata dagli indagati nel centro storico e nella zona circostante la stazione ferroviaria di Caltanissetta che fruttava un volume d’affari stimato in oltre 50mila euro al mese. 

Per acquistare la merce il cliente ordinava le dosi al telefono e riceveva indicazioni sul luogo dove sarebbe avvenuta la consegna.

Nel corso dell’indagine i poliziotti hanno anche sequestrato un chilo di hashish, oltre 100 grammi di cocaina e arrestato tre persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Segnalati alla prefettura come assuntori di droga numerosi clienti abituali del gruppo criminale.