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DI RAFFAELE LANZA
Nicolosi (Catania)
Ci risiamo .Una comunicazione in Redazione di un Comitato(di Via Ragalidda a Nicolosi) pone in luce un serio problema .
Le lamentele sui lampioni spenti lasciati in via Ragalidda, dal mese di settembre scorso – e non mantenere la quantità di luce necessaria e stabilita dalla legge, dunque, può rappresentare un serio problema in primis per i proprietari di case e villette nella zona che si collega dal campo sportivo Pulvirenti alla via Guardia Ragala ma anche per chi vi transita occasionalmente, per gli stessi Vigili urbani e Carabinieri che combattono contro la delinquenza e i numerosi furti – sappiamo dal Comando Carabinieri – avvenuti in questa zona- e chi si deve occupare della gestione degli impianti.
Il corretto funzionamento dell’illuminazione pubblica, e quindi fare il possibile per evitare che ci siano dei lampioni spenti, e integrare i pali dove risultano mancanti le lampade , si sa, è a carico del Comune ed esattamente dei gestori-Vigili urbani – delle strade. Sono loro che devono garantire che nelle vie urbane o extraurbane, a seconda della propria competenza, vi siano le condizioni di sicurezza per pedoni e automobilisti e la serenità per gli abitanti-proprietari delle abitazioni.
Quello dell’illuminazione-e della sua integrazione – sembra diventato un affare di Stato. Ne abbiamo già parlato a dicembre del 2021 Ora il problema è diventato cancrenoso e pure fastidioso..
Il sindaco Angelo Pulvirenti in maniera incomprensibile infatti ha tolto recentemente la luce da oltre 15 lampioni circa in Via Ragalidda – un servizio quindi già esistente da numerosissimi anni, dice il Comitato in una Nota – creando fortissimi disagi alle famiglie
Singolare che questo amministratore, accusato di inettitudine dalla gran parte degli abitanti, chieda di tanto in tanto, la “collaborazione” dei cittadini interessati al problema. Il sistema equivale a dire: “parliamone nella segreteria del sindaco: vediamo cosa si può fare e vediamo – in altre parole – se il cittadino è presente nella lista dei votanti a Nicolosi …. Una spiegazione plausibile e testimoniale rappresentata dall’attivazione di due lampioni- comunica il Comitato Via Ragalidda- presso probabili propri“clienti”
Non si può accettare un ragionamento del genere da parte di chi amministra un comune anche se in esso vi sono solo circa cinquemila abitanti residenti
Ma la gente , qui in Via Ragalidda, veniamo informati, chiedono che il sindaco cambi soprattutto metodi e modi. Si sa che il Pulvirenti abbia inserito il Comune di Nicolosi in programma di”riduzione dei consumi energetici per l’illuminazione pubblica” per avere contributi pubblici cospicui.
Si apprende pure che per il Comune di Nicolosi la Regione Siciliana, il Dipartimento Regionale dell’Energia abbia effettuato la verifica sulla “Lista inadempienti agli obblighi di monitoraggio al 30/04/2024” che, a seguito della nota acquisita (al prot. n. 19770 del 17.06.2024 del Dipartimento Regionale dell’Energia ), abbia avuto esito positivo, . informa la Regione, il dipartimento reg.le cioè- avendo l’amministrazione comunale di Nicolosi comunicato di aver adempiuto agli obblighi “di monitoraggio e sanato le inadempienze “segnalate sul Sistema Informativo “Caronte”;
Quale monitoraggio abbia effettuato il Comune di Nicolosi resta un mistero per noi se è vero com’è vero che la Regione siciliana si sia ritenuta soddisfatta solo con una nota del Comune di Nicolosi senza un riscontro commissariale esterno… Problemi di burocrazia….E quelli dell’illuminazione pubblica ?
Sono questi i controlli della Regione siciliana e del dirigente di servizio arch Rosaria Calagna che ha firmato la concessione contributo e relazionato in varie fasi con il sindaco Pulvirenti per l’accredito anche di euro circa 510 mila euro…. ‘? Non si dovrebbe consultare l’altra parte della popolazione interessata, nel caso vittima del pubblico potere latitante
Non scherziamo Signori…!
E chi controlla l’operato del sindaco Pulvirenti se l’opposizione del Consiglio comunale preferisce il silenzio sulla problematica della luce? Sono fantasmi…o persone coscienziose?..
E i Vigili urbani di Nicolosi? Affermano: “il sindaco ha conservato la delega alla Polizia municipale. Come dire: comanda lui! Ma i vigili non dicono niente sui pali “spenti”, sulla “sicurezza” di Via Ragalidda” al buio dove avvengono furti e rapine oltrechè incidenti? Si limitano a “raccogliere in un quadernetto le segnalazioni telefoniche…..”
E il Prefetto di Catania? Non dovrebbe intervenire per le omissioni del caso ? Su questo terreno quindi possono germogliare tante ipotesi ma condirle con l’ottimismo sarebbe davvero sciocco.
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Una scossa di terremoto alle ore 7.33 di magnitudo 3.6 è stata segnalata dall’Ingv nelle vicinanze di Roccamonfina (Caserta). L’evento sismico si apprende, è avvenuto a una profondità di 2 km ed è stata avvertita anche a Napoli.
Dopo la scossa il sindaco di Roccamonfina ha deciso di tenere chiuse le scuole del comune casertano. Lo ha riferito lo stesso primo cittadino, Carlo Montefusco, che ha attivato lo stato di emergenza e convocato il Centro Operativo Comunale per fare il punto della situazione. Scuole chiuse anche a Sessa Aurunca.
La motivazione: “per garantire la sicurezza di tutti e consentire agli uffici preposti di effettuare i rilievi necessari sulle strutture scolastiche, le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse nella giornata di oggi. A breve sarà pubblicata l’ordinanza ufficiale con i dettagli e saranno forniti ulteriori aggiornamenti sull’esito delle verifiche. L’Amministrazione comunale è già al lavoro per monitorare la situazione e tutelare la sicurezza di tutta la comunità“.
La didattica è stata sospesa anche a Carinola, Conca della Campania, Marzano Appio, Mignano Monte Lungo, Vairano Patenora, Falciano del Massico, Pietravairano, Teano e Vitulazio.
di Alessio Evangelista
Attiravano le loro vittime inserendo in alcuni siti internet dei banner pubblicitari di inesistenti società di investimenti finanziari e successivamente le convincevano a effettuare investimenti con la falsa promessa di lauti guadagni le due persone arrestate dai poliziotti della Polizia postale di Torino.
L’operazione “Trade scam” condotta dagli investigatori della Postale si è conclusa a Tirana, in Albania, e ha visto il coordinamento internazionale di Eurojust e la collaborazione della Spak albanese, la Procura speciale deputata al contrasto della corruzione e della criminalità organizzata.
Le indagini condotte dal Cosc (Centro operativo per la sicurezza cibernetica) di Torino e coordinata dal Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica, hanno ricostruito, grazie al rilevante sequestro di materiale informatico, l’organigramma preciso, risalendo al ruolo che ognuno aveva all’interno del gruppo criminale che agiva anche grazie alla creazione di società di comodo necessarie per il riciclaggio dei proventi delle truffe.
È seguendo i flussi finanziari che i poliziotti hanno delineato il modus operandi degli indagati che, dopo aver raggirato le vittime, le convincevano a versare le somme da investire. Questo denaro veniva poi immediatamente trasferito su conti stranieri per aggirare i controlli antiriciclaggio e convertito in criptovalute.
La fase finale dell’operazione, conclusasi con l’arresto dei due indagati e il sequestro preventivo di 4 milioni di euro, si è svolta sul territorio albanese con la collaborazione degli organi di Giustizia e di Polizia locali grazie al supporto del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia (Scip), che, per la diffusione internazionale dei mandati di cattura, ha attivato la sede centrale Interpol, in stretto contatto con l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza italiano in Albania, distaccato all’Ambasciata di Tirana ( Comunicato)…
Roma,
Papa Francesco presiede oggi (ore 16) nella Cappella Papale nella Basilica di San Pietro il Concistoro Ordinario Pubblico per la nomina dei nuovi Cardinali.
– Sono 21 i nuovi “porporati”, di cui 20 elettori: Angelo Acerbi (Nunzio Apostolico, unico non elettore), Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio (Arcivescovo di Lima, Perù), Vicente Bokalic Iglic (Arcivescovo di Santiago del Estero, Primate di Argentina), Gerardo Cabrera Herrera (Arcivescovo di Guayaquil, Ecuador), Natalio Chomalí Garib (Arcivescovo Santiago del Cile, Cile), Tarcisio Isao Kikuchi (Arcivescovo di Tokyo, Giappone), Pablo Virgilio Siongco David (Vescovo di Kalookan, Filippine), Ladislav Nemet (Arcivescovo di Belgrado, Serbia), Jaime Spengler (Arcivescovo di Porto Alegre, Brasile), Ignace Bessi Dogbo (Arcivescovo di Abidjan, Costa d’Avorio), Jean-Paul Vesco (Arcivescovo di Alger, Algeria), Joseph Mathieu (Arcivescovo di Teheran-Ispahan dei Latini, Iran), Roberto Repole (Arcivescovo di Torino, Italia), Baldassare Reina (Vicario Generale per la Diocesi di Roma), Frank Leo (Arcivescovo di Toronto, Canada), Rolandas Makrickas (Arciprete Coadiutore della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore), Mykola Bychok (Vescovo eparchiale di Saints Peter and Paul of Melbourne degli Ucraini, Australia), padre Timothy Peter Joseph Radcliffe (teologo), padre Fabio Baggio (sotto-segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale); George Jacob Koovakad (officiale della Segretaria di Stato, responsabile dei Viaggi papali), Domenico Battaglia (Arcivescovo di Napoli). Dell’elenco iniziale faceva parte anche Paskalis Bruno Syukur (Vescovo di Bogor, Indonesia), che però ha chiesto al Papa di non essere creato cardinale.
UN COLLEGIO SEMPRE PIU’ EXTRA EUROPEO – I nuovi 21 cardinali provengono da tutti i continenti: 8 dall’Europa, 5 dal Sud America, 4 dall’Asia, 2 dall’Africa, 1 dall’America del Nord e 1 dall’Oceania.
Si tratta del decimo concistoro indetto da Bergoglio, che dal primo nel 2014 ha così “creato” 149 cardinali (110 elettori), via via allargando le zone di provenienza dall’Europa, un tempo cuore del cattolicesimo: compresi quelli nominati oggi, dei 253 cardinali viventi (140 gli elettori: mai così tanti), meno della metà (115, il 45,5%) proviene dall’Europa, il resto dagli altri continenti (Asia 37, America del Sud 32, Africa 29, America del Nord 28, America centrale 8, Oceania 4).
GIURAMENTO, BERRETTA E ANELLO: COME FUNZIONA IL RITO – Il Concistoro per la creazione dei nuovi Cardinali, secondo il nuovo rito introdotto in occasione del Concistoro del 18 febbraio 2012, prevede i seguenti momenti: saluto, orazione e proclamazione del Vangelo; in apertura, il primo dei nuovi Cardinali, a nome di tutti, rivolge al Papa un indirizzo di omaggio e gratitudine; allocuzione del Papa; creazione dei nuovi Cardinali (il Papa legge la formula di creazione, elencando i nomi dei nuovi Cardinali e annunciando l’Ordine Presbiterale o Diaconale al quale vengono assegnati); Professione di fede e giuramento dei nuovi Cardinali; Imposizione della berretta, consegna dell’anello cardinalizio e assegnazione del Titolo o della Diaconia; il nuovo cardinale scambia poi con gli altri cardinali l’abbraccio di pace; il Il rito si conclude con il Padre Nostro.
8 DICEMBRE A PIAZZA DI SPAGNA – Oggi domenica 8 dicembre, Festa dell’Immacolata, il Papa celebra la Messa con i nuovi cardinali e il Collegio cardinalizio (ore 9.30 Cappella Papale), presiede l’Angelus alle 12 da Piazza San Pietro, e alle 16 si reca a piazza di Spagna per il consueto omaggio alla statua della Vergine Maria.
Damasco è caduta. I ribelli jihadisti sono entrati nella notte a Damasco, neanche dieci giorni dopo l’inizio di un’offensiva inarrestabile nel corso della quale hanno preso il controllo di Aleppo, Hama e Homs. Bashar al Assad, presidente da 24 anni, ha lasciato il Paese per una destinazione sconosciuta, ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani, citando ufficiali dell’esercito siriano.
Gli insorti gridano per le piazze: “Il tiranno è fuggito” e Damasco “è liberata”: “Questo è il momento che sfollati e detenuti aspettavano da tempo, il momento del ritorno a casa e il momento della libertà dopo decenni di oppressione e sofferenze”.
Dopo l’ingresso dei ribelli jihadisti guidati dal gruppo Hayat Tahrir al Sham (Hrs) nella capitale, centinaia di persone sono scese in piazza a festeggiare la caduta del regime degli Assad al potere da 53 anni. Il premier Mohammed al-Jalali ha intanto fatto sapere di essere pronto a cooperare nel passaggio dei poteri. In un post sui social ha scritto: “Crediamo che la Siria sia di tutti i siriani, che sia il Paese di tutti i suoi figli e che questo Paese possa essere uno Stato normale che costruisce buone relazioni con i suoi vicini e con il mondo senza entrare in alleanze e blocchi regionali”.
Si apprende anche che l’ex Primo ministro governativo affianchi il V Corpo del popolo dell’Hauran diretto all’Hotel Four Seasons per un incontro e per consegnare le istituzioni del Paese agli eroi dell’Esercito libero”. Il primo ministro aveva dichiarato in precedenza di voler “garantire” il funzionamento delle istituzioni pubbliche, delle strutture statali e il mantenimento della “sicurezza per tutti i cittadini”.
I ribelli siriani hanno preso il controllo del valico di Kasab, tra Siria e Turchia. La notizia proviene dal comando delle operazioni militari dell’offensiva anti-governativa.
Il valico di Kasab si trova nel nord-ovest della Siria, nella regione di Latakia, considerata una roccaforte dei clan sciiti-alawiti al potere da più di mezzo secolo e non lontano dalla principale base aerea russa di Hmeimim sulla costa mediterranea.
I jihadisti sono poi entrati nel palazzo presidenziale al grido di “Dio è il più grande”, hanno raccontato testimoni oculari alla Dpa. I ribelli sarebbero entrati nel palazzo, situato nel distretto di Mezzeh, senza incontrare alcuna resistenza.
Dopo la conquista degli uffici dei media di Stato, l’annuncio sulla presa della capitale siriana è stato diffuso anche attraverso la tv nazionale: “Il tiranno Bashar al-Assad è stato rovesciato e i prigionieri oppressi nelle carceri del regime sono stati rilasciati“, ha detto un portavoce leggendo un comunicato circondato da circa una dozzina di altri ribelli. “Chiediamo alle persone e ai combattenti di proteggere tutte le proprietà nella Siria liberata… lunga vita alla Siria libera per tutti i siriani di tutte le sette”, ha aggiunto.
La televisione statale siriana ha poi diffuso un nuovo messaggio in cui si proclama “la vittoria della grande rivoluzione siriana e la caduta del regime criminale di Assad”. Il testo è scritto su un messaggio a tutto schermo in grossi caratteri bianchi su sfondo prevalentemente rosso.
PRESA ANCHE LA FAMIGERATA PRIGIONE DI SAVDNAYA, SIMBOLO DEL POTERE DI ASSAD
I ribelli in nella notte hanno preso il controllo anche della famigerata prigione militare di Saydnaya, il simbolo del potere di Assad a nord della capitale.
Amnesty International aveva soprannominato Saydnaya “il mattatoio umano” in un rapporto del 2017 dopo aver ampiamente documentato le impiccagioni di massa avvenute nel carcere. Un rapporto dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani del luglio 2023 aveva evidenziato “continui modelli diffusi e sistematici di tortura e trattamenti crudeli, inumani o degradanti, comprese le sparizioni forzate” all’interno delle strutture di detenzione siriane, inclusa Saydnaya.
Messina,
Il sindaco di Messina, Federico Basile, domani, domenica 8 dicembre, nel giorno della festa dell’Immacolata, alle ore 17, come da tradizione con l’accensione dell’albero nell’atrio di palazzo Zanca, cui si uniranno il Presidente del Consiglio comunale, gli Assessori, consiglieri comunali e rappresentanti delle sei Municipalità e i vertici delle Partecipate, darà il via agli appuntamenti del Natale 2024 a Messina che allieteranno la comunità nel periodo più magico dell’anno sino al 6 gennaio 2025.
Il programma dell’evento, aperto alla cittadinanza, prevede a seguire l’accensione dell’albero che adorna piazza Unione Europea, per spostarsi poi nello spazio antistante il Vittorio Emanuele con il suo abete natalizio, e proseguimento verso l’albero di piazza Università, quello di piazza Lo Sardo e a concludere l’albero di piazza Cairoli. Quest’anno, sono 90 gli alberi collocati dall’Amministrazione comunale nelle principali piazze della città e quelle dei villaggi con il supporto e cura degli allestimenti della Partecipata MessinaServizi Bene Comune.
Dal centro storico ai villaggi numerosi gli appuntamenti: si parte anche l’8 dicembre con i tradizionali mercatini proposti dal “Villaggio di Natale” a piazza Cairoli insieme a attrazioni ludiche e spettacoli musicali per animare l’isola pedonale S. Martino; e il Christmas Village-Natale in Teatro lungo la via Laudamo. Seguiranno come da calendario, rassegne musicali a Santa Maria Alemanna e spettacoli vari al Palacultura; e poi ancora la sezione dedicata alle Ville cittadine, villa Dante, villa Sabin, villa Mazzini, il Parco Aldo Moro e la Pineta Montepiselli tra luci, magie e colori per incantare bambini e adulti.
Tra gli oltre 200 eventi natalizi si rinnovano poi quelli più tradizionali tra questi: il Presepe vivente di Castanea, Santa Claus village a Massa San Nicola, il Natale a Cristo Re, la Mostra di arti presepiali nei Chiostri dell’Arcivescovado, il Presepe della galleria Inps, la cavalcata dei 3 magi, i 100 presepi del borgo di Ganzirri, il Natale a Forte Cavalli, Cultura Food e Wine al binario 1, e Music on the Bus.
Infine, per la categoria grandi eventi, i concerti a piazza Duomo della cantante Arisa il 23 dicembre, il 27 dicembre sarà la volta di Clementino, mentre la notte di San Silvestro del 31 dicembre, grande festa per salutare il nuovo anno con “Tutti pazzi per RDS”.
Si svolgerà oggi sabato ( alle ore 19 ) 7 dicembre in Francia l’attesa cerimonia di riapertura di Notre-Dame a Parigi. La cattedrale riapre le porte cinque anni dopo l’incendio del 15 aprile 2019 che aveva provocato il crollo della guglia centrale e del tetto della Cattedrale nonchè il ferimento di due poliziotti e un vigile del fuoco.: dopo le prime immagini diffuse nei giorni scorsi dall’interno della cattedrale restaurata, oggi sarà la volta della cerimonia ufficiale di riapertura alla presenza di numerosi capi di Stato e di governo.
Tra loro, ospiti di Emmanuel Macron, il presidente eletto Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Alla cerimonia anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la premier Giorgia Meloni.
Le celebrazioni inizieranno stasera alle 19. L’Eliseo e la Diocesi di Parigi hanno annunciato che l’intera cerimonia di riapertura di Notre-Dame si svolgerà “all’interno della cattedrale” a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli. Un comunicato stampa spiega che “Le condizioni meteorologiche molto sfavorevoli previste da Météo France (raffiche di vento tra i 65 e gli 80 km/h) per sabato 7 dicembre nella regione dell’Ile-de-France ci hanno costretto a riorganizzare il nostro dispositivo”
Un totale di 6mila agenti di polizia e gendarmi saranno mobilitati per garantire la sicurezza dell’evento, in un contesto di “altissimo livello di minaccia terroristica”, secondo la Prefettura di polizia. Notre -Dame è già pronta ad accogliere i turisti nelle sue nuove vesti e offrendo loro un percorso di visita opposto e più lungo rispetto al passato: si passerà infatti da un tour di 20 minuti a uno di circa 40 minuti.
Pesce non tracciato: scatta il sequestro
Catania,
Controlli dei Carabinieri della Compagnia di Fontanarossa, assieme agli specialisti catanesi del Nucleo Anti Sofisticazione NAS, a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro NIL e i colleghi del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale NIPAAF all’interno dei Mercati Agro Alimentari Sicilia MAAS, ispezionando ben 9 ditte a tutela della sicurezza alimentare, della sanità pubblica e privata e dei lavoratori.
Il MAAS, infatti, è centro agroalimentare e snodo logistico della città di Catania, che ospita e gestisce i mercati all’ingrosso di ortofrutta e prodotti ittici che vengono venduti ai singoli commercianti e, dunque, i consumatori ritrovano sulle loro tavole o nei ristoranti.
Nell’ambito delle loro funzioni, i Carabinieri hanno sequestrato più di mezza tonnellata di pesce messo in vendita da un grossista 25 catanese, perché privo di tracciabilità, ovvero sprovvisto delle indicazioni relative al “percorso” del pesce, dalla sua cattura fino all’arrivo presso il punto vendita.
Questo scambio di dati tra i diversi attori della filiera del prodotto ittico è obbligatorio per tutte le aziende alimentari dell’Unione Europea, e ognuno di loro deve ottemperare, per la propria parte di competenza, alle disposizioni previste dalla normativa di settore, affinché il flusso delle informazioni segua il prodotto fino alla vendita al dettaglio.
Oltre al sequestro di tutto quel pescato non tracciato, al titolare è stata elevata una sanzione di 1500 euro.
Durante l’attività ispettiva presso una seconda attività commerciale, riconducibile ad un 40enne di Valverde, i Carabinieri hanno accertato che tutti e 4 i lavoratori presenti erano privi di contratto e non registrati, quindi “in nero”.
Tale condizione li ha esposti a gravi rischi, poiché gli impiegati erano privi di copertura contributiva, sanitaria e previdenziale, essenziali per garantirne la sicurezza in caso di infortuni o altri problemi legati al lavoro. Si è appreso anche che il titolare non li aveva sottoposti nemmeno alla prevista sorveglianza sanitaria, l’insieme di atti medici necessari a tutelare la salute e quindi la sicurezza del lavoratore, in relazione all’ambiente di lavoro, i fattori di rischio professionali e alla modalità di svolgimento di quella particolare professione. Al termine degli accertamenti, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, l’imprenditore è stato denunciato penalmente all’Autorità Giudiziaria, e sanzionato anche con un’ammenda di quasi 1500 euro, con recupero di contributi Inps e Inail per 3.200 euro, e la sua attività è stata sospesa fino a quando non provvederà alla regolarizzazione della posizione lavorativa degli impiegati.
Roma,
Si è conclusa oggi a Roma, presso la Scuola di perfezionamento interforze per le Forze di polizia, la riunione annuale della rete degli Esperti per la sicurezza, che ha riunito nella Capitale, per tre giorni, il personale delle Forze di polizia italiane in servizio presso le rappresentanze diplomatiche italiane all’estero.
Alla giornata conclusiva hanno partecipato il vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia Vittorio Pisani, nonché i Comandanti generali dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
Durante la riunione è stata sottolineata l’importanza della collaborazione e della sinergia tra il Dipartimento della pubblica sicurezza a livello interforze e il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, pilastro fondamentale per il buon esito e il successo di tutte le iniziative nello sviluppo di strategie comuni e nella condivisione di informazioni importanti per la tutela del Paese.
Durante l’evento, il direttore centrale della Polizia criminale Raffaele Grassi, ha illustrato i risultati conseguiti nel 2024 dal sistema operativo del law enforcement interforze italiano, successi frutto di una stretta collaborazione nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia, sostenuta dalla costante attività della rete degli Esperti per la sicurezza, risorsa strategica che copre 94 Paesi e integra competenze multidisciplinari.
Tra i principali traguardi del 2024 si segnalano:
– 602 estradizioni di criminali ricercati a livello internazionale.
– Il rintraccio all’estero di 1.276 persone (di cui 974 minori) per le quali era stata denunciata la scomparsa in Italia, e di 545 persone (244 minori) per le quali era stata denunciata la scomparsa in Europa.
– 120 latitanti arrestati in Italia e all’estero per gravi reati contro la persona e criminalità organizzata; 25 per terrorismo e armi; 229 per reati finanziari.
– Beni per un valore di oltre 1,5 milioni di euro sequestrati e beni per 407 milioni di euro confiscati anche grazie al network europeo dell’Asset recovery office (Aro).
Sul punto, per i risultati ottenuti, l’Italia, attraverso il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, è entrata a far parte dell’organo di governance della rete Enfast, piattaforma operativa per lo scambio di informazioni e concernente la cattura dei ricercati in ambito internazionale.
Nel corso del 2024, i funzionari e gli ufficiali della Direzione centrale della polizia criminale e della Direzione centrale per i servizi antidroga hanno partecipato a oltre 300 riunioni internazionali presso Europol, Interpol e altri forum di sicurezza globale, contribuendo allo sviluppo di strategie e alleanze innovative.
Tra i progetti di maggior rilievo condotti:
– progetto “I-CAN”, iniziativa che si modula su direttrici diverse per contrastare le proiezioni della ‘Ndrangheta su scala internazionale e che vede la partecipazione di 20 Paesi in Europa, nelle Americhe e nel Pacifico. Tale cooperazione ha consentito, dal 2020 ad oggi, di trarre in arresto 102 persone, di cui 51 latitanti.
– “Silver Notice”, la cui fase pilota vede la partecipazione di oltre 50 Paesi e che consiste nell’individuazione di patrimoni illecitamente accumulati attraverso lo scambio di informazioni finanziarie teso all’apprensione di beni criminali, diffondendo così nel mondo l’esclusiva cultura investigativa italiana nell’aggressione ai cespiti indebiti accumulati dalle organizzazioni criminali.
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Progetto “Identity”, in via di implementazione e avviato lo scorso anno, finalizzato al rafforzamento delle capacità di acquisizione e conservazione dei dati biometrici da parte delle Forze di polizia di Gambia, Senegal e Costa d’Avorio, paesi maggiormente coinvolti dalle dinamiche migratorie.
– Empact “High risk criminal networks” che si prefigge di contrastare i principali gruppi criminali europei dediti al grande crimine organizzato, attraverso anche la diffusione e lo sviluppo della cultura italiana nell’approccio amministrativo antimafia.
– Progetto regionale Eu4Fast dedicato al contrasto all’immigrazione clandestina e alla tratta di esseri umani con una sua sede a Sarajevo (Bosnia & Erzegovina) di recente inaugurazione, che si propone quale centro di studio, analisi e raccordo operativo a sostegno di quelle polizie.
Numerose le iniziative in materia di prevenzione, a livello interforze tra cui i pattugliamenti congiunti (tra Forze di polizia italiane ed estere) che hanno contribuito in modo significativo a creare ambienti più sicuri nelle principali località turistiche estive in Albania, Croazia, Francia, Montenegro, Polonia, Portogallo e Spagna. Nell’ottica di accrescimento ulteriore dei livelli di sicurezza, lo scorso 19 novembre sono stati altresì avviati, con la Polizia del Canton Ticino, i pattugliamenti congiunti sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano, con la partecipazione di unità della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza.
Nel 2024 sono stati dieci i nuovi accordi di cooperazione e protocolli operativi stipulati con altri Paesi, rafforzando la posizione dell’Italia nello scenario globale della sicurezza e risultano oggi in negoziazione, da parte della Direzione centrale per i servizi antidroga, 23 ulteriori protocolli di intesa di cui sei avviati nell’ultimo anno.
In materia di contrasto al narcotraffico, la Direzione centrale per i servizi antidroga ha coordinato 62 operazioni con proiezioni internazionali, 44 delle quali ancora in corso, che hanno consentito il sequestro in Italia di sette tonnellate di sostanze stupefacenti, di cui il 94 per cento provenienti da quei Paesi che vedono la presenza stabile degli Esperti per la sicurezza.
L’incontro si è concluso con un richiamo alle nuove sfide globali, come il cybercrime, le piattaforme di comunicazione criptata, le criptovalute e l’intelligenza artificiale.
Il ruolo degli Esperti per la sicurezza sarà cruciale per anticipare e affrontare questi fenomeni, promuovendo, al contempo, la cultura della sicurezza e strategie innovative su scala internazionale.