SIRACUSA
Dopo l’esecuzione della vasta operazione Algeri, avvenuta il 3 marzo 2021, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri Siracusa hanno indirizzato la propria attenzione sulla c.d. piazza di spaccio della zona Santa Lucia della città di Siracusa, svolgendovi nei giorni scorsi altri mirati servizi antidroga.
Le attività si sono avvalse anche stavolta della profonda conoscenza del territorio e delle specifiche dinamiche delinquenziali, basandosi sull’uso di tecniche investigative tradizionali quali servizi di pedinamento e osservazione di soggetti noti alle Forze dell’Ordine.
Due e particolarmente importanti operazioni di polizia condotte quindi in pochi giorni e che si sono concluse con la denuncia di 6 persone, di cui 4 in stato di arresto, e con il sequestro di armi clandestine e ingenti quantitativi di stupefacente.
La più importante attività è stata condotta in via Enna nella nottata fra lunedì 22 e martedì 23 marzo, ed ha visto anche il supporto di una squadra dei Vigili del Fuoco.
I Carabinieri si sono recati, per un controllo, presso l’abitazione di A.G., noto pregiudicato già sottoposto agli arresti domiciliari. Una volta entrati gli operanti hanno distintamente percepito un forte odore di cannabis provenire dall’appartamento posto a dirimpetto dell’abitazione del pregiudicato. Sebbene tale appartamento fosse disabitato ed apparentemente oggetto di lavori di ristrutturazione non terminati, esso si presentava stranamente chiuso da una robusta porta in metallo e dal suo interno provenivano dei rumori e delle voci soffuse, divenute concitate non appena i Carabinieri dall’esterno hanno intimato di aprire subito la porta per una perquisizione. Immediatamente dopo, dall’abitazione in questione ha cominciato a fuoriuscire fumo con un forte odore di marijuana e plastica bruciata. Temendo quindi che gli ignoti stessero bruciando dello stupefacente per far sparire tracce di reato, grazie anche al supporto di una squadra dei VV.FF. prontamente intervenuta i Carabinieri hanno abbattuto la porta di ingresso, sorprendendo all’interno dell’appartamento tre persone e rinvenendo 4 pistole con matricola abrasa, 24 proiettili cal. 7,65, 50 grammi circa di cocaina semi combusta e oltre 130 grammi di marijuana già suddivise in 40 dosi pronte per essere vendute al dettaglio.
Un quadro tanto inquietante quanto chiaro, che ha svelato come i due appartamenti fossero utilizzati dai quattro soggetti in questione come una base di spaccio: sia nei locali disabitati sia nell’abitazione di A.G. sono stati infatti ritrovati appunti inerenti all’attività di spaccio di stupefacenti, soldi contanti ritenuti provento di attività illecita nonché materiale vario atto al taglio e confezionamento della droga, ed in quello di A. è stato sequestrato addirittura un mega-schermo collegato ad un sofisticato impianto di videosorveglianza che gli dava modo di controllare i movimenti esterni alla sua abitazione.
L’aspetto più allarmante doveva ancora tuttavia emergere: le successive indagini hanno infatti permesso di appurare che i locali disabitati ed adibiti a deposito di droga da parte dei 4 soggetti coinvolti erano stati occupati senza il consenso dei legittimi proprietari, i quali di fatto erano stati da tempo privati del godimento della loro proprietà ed impossibilitati ad accedervi in quanto il gruppo se ne era impossessato apponendo la robusta porta abbattuta dai Carabinieri durante l’attività e collegandovi l’elettricità attraverso una derivazione del contatore dell’appartamento di A..
Al termine delle operazioni i 4 soggetti sono stati tratti in arresto per detenzione in concorso di armi clandestine e di sostanze stupefacenti: mentre i tre complici (G.F. cl. 1993, V.C. cl. 1962 e Q.G. cl. 1988) sono stati tradotti presso le loro abitazioni, ove sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, A. è stato tradotto presso la Casa Circondariale Cavadonna di Siracusa.
La zona della Borgata si conferma quindi quartiere interessato da traffici di stupefacenti, così come peraltro più volte emerso in recenti circostanze, l’ultima delle quali pochi giorni fa quando altri due soggetti sono stati denunciati a piede libero dai Carabinieri per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con il sequestro di circa g. 250 di cocaina.
In quella circostanza i militari hanno notato un soggetto, già conosciuto per i suoi precedenti di polizia, uscire furtivamente da un circolo privato che avrebbe dovuto essere chiuso per via delle attuali restrizioni derivanti dalla normativa anti covid. Insospettiti dai suoi movimenti, i Carabinieri hanno proceduto a verificare se il circolo fosse abusivamente aperto, ma hanno ben presto concentrato la propria attenzione su altri aspetti quando l’uomo ha cominciato a dare ingiustificati segni di agitazione, asserendo di non essere responsabile di qualunque cosa i militari avessero trovato all’interno del locale. In effetti, una minuziosa perquisizione del circolo ha portato poco dopo al rinvenimento di una busta contenente circa 250 grammi di cocaina occultata in un anfratto del sottotetto. Il titolare del circolo, giunto poco dopo sul posto, ha riferito che i locali erano chiusi da tempo per via delle restrizioni relative alla “zona arancione” e che quindi disconosceva anche lui la paternità dello stupefacente. I Carabinieri, al termine delle operazioni, dopo aver sequestrato lo stupefacente – del valore di circa € 13.000 – hanno comunque denunciato a piede libero entrambi in quanto, allo stato dei fatti, erano gli unici detentori delle chiavi di accesso del circolo privato.